Passatempi a tempo

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Dai tanti riferimenti trovati nella storia di molte culture in rappresentazioni artistiche su materiali d’ogni genere, forse un po’ per la sua forza liberatrice, forse un po’ per le regole, forse un po’ per lo scopo sociale di raggruppare o per il gusto della competizione, il gioco è uno dei passatempi più antichi del mondo.

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Naturalmente la gamma dei giochi è varia, alcuni sono praticati e conosciuti in tutto il mondo, altri sono espressione di singole culture, taluni hanno valenza di opportunità folkloristica significativa di tradizione e orgoglio popolar nazionale, bensì tutti hanno in se un valore di un complesso di svago che costituisce un patrimonio umano del magico mondo della fantasia, del rapporto fra abilità e intelletto, fra attitudine fisica e scaltrezza intuitiva, tra illusione e simulazione, tra positività ludica e simbologia selettiva.

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Nell’arte di genere, i giocatori di carte è uno dei temi più ricorrenti, in quanto già dal XIII secolo  la pratica di tale svago coinvolse ogni classe sociale, sebbene va sottolineato che nel periodo gotico tale gioco era inteso come una attività cortese con il quale la nobiltà analizzava le possibilità combinatorie tra necessità e abilità individuale, tra caso e cagione. In sostanza esprimeva un riflesso di intuizione che consentiva di immaginare le interazioni, le alleanze, i tradimenti, i contrasti della vita in specie in quella di corte.

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Nel mentre poco si sa che ruolo avesse il gioco delle carte o come la società lo recepiva e utilizzava a scopi strategici anticipatori tra la fine del Cinquecento e il primi del Settecento, nitidamente molto si conosce di come il sottile filo che separa il divertimento dal baratro dell inganno, non è sfuggito all’attenzione degli artisti.

giocatori di carte picche

Anche perché ogni gioco è “campo” di incontro scontro e centro di interesse su cui la fortuna riversa benevolenza spesso disarticolata e alterna. Infatti, dal 17° sec. il rapporto fra gioco, inganno, illusione, rissa, azzardo, giocatori, ambiente e spettatotori, ha ispirato artisti del calibro di Caravaggio, Georges de La Tour, Cézanne, Munch, Severini, Botero, per realizzare veri gioielli artistici che si possono ammirare nei vari musei di tutto il mondo.

che carta gioco

In alcune delle più grandi opere di tali artisti, nonché di tanti altri, la tematica del gioco, cattura perfettamente la rappresentazione dell’azione dei giocatori, i piccoli dettagli dell’atto stesso di giocare a carte come la concentrazione, gli sguardi d’acciaio o di sospetto, la guerra psicologica, il dramma introspettivo della competizione, l’eccitazione, l’energia nervosa o la flemma, la partecipazione emotiva degli spettatori, l’impressione del tranello, del bluff sempre in agguato. Tantè che nell ’ambito della raffigurazione degli imbrogli, il “baro” nella narrativa della storia dell’arte sull’argomento ha il primato della popolarità.

tre settete

Va detto che il gioco delle carte nasce in Cina 2000 anni fa per giocare a soldi, anzi all’inizio le carte stesse erano soldi, cioè la posta, solo successivamente diventano gioco e ovviamente dove c’è denaro è facile ci sia trucco e inganno, se poi la posta in gioco è carta moneta va da se qualcuno bari o tenta di inquinare il gioco. Alcuni dicono che le carte siano nate in Spagna, altri a Napoli, altri ancora derivino da una moneta romana però considerato che la carta fa capolino in Europa nel XII sec d c. e in recenti scavi archeologici si son trovati pezzetti di carta risalenti al II sec. ac. l’ipotesi è da scartare.

asso-di-quadri

La curiosità è che il gioco delle carte dalla Cina passa alla Persia, dopodichè nell’VIII sec, attraverso la conquista dei territori persiani viene conosciuto, rielaborato e verso il 1350 introdotto in Europa dalla cultura araba. Il mazzo di carte più antico d’Europa che si conosca è quello conservato al Museo Fournier de Naipes di Vitoria-Gasteiz, in Spagna risalente al pieno rinascimento e soprannominato Italia 2 .Proprio a conferma di come il gioco delle carte in qualche modo è sempre stato giudicato di per se un insidia già nel 1376 a Firenze venne emessa un ordinanza di divieto del gioco con le naibbe. Ovverosia delle carte e il cui termine naibbe è di derivazione da una delle carte, precisamente quella del deputato, in arabo naib. Beh, proprio dal termine deputato è scattata in me la molla di prendere a prestito alcune immagini di opere di artisti famosi per ironizzare un po’ sulle vicende che ultimamente tengono desta l’attenzione popolare e proliferano in tutti i media.

tre sette col morto

Oggi come oggi il gioco delle carte, dopo aver resistito a secoli di  mode e innovazione tecnologica, è uno dei passatempi più amati e popolari d’ogni generazione e classe sociale e si può dire che non v’è alcuno che non abbia un mazzo di carte in casa per svagarsi in qualche occasione di raduno amicale o familiare o semplicemente per usarle in “solitario” per farsi compagnia.

Ridere e svagarsi fa bene alla salute!

bydif

Nel passatempo a tempo milan napoli al momento 0 a 0… finirà…

mila napoli

finirà che la palla è tonda e ruzzola senza diventar quadra! ma…

ma in politica …eh eh a volte ruzzolando ruzzolando diventa pure un triangolo.

Passatempi a tempoultima modifica: 2018-04-18T18:51:44+02:00da difda4
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