L’acqua odorosa di San Giovanni e…

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Ovunque la vita mi trasporta, la sera del 23 giugno, vigilia della festa di S. Giovanni Battista, notte magica per eccellenza dal tempo dei tempi in tante culture, non posso fare a meno di mantenere due usanze della mia terra d’origine, cioè in primis quella  dell’acqua odorosa  e quella  del falò. Per la seconda è facile, basta accartocciare qualche foglio di carta ai margini d’una strada, buttarci un cerino acceso e subito come recita la tradizione “ lingue di fuoco s’innalzano dal piccolo falò a rischiarar la notte fugando le ombre malefiche c’oscuran l’avanzar del  benigno dì ” Salto il falo’ tre volte per esprimere un desiderio o pensare ad un problema che mi assilla. Di solito si realizza entro il solstizio invernale, purché l’uno o l’altro non siano per scopi egoistici o vanitosi altrimenti accade esattamente il contrario. Come si dice “San Giovanni non vuole inganni”…

La prima usanza, quella dell’acqua odorosa non sempre è facile rispettarla, specie se sono in qualche località arida come il deserto. anche se  ho scoperto  che i Berberi celebrano questa notte. Perchè? Perchè occorre reperire petali di fiori e foglie d’erbe aromatiche fresche, sempre in numero dispari, depositarle in una caraffa con dell’acqua, esporle fino all’alba ai raggi lunari per far assorbire quelle energie positive del cosmo che solo al solstizio d’estate si propagano quando, il sole sposa la luna, il principio maschile feconda il femminile, l’elemento fuoco si allea all’elemento acqua, tutto il cosmo irradia energia annullando ogni maltempo”   e per raccogliere “le   lacrime di S. Giovanni ” chiamate guazza o anche perle. Ossia  la rugiada che si forma nella notte.

Al mattino, meglio se al momento dell’aurora, si immergono le mani nell’acqua profumata, si sfiora la pelle di tutto il corpo bagnandola partendo dalla fronte rivolta ad est in modo che i raggi solari la sfiorano, si ripete l’operazione per tre volte. Tale rituale, nell’immaginario popolare della mia terra, ha una grande importanza perché custodisce segreti effetti benefici:

Purifica liberando corpo e spirito da scorie negative accumulate nelle lunghe notti invernali – allegoricamente richiama il battesimo nell’acque del Giordano –

Ridona energia al fisico e alla mente, allontana pesantezza e affaticamento dovuti allo stress del quotidiano – esprime il vigore ardente della fede del Santo –

Elimina le impurità della pelle, rimuove i malesseri di testa e stomaco dovuti a cause nervose o imprecisate. – a S. Giovanni fu mozzata la testa-

Protegge da invidie e gelosie di avversari e concorrenti fino al prossimo solstizio. – riporta alla condanna del  Santo dovuta alla perfidia di Salomè

Nella tradizione più pagana, oltre a ciò, si coltiva la credenza che nell’acqua, scansando fiori e foglie prima di iniziare il rito del bagno, si vede il volto del futuro compagno di vita.

Esaurito il rito mattiniero, l’acqua profumata non va buttata ma filtrata e custodita in una bottiglia perché ha virtù lenitrici, eccezionali nei disturbi dovuti a infiammazioni e sfoghi cutanei come il fuoco di S. Antonio. Inoltre si conserva a scopo beneaugurante per la salute. – “ L’aqua de’ San Giuagne te proteije d’ognie malannje

Di solito l’acqua la conservo e l’uso una volta al mese per scaricare l’accumulo di energie sfibranti e per mantenere la pelle sana e levigata. Quasi tutte le mie amiche, anche le scettiche, fanno e usano l’acqua di San Giovanni.

A queste due usanze non ci rinuncio, forse per non perdere il legame atavico o forse… per quel” Sogno di una notte di mezza estate “ narrato da Shakespeare.

Comunque per onorare la terra che mi ha accolto con tanta generosità, e sentirmi vicina a un amico che oggi non c’è più, a queste due usanze umbre, ho aggiunto il rito indiano “Yakima” appreso in un corso di sopravvivenza in Pennsylvania, da indiani yankee, discendenti proprio della stirpe Yakima. Secondo il pensiero di questi nativi americani il piede esprime il legame con le cose e le situazioni quotidiane ed è la “centralina” del benessere psicofisico, per cui il rito si basa sul principio di scaricare l’elettricità negativa accumulatasi nella centralina energetica del sistema circolatorio che si trova nei piedi. In breve si tratta di far scorrere le cariche negative ammassate nel fisico da ansia, stress affaticamento ecc. in basso attraverso un atteggiamento posturale rilassato in modo da trasferirle nell’acqua o sul suolo, meglio se erboso. Ciò che rende più balsamico e vantaggioso il “ pediluvio” secondo la credenza è la sinergia > sole luna erbe acqua < combinata dalle onde planetarie che hanno depositato il carisma occulto nell’acqua o sul suolo erboso durante l’esposizione, notturna e diurna. Per inciso va detto che il piede al suo interno ha un groviglio di fili venosi e in oriente la “centralina” è chiamata secondo cuore o cuore perifericoin riflessologia plantare “spugna di Lejart ” mentre in psicosomatica rappresenta il nostro modo di reggersi nel mondo e di proiettarci nella realtà. Pertanto lo “Yakima” è più di un rito magico-esoterico, è una sapienza medica  riequilibrante  benefica all’essere. Certo vi sono tantissime altre usanze, tradizioni sacre e profane e superstizioni legate alla vigilia della festa di san Giovanni Battista, talune anche legate ai sabba e alla stregoneria, di cui si potrebbe dire molto anche se in gran parte le ho già postate.

Per concludere, in questa notte la magia di san Giovanni funziona come un capodanno, il cosmo si rinnova e ricrea dopo un capovolgimento caotico attraverso gli elementi primordiali GUAZZA – FALO’, acqua e fuoco,  simboli di purificazione e rigenerazione per eccellenza. Anche nel mio paese attuale giovani e meno si radunano all’oratorio e dopo mezzanotte vanno scalzi nei prati per sentire la guazza, accendono fuochi e festeggiano fino all’alba per non perdere il “ battesimo” del sole nascente. Mi associo.

falò

Buona “guazzata” magica e...e per assicurarsi da acqua e fuoco risultati positivi di luce irraggiante e beneficio ristrutturante basta crederci !

bydif

Il “Veliero” di San Pietro

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Nella notte che precede la festa di san Pietro e Paolo in molti paesi persiste l’antica tradizione del veliero o barca di san Pietro.

Cos’è? È un rito da cui trarre auspici!

In che consiste? In un soffio di san Pietro!

Si narra che se la vigilia della festa dei Santi Apostoli, Pietro e Paolo, in un contenitore di vetro, bottiglia, caraffa, vaso, si versa fino a metà dell’acqua, si fa scivolare dolcemente la chiara di un uovo, si mette il recipiente all’aperto, sotto una pianta, sul davanzale di una finestra o un balcone, si lascia ai raggi della luna e alla guazza, al mattino, secondo la descrizione popolare dentro il contenitore magicamente si vedrà la barca di San Pietro!

Come avviene? Secondo una antica leggenda è proprio l’apostolo Pietro il pescatore a compiere la magia!

Come? Durante la notte di vigilia della festa, San pietro accompagnato da San Paolo passa sulla terra e per esprimere vicinanza ai fedeli soffia all’interno del contenitore e fa apparire la sua barca.. Ovvero con un soffio trasforma la chiara d’uovo in veliero che a seconda di come al mattino apparirà all’occhio svelerà se in arrivo ci sono tempi buoni o meno!

Ovviamente la barca o veliero di san Pietro va interpretata. Più il veliero sarà bello e ben riconoscibile, avrà tante vele aperte e più promette una situazione generale ottima, con giornate di sole e piene d’ottimismo, piogge scarse. Un tantino meno distinguibile, con meno vele aperte assicurerà un annata discreta, con qualche imprevisto risolvibile, meno sole e più pioggia. Se apparirà un po confuso e con vele strette l’annata sarà assai piovosa e la situazione generale rimarrà più o meno la stessa. Se non si noterà affatto una barca allora si faticherà molto e si raccoglierà poco. Attenzione però, Il veliero a mezzogiorno inizierà a scomparire per cui “la sua lettura rivelatrice ” dopo non sarà più possibile.

Realmente com’è che un albume forma la barca di san Pietro? Per un fenomeno di cambio di temperatura! L’albume, che ha una densità maggiore dell’acqua prima tende ad affondare; durante la notte con l’aria più fresca, l’attrazione della luna e la rugiada la chiara crea tanti filamenti e allo spuntar del sole, a mano a mano che l’acqua si scalda il bianco d’uovo filamentoso sale verso l’alto e nel risalire si apre a mo di vele.

Buona notte e dolce risveglio

Ho già messo la caraffa esposta alla luna. Domattina saprò se San Pietro avrà fatto la “magia” e vi saprò dire se….

bydif

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La ricorrenza della solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli e patroni di Roma nasce dalla tradizione che vuole i due apostoli giunti dalla Giudea a Roma nello stesso periodo e martirizzati lo stesso giorno, anche se in luoghi diversi. Pietro venne crocefisso a testa in giù presso il circo di Caligola in Vaticano. Paolo invece decapitato alle Acque Salvie all’Ostiense. Si racconta che il suo capo mozzato fece tre rimbalzi da cui sgorgarono tre fonti e successivamente vi vennero edificate tre chiese. Il 29 giugno con uguale onore e venerazione In tutto il mondo si celebra il loro trionfo. Alcuni storici peròritengono che i due Santi non furono ne martirizzati il 29 giugno ne contemporaneamente e che in realtà la scelta del 29 giugno è legata all’antica festa divinatoria romana del  Quirino, celebrante i due gemelli Remo e Romolo.

Pietro deriva dall’aramaico “kephà”, tradotto in greco “pétros” e significa “saldo come una pietra, roccia”. Pescatore diventato Apostolo di Gesù fu scelto come “roccia”su cui gettare le fondamenta della chiesa, di cui fu il primo papa. E’ il santo patrono di muratori, ciabattini, orologiai, pescatori e per via delle chiavi dei portieri.

Secondo una antichissima leggenda popolare i pescatori che vanno in mare a pescare nel giorno della sua festa si imbattono nel diavolo che scatena una tempesta, per questo scaramanticamente molti pescatori escono in barca.

Paolo invece deriva dal latino volgare paulus “piccolo”

San Paolo detto l’apostolo delle gent, originario di Tarso fu prima persecutore dei cristiani poi incontrò Gesù Risorto  sulla via tra Gerusalemme e Damasco si convertì e predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. -da ciò nasce il detto “fulminato” sulla via di Damasco. E’ patrono dei cordai, teologi, panierai, cestai, di chi si occupa di stampa, viene invocato per allontanare le tempeste, a salvaguardia di pericoli dei morsi di animali velenosi.  San Paolo ha anche fama di “esorcista” o guaritore dei tarantolati.

San Pietro e Paolo sono due santi  fondamentali nella la storia della chiesa in quanto   costruttori di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana.

La notte di san Giovanni, la notte senza inganni.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, san giovanni battista giovane 1602

La notte che precede la festa di san Giovanni Battista, l’asceta predicatore che battezzò Gesù e fu martirizzato con decapitazione per ordine turpe di re Erode Antipa, è la notte più breve e veritiera dell’anno.

Da sempre considerata la più rituale, luminosa, magica e folkloristica  ormai non c’è paesino, compreso il mio con “la guaz de van”, in cui la fantasia popolare non  spazia tra sacro e profano per organizzare fiere e festicciole di richiamo aggregativo. 

Tanti sono i riti prosperati dall’immaginario collettivo su questa notte. Alcuni provengono da preesistenti cerimonie pagane legate al solstizio, allo sposalizio della luna col sole, ecc che si sono fusi e confusi con quelli che precedono il giorno della nascita del Santo. È arcinoto che nei riti si va dai propiziatori come i falò, i bagni di guazza, di acqua, di luce solare, a quelli che si intrecciano a superstizione con streghe, sortilegi, sabba, magie; a quelli evocativi di leggende antichissime con fate, fiori, mietiture, frutti e spose a quelli purificatori della terra e del se; a quelli divinatori di amori e innamorati a quelli di raccolta di erbe officinali, di scongiuro, di protezione, di meditazione, di esposizione alla luna, di preparazione di liquori a quelli di carica magnetica di pietre, liquidi, persone.

Si può dire che la notte di vigilia della nascita di Giovanni il Battista è la notte in cui a tutto è dato un potere straordinario, in cui tutto nel bene e nel male reso possibile, una notte a cui tutti e tutto possono attingere energia positiva da utilizzare per rigenerare, purificare, risanare ma anche trarre forza negativa da impiegare per scopi opposti come distruggere e maleficare, quindi la notte dove luce e oscurità si sfidano. Come dire che a ogni essere vivente o cosa animata e inanimata è data la possibilità di scegliere da che parte stare, o da quella chiara del bene o da quella scura del male, non ci può essere tergiverso, via di mezzo o mescolanza, perché come recita un vecchissimo proverbio, “ a san Giovanni non sono ammessi inganni.

È la notte della verità a cui a nessuno è dato sottrarsi. La notte chiarificatrice di ciò che si è in rapporto a se stessi, agli altri, alla natura al cosmo. Quella in cui l’uomo volge tutta la sua attenzione alle meraviglie del creato: colori, profumi, gioia allegria, ritrova quella leggerezza di corpo e spirito che ridona armonia e equilibrio. Una notte prodigiosa che avvera l’impossibile tanto che come affermava Shakespeare anche i sogni sono veritieri.

È in questa notte che v’è racchiuso quel segreto e magico potere nel quale da mezzanotte al sorgere del sole in una brocca di acqua si può vedere con limpidezza riflessa la propria anima, con tutti i suoi turbamenti e complessità, scoprire il vero volto di se stessi con ciò che di sbagliato si porta appresso nell‘intimo e ha la possibilità muovendo l’acqua di liberarsene e iniziare un nuovo cammino interiore che troverà il suo perchè al solstizio d’inverno. 

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Buona guazzata a tutti!

bydif

……in altri post  ricette del nocino e del ciliegino, l’acqua odorosa, le erbe notizie sul Santo e altre tradizioni.

.nel’immagine in alto: san Giovanni Battista giovane – del Caravaggio

in basso:le mie erbe e fiori

Le perle di san Giovanni

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Secondo una antica credenza popolare le goccioline di rugiada sui prati, fiori cose di questa notte sono diverse dalle solite: più bianche brillanti e trasparenti, tanto da riflettere magicamente la luce pura del creato e tanto belle da sembrare perle, per l’appunto le “perle” di san Giovanni. Ma perchè sono diverse? Perchè non scendono dal cielo ma salgono dalla terra che piange. Le goccioline acquose, sono il  pianto della terra. Un pianto triste che ogni anno la terra ripete a ricordo simbolico della vigilia del martirio del Battista, Il Giovanni asceta precursore di Cristo che lavava e purificava proprio con l’acqua, l’acqua del Giordano. Tantissimi i riti e le usanze folkloristiche legati all’acqua, uno fra tutti il ” bagno di guazza” A parte ciò, è arcinoto come la notte che precede la festa di san Giovanni Battista è la più positiva, magica, rituale dell’anno. Popolarmente si ritiene che sia la notte in cui i raggi lunari impregnano ogni cosa di luce protettiva, erbe, fiori, acque, liquidi, pietre, cristalli, persone ecc. Esporsi alla sua luce toglie le negatività accumulate per gli incerti della vita, purifica lo spirito e ridona all’aurea personale la sua luce naturale offuscata o alterata da percezioni emotive catastrofiste, aggressività compresse, sentimenti astiosi con effetti comportamentali contrari all’indole. Ma è anche la notte dove bene e male si contrappongono. Infatti si va dai riti scaramantici-purificatori come falò, bagni di guazza, acque limpide, fontane, mare, lavaggi con acque alle erbe e fiori, a quelli rituali sabbatici-satanici come raduni di streghe, satiri , maghi, cultori dell’occulto diabolico, intrisi di musiche particolarmente eccitanti, danze sfrenate evocative di sacrifici, patti, magia nera e rossa.
Ovviamente lungi da me quest’ultime. Sono ritualità che hanno scopi malefici. Il solo pensarle m’incutono inquietudine e terrore. Malgrado ciò mantengo tre tradizioni popolari legate a San Giovanni : l’acqua delle sette erbe, il liquore ciliegino e il nocino. Tradizioni familiari a me care innocue, direi anche gradevoli e da sorseggiare in compagnia. E la consuetudine di una passeggiata meditativa nel prato, di primo mattino e a piedi nudi per avvertire le “perle di san Giovanni” ovvero guazzarmi di rugiada. Di solito ci traggo un gran beneficio. Mi chiarisce assai le idee su qualche perplessità. Un po’ come se la luce del mattino di san Giovanni mi illuminasse il da farsi e in più mi pacificasse con me stessa.
Magica è la notte…guai sprecarla…un bel falò all’aperto…4 risate in compagnia… e poi una guazzata per svegliarsi tutti con un sorriso… Ricopritevi di “perle di san Giovanni”,vi assicuro sono miracolose per “pulirvi” dal superfluo che vi opprime e farvi ritrovare gioiosamente voi stessi.

Buona notte che sia per tutti magicamente rugiadosa, si dice che ciò che si sogna di bello in questa particolare notte si avvera quindi …felici sogni. Intanto, considerato che  c’è un caldo noioso, non ho sonno  e una luna splendida e molto invitante mi occhieggia vado un po’ a  guazzarmi e farmi un bagnetto di luce lunare, è il mio pianeta, chissà che non mi ispiri qualche bel sogno.    

vento

 

by dif

E…Se qualcuno ha voglia..di provare i benefici dell’acqua profumata di san Giovanni alle 7 erbe ecco le istruzioni :

Acqua delle 7 erbe. L’acqua delle sette erbe è una infusione di erbe e fiori: rosmarino, salvia, timo, basilico, alloro, rose, gerani, o in alternativa gelsomino. Si raccolgono all’aba, si mettono in una ciotola di vetro, o trasparente, si coprono d’acqua. Esposte alla luna, secondo la leggenda in acqua ci cadono le “perle di San Giovanni” più conosciute come guazza che la rendono prodigiosa sia per proteggere la pelle, sia per sanarla da piccoli fastidi, tipo acne, macchie..ma anche per alleviare bruciori come il fuoco di sant’Antonio. Debbo dire che non so se è per effetto di convinzione, per influenza della luce notturna o di quale altra “magia” ma funziona. Bagnando la pelle con quest’acqua si ottengono davvero degli effetti straordinari. Spruzzandola su tutto il corpo poi …si provano sensazioni energetiche meravigliose.

in altro post le ricette dei liquori,  Ciliegino e nocino.

Che ci porti 2015?

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Di primo acchitto  sembri un  estroverso bonaccione che fa ben  sperare che i tuoi 365 giorni  siano una piacevole compagnia arricchita da  generose prospettive di una sorte prodiga che rincuora gli animi, rimpingua il borsellino, ritempra il fisico stressato dal pitocco morente e  apre deliziose strade di spensierato andar su e giu per il mondo.   Se ti scruto un po’ mi par carpire che la tua bonarietà è solo un apparente veste per tranquillizzare gli spiriti turbati dal tuo intellettuale, sofistico, introverso e analitico predecessore  e,  se  affondo il mio sguardo nella tua indole avverto una turbolenza beffarda che esplicita chiaramente che è meglio accantonare l’idea di passare un anno  in una  atmosfera di elargizione prospera costante. Fissandoti balza alla vista che  la tua compagnia sarà tutta una avventura perigliosa. Il tempo con te non scorrerà sui binari del vecchio ciuf ciuf ma al motto: “aspettati l’inaspettato” viaggerà su quelli  supersonici dell’alta velocità per cui di allettante in te c’è solo una destinica convivenza di ore e giorni scritti sul calendario.  Scomponendoti è lampante che la tua bonaggine è circoscritta a una collaborazione diplomatica di appoggio amichevole necessitato che traversa il sibillino mediale, sosta nell’indipendenza, la forza di volontà, l’inventiva dell’arrangiarsi da soli e approda su un versatile  quanto mai insolito, libero, originale,  catalizzatore atomico di imprevisti. Se ti sommo poi la  vibrazione carismatica porta in se un potere magnetico geniale quanto mai aggressivo nell’organizzarsi per fini materiali lucrosi e goderecci che fan presagire modi risoluti e  poco convenzionali dell’interazione strategica pratica. Senza ombra di dubbio il tuo divenire 2015  esclude  quel  tran tran che si contenta di primeggiare in spirito e sapienza, punta all’opulenza, all’abbondanza  a riempire i  forzieri con denaro sonante per cui ogni mezzo diventa lecito  per ribaltare la situazione e dirigere successo potere, soddisfazioni a proprio pro. Anche esotericamente  la strada di socievole comunanza d’intenti universali che tracci – 2 – resta una incognita in balia del caos  folle  –  0 – che   incappa nel solitario individualista – 1 – e di fatto confluisce forze e sforzi in competizione agguerrita,  talvolta in eccessi euforici  che fanno della vita un affascinante gioco pericoloso con accessi a vie alternative che  conducono a un sacco di imprevisti -5- in cui,  seguire i  capricci e restare in efficiente  equilibrio, sarà un impresa bizzarra.   Ma è superando i limiti che si acquista quel magico potere nei  riuniti  – 8 –  che  frutta  vantaggi e profitti desiderati e porta in cima al comando del se e degli altri. Da subito è conveniente prepararsi a filare a tutta birra con la consapevolezza che il tuo anno transita a velocità rischiose in cui non sono previste fermate a vie ordinarie e pacifiche ma a quelle imprevedibili della pugna e del cimento. Nel piccolo e nel grande la legge del profitto, per te 2015, è guida di azioni e decisioni e, la brama dell’avere, del dominare, del prevaricare diventa lecito mezzo per accaparrarsi un posto in prima classe. Con te, il profumo dei soldi rianima i morti! In ognuno il valore di accumulo e conquista addiviene l’ imprescindibile leit motiv che anima l’ingegno, ribalta ogni situazione miseranda indesiderata, spalanca le porte che fanno girare sia la ruota della fortuna materiale sia quella cosmica centro infinito dei sentieri vitali. In definitiva quel che porti in abbondanza 2015 è l’ opportunità di abbracciare l’azzardo e il movimento, organizzare il tempo, cambiare idee e fatti per migliorare concretamente condizioni finanziarie e lavorative. Naturalmente i campi applicativi votati al successo sono quelli legati al denaro, al commercio di prodotti, preziosi, rari, monetari, alle transazioni economiche valutarie e voluttuarie su vasta scala, alla diplomazia d’accaparramento di beni siano essi territori, persone, cose. Ovvio che la corsa determinata all’arricchimento, al potere, al dominio influente facilmente induce l’ingorda volontà dei tiranni, degli iniqui, dei politicanti falsi a tramutare tutto in intollerante interesse fruttifero di tornaconto personale col rischio di immiserire chi è già misero, ingrassare chi già è obeso. Comunque sia questo nascituro anno a tutti promette una chance, a tutti sollecita la voglia di avere le tasche piene e la testa sgombra da preoccupazioni economiche, a tutti concede di giocarsi vantaggiosamente la partita esistenziale. Salutare il suo ingresso in allegria è quindi il modo più propizio per intercettare la sua evidente ambizione di venali riconoscimenti e ottenere 365 giorni di congrui favori.

infinitoFelicissimo, positivo e ricco 2015!

byDif

 a breve, come consueto, le previsioni segno per segno.

 

Liquore ciliegino, quasi magico!

solstizio

Oggi è San Giovanni Battista, un santo che nell’immaginario collettivo è legato a tantissime credenze più o meno sacre. Nella tradizione più accreditata il 24 giugno è un giorno speciale, molto luminoso, carico di quella energia cosmica che magicamente può trasmutare il negativo in positivo, tantè che gli alchimisti dicono che ha il potere di mutare il piombo fuso in oro. A parte ciò, comunque è risaputo che qualsiasi liquido esposto ai raggi della sua luce assorbe magiche virtù e può diventare una vera fonte di benessere per ricaricare il fisico stressato o sotto tono psicologico, togliere impurità, sanare e levigare la pelle, ridare splendore agli occhi, ecc ecc. Come solito anch’io stamani all’alba ho fatto il mio piccolo rituale, mi sono immersa nelle acqua odorosa. (in altro post ho già spiegato come si fa) Subito ho riscontrato una insolita vitalità che mi avvolgeva e incredibilmente un fastidioso ronzio all’orecchio, postumo di un brutto raffreddore che da febbraio mi affliggeva, è scomparso. Capisco se qualche scettico dubita, tuttavia è successo. Perché e percome è avvenuto mi è ignoto, sinceramente neppure cerco di spiegarmelo, nel tempo ho imparato che non tutto è razionalmente riconducibile a una logica umana e non tutto è scientificamente comprovabile. Mi fido di San Giovanni e dei suoi misteriosi poteri. Anzi, dopo la ricetta per preparare il famoso nocino che trovate in altro post, quest’anno, voglio svelarvi un’altra antica quanto mai preziosa ricetta per preparare un eccezionale ricostituente energizzante, antiossidante a base di ciliege, un vero corroborante energetico utile a grandi e piccini per rivitalizzare l’affaticato fisico, tirar su il morale spento dai grigiori invernali, oltreché alzare le difese immunitarie.

Ecco la segreta ricetta, in dosi minime che a piacere potrete raddoppiare.  Ovviamente per ottenere le proprietà naturali, quasi magiche dovrete prepararla entro il 29 giugno e. poi eseguire le fasi con scrupolosa  procedura

Ingredienti:

250 g di ciliege mature di Vignola o equivalenti

75 g di zucchero bianco

1/2 L di alcool etilico – ovvero alcool da  liquori a media gradazione – 60 gradi non di più –

3 chiodi di garofano

1 foglia di alloro

1 pezzetto di buccia di limone

1 bicchiere di vino rosso secco

un vaso di vetro con chiusura ermetica da un L meglio se da un L e mezzo

Esecuzione:

lavare bene e asciugare le ciliege

Pestare le ciliege compreso il nocciolo in un mortaio, se non l’avete mettetele in un sacchetto di plastica e battete grossolanamente con un batticarne

ponetele nel vaso di vetro – ben pulito e sterilizzato- magari passandoci un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato

copritele con lo zucchero

aggiungete i chiodi di garofano, la foglia di alloro, la buccia del limone privata della parte bianca

versate l’alcool da liquore a 60°

chiudete il vaso

ponetelo per 9 giorni sul davanzale di una finestra esposta al sole o in qualunque posto possa riceverlo a lungo

il 9 giorno aprite il vaso, mescolate bene con un mestolo di legno cercando di rimuovere lo zucchero che si è depositato sul fondo poi versate il bicchiere di vino rosso, chiudete il vaso

rimettetelo al sole per un altro g.

il 10 cimo giorno aprite il vaso, rimescolate bene, chiudete il vaso e ponetelo in un posto buio e fresco

lasciate macerare per 30 giorni

al 40 giorno aprite il vaso, rimescolate per constatare se lo zucchero sia ben sciolto

filtrate con un colino a fori piccoli  il liquido sciropposo

mettete il liquido liquoroso  alla ciliegia in una bottiglia

tappate bene

conservate in dispensa o dove tenete gli altri liquori

Voilà ecco fatto, lo sciroppo ciliegino naturale è pronto per essere gustato e darsi una bella carica. Provare per credere!

Un cucchiaio al mattino e uno alla sera rinforza e rivitalizza, aiuta a evitare gran parte dei malanni da freddo., favorisce un sonno distensivo. Poiché l’alcool è a bassa gradazione in cucchiaini si da anche  ai ragazzi, ai bambini si diluisce leggermente con acqua o si mette 1 cucchiaino nel latte al mattino.

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a tutti un ben augurante energissimo ciao

dif

Magica è ancor la notte per ricevere da San Giovanni  luce, calore, virtù benefiche, svegliarsi con un sorriso basta scrutar lontano con un piccolo lume in mano

STASERA CALDARROSTE!!!

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Eh si, stasera caldarroste e burlenghi per tutti !!!

Si festeggia alla grande San Martino, non si possono ignorare le tradizioni di sempre con la scusa del progresso. Sarebbe come gettar via la memoria di cose buone e  semplici, odori e sapori con le quali sei cresciuta e ti hanno allietato tante serate. Oggi il tam tam degli amici non è più una voce da finestra a finestra allegra e caciarrona  per trovarsi dalla famiglia di turno a cuocere marroni e borlenghi tra l’allegria generale;  è una sequela di messaggini impersonali  e abbreviati, con ora e luogo del raduno, m..x..k..7.. una vera equazione di  tristezza che evito. Con gli amici si sta bene sempre ma nessun ristorante crea quel calore e quell’intima complicità di festa e chiacchiericcio di un ambiente familiare.  Con un  bel fuoco acceso, i ragazzi che si rincorrono, le bicchierate, il profumo delle caldarroste che si insinua ovunque, i borlenghi o burleng che se non stai attenta a girarli con rapidità diventano delle carte bruciacchiate immangiabili, le risate, gli scherzi, le baggianate suggerite dai vinelli, i racconti pieni di tutto e di niente ti si  allarga il cuore,  non pensi agli affanni di oggi e domani.

Eh si, l’atmosfera in casa  diventa magica, e come si dice qui ” fai il tuo Sa’ Martén” alla grande 

Al ristorante è diverso, non puoi sbracarti, neanche puoi bere un bicchiere di vinello senza pensare, c’è lo spauracchio del tornare a casa, di trovarsi al primo incrocio appostati, quelli che ti fermano e subito ti tolgono i punti dalla patente, sanno bene che è una serata ideale per coglierti in fallo. Macchè, macchè ristorante, non posso togliermi il piacere e il gusto di passare una serata in piacevole compagnia,  a mangiare le caldarroste sorseggiando un buon  vino novello. Più che l’estate di  San Martino mi sembrerebbe un inverno freddino se devo rinunciare ad assaggiare il primo vino!!!! Ci vuole però un look adeguato all’occasione per dare alla serata casalinga  quel tocco d’eleganza  genuina che impreziosisce e trasforma la tradizione. Mi metto  in ghingheri e…poi via di corsa  a preparar legna, pastella, i marron sennò mi saltano come mortaretti, naturalmentei  bicchieri e novellino son già in bella vista. Come un tempo, stasera  tutti in cerchio davanti al fuoco le  caldarroste avranno il sapore del bosco e i burlenghi arrotolati con dentro la nutella, ricotta e canditi, sembreranno crepes d’uno chef parigino. Mi par già di sentire nell’aria un profumino stuzzicante, risate e risatine, un ardivieni che ti toglie la foschia del quotidiano. Insomma respiro un’atmosfera festaiola che sa di radici, sani valori morali e affettivi, tramandati per insegnarci a  vivere in armonia con gli altri. 

 Eh si, stasera  caldarroste, borlenghi e novellino per tutti!!! e

come recita in vernacolo un vecchio proverbio alla fine :

<< Par S’ Martén u s’imbariega grend e znén>

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BUON SAN MARTINO AMICI E VISITATORI!!!!

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Per la cronaca: San Martino di Tours si festeggia l’11 novembre. Favorisce il rinnovamento interiore, i traslochi, i contratti, i viaggi anche d’amore se imprevisti, la spartizione dei beni nei divorzi.

I burlenghi sono una specie di crepes che  si cuociono su una piastra apposita; fatti con acqua farina e sale, farciti un tempo solo con lardo aglio rosmarino e parmigiano, oggi con nutella, ricotta, canditi e pancetta. Sono un tipico cibo di antichissima tradizione legato alla povertà. Ci sono varie leggende legate alle sue origini, le evito per non annoiare, sembra comunque che il suo nome derivi da ” burla”

LA NOTTE DELLA “TRANSUMANZA”

 

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Quest’anno per hallowenn o per meglio dire vigilia di ognissanti non ho voglia di mostri spettrali e di storie horror. Sono già abbastanza inorridita da quelle trucide vere e dai mostri che circolano nei tg, talk show e reality più o meno guardoni. Quest’anno voglio riempirmi di luce come facevano in tempi antichi, quando il rapporto dell’uomo con la natura e le sue forze interstellari era leale. Quando bastava accendere un bel fuoco per allontanare nella notte del tempo senza tempo, in quanto non appartiene a nessuno, zombie, vampiri, folletti, streghe e spettri. Anche in casa ho eliminato aspetti lugubri e torvi, l’ho abbellita con dei fantastici nastri arancio. Li ho appesi qua e là e al posto di ragni e pipistrelli ho messo fiori e farfalle, certo la casa sembra un sole smargiasso che ti guarda e sorride sotto i baffi ma c’è un chiarore che mette allegria e fa scappare pure i diavoli incalliti. Infatti l’arancio è un colore che migliora l’umore e stimola l’ottimismo. Ecco è proprio di ottimismo che mi sono circondata, di faccie smorte torve con l’occhio finto ingiallito dall’ipocrisia, di sangue e truculenze ne ho piene le scatolette e poi l’arancio, serve meglio dell’aglio, la cipolla e altre diavolerie del genere per scacciare vampireschi mostri, folletti molesti, energie negative, malumori e paure ataviche.Per rispettare le tradizioni di rischiarare il cammino alle “anime erranti” ho messo un sacco di zucche. Una faticaccia a svuotarle e prepararle ma l’effetto scenografico è grandioso!! Di sicuro, illuminate renderanno l’atmosfera della notte di hallowen magica, daranno un tocco di particolare positività al menù della cenetta che ho in mente e nello stesso tempo la loro vivida luce terrà lontane dalla casa e dalla mia famiglia ogni sorta di mostriciattoli e stregonerie. Nemmeno una pagliuzza spettrale riuscirà a infilarsi dalle fessurine di porte e finestre!!!! Naturalmente lascerò sul tavolo un ricco buffet di assaggini e del buon vino rosso per tutti gli avi che nella notte vorranno onorarmi della loro visita. Secondo antichissime tradizioni nella vigilia di ognissanti cadono tutte le barriere che separano le varie realtà dell’universo, ossia si apre un varco nei veli del mistero che crea un corridoio di transito nel quale gli esseri di nature variegate che risiedono in regni separati, in alto o in basso, possono circolare liberamente, spostarsi da una dimensione a un’altra senza contravvenire alle norme che regolano l’equilibrio cosmico. Per meglio dire è una notte di “transumanza” nella quale tutti gli esseri corporei e incorporei possono andare nel tempo spazio dell’altro, rendersi visibili e comunicare tra loro. Simbolicamente la vigilia di ognissanti è carica di positività per entrare in contatto profondo con il se; adatta a estirpare le distorsioni psicologiche provenienti da paure infondate e, attraverso letture di testi, preghiera e riti di purificazione a perfezionare l’evoluzione animica per riiniziare un nuovo cammino esistenziale sia di fede che profano, per cui è meglio circondarsi di colori che rischiarano e non alimentano idee lugubri. Nell’immaginario tribale è anche la notte degli elfi bianchi e neri che riassumono il bene e il male, quindi degli esseri di luce e degli esseri malvagi e tenebrosi legati ai sabba, raduni sacrificali, incantesimi e scherzi di cattivo gusto.Per me resta comunque la vigilia di tutti i santi. L’aspetto profano che negli ultimi anni prevale come moda su quello religioso mi sembra troppo consumistico e orrido. Quest’anno poi, come ho detto all’inizio, non ho voglia di vedere facce spettrali e burlonesche, vampiri e streghe, li vedo e li sento tutti i giorni, ho voglia di atmosfera cosmica carica di energia prepositiva, di colore che rincuora e illumina il sorriso. Ovviamente non rinuncio al “ trick or treat” ai dolcetti per i bambini, gli farei uno “scherzetto” cattivo. Difatti ho già preparato una serie di sacchettini di un bel colore arancio stracolmi di dolciumi, anzi ho pensato che era meglio abbondare e essere generosi, con tante “sfrizionature aggressive” di fantasmi ne circolano assai e non vorrei che approfittando della situazione, insieme ai bimbi, spunti fuori un mostriciattolo burlone e dispettoso che per vendicarsi dell’avarizia mi combina un casotto. Per concludere ecco il menù con base predominate color arancio antispettri, anti panico, propiziatorio all’ottimismo, attira “elfi bianchi”e scaccia fuochi fatui e un tantino eccitante per la vista e il palato:           
torta di zucca alla pancetta, cannella e pinoli

bocconcini al salmone in pasta sfoglia

tortelli di zucca al burro fuso noci e paprika

tagliolini al cioccolato e melograno

gamberoni al cognac su letto di purè di carote

striscioline di peperone giallo e rosso

frittelle di riso e zafferano

crostata di arance e noce moscata

pan polenta

mousse di cachi con mirtilli rossi

il tutto annaffiato da vini della mia terra: grechetto, cabernet souvignon del trasimeno e sagrantino passito

Non potranno mancare le fave delle mie radici, quest’anno però le avvolgerò in una carta di caramelle aranciata, rimarranno fresche e non sembreranno smortaccine.Guarnirò la tavola con piccolissime zucchette di forme varie, una alzata di frutta mista e profumata, arance, mandarini, mango, papaya ecc.Lascerò il tavolo apparecchiato in pompa magna con un assaggio di tutto per chi a mezzanotte “transumerà” così lascerà una scia di polvere di stelle profumata di incenso. Sono convinta che colori sapori e chiacchiere accenderanno l’entusiasmo, tutti insieme concluderemo la serata cantando una vecchia canzoncina “golosello e golosina” e nessuno sentirà agghiacciarsi il sangue se vedrà una creatura  “transumata” da altra dimensione.

E se alcune  “creature” di qua transumassero in altra…… dimensione…???

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Auguro a tutti di passare una notte di “transumanza”

nella dimensione della luce radiosa e positiva.

A tutti che fate e spiritelli diano il dolcetto

e tengano lontano lo scherzetto.

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Buon fine settimana ed esaltante  ALL HALLOWS’ EVEN

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Per evitare lungaggini le ricette non le ho messe.

Se qualcuno vuole provarle sarò ben lieta di fornirle

LA “MAGIA” DI SAN GIOVANNI

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La notte che precede la festa di san Giovanni Battista, la più lunga dell’anno, è considerata magica. Nell’immaginario collettivo sono fiorite molte leggende e usanze che ancor oggi si tramandano. Anch’io ne mantengo per non disperdere un patrimonio folkloristico, soprattutto per raccogliere la magia simbiotica della straordinaria potenza propagata dalle radiazioni cosmiche durante le ventiquattro ore.

Tale notte chiude la porta degli dei, sacra e spirituale e apre la porta dell’uomo, profana e materiale, quindi è la notte in cui all’uomo è permesso catturare energie positive per purificarsi e rinnovarsi, entrare in sintonia con gli elementi della natura per preservarsi da malanni, inganni, e sortilegi, scaricare al suolo le energie negative. Ovvero candeggiare corpo e anima per affrontare le fatiche dell’esistenza, inoltre gli è concesso fare riti propiziatori per attirarsi la buona sorte nel lavoro e nell’amore, esaudire desideri, soddisfare bisogni temporali.

Entrambe le porte si aprono con i rispettivi solstizi del 21 dicembre e del 21 giugno ma sono state traslatate nelle feste della cristianità di Natale e di san Giovanni per i loro contenuti rappresentativi.

 Il 25 dicembre, simbolo della venuta al mondo di Cristo, come valenza di nascita e crescita positiva della luce che illumina gradatamente il cammino ascetico e guida verso le potenze celesti per giungere al trionfo della fede universale. Il 24 giugno, nascita del battezzatore del Cristo, come sublimazione mistica della potenza della luce che unisce cielo e terra per attingervi energie essenziali a continuare il cammino  prosaico nel periodo del declino. 

D’altra parte da tempi remotissimi questi periodi antitetici sono stati ampiamente celebrati.  L’energia sprigionata dalle potenze astrali nei solstizio di giugno veniva “raccolta” su pietre singole, elevate a mo di fallo, o disposte circolarmente, in luoghi ritenuti adatti a polarizzare le radiazioni dove poi si celebravano riti sacri o si tenevano raduni importanti dei capi religiosi e delle autorità dominanti. La festa più famosa e rituale in proposito è quella che i druidi moderni celebrano a Stonehenge. Ancor oggi in molte parti del mondo si caricano positivamente cristalli, pietre, erbe col campo energetico che sviluppa il sole al solstizio estivo, mentre in quello invernale, nel momento del suo minimo influsso, si sgombrano i campi magnetici malefici e negativi che arrestano il processo millenario del progresso animico e carnale dell’uomo.

Come accennato, mantengo alcune tradizioni popolari legate alla mia terra.

 Per prima cosa non rinuncerò alla mia acqua magica, il ventitré raccoglierò fiori ed erbe aromatiche per fare l’acqua odorosa di san Giovanni da usare nel corso dell’anno ogni volta che le mie batterie saranno un po’ scariche o i pori della pelle occlusi da quei fumi insidiosi della tensione nervosa.

Metterò in una brocca di cristallo quanti più fiori, foglie ed erbe riuscirò a trovare nel mio giardino e in quello dei vicini, rigorosamente in numero dispari. Poi la esporrò ai raggi benefici del cosmo in modo che l’acqua si carichi di radiazioni positive e san Giovanni nel suo passaggio notturno sulla terra vi deponga le lacrime, cioè la famosa guazza, per renderla speciale così all’alba del ventiquattro potrò fare le prime abluzioni purificatorie di mente, occhi, pelle, impregnarmi di ottimismo e sfrattare l’uggia che ogni tanto fa capolino. Il resto dell’acqua la filtrerò il giorno successivo e come consueto la terrò per usarla durante l’anno. È un vero toccasana per brufoli arrossamenti, mali di testa, affaticamento visivo, basta passare un batuffolo di cotone impregnato di quest’acqua nelle zone per alleviare i fastidi.  Comprendo chi è scettico, ma sarà che “basta crederci ” per assicurarsi risultati positivi, o sarà per fede smisurata verso il potere magico sacrale che possiedono gli elementi naturali, specie se “illuminati” io, vi trovo un sacco di benefici, inoltre la tradizione vuole che basti conservarla per preservarsi da fastidi e malanni e di certo non sfido la sorte.

Quest’anno però oltre all’acqua classica farò anche un’altra acqua, diciamo più potente e condensata di energie magiche mi servirà a scaricare a terra tutte le negatività che s’infiltrano nei canali vitali, far  defluire attraverso i piedi quei corpuscoli estranei che intasano e impediscono all’energia naturale di circolare spedita. Questo rito l’ho appreso in un corso di sopravvivenza in Pennsylvania, da indiani yankee, discendenti della stirpe Yakima.  Si basa sul principio di scaricare a terra l’elettricità accumulatasi nella centralina energetica del sistema circolatorio che si trova nei piedi. Per inciso il piede al suo interno ha un groviglio di fili venosi e in oriente la “centralina” è chiamata secondo cuore o cuore periferico, in riflessologia plantare spugna di Lejart.  In psicosomatica rappresenta il nostro modo di reggersi nel mondo e di proiettarci nella realtà, esprime il legame con le cose e le situazioni quotidiane, pertanto la teoria appresa, è più di un rito magico. In breve si tratta di far scorrere le cariche negative ammassate nel fisico da ansia, stress affaticamento ecc. in basso attraverso un atteggiamento posturale rilassato in modo da trasferirle nell’acqua della vaschetta. Di solito un litro  con sette gocce dell’acqua magica.  Ciò che rende più balsamico e vantaggioso il “ pediluvio” è la sinergia > sole luna erbe acqua < combinata dalle onde planetarie che hanno depositato il carisma occulto nell’acqua durante l’esposizione, notturna e diurna.

 Per fare quest’acqua occorrono nove tipi di erbe colte al mattino tra il 21 e il 23 giugno, per ogni tipo di erba occorrono tre foglie sane che non siano spezzate. Si pongono in una brocca trasparente, meglio di cristallo, addirittura se uno ha la fortuna di possederlo dentro un quarzo cavo, con un po’ di acqua, sarebbe ottimale quella di sorgente, ma va bene anche quella del rubinetto, non va usata acqua in bottiglie può essere “contaminata” da energie negative e le erbe perderebbero quasi tutto il loro potere balsamico, inoltre durante lo ammollo le radiazioni solari rimarrebbero saturate da quelle esistenti nell’acqua. La sera del ventitré, nove minuti prima della mezzanotte si mette la brocca con acqua e foglie, in tutto ventisette, all’aperto, in un luogo protetto e si lascia esposta alle radiazioni della notte e del giorno fino a mezzanotte del ventiquattro. Per proteggerla da insetti vari si può porre sopra un velo purché pulitissimo, poi si filtra e si conserva in luogo fresco e buio, l’esposizione alla luce favorisce la proliferazione di batteri e “scarica” l’acqua.

Le nove erbe sono:

menta – iperico- vite rossa – lavanda – cipresso –edera – pelargonio- salvia – verbena.

Tutte facilmente reperibili, sarebbe meglio di tipo selvatico ma vanno bene anche quelle del nostro orto o dei vasi del balcone purché non trattate con anticrittogamici o robe simili.

Ognuna di queste erbe ha un potere estrinseco che si coglie nel profumo, uno intrinseco racchiuso nel potere officinale associato a specifiche parti del corpo, insieme agiscono da “spurgante e corroborante “ Le radiazioni cosmiche le rendono virtuosamente magiche per il genere maschile e femminile, non è un’acqua monosessuale, in base al principio Yin Yang simbolizzati da sole e luna. Infatti, si ottiene dall’incrocio fuoco acqua, due opposte polarità primordiali nel momento di massima forza e splendore, sole al culmine del suo ciclo crescente che entra nella costellazione del cancro regno della e luna e dell’acqua madre.

Anticamente queste erbe erano essiccate durante il solstizio e poi bruciate a mo d’incenso in onore di divinità di sesso opposto, dei e dee era indifferente.

Anche le streghe conoscevano bene le virtù magiche delle erbe e il momento di raccoglierle per ottenere pozioni potenti !!!! Speriamo che oggi siano sparite e al loro posto vi siano dei bravi terapeuti.

 Naturalmente farò il nocino, il mio piccolo falò in onore di san Giovanni e lo salterò, andrò a piedi nudi nel mio “ recinto verde”per sentire la guazza depositata dal Battista nel suo viaggio annuale sulla terra, questo è il miglior pediluvio e mi piace un sacco.  Nel mio paese attuale molti giovani si radunano all’oratorio e dopo mezzanotte vanno scalzi nei prati per sentire la guazza, accendono fuochi e festeggiano fino all’alba per non perdere il “ battesimo” del sole nascente. In questa notte la magia di san Giovanni funziona come un capodanno, il cosmo si rinnova e ricrea dopo un capovolgimento caotico attraverso gli elementi primordiali GUAZZA- FALO’, acqua e fuoco simboli di purificazione e rigenerazione per eccellenza.

Vi sono un mucchio di usanze, tradizioni  sacre e profane e superstizioni legate alla festa di san Giovanni, talune anche legate ai sabba e alla stregoneria.

Giacché mi è impossibile indicarvi dove trovare un rametto di vischio d’oro, o il fiore di felce per rendervi invisibili o il suo seme per scoprire tesori, mi limiterò a indicarvi le erbe con virtù magico- protettive,  prosperità e buona sorte da mettere in un sacchetto da tenere in casa e  mazzetti da tenere nel posto di lavoro, ovviamente dovete trovarle e fare sacchetti e mazzetti il 24 giugno, dopo non funzionano, inutile farli.

Le erbe per i sacchetti sono: Iperico o erba di san Giovanni – artemisia, ruta, maggiorana, lavanda, salvia, finocchio, timo, verbena.  Se ne possono fare anche più d’uno da tenere in varie stanze si legano con nastrini rossi.

I mazzetti della prosperità si fanno con tre o sette spighe di grano legati con un nastrino rosso o color oro, si tengono sul posto di lavoro per evitare la perdita del posto e favorire la prosperità.

Aggiungo: chi vuole preservarsi dalle corna mangi lumache cornute. Chi detesta i vampiri tornati di moda con la saga, compri l’aglio il 24 e lo appenda sulla porta di casa. Chi vuole rafforzare l’amore stringa le mani del compagno sopra la fiamma del falò senza bruciarsi. Chi è indeciso tra due spasimanti prenda due foglie, meglio se di fico, a ognuna attribuisca un nome, dopo averle punzecchiate diversamente le lasci alla guazza,  il mattino la foglia più verde è lo pretendente da preferire. Chi vuole riempire l’intelletto di stimoli creativi aspetti l’alba in compagnia di amici bevendo, mangiando recitando o …. Al sorgere del sole a braccia aperte per facilitare il flusso cosmico lo saluti con queste parole:

Ti saluto o sole nascente nel giorno del tuo massimo splendore

Entra e spazia nei meandri del mio cervello per stimolarlo

Sfiora fronte, naso, bocca per rendermi incisivo

Carezza il cuore per illuminare il mio cammino creativo

Mani e piedi per farmi approdare alla riva della luce

Dopo averle pronunciate, sentirete il mondo entrare in voi e sarete pronti per ogni sfida intellettiva.

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Felice guazza e san Giovanni lasci in ognuno di voi la sua benefica magia.

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 In attesa del capodanno solstiziale buon week end a tutti

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