DIVINA MISERICORDIA

divina miseri

La festa della Divina Misericordia,legata indissolubilmente al carisma di Santa Faustina Kowalska, che ne fu l’apostola, e San Giovanni Paolo II, che la introdusse, è la più importante di tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia.Secondo i diari di Suor Faustina fu Gesù stesso a esprimere il desiderio di istituire questa festa in ragione di : “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione.. Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre”. Per la prima volta Gesù ne parlò nel 1931, durante una apparizione. “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia”Successivamente, lo chiese ancora in altre apparizioni, ben 14 secondo dati storici, definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate. “che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato; che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia”. “in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto” La scelta della prima domenica dopo Pasqua non fu casuale. Come già notò Suor Faustina, ha un suo profondo senso teologico, indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore” scrisse. Questo legame è ulteriormente sottolineato dalla novena preparatoria che deve iniziare il Venerdì Santo. Tale preparazione alla festa consiste nella recita di una particolare forma di rosario-preghiera. Quando Gesù trasmise alla santa polacca la sua volontà su come doveva essere figurativamente la misericordia, 1935, chiese, sempre secondo quanto riportato nel diario, di recitare la preghiera, oggi detta Coroncina alla Divina Misericordia, e particolari grazie sarebbero state concesse a chi l’avrebbe recitata con speranza e fiducia davanti alla immagine .“La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina” Come si può notare nella rappresentazione iconografica della Divina Misericordia, eseguita in base alle visioni di suor Faustina, Gesù, vestito con una tunica bianca contornata da luce, su sfondo blu, ha la mano destra alzata e due raggi, avvolgenti, che escono dal cuore, uno bianco e uno rosso, rappresentanti rispettivamente l’acqua ed il sangue e, in basso, la frase “Jezu, ufam tobie” ovvero “Gesù, confido in te” L’immagine, si racconta,, dipinta per la prima volta a Vlnius in Lituania dall’artista Eugenius Zkazimirowski dopo che don Michele Sopockogli, vicino di casa nonché direttore spirituale di suor Faustina, aveva parzialmente aderito alla missione che suor Faustina aveva ricevuto dal Signore,al pittore richiese circa sei mesi di lavoro in quanto Suor Faustina, sempre presente, era particolarmente esigente e domandava continuamente correzioni o aggiunte di dettagli, per ottenere un’immagine fedele alla visione. La novena della coroncina, desiderata da Gesù e di cui egli ha specificato che a chi la reciterà “ elargirà grazie di ogni genere” in breve consiste:dopo il segno di croce-  recita un Padre, un Ave e il Credo nella versione del simbolo degli apostoli. Poi, sui cinque grani maggiori del rosario si dice: “Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei miei peccati e di quelli del mondo intero. Sui cinquanta grani minori si dice: “Per la Tua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero”. Al termine si dice per tre volte: “Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero. La preghiera termina con la seguente invocazione: “O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te!”; ed infine nuovamente il segno croceMa Gesù nelle sue richieste alla devozione non ha limitato la sua generosità ha detto: Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno”. Gesù nel giorno della divina misericordia regala agli uomini non solo le grazie salvificanti, “riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia” ma anche benefici terreni, sia alle singole persone sia ad intere comunità. Infatti tutte le grazie e benefici sono in questo giorno accessibili a tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia. Dal diario di suor Faustina si sa che fu la prima a celebrare il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua e nel santuario di Cracovia – Lagiewniki è presente dal 1944 con una tale partecipazione alle funzioni che la Congregazione ha ottenuto nel 1951 l’indulgenza plenaria. Si deve però al Sommo Pontefice Giovanni Paolo II l’istituzione del culto in quanto ha benignamente disposto che nel Messale Romano innanzi al titolo della II Domenica di Pasqua sia aggiunta la dizione “o della Divina Misericordia”, prescrivendo anche che, per quanto concerne la celebrazione liturgica della stessa Domenica, siano da adoperare sempre i testi che per quel giorno si trovano nello stesso Messale e nella Liturgia delle Ore di Rito Romano. Invece, come ormai noto e ufficializzato nella  “bolla papale”, l’attuale papa Francesco 1° in continuità col pensiero della mistica e di San Giovanni Paolo 2° ha indetto l’anno santo della Misericordia che inizierà l’8 dicembre prossimo, giorno dell’Immacolata. Considerati i numerosi avvenimenti che assillano l’umanità direi che anche la scelta di papa Bergoglio non è casuale. 

Con un saluto speciale buona serata a tutti

dif

suor faustina

Pietà e tenerezza è il Signore, il quale per il grande amore con il quale ci ha amati, ci ha donato con indicibile bontà il suo unico Figlio, nostro Redentore, affinché attraverso la sua morte e risurrezione aprisse al genere umano le porte della vita eterna, e affinché, accogliendo la sua misericordia dentro il suo tempio, i figli dell’adozione esaltassero la sua gloria fino ai confini della terra”

Recepire oltre

 

4 - 2014-11-04 18.11.54

Razionalmente non riesco a comprendere ne a spiegarmi il perché il mio occhio a volte capta immagini immateriali. Eppure succede. Succede in tanti modi, a volte attraverso uno schermo, altre attraverso pietre, altre ancora attraverso flash visivi su ciò che sto osservando tipo un cielo, un albero ecc. Quando succede da un lato mi stupisco e prendo la cosa come fosse una rifrazione della luce, un gioco di specchi che mi fa sorridere, dall’altro la registro mentalmente e poi l’accantono, tranne se è legata a “presenze incorporee”, in tal caso infastidita la rifiuto a priori. Ultimamente, il ripetersi troppo spesso di un fenomeno diciamo “visionale?” mi ha posto qualche interrogativo a livello emotivo e anche ragionativo. A livello emotivo perché l’intromissione ottica capita nei momenti in cui sono lontanissima da qualsiasi sensazione comunicativa di transfert. Quindi mi chiedo: è forse un modo del mio inconscio di scombussolare le mie certezze del reale per farmi approfondire volente o nolente tematiche spirituali che considero distrattamente? È una proiezione involontaria di un mio disagio intimo? O, è una manifestazione subconscia di un desiderio di contatto con qualcuno o qualcosa che non so esplicitare ma che tuttavia cerco? A livello ragionativo, invece prima mi dico: è da matti allucinati o poco ci manca credere possibile reale e concreto vedere ciò che non esiste. Dopo mi dico: eppure lo vedo, perché? Poi, ma lo vedo veramente o per qualche strano gioco della fantasia me lo immagino? Cerco di convincermi con un no, no, non lo vedo, è impossibile una cosa del genere. Ma ..allora.. com’è che li, davanti ai miei occhi lo vedo… e, se non sono rintronata o folle, come avviene e perché avviene? Infine non sapendo dare risposte certe ai miei interrogativi penso: almeno una cosa posso farla per accertarmi se è un “miraggio” visivo o li, sullo schermo del TV durante il rosario in diretta da Lourdes, c’è o non c’è tangibilmente ciò che vedo, posso scattare una foto col cellulare. Se c’è compare, se è un invenzione no. Come potete constatare, nelle due foto, eccome se c’è impresso qualcosa che non ci dovrebbe essere. Debbo dire che ormai, ogni volta che mi collego, per seguire il santo rosario, se intercetto un anomalia, anche se è difficile cogliere l’attimo attraverso uno schermo, scatto una foto. Mi serve a rassicurare la razionalità perché, se è vero che mi è sempre successo di captare cose insolite e ricevere messaggi anticipatori è altrettanto vero che un continuum così non è mai capitato. So che c’è sempre un valido motivo anche quando non lo afferro all’istante, anzi a dire sincero stavolta lo afferro, il messaggio è chiarissimo ma vigliaccamente lo accantono. Una carissima amica, l’unica alla quale fino ad ora ho mostrato tutte le foto, mi ha detto che è venuto il momento di affrontare la mia realtà sensitiva del vedere oltre, di tuffarmici dentro e ascoltare anche chi non voglio. Ha ragione, questo ripetersi non posso ignorarlo, devo assolvere il mio compito di ricetrasmittente. Il messaggio è un avvertimento che devo divulgare. Al momento non riesco a soffocare la ragione materialista, sto lottando aspramente con me stessa per riuscirci. Devo far presto, il tempo stringe. Perché? Beh…in una foto, a fianco della grotta dell’Immacolata c’è impressa una sigla rossa che dire terrorizzante è poco.

4 - 2014-11-04 18.10.18

by dif