NE HO PIENE LE SCATOLE

casamonica

È vero, stavolta hanno esagerato. Quelle gigantografie con “Vittorio Casamonica re di Roma” “Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso” sono un po’ troppo osannanti e irriverenti per una chiesa, oltretutto intitolata a don Bosco che di umiltà lastricò la sua vita. Ma chiunque, almeno una volta, si è imbattuto in un funerale di una comunità cinti o rom non troverebbe nulla di cui scandalizzarsi, polemizzare, farci una interrogazione parlamentare, chiedere le dimissioni del sindaco, avere da ridire sul parroco, tirarci fuori ore di analisi sul perché e sul percome quel funerale è stato tanto eclatante. Men che meno troverebbe anomala la presenza dei vigili a regolare la viabilità. Pure al mio paesello dove al massimo si possono incrociare quattro gatti, 2 cani, e una decina tra auto e cristiani, per una questione di controllo e ordine pubblico, carabinieri e vigili son sempre presenti ai funerali. Figurarsi se potevano mancare a uno di Roma! Il caos avrebbe fatto imbestialire anche il morto. Che dire poi di corone di fiori a iosa, incensamenti al morto con frasi, macchinoni ultralussuosi, strade ricoperte di petali di rose e fiori, partecipazione in massa con banda d’accompagnamento che suona brani musicali insoliti se non che  sono la normalità per l’addio terreno a un qualsiasi componente del clan. Se poi il “caro” estinto ha un ruolo di capo, ha origini “nobili” o è semplicemente un membro che gode di “stima e rispetto” il tutto si tramuta in tripudio di sfoggio che a noi può sembrare kitsch e inopportuno ma a loro no. Questione di cultura, tradizioni, usi e costumi. Niente di atipico c’è nel funerale di Casamonica. Neppure la carrozza trainata da sei cavalli col nero pennacchio e bardature dorate, la rolls-royse, i suv o altre auto costose sono un mai visto. Fanno parte del rituale d’accompagnamento all’ultima dimora in cui tutto deve essere estremamente vistoso. Anzi faraonico. Giusto o sbagliato che sia è il loro modo. Cadere dalle nuvole o vederci altro in un funerale del genere vuol dire non conoscere affatto sinti o rom. Peggio,  appare un ipocrito strumentalizzare e alzare polveroni giganteschi su un fatto per alimentare odi etnici e deviare l’attenzione da fatti e responsabilità di ben altro calibro. Scommetto che se i parenti non avessero scelto la musica del padrino tutto il can can attorno a questo funerale non c’era. Se pensate che sono anch’io sinti o rom vi sbagliate di grosso. È che non vivo fuori del mondo ma vicino a un paese nel quale vi è sepolta una loro “regina” e spesso ci sono funerali simili. Se invece il discorso si allarga e scivola su un terreno diverso da quello di un funerale a un “caro estinto di etnia cinti o rom”, che ha fatto tanto notizia da finire sui media di tutto il mondo, allora tutto cambia. Tante sono le domande a cui dovrebbero rispondere quelli che oggi polemizzano, gridano vergogna, scaricano su un povero “diavolo” elicotterista gli eccessi, affermano che il funerale ha ferito Roma, la chiesa e gli italiani, rimpallano grottescamente i non sapevo.  Dovrebbero chiarire come mai si è giunti a metterci ancora una volta in ridicolo, a farci sembrare tutti mafiosi, conniventi di un sistema criminale, stupidi al punto tale da ignorare che dietro a qualsiasi funerale c’è una prassi farraginosa che è impossibile ignorare dove e come si svolge. Non fateci scompisciare dalle risate parlando ora di attività criminose, droga, riciclaggio, usura e chi ne ha più ne metta per criticare un funerale show imbarazzante, un po’ di dignità intellettuale farebbe dimenticare qualche “fuoruiscita grigia”. Seppoi dietro e dentro alla bara c’è cotanto, questo si che è atipico.. Surge un dubbio.  Come mai nessuno, prima della dipartita del Casamonica, ha curiosato o ha fatto la domandina semplice, semplice, alla Totò, a chi di dovere “ La sua vita si svolge tra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto che cosa succede? Forse si evitava agli italiani una figuraccia di m…a! Cosa è successo di lecito o di illecito nel curriculum vitae del fu “Vittorio” io non lo so. Ma so che oggi è stata la “somma che fa il totale” ha farci ridicolizzare in prima pagina in tutto il mondo e resta difficile distinguere i marioli dalle mariolate. Come noto la stalla va chiusa prima. Di logica dopo è inutile. Sbraitare ai quattro venti colpe e sviste sa più di presa per i fondelli che di riparo al danno. Purtroppo Ognuno ha la faccia che ha. Ma qualche volta esagera.” Comunque sta la storia, almeno io, dtelenovelle insulse ne ho piene le scatole. Di quelle di e su Roma capitale poi….meglio sorvolare…magari in elicottero gettando petali….certe puzzette di bruciato... sembrerebbero olezzo…..ahahahah

 bye bye dif