PERCHE’ NON SI TROVA?

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Stanotte ho fatto un sogno strano, ho sognato che osama Bin Muhammad Bin ʿawaḍ Bin lāden faceva gli sberleffi ai partecipanti del g 20 a Toronto, girava sopra le loro teste vestito da nembo kid e a uno a uno, li sollevava e li scaraventava in una profonda buca di carboni ardenti, soffiava sui loro fogli sparsi così forte da strapparli, con ghigni e risate li imitava, chiamandoli grandi buffoni, strimpellatori di stoltezze e rimangia decisioni, gli faceva certe pernacchie da far tremare le mura della sala,  terrorizzando  guardie del corpo e quanti stazionavano nei loro paraggi che se la davano a gambe levate,  in ultimo tirava fuori da sotto una tunica delle freccette e le infilava nelle loro cocuzze  facendoli cadere ai suoi piedi stecchiti urlando: <così finiscono gli insetti noiosi. > a sto punto presa da un’ira irrefrenabile mi avventavo su di lui e lo agguantavo per i piedi, lui però si trasformava e diventava un viscido  polipone, coi tentacoli  cercava di strozzarmi, mentre mi dibattevo per liberarmi mi son destata.

 Un vero incubo. Mi son svegliata sudaticcia, stralunata e infastidita di aver sognato un estraneo al mio mondo quotidiano. Se fossi di Pietro, direi che c’azzecca con me sto sogno, non son mica na politica o na fanatica, a malapena sapevo che c’erano i “grandi” riuniti in conciliabolo e poi è mica un adone sto tizio da convergere i miei desideri al punto da cullarlo nel pensiero per papparmelo in sogno

Bah!

 

Chi è sto Bin Laden?

 

È un santone, un pastore selvatico, un riccone eccentrico, un idealista risentito del sistema, un rambo guerrigliero, un giustizialista dell’iniquità sociale, un antimperialista, un nemico giurato del cristianesimo e degli stati uniti d’’America, un terrorista manipolatore di masse sprovvedute, un integralista della fede islamica, un difensore della sovranità popolare, un nemico reale sovversivo della pace nel mondo o un paravento??????

 

Sono anni che i servizi segreti di tutto il mondo cercano di scovarlo ma al momento per quanto si sa, è introvabile. Per rendere appetibile il suo stanamento gli han messo sulla testa una grossissima taglia ma ogni spedizione è vana. Più inafferrabile del vento è diventato un ago nel grande pagliaio del mondo.

 

Ma ‘ndo sta sto tizio ?

 

Forse ha il dono dell’invisibilità e un involucro lo rende inaccessibile all’occhio dei segugi.

Ha una stazione spaziale e vive felicemente in orbita, viaggia con gli alieni da un pianeta all’altro divertendosi a gabbare chi lo cerca manovrando   i fili del terrorismo.

Si volatilizza come benzene appena qualche sbirro fiuta il loco, donde si trova.

È un essere smaterializzato da qualche pozione magica di alchimisti buontemponi che entra ed esce come folletto dalle grotte di tora bora.      

È la misteriosa creatura delle nevi, lo yeti del k2 dotato di strani e sconcertanti poteri da sfuggire a qualunque spedizione catturanda, l’orco delle favole inventato per spaventare i bambini che si baloccano a fare la guerra, il fantasma del sommergibile predone dei sette mari, l’asceta del deserto o semplicemente una lepre da richiamo?

 

Perché non si trova?

 

Non si trova perché lo cercano dove non è o perché  hanno una visione distorta di lui e del suo modo d’agire? Veramente sono convinti che stia al freddo tra le pecore e le montagne, si  è accomodato in un antro al puzzo fetido degli escrementi di capra? Ma va la chi la beve na fola simile nell’era dei radar satellitari!

Lui se la dorme sui cuscini di seta,  si veste di mitra solo per i comunicati al arabiya,  è ben protetto ha più alleati di quello che pensano, è ovunque meno dove cercano, è chiunque meno quello che sospettano.  Perchè??????

 

Forse  sanno dov’è e lo lasciano stare a pasciarsi  dove tutti lo vedono  lui è ..  أسامة بن محمد بن عوض بن لادن

lo spaventapasseri del mondo convertito in video gioco, un omaccino virtuale che si cattura e uccide con pochi click

 

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Provare per credere

 

 

Spara al perfido Bin Laden, lanciagli contro i tuoi missili e fallo saltare in aria… ma attento perchè lui è molto veloce!

Usa le FRECCE direzionali per spostare il cannone, e la SPACEBARper sparare.


LUCE

Ci sono attimi nella vita che ti senti come avvolta da una luce particolare, di avere un’aurea di energia positiva carica di gioia e felicità che  vorresti fermarla per sempre, soprattutto ti sembra che questa luce possa inghiottire  tutte le preoccupazioni e le ansie che ti assillano. Oggi mi sento così e vorrei dire a questa luce:” non mi illudere, non essere crudele facendomi pensare che posso buttare le cose negative alle spalle, se sei solo fantasia lasciami nella mia realtà, ho faticato assai per accettarla e viverla con sereno entusiasmo, non ho bisogno di luce falsa, posso sempre accendere un cerino per procurarmela, ho bisogno di luce vera, quella che ritrovi al mattino e ti saluta con un sorriso radioso

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Aurora d’ un giorno felice

Sfuma contorni indefiniti

inghiotti lacrime

Ombre nere della notte

Rischiara bianche spiagge

Cullate da limpide acque

Gocce incontabili

Di  pressanti pensieri

Aurora di vita

Batti  il ritmo

Cadenze  inafferrabili

D’antico rito

E,

se  luce avanzi

Sia  abbondante

Bruci all’istante

Tanto che vista

Rimanga  infocata

Da  togliere splendore

Al  candore che

intorno lumeggia

Ciglia schiuda

Su orizzonti colorati

Oniriche figure

avida Sbrani

E ,

Idee   impalpabili

Riporti

Su  traslucide pareti

Quanto  anima

Audacemente diserta

luce

Se, luce spalmi 

Sia  abbagliante

Altrimenti

Tenebre  resti

Mente  non dischiuda

Ciò  che vita ha sfumato

Con  dura sofferenza

Se, luce

Sia   luce che brucia

Domande  non ponga

Alla  notte che rifugge

 

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POICHE’ DOMANI é SAN GIOVANNI BATTISTA UN SALUTO CARO  A TUTTI GLI AMICI E AI  GIOVANNI CHE PASSANO DI QUA

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LA “MAGIA” DI SAN GIOVANNI

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La notte che precede la festa di san Giovanni Battista, la più lunga dell’anno, è considerata magica. Nell’immaginario collettivo sono fiorite molte leggende e usanze che ancor oggi si tramandano. Anch’io ne mantengo per non disperdere un patrimonio folkloristico, soprattutto per raccogliere la magia simbiotica della straordinaria potenza propagata dalle radiazioni cosmiche durante le ventiquattro ore.

Tale notte chiude la porta degli dei, sacra e spirituale e apre la porta dell’uomo, profana e materiale, quindi è la notte in cui all’uomo è permesso catturare energie positive per purificarsi e rinnovarsi, entrare in sintonia con gli elementi della natura per preservarsi da malanni, inganni, e sortilegi, scaricare al suolo le energie negative. Ovvero candeggiare corpo e anima per affrontare le fatiche dell’esistenza, inoltre gli è concesso fare riti propiziatori per attirarsi la buona sorte nel lavoro e nell’amore, esaudire desideri, soddisfare bisogni temporali.

Entrambe le porte si aprono con i rispettivi solstizi del 21 dicembre e del 21 giugno ma sono state traslatate nelle feste della cristianità di Natale e di san Giovanni per i loro contenuti rappresentativi.

 Il 25 dicembre, simbolo della venuta al mondo di Cristo, come valenza di nascita e crescita positiva della luce che illumina gradatamente il cammino ascetico e guida verso le potenze celesti per giungere al trionfo della fede universale. Il 24 giugno, nascita del battezzatore del Cristo, come sublimazione mistica della potenza della luce che unisce cielo e terra per attingervi energie essenziali a continuare il cammino  prosaico nel periodo del declino. 

D’altra parte da tempi remotissimi questi periodi antitetici sono stati ampiamente celebrati.  L’energia sprigionata dalle potenze astrali nei solstizio di giugno veniva “raccolta” su pietre singole, elevate a mo di fallo, o disposte circolarmente, in luoghi ritenuti adatti a polarizzare le radiazioni dove poi si celebravano riti sacri o si tenevano raduni importanti dei capi religiosi e delle autorità dominanti. La festa più famosa e rituale in proposito è quella che i druidi moderni celebrano a Stonehenge. Ancor oggi in molte parti del mondo si caricano positivamente cristalli, pietre, erbe col campo energetico che sviluppa il sole al solstizio estivo, mentre in quello invernale, nel momento del suo minimo influsso, si sgombrano i campi magnetici malefici e negativi che arrestano il processo millenario del progresso animico e carnale dell’uomo.

Come accennato, mantengo alcune tradizioni popolari legate alla mia terra.

 Per prima cosa non rinuncerò alla mia acqua magica, il ventitré raccoglierò fiori ed erbe aromatiche per fare l’acqua odorosa di san Giovanni da usare nel corso dell’anno ogni volta che le mie batterie saranno un po’ scariche o i pori della pelle occlusi da quei fumi insidiosi della tensione nervosa.

Metterò in una brocca di cristallo quanti più fiori, foglie ed erbe riuscirò a trovare nel mio giardino e in quello dei vicini, rigorosamente in numero dispari. Poi la esporrò ai raggi benefici del cosmo in modo che l’acqua si carichi di radiazioni positive e san Giovanni nel suo passaggio notturno sulla terra vi deponga le lacrime, cioè la famosa guazza, per renderla speciale così all’alba del ventiquattro potrò fare le prime abluzioni purificatorie di mente, occhi, pelle, impregnarmi di ottimismo e sfrattare l’uggia che ogni tanto fa capolino. Il resto dell’acqua la filtrerò il giorno successivo e come consueto la terrò per usarla durante l’anno. È un vero toccasana per brufoli arrossamenti, mali di testa, affaticamento visivo, basta passare un batuffolo di cotone impregnato di quest’acqua nelle zone per alleviare i fastidi.  Comprendo chi è scettico, ma sarà che “basta crederci ” per assicurarsi risultati positivi, o sarà per fede smisurata verso il potere magico sacrale che possiedono gli elementi naturali, specie se “illuminati” io, vi trovo un sacco di benefici, inoltre la tradizione vuole che basti conservarla per preservarsi da fastidi e malanni e di certo non sfido la sorte.

Quest’anno però oltre all’acqua classica farò anche un’altra acqua, diciamo più potente e condensata di energie magiche mi servirà a scaricare a terra tutte le negatività che s’infiltrano nei canali vitali, far  defluire attraverso i piedi quei corpuscoli estranei che intasano e impediscono all’energia naturale di circolare spedita. Questo rito l’ho appreso in un corso di sopravvivenza in Pennsylvania, da indiani yankee, discendenti della stirpe Yakima.  Si basa sul principio di scaricare a terra l’elettricità accumulatasi nella centralina energetica del sistema circolatorio che si trova nei piedi. Per inciso il piede al suo interno ha un groviglio di fili venosi e in oriente la “centralina” è chiamata secondo cuore o cuore periferico, in riflessologia plantare spugna di Lejart.  In psicosomatica rappresenta il nostro modo di reggersi nel mondo e di proiettarci nella realtà, esprime il legame con le cose e le situazioni quotidiane, pertanto la teoria appresa, è più di un rito magico. In breve si tratta di far scorrere le cariche negative ammassate nel fisico da ansia, stress affaticamento ecc. in basso attraverso un atteggiamento posturale rilassato in modo da trasferirle nell’acqua della vaschetta. Di solito un litro  con sette gocce dell’acqua magica.  Ciò che rende più balsamico e vantaggioso il “ pediluvio” è la sinergia > sole luna erbe acqua < combinata dalle onde planetarie che hanno depositato il carisma occulto nell’acqua durante l’esposizione, notturna e diurna.

 Per fare quest’acqua occorrono nove tipi di erbe colte al mattino tra il 21 e il 23 giugno, per ogni tipo di erba occorrono tre foglie sane che non siano spezzate. Si pongono in una brocca trasparente, meglio di cristallo, addirittura se uno ha la fortuna di possederlo dentro un quarzo cavo, con un po’ di acqua, sarebbe ottimale quella di sorgente, ma va bene anche quella del rubinetto, non va usata acqua in bottiglie può essere “contaminata” da energie negative e le erbe perderebbero quasi tutto il loro potere balsamico, inoltre durante lo ammollo le radiazioni solari rimarrebbero saturate da quelle esistenti nell’acqua. La sera del ventitré, nove minuti prima della mezzanotte si mette la brocca con acqua e foglie, in tutto ventisette, all’aperto, in un luogo protetto e si lascia esposta alle radiazioni della notte e del giorno fino a mezzanotte del ventiquattro. Per proteggerla da insetti vari si può porre sopra un velo purché pulitissimo, poi si filtra e si conserva in luogo fresco e buio, l’esposizione alla luce favorisce la proliferazione di batteri e “scarica” l’acqua.

Le nove erbe sono:

menta – iperico- vite rossa – lavanda – cipresso –edera – pelargonio- salvia – verbena.

Tutte facilmente reperibili, sarebbe meglio di tipo selvatico ma vanno bene anche quelle del nostro orto o dei vasi del balcone purché non trattate con anticrittogamici o robe simili.

Ognuna di queste erbe ha un potere estrinseco che si coglie nel profumo, uno intrinseco racchiuso nel potere officinale associato a specifiche parti del corpo, insieme agiscono da “spurgante e corroborante “ Le radiazioni cosmiche le rendono virtuosamente magiche per il genere maschile e femminile, non è un’acqua monosessuale, in base al principio Yin Yang simbolizzati da sole e luna. Infatti, si ottiene dall’incrocio fuoco acqua, due opposte polarità primordiali nel momento di massima forza e splendore, sole al culmine del suo ciclo crescente che entra nella costellazione del cancro regno della e luna e dell’acqua madre.

Anticamente queste erbe erano essiccate durante il solstizio e poi bruciate a mo d’incenso in onore di divinità di sesso opposto, dei e dee era indifferente.

Anche le streghe conoscevano bene le virtù magiche delle erbe e il momento di raccoglierle per ottenere pozioni potenti !!!! Speriamo che oggi siano sparite e al loro posto vi siano dei bravi terapeuti.

 Naturalmente farò il nocino, il mio piccolo falò in onore di san Giovanni e lo salterò, andrò a piedi nudi nel mio “ recinto verde”per sentire la guazza depositata dal Battista nel suo viaggio annuale sulla terra, questo è il miglior pediluvio e mi piace un sacco.  Nel mio paese attuale molti giovani si radunano all’oratorio e dopo mezzanotte vanno scalzi nei prati per sentire la guazza, accendono fuochi e festeggiano fino all’alba per non perdere il “ battesimo” del sole nascente. In questa notte la magia di san Giovanni funziona come un capodanno, il cosmo si rinnova e ricrea dopo un capovolgimento caotico attraverso gli elementi primordiali GUAZZA- FALO’, acqua e fuoco simboli di purificazione e rigenerazione per eccellenza.

Vi sono un mucchio di usanze, tradizioni  sacre e profane e superstizioni legate alla festa di san Giovanni, talune anche legate ai sabba e alla stregoneria.

Giacché mi è impossibile indicarvi dove trovare un rametto di vischio d’oro, o il fiore di felce per rendervi invisibili o il suo seme per scoprire tesori, mi limiterò a indicarvi le erbe con virtù magico- protettive,  prosperità e buona sorte da mettere in un sacchetto da tenere in casa e  mazzetti da tenere nel posto di lavoro, ovviamente dovete trovarle e fare sacchetti e mazzetti il 24 giugno, dopo non funzionano, inutile farli.

Le erbe per i sacchetti sono: Iperico o erba di san Giovanni – artemisia, ruta, maggiorana, lavanda, salvia, finocchio, timo, verbena.  Se ne possono fare anche più d’uno da tenere in varie stanze si legano con nastrini rossi.

I mazzetti della prosperità si fanno con tre o sette spighe di grano legati con un nastrino rosso o color oro, si tengono sul posto di lavoro per evitare la perdita del posto e favorire la prosperità.

Aggiungo: chi vuole preservarsi dalle corna mangi lumache cornute. Chi detesta i vampiri tornati di moda con la saga, compri l’aglio il 24 e lo appenda sulla porta di casa. Chi vuole rafforzare l’amore stringa le mani del compagno sopra la fiamma del falò senza bruciarsi. Chi è indeciso tra due spasimanti prenda due foglie, meglio se di fico, a ognuna attribuisca un nome, dopo averle punzecchiate diversamente le lasci alla guazza,  il mattino la foglia più verde è lo pretendente da preferire. Chi vuole riempire l’intelletto di stimoli creativi aspetti l’alba in compagnia di amici bevendo, mangiando recitando o …. Al sorgere del sole a braccia aperte per facilitare il flusso cosmico lo saluti con queste parole:

Ti saluto o sole nascente nel giorno del tuo massimo splendore

Entra e spazia nei meandri del mio cervello per stimolarlo

Sfiora fronte, naso, bocca per rendermi incisivo

Carezza il cuore per illuminare il mio cammino creativo

Mani e piedi per farmi approdare alla riva della luce

Dopo averle pronunciate, sentirete il mondo entrare in voi e sarete pronti per ogni sfida intellettiva.

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Felice guazza e san Giovanni lasci in ognuno di voi la sua benefica magia.

 *

 In attesa del capodanno solstiziale buon week end a tutti

 DIF

GRAZIE SANT’ANTONIO

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Oggi a Padova é festa grande, ormai da secoli il 13 giugno si celebra la ricorrenza della morte di sant’Antonio un santo cui la mia famiglia deve molto.

Gli deve la guarigione di mio padre dato già per morto dai medici.  Sì, era spacciato ma guarì grazie all’intercessione di sant’Antonio e alla fede incrollabile di una suora che le era molto affezionata, nonostante il mio papà allora fosse quasi miscredente.

Le cose in breve andarono cosi:

Dopo che gli avevano somministrato l’olio santo verso le 10 di sera, la suora gli pose un’immaginetta di sant’Antonio sul petto e si mise a pregare. Mio padre senza credere minimamente che servisse a qualcosa le sorrise e la ringraziò di quel gesto con gli occhi, non riusciva più a parlare e il respiro era quasi inesistente. A un tratto verso le cinque del mattino si sentì come sollevare, poi lo invase un gran calore e poco dopo riprese a respirare, parlare regolarmente e vispo come un uccellino chiese qualcosa da spizzicare, tanto che la suora che lo vegliava stupefatta quasi svenne dall’emozione. Chiamò subito i medici, questi increduli non riuscivano a raccapezzarsi dell’accaduto, mille spiegazioni nessuna certezza.  Telefonarono a mia madre e i miei zii che erano ad aspettare nei pressi della clinica di recarsi subito all’ospedale < era proibito ai parenti stare di notte all’interno dell’ospedale> Logicamente pensarono che riguardasse l’avvenuto decesso, invece con grande meraviglia il primario un po’ confusamente spiegò loro che il paziente non solo non era morto, ma a quanto avevano di fretta costatato non c’era più traccia della malattia. Comunque lo avrebbero tenuto alcuni giorni in osservazione per capire.  Nessuno parlò di miracolo ma nessuno seppe spiegare come mio padre nel giro di poche ore da moribondo era guarito tanto che visse parecchi anni dopo l’accaduto.

Solo mio padre e la suora non ebbero dubbi sull’intervento miracoloso di San Antonio.

 Mio padre promise al santo che per ringraziarlo e onorarlo tutti gli anni sarebbe andato in pellegrinaggio al santuario nel giorno della festa e così ha fatto finché è vissuto. In me di quei pellegrinaggi è ancora vivo l’odore inconfondibile del giglio del santo che si spande in tutta la città, spesso ricordo gli sguardi dei devoti provenienti da tutto il mondo rivolti verso la statua che i frati della basilica pongono in fondo alla navata principale. in particolare rammento la venerazione silenziosa del mio papà. Oggi mi reco alla basilica con mia sorella, non abbiamo probabilmente la sua religiosità ma ci sembra un dovere mantenere la tradizione di fede e riconoscenza verso il santo, inoltre ci pare un modo di continuare ad amare e comunicare con il nostro papà, di renderlo felice nel vederci unite.

La guarigione non è stata mai divulgata o comunicata alle autorità ecclesiastiche. Mio padre ha testimoniato la sua gratitudine direttamente al santo con fede e cambiando completamente stile di vita e idea sull’oltre. Veramente qualcuno che in un modo o nell’altro sapeva quanto era accaduto a mio padre, il cambiamento che in lui aveva prodotto il fatto e la sua estrema fiducia e fede verso questo fraticello lo credono capace di ottenere intercessioni particolari dal santo. Un mio cugino è convintissimo di ciò. Due anni fa ci ha raccontato che dopo che gli avevano diagnosticato un tumore alla gola, giovane, con moglie e due bimbi piccoli era disperato, gli è solo venuto in mente di rivolgersi a mio padre chiedendogli di aiutarlo.   Pochi giorni dopo l’ha sognato che gli diceva: “Non ti prometto nulla, non è in mio potere aiutarti, posso solo domandare a sant’Antonio di intercedere, lui chiederà e se è possibile, vedrai che tutto passerà, intanto tu prega e stai sereno” Fatto sta che questo mio cugino giovane e disperato tornando dai medici, dopo i controlli di rito, si è sentito dire che stranamente il tumore non lo riscontravano più, forse la diagnosi iniziale era sbagliata.

Direi che mio cugino non ha dubbi, semmai io e mia sorella dubitiamo, non sappiamo cosa pensare.   Vero che nostro padre aveva una grande fede ma viveva normalmente, come tutti i mariti e i padri, forse un pochino più saggio e sereno spiritualmente di altri, niente di particolarmente bigotto o morboso, perciò ci appare strano quanto ci ha riferito.

Non so perché mi è venuto in mente di raccontare pubblicamente ciò, siamo sempre stata una famiglia riservata, poco propensa a raccontare i fatti propri e in particolare la guarigione di mio padre, abbiamo sempre pensato che il santo preferiva essere ringraziato e onorato con la preghiera e la devozione a chi è sopra di lui, senza tanti strombazzamenti. Forse perché pochi giorni fa con mia sorella siamo andate al santuario ed è successo qualcosa di straordinario, forse perché è il momento di testimoniare quanto sia prodigioso questo santo onorato in tutto il mondo, forse perché in questo momento la chiesa vive attimi terribili e qualcuno ricordi che il bene e il male convivono nell’uomo e non bisogna fare di ogni erba un fascio ma distinguere.

Ad ogni modo, sant’Antonio per la mia famiglia è qualcosa di più di un santo, è l’intermediario di Dio, chi si rivolge a lui con fede, anche se non ottiene interventi prodigiosi, vi trova serenità e forza per affrontare le avversità che lo assillano, e non è poco, ne so qualcosa in proposito, non mi resta che dire 

GRAZIE SANT’ANTONIO

***

                       AUGURO A TUTTI UNA SERENA DOMENICA                         

E A CHI A QUALCHE PROBLEMA CHE IL SANTO LO AIUTI COME HA AIUTATO LA MIA FAMIGLIA

IL PAPA SA

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Nell’ascoltare attentamente gli ultimi  discorsi pubblici del papa ho compreso che lui sa, vi erano troppi riferimenti simili a quello che so per avere dubbi in proposito:

Il papa sa.

Deduco che sa ma non può dire quello sa.

Sembra un giro di parole ma non lo è.

Per  non creare angoscia trasmette sottilmente il messaggio di  avviso  al mondo intero  che è sull’orlo del baratro

I suoi richiami a mio parere non sono accidentali ma voluti e pesati parola per parola

Nel  discorso di Fatima :“ chi pensa  che la profezia della Vergine di Fatima è conclusa si illude

Nel campo sportivo della scuola di San Morone di Nicosia:    guai sottovalutare la verità  dei principi etici  della legge naturale».

Sono messaggi precisi

Un richiamo generale  a non sottovalutare la natura e ciò che avviene nel mondo

Sono un appello accorato che va oltre la sua missione e il suo ruolo di capo della cristianità

Sono parole che escono dal cuore di un uomo che probabilmente sa di eventi  che mettono in pericolo il mondo  e non può rivelarli, solo segnalare genericamente la possibilità di accadimenti  tristi

Sa che troppi segni hanno indicano la via del pericolo profetico per restare indifferenti o far finta che tutto vada come al solito

Sa che molti mali “nella pancia della chiesa”  sono diventati cancrena

La comunità clericale si è “allevata” inconsapevolmente serpi velenosissime  difficili da stanare 

Ha compreso che nel  pianeta si  è varcata la soglia di sopportazione delle regole  morali  che lo reggono e ha il dovere di farlo presente

Quello che bolle sottoterra bolle anche sopra

Quello che il ventre del pianeta erutta non è altro che un avvertimento del malessere diventato insopportabile

Si rende conto con la sua intelligenza e esperienza di uomo attento al circostante che un niente può accendere una miccia difficile da smorzare senza  lasciare dietro di se una striscia di sangue e dolore lunghissima

Che esiste  una lieve possibilità, proprio  lievissima che il peggio non colpirà  con  tutta la sua virulenza

Occorre fermare “la macchina”  in moto su una ripida discesa interagendo con spirito solidale

La sua angoscia è per tutti, qualunque sia il credo, l’ appartenenza ideologica o l’etnia

Tenta di avvertire, di preparare ad eventi impensabili  che possono esplodere dal  marasma  che sta sotto gli occhi di tutti, eventi che nessuno vede o chi dovrebbe vedere sottovaluta

Sa che c’è un sommerso  aggressivo dovuto a sperequazioni sociali che ha colmato la sopportazione, sa che fame, miseria e ingiustizia non aiutano i processi evolutivi pacifici

Sa che individui, comunità e stati senza  guida  morale sono una minaccia per l’equilibrio e la stabilità globale

Sa che  egoisti  senza scrupoli  cibano menti insicure e istigano a reazioni imponderabili per una inezia

Esorta a smussare l’odio, di agire  presto per via diplomatica per raggiungere la pace nel medio oriente e nel resto del mondo dove impera  caos, tumulto sociale, discriminazione religiosa  

Invita a  non dare spazio alle provocazioni, a non raccogliere i sintomi di fanatismo

Appella  di  avere un atteggiamento di tolleranza verso i fratelli islamici o quanti professano una fede diversa

Le sue parole sono una  esortazione accorata interreligiosa, quasi una supplica rivolta a  tutti i credenti in un Onnipotente a  pregare per tentare in extremis di scongiurare  guai terribili,   ai laici per dissuaderli dal fomentare divisioni e sottolineare diversità

Sa che  il pericolo è globale

Altrimenti come spiegare i suoi accenni  precisi a mantenere controllo in atti tragici che colpiscono i cristiani come nel caso ultimo del vescovo ucciso in Turchia?

Il papa sa la profezia e teme

Io so e temo

Non è presunzione

Qualcuno un tempo anche a me tramandò memoria di quanto ho menzionato

Mi lasciò la speranza che all’ultimo il “male” poteva essere sconfitto,  non riusciva a  trionfare come credeva  per un pelo, cioè un caso che non era un caso ma frutto di resistenza di una volontà collettiva moralmente in armonia con le regole  eque opposta a una volontà collettiva inversa,  e forse, per l’umanità intera  si apriva un lunghissimo periodo, quasi un millennio di fioritura pacifica che andava oltre la sua conoscenza ristretta della realtà

L’altro ieri sul ciglio della strada ho visto due papaveri bianchi e appena più in la due papaveri rossi

Un chiaro messaggio simbolico colorato della natura di energie contrapposte in lotta

il bianco è luce formata dall’unione di tutte le vibrazioni dei raggi colorati, il rosso è un raggio singolo ma dalla vibrazione potente, infatti l’occhio lo cattura prima di altri

Naturalmente ho espresso un mio parere dedotto ascoltando le parole del papa

supportato da altre “conoscenze”  per così dire giunte per vie traverse