Germinazione

germ

Canta il mio cuore

Nella solitudine

Dell’ignoto domani.

Canta

La gioia schiusa

Di palpiti frementi.

Canta

Euforico di germinare

Senza domande

al Foresto destino

Un seme vitale

Canta

l’Esaltante germoglio

guizzante in grembo

Prepotente e vivo

Canta

lo scorrere del tempo

il martellio di una vita fetale

la simbiosi di un cuoricino

Canta

Affascinato dal battito

sfrighettante

Come acqua di torrente alpino.

la gaiezza d’ un cinguettio

Vagito

Di sole infocato

Gemma

Di amore appassionato.

E’

Bello

Sentirlo cantare

alla nuova vita

cuore

e.r. 1971

A max: il mio cuore canta ancora felice di averti vicino!

SPIRITO DEL MIO NATALE

 

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Dove sei spirito del mio natale, quest’anno non ti sento palpitare, sento solo un gran baccano voci, scoppi mi rimbombano lontano, frastornano il mio sentire umano di preparazione a un Santo e allegro Natale, quello che mi faceva sognare accanto al focolare, lacrimare gli occhi al fumo della legna verde, strappata al bosco insieme a un ramo di ginepro vestito a festa con bamboline di pezza, mandarini, cavallucci zuccherini squagliati dal calore di candeline colorate che illuminavano l’attesa della Notte magica.

Dove sei esiliato, spirito odoroso di muschio fresco, pecorine di gesso, Natale della grande cometa di lustrini con la scritta di pace incollata agli angiolini dai capelli turchini, la capanna sgangherata, la risata della mamma, i doni fatti in casa dalla nonna. Chi ti ha sfrattato spirito gentile del mio Natale che riempiva di profumo il cuore, splendeva sui visi dei bimbi, sorrideva nelle mani generose e solidali in chiesa.

Dove sei spirito di pace familiare, sei forse in qualche tribunale a spartire i bambini contesi da genitori indecisi o forse, sei sotto le ruote del treno dove s’è gettato un giovane padre disperato, o dal guerrigliero scellerato che veste i bimbi con un mitra. Sei con lo spacciatore nel marciapiede sotto casa o insieme al ceffo che ogni sera scarica fanciulle nel viale buio del paese, o forse ti ha preso un manipolo di strani pirati agghindati da buoni samaritani che ti hanno riempito di spot anticristiani, relegato in soffitta, seppellito sotto regali e regali rosicchi per topi, luci e luci che non servono a  fugare il buio e la paura del domani che terrorizza.

Chi ti ha allontanato dal mio sentire spirito buono di fraterna intesa amica. E’ stato forse l’odio fra fratelli a strapparti dal mio cervello o il politico infingardo, o sei finito nelle grinfie di stupratori di esseri umani inermi,  o di quelli che rapiscono i sogni e le speranze, sfruttano senza dare nulla in cambio Ti sei forse infilato nei bidoni dei regali riciclati o in quello dei diritti umani violati. Oppure nelle tasche vuote di un cassintegrato che gira sconsolato in un supermercato stracolmo di leccornie ricoperte da offerte spudorate che un pensionato ruba umiliato. Non è che ti sei paralizzato nel sentire la violenza e l’indifferenza che masturba la folla, in nome di una intollerranza ammazza la mia croce, ingoia la radice di una storia, tuona sui giornali eguaglianza affinchè io non ti metta nella mangiatoia della mia scuola, butta i miei ideali nella spazzatura per incoronare l’ipocrisia d’un cinico coraggio paritario.  Dove sei spirito di lieta pace, quello dei cori celestiali, le ciaramelle zampognare per le strade. Chi ti ha cacciato nell’angolo stonato, forse stanco e avvilito sei tu che sei andato ad abbracciare un immigrato steso al gelo di milano o sotto un ponte di roma a cullare una vecchia finita pazza dall’angheria subita in piazza. Spirito del mio Natale, forse sei sui tetti di torino coi precari a manifestare un disagio sociale o magari, tu ci sei ma a me non pari.  Con tanto chiasso confondo il tuo pulsare.  Vorrei tanto ritrovarti negli occhi dei bambini, nel calore della gente per soccorrere i miei tristi vicini che lottano col cancro, ecco magari sei in un pronto soccorso accanto a un minatore mezzo morto di piombo, o in un pozzo nero a guardare impotente l’operaio che muore di veleno, o nelle campagne desolate con la piccola yara, o negli occhi chiusi di sarah. E, io egoista ti cerco e non ti vedo, ascolto in ogni luogo ma non sento il tuo fruscio sereno allietare la gente, sollevare il male, aiutare chi non ce la fa più a trascinare l’affanno. In questo globo sconcertato è facile smarrirti spirito amico, nessuno sente a meno che non strombazzi, urli, scalci, tiri sampietrini, ridi sguaiato, uccidi, rubi e imbrogli nessuno ti rivolge la parola, ti degna d’un sorriso. Almeno ai bimbi soli, sorridi tu amico o non hai più la forza per uscire dalla foresta umana di pancie piene e occhi spenti da miseria.

Ho compreso, sei offeso. Tu ci sei, sei sempre stato con me ma altri han bisogno di te. Ora ti sento mio spirito amico, quello del mio Santo Natale che da bambina mi faceva sognare. Pulsi forte,  ascoltarti è un incanto, con la tua musica spirito lieto posso riempire la mia giornata, preparare l’attesa della notte Santa, riempire di gioia la casa, donare un sorriso d’amore, stringere la mano a tutti senza timore.   

***

BUON WEEK END

dif