Stranezze emotive

Una Domenica mentre assistevo ad una cerimonia importante ed ero concentratissima ad ascoltare l’oratore che esaminava da un punto di vista di Fede Cristiana l’importanza di non essere spettatori passivi nella vita comunitaria ma di adoperarsi per migliorarla, all’improvviso recepii un’intensa” vibrazione” che mi produsse un deciso movimento oscillatorio, quasi da farmi perdere l’equilibrio. Dall’intensità afferrai che qualcosa di forte e impaziente stava richiamando la mia attenzione.

Cercai di reprimere l’onda vibratoria per non perdere il filo del discorso che stavo ascoltando, niente, questa si fece impellente, diventando quasi una “tempesta” che non mi lasciava alternative, girai lo sguardo per disperdere la vibrazione ma stranamente in ogni cosa mi sembrava vi fossero stampati dei numeri. Sbattei gli occhi pensando ad un’allucinazione, a un riverbero casuale che mi travisava il campo visivo. Niente da fare i numeri tornavano più “vivi” che mai. Così capii che non potevo sottrarmi alla “ stranezza emotiva”, quei numeri mi sollecitavano a raccogliere il messaggio cifrato ed a trasmetterlo a qualcuno dei presenti.

Ma.. a chi se non conoscevo quasi nessuno? E, poi perché in quel momento turbavano i miei pensieri che erano lontanissimi da qualunque aggancio a  questioni numeriche?

Finita la cerimonia, mentre insieme agli altri convenuti mi apprestavo a lasciare la sala, mi si avvicinò una persona chiedendomi un parere su quanto era stato detto. In quell’istante capii a chi era destinato il “messaggio”contenuto nei numeri che mi erano ballonzolati intorno, una forte scossa, una specie di scuotimento viscerale mi attraversò da capo a piedi. Così invece che rispondere alla sua domanda iniziai a cicalare, con le gote in fiamme per l’imbarazzo gli dissi che entro cinque giorni ci sarebbe stato un avvenimento imprevisto nella sua routine, non doveva spaventarsi, anzi doveva accoglierlo con serenità perché gli serviva a trovare il “coraggio” per fare quei cambiamenti che voleva da tanto ma non si decideva ad attuarli per varie remore. Ovviamente la persona mi guardò tra il perplesso e lo spaventato, però proseguendo la chiacchierata al bar di fronte alla sala del meeting,  mi confidò che da qualche annetto aveva un sogno nel cassetto, un progetto di cambiamento lavorativo  accantonato e rimandato per timore di non farcela ed anche per ingerenze dei familiari.

Mentre me ne parlava  mi spaventai un po’ mi sembrava di avvertire tra le sue parole  il fato che lo tampinava…..oibò mi dissi mentalmente, frena …..frena   stai  diventando visionaria !!!

Dopo un’oretta di chiacchierata nel salutarci  ci scambiammo i numeri telefonici, non ricordo la motivazione precisa, ricordo un: non si sa mai che ….Poi, lui si allontanò, sicuramente con qualche dubbio in più, io con una  stramba agitazione che mi  rovinò il resto della giornata.

Ieri, quando ormai questo episodio l’avevo rimosso dalla mente, mi ha telefonato. Sul momento ci ho messo un po’ a focalizzare chi era ed ha ricordarmi il tutto.   Mi ha raccontato che il 5 luglio era  stato  licenziato dall’azienda per cause imprecisate, alla sera un vecchio amico, ignaro della situazione, gli aveva  offerto di entrare in società proprio nel ramo che desiderava, aveva  accettato subito ricordando quello che gli avevo detto casualmente quella mattina. Ora si trova bene, anzi è entusiasta e per il momento tutto fila liscio. Poi mi ha ringraziato aggiungendo: comunque vadano le cose dopo quella “nostra “chiacchierata ho capito che il condizionamento degli altri era una scusa, non lasciavo il lavoro perché non volevo lottare e non volevo guardare la realtà in faccia.

Non so perché ma la telefonata mi ha fatto piacere. Probabilmente per sentirmi  meno strampalata!!!!

OMBRA

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Nel bagliore d’un sole

Un incontro casuale

Accende la fantasia

L’anima vibra

S’infiamma…  protende

Mistero e sogno

Frangon la via

Sapori e fulgori

Intreccian  sussurri

Chi sei tu?

Una scia

Chi son io?

Un ombra