NON TI ABBANDONO

PERCHE’DOVREI LASCIARTI SOLO ANCHE PER UN BREVE PERIODO SE POSSO PORTARTI CON ME?
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NON LO FARO’ PERCHE’ L’NTERVALLO DI TEMPO SAREBBE COME DICE UNA MIA AMICA:

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 “….UN TEMPO VUOTO

UN ARCO OBLUNGO

LUNGHISSIMO

SENZA GIOCOSITA’

UNO SPRAZZO DI RICORDI …”

…………………..

 

 

frase presa da “intervallo” di e.r. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIA’UN ANNO!!! IL TEMPO VOLA…

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Questo primo anno di blog è veramente passato in fretta. Quando decisi di varcare il mio recinto, di andare oltre la consuetudine, non conoscevo quasi nulla del mondo virtuale, ( a dire il vero oggi poco più..) Avvertivo intimamente una necessità di comunicare in libertà i pensieri che mi frullavano in testa, mi spingeva ad osare. Era  più forte dell’insicurezza generata dalla mia incompetenza. Soprattutto percepivo che era una opportunità, un mezzo che mi permetteva di mettere a nudo certi aspetti inusitati della mia personalità, di  liberarmi da scomodità inconfessate. Per cui  confidando  nell’ausilio della  mia congenita ostinazione a sfidare le difficoltà per superare gli eventuali scogli, mi ero “buttata”  come una bambina desiderosa di scartare un regalo inaspettato. Oggi son felice di averlo fatto.  Certo non posso dire che in questo primo anno ho trovato quel coraggio necessario a sviscerarmi completamente, un po’ per impaccio e un po’ per insita  timidezza, ne posso affermare che quanto ho provato a esprimere era utile o interessante. Però ho scoperto che si può stabilire una compartecipazione spirituale con alcuni blogger attraverso le  idee e i linguaggi espressi che li rendono più reali di quel che pensavo, percepibili ad un livello di massima empatia che possono farti  sentire partecipe e amica sincera, aiutarti a sorridere nei momenti tristi,  sostenerti con le loro visite,  comunicarti un calore e una umanità forte; avvertirli  critici e attenti, molto disponibili, scarsamente predisposti  a considerazioni banali quando  sfoghi i tuoi crucci o  sei un po’ stramba. Più di tutto, a parte qualche caso, mi hanno fatto comprendere che  sanno guardare avanti senza  ipocrisia perché  sganciati da pregiudizi e apatie  conformiste. Potrei dire che in questo primo anno, girovagando nei vari blog, spesso mi son sentita  all’era  della pietra e molto avevo da apprendere per  arrivare a quella del ferro…. Comunque, oggi  sento di far parte di una famiglia allargata che rispetta i tempi evolutivi.

Vorrei quindi ringraziarecon il volto di un magnifico  bimbo davanti alla sua prima candelina e le parole di  una amica tutti coloro che hanno visitato il blog, gli addetti al suo funzionamento e al soccorso tecnico, in particolare quelli che  hanno  lasciato una nota,  perché mi hanno dato la sensazione di una accoglienza  allontanando  le incognite  di una accettazione:

 

” Navigatore solitario

……..

Se incroci la mia scia

Lascia una traccia

Qualunque  sia

Volto non vedrò

Mani non sfiorerò

Spirito sentirò aleggiare

D’energia singolare… “

 

……………… 

 Frase presa da ” navigatore” di elda r.

PRESSIONI NUMERICHE

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L’espressione “dare i numeri” di solito viene usata per dire a qualcuno, in modo garbato, che i suoi ragionamenti sono “sballati”, illogici. Anch’io a volte do i numeri!!! Però non in tal senso, o almeno credo, ma…nel senso di dare dei numeri alle persone.
Numeri fortunati da mettere in gioco?? Spesso ma non sempre. Talvolta solo numeri che servono alla persona per indicargli un qualcosa che può essere una data, un giorno, comunque un’indicazione di un evento che potrà cambiargli la vita oppure servirgli da avvertimento per fare o non fare qualcosa come ad esempio concludere un affare, fare un investimento, prendere una decisione, partire per un viaggio ecc.
Di solito sono numeri che a cadenze irregolari percepisco con intensità, numeri che mi si presentano in vari modi, come se mi chiedessero di prendere consistenza ma si materializzano nel momento in cui avvicino una persona o sento pronunciare il suo nome. Insomma avverto delle vibrazioni con frequenza ritmica che aumenta di intensità in presenza di determinate persone che mi obbliga a scrivere o a dire una data o dei numeri.
Naturalmente la cosa a volte mi imbarazza, specie quando nel riferirli noto sul volto delle persone chiari segni di perplessità o…peggio! Però devo farlo. Infatti le sollecitazioni che avverto non mi abbandonano fin quando non ho scritto o comunicato quei dati numeri, anzi quando per pudore o per …altro mi rifiuto di “dare i numeri” subisco da parte “loro” ritorsioni negative. Per esempio se il numero 20 mi pressa e io non lo riferisco al destinatario qualunque questione abbia un riferimento 20 mi diventa contraria così capita che perdo 20 euro o il 20 del mese successivo la giornata a dir poco è assai difficile! Perciò, anche se non trovo il bandolo della matassa per spiegarmi la questione, a mie spese, ho afferrato che quando un numero mi “chiama” rispondo, me ne libero con velocità e senza tanti crucci.
Oggi 14 46 84 12 mi chiedono di darle visibilità, non so perché né per chi e neppure quale messaggio vogliono indicare tranne che le lettere M B E sono un riferimento.
Le vibrazioni sono fortissime, quindi sono certa che il messaggio cifrato arriverà a chi o a quanti è indirizzato e saprà cogliervi l’opportunità o il nesso che a me francamente sfugge.
I numeri in più “dicono” che i nati il 25 debbono osservare bene questa sequenza numerica 1180088155 perché vi troveranno la risposta di un quesito o vi estrapoleranno la radice che serve da moltiplicatore per un’equazione di enorme importanza per avanzare nei loro progetti.(???)
Ma… io riferisco…!!! In  questi giorni  tutti sono a caccia di numeri per una sestina vincente, sarei felice se qualcuno trovasse fra questi numeri  l’ispirazione  per azzeccarla. Purtroppo non sono destinati a me. Di  solito funziono solo da radar, divento un sensore rice- trasmettitore. Peccato…

 

 

 

Orchidee

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Oggi è un giorno speciale. Ovunque lo sguardo volgo, flessuose  orchidee occhieggian sbarazzine e…rispondono  al mio sorriso con un fruscio. Forse perchè compio gli anni vogliono circondarmi di affetto, oppure ricordarmi che la vita è preziosa e rara come loro. Un dilemma che mi rende leggera. Ho deciso. Mi merito una vacanza in un posto fantastico. La costa turchese  mi sembra adatta per farmi coccolare.

CRISTIANA E MUSULMANA

 

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Donna Musulmana non mi sento diversa da te

Se indosso un Crocifisso emblema di fede cristiana

Non mi faccio panegiri vedendoti avvolta nel burqa 

Ch’ impedisce di confrontarti a viso aperto con me

Farti  inondare dall’energia solare

Correre lasciandoti carezzare da frescura

Farti  ammirare in splendor di  natura

Vedo una donna simile a me

Di cultura e tradizioni secolari

C’han molto da insegnare

Non lasciamoci ingannare da sofismi  sacerdotali

Pastoie  di ideologie immateriali

Partoriamo i nostri figli con pari travagli

Li allattiamo con  l’ideale di vederli crescer sani

Prosperare dandosi da fare in libertà mentale

Subiamo gli stessi soprusi da padroni sopraffattori

Soverchiatori di generosa elargizione

Pronta ad  appagare ogni loro aspirazione

Nulla ci divide

Solo  un inezia di umane vanità

Infiammata  da questioni estranee a nostra  volontà

Lesiva a dignità di madri e  donne

Cristiane o Musulmane  che differenza fa?     

Calpestano  lo stesso globo

Si cibano degli stessi desideri

Finiscono in polvere eterna alimentando l’Infinito

Che

Non domanda su che parte di terra han transitato

Valuta solo l’operato, la lealtà, i diritti che han fissato.

Donna Musulmana non giudicarmi diversa da te.

Se sbandiero i miei seni, mi crogiolo al sole lasciandomi brunire

Approdo alle tue spiagge per assaporare il profumo marino

Mi carezzo all’onda  corallina

Al vento monsone         

Non vengo per offendere la vista e la  religione

Vengo a carpire lo sguardo fiero

Seguire la scia speziata

Assaporare l’emozione nella meraviglia  d’un bimbo

C’ama la sua terra e parla anche la mia lingua

Empirmi di storia, di  tradizione c’han fatto la mia

Non lasciamoci abbindolare da frenesie brutali

Da chi per  quattro soldi ci rende  schiave ignare

Da menti contorte con visioni apparenti contrarie

Donna Musulmana, sono Cristiana ma uguale a te

Veniamo dallo stesso ignoto assoggettate al fato

Con la stessa apprensione dell’andare zavorrando

Incontro al dolore e all’ esultanza  appaiate come gemelle

Gemelle   stellari di fede universale

Libere  di  meditare l’ideologia che gli pare

Spoglie di pregiudizi, storia e potere,

Malversa interpretazione di leggi e dettame

Mai esortati da nessun Creatore

Donna Musulmana non aver timore d’ una Croce Cristiana

Io, non ho sbigottimento per il chador paludale

Due legni incrociati  o un velo sono  convenzionali

Una forma di rispetto d’un Credo ideale praticato

Ch’io porto per non scordarmi un Cristo Salvatore

Che tu porti in onore d’un Allah  che  ti scampi  dall’orrore                         

Cosa possono far di male?  Nulla.  Solo aizzarci al terrore

Contenderci  il primato d’una Verità collegiale

D’usanze e credenze dottrinali improclamate

Dal  Padreterno

Solo da feticci imbevuti d’idolatria

Profittatori ipocriti della tua e

Della mia innocenza confessionale.

 

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E.P.F.

                                                         

Da: cielochiaro- 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                       

LENTO PROGRESSO

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Quando ho aperto il blog la mia intenzione era quella di liberarmi di conoscenze scomode, soprattutto trovare il coraggio di superare le barriere psicologiche che mi hanno sempre  impedito di raccontare le cose insolite che ogni tanto si intrufolano  nella mia vita imbarazzandomi ed a volte lasciandomi perplessa sul perché le percepisco, le vedo o le intercetto nonostante la mia volontà avversa. A dire il vero,  il cammino ad “aprirmi agli altri” senza il timore di essere derisa o peggio passare per una conta frottole si è rivelato molto lento e tortuoso. Le mie resistenze a valicare i recinti convenzionali  sono ancora  forti, tuttavia sento che non devo arrendermi,  prima di tutto perché è ora che io accetto quella parte di me che esula dal razionale se non voglio continuare a sentire un disagio intimo che mi turba e mi consuma energie nell’ostinarmi a ignorarla. Ulteriormente  perché spero che prima o poi qualcuno attraverso il blog sappia rispondere ai miei interrogativi o quantomeno riesca a spiegarmi se esistono sensibilità che vanno aldilà della normalità riuscendo a vivere frammenti di realtà alternative contemporaneamente, senza perdere conoscenza e senza praticare alcunché di irregolare o spiritico. Quello che mi inquieta  non è il fatto di avvertire cose strane, credo che a tutti capiti di avere qualche percezione sensoriale premonitoria e singolare specie legata a persone care,  quanto il vedere, in momenti assolutamente lontani da precondizioni emotive che possono favorirli, esseri  diversi da quelli che ogni giorno incontro, le cui forme  non corrispondono  alle mie conoscenze  documentali, sentire  materialmente il contatto di nature diverse in momenti nei quali pensieri e gesti esulano da qualsiasi aggancio a questioni inconsuete, sono esclusivamente  appartenenti al discernimento della vita umana corrente. Per esempio, perché mentre sono allegramente impegnata a cucinare, a sbrigare di fretta mansioni prettamente concrete per assurdo tipo zappare o rasare il prato chiacchierando con il vicino di cose terra terra, all’improvviso nella mia mente si apre uno squarcio di tutt’altro genere,  sento una voce che mi racconta cose private di se o di altri che a me non interessano minimamente né in quel momento né in generale? Oppure, perché mentre sono in vacanza e mi godo relax, compagnia, luoghi e quanto c’è di bello e straordinario  intorno a me all’improvviso vedo esseri dissimili  che interagiscono nel contesto ma si muovono come se tempo e spazio fosse diverso? Cosa centrano e da dove provengono? O invece mentre conduco le mie aspre battaglie  con bollette, spese e conti   qualcuno si intromette con prepotenza nel filo dei miei pensieri comunicandomi accadimenti presunti?

 Tanti i fatti inquietanti che s’insinuano  nel vissuto, non  comprendo, non so dargli una risposta  plausibile.  Desidero circostanziare  che  conduco una vita semplice, quanto mai connessa ad una realtà dura, di lotta e rozza fatica, quindi assolutamente lontana da immaginazioni fantastiche, trasporti utopistici devianti l’oggettività, legata a mistiche e filosofie astratte.

Non fosse altro per avere, da sola, sul groppone la responsabilità morale e materiale di quattro figli è infattibile ch’io mi trastulli dietro concetti aleatori o evado dalle cose tangibili.  Vero che ogni tanto ho necessità di mantenermi a stretto contatto con il suolo e devo camminare in casa scalza, o andare a trascorrere qualche fine settimana dove posso sdraiarmi e sentire l’humus che si sprigiona dal terreno del luogo ma sono le uniche stravaganze che mi concedo e mi servono a scaricare l’aggressività che accumulo durante le battaglie quotidiane.  Quando posso  leggo  molto, però le tematiche  che scelgo non sono mai  di tipo fantascientifico, legate a spettri o robe simili, anzi ho un rigetto anche per i film che trattano argomenti del genere. Tanto per chiarire,  per ben tre volte sono andata spontaneamente a farmi analizzare da uno psichiatra per sapere se le rotelle erano  a posto,  sono andata fino a Ginevra da un grosso luminare del settore,  ma ogni consulto specialistico ha decretato che non ho  niente fuori posto, nessuna anomalia, neanche sono influenzabile, depressa,  emotivamente impressionabile,  ho patologie ossessive o soffro di sdoppiamenti della personalità. Ognuno ha concluso che  sono banale, un essere umano senza particolari problematiche che richiedono approfondimenti o somministrazione di qualche pilloletta dall’effetto placebo. Al massimo:“Una donna sofferente per  dispiaceri dovuti a problemi familiari”. Bella scoperta, in quel momento il padre dei miei figli era scomparso all’improvviso.  Più che sofferente ero stravolta  e allibita considerando le responsabilità che ereditavo!  Certo quando sono andata a farmi analizzare non ho minimamente accennato a queste mie stranezze intercettatrici perché lo scopo era quello di stabilire se ero sana di mente ho se invece ero uscita di senno.  Se  avessi accennato a questi “trasbordi visivi” ai contatti mnemonici e corporali  il loro parere sarebbe stato uguale? A volte il pensiero mi infastidisce, poi penso che uomini di  scienza siano in grado di leggere nel profondo, oltre ciò che una persona manifesta e dice. Quindi non è il mio cervello ad andare in tilt ma una parte di me. Forse, ogni tanto, un pezzo di me si trasforma in radar capace di raccogliere vibrazioni emesse da estranei, capta trasmissioni di pensiero provenienti da persone lontane  o forse riesce a sognare da sveglia. Perché? Principalmente,  perché succede ad una che non le cerca,  non le vuole, le rifiuta e le considera avveniristiche forme d’isterismo visionario di persone grulle,  crede in Dio ma senza particolare slancio mistico, si vergogna al solo pensiero di raccontarle anche in forma anonima?  Di fatto a nessuno ho  detto del  blog. Ho pensato che  mi sarei sentita libera e facilitata a trovare il coraggio necessario ad esporre fatti, per così dire enigmatici a interlocutori virtuali, poi non raccontando queste cose strampalate a persone che mi stavano davanti in carne e ossa credevo di superare il pudore, le paure e le  diffidenze che generalmente mi impediscono di farlo. Invece, tranne timidi accenni sporadici, ai quali auto violentando la mia naturale avversione non ho potuto sottrarmi, come il “ messaggio di Eluana “ ancora non  sono riuscita spezzare i recinti d’un qualcosa che mi sembra una condanna e non una predisposizione naturale, un valore sensorio aggiunto. Comunque non demordo, Più mi  ostino a respingere l’insolito e più quello s’intrufola nella mia vita, perciò la miglior strategia per allontanarlo ho dedotto deve essere  quella di esorcizzarlo svelandolo. Certo preferirei raccontare i fatterelli straordinari a viso aperto, in forma diretta come uso agire nella vita, ma ho  timore di imbarazzare i miei figli o di esporli a rischi di ritrovarsi  una madre lontana dal modello che loro conoscono seppure   scherzando dicono: una madre come te se non ci fosse dovremmo inventarcela!

In conclusione il progresso è lento, debbo superare le resistenze autodifensive e  le prevenzioni educative verso fenomeni non propriamente comuni ma ormai la volontà è inarrestabile, un po’ alla volta metterò nero su bianco le scomodità segrete.