Le Palme o Passion Domine

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Le Palme o Passion Domine è la celebrazione di un episodio cristologico fra i più importanti per i cattolici, in quanto rievoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.

Secondo le scritture evangeliche il suo arrivo a Gerusalemme in sella a un asino, fu un tripudio glorificatrice di folla acclamante che agitava ramoscelli di alberi, foglie di palma, frasche colte dai campi; gridava osanna, osanna; stendeva tappeti al suo passaggio, tributandoGli onori riservati ai re. Ma, come succede spesso nelle vicende umanoidi, chiaramente l’osannante accoglienza di Gesù, contrasta nettamente con quanto consegue poi nella narrazione della Sua sorte. Infatti, poco dopo, allorché tradito per il vile denaro, arrestato e accusato di spacciarsi per il Messia, flagellato, deriso, coronato di spine, condannato a morte, mandato da Ponzio Pilato, quegli non convinto della sua colpevolezza, invita a scegliere tra Gesù e Barabba chi esentare dalla condanna, la stessa folla preferirà assolvere il brigante e condannare Gesù a una morte orrenda urlando:crocifiggiLo, crocifiggiLo”!

Di fatto l’episodio celebrato nella liturgia di oggi avvia la Settimana Santa. Ovvero i riti solenni che rievocano gli ultimi passi di Gesù su questa terra. Passi dolorosi, ermetici, di passione, falsità, rinnegamento, condanna iniqua, brutalità, crocifissione, morte. Tuttavia passi di consapevole accettazione di immolazione, di dono, di amore, di insegnamento, misericordia, perdono, rinascita. Innanzitutto, passi di conquista, liberazione, di trionfo della vita sulla morte. Dunque una ricorrenza di memoria rituale essenziale per i cristiani. Chiama a partecipare, ascoltare, silente meditare sul sacrificio immenso di Cristo; le friabilità etiche del genere umano; l’offerta del SE incondizionata a comprensione, mitezza, riscatto e salvezza eterna dell’umanità. Nondimeno, ognuno a riflessioni di riscontro del vivere la propria fede in parallelo con la via da Lui tracciata con tanta generosa amorevolezza e indiscutibile umiltà.

mazzetto di osanna

Qualcosa in più  su questa festività cristiana:

I Vangeli narrano che Gesù arrivato con i discepoli a Betfage, vicino Gerusalemme, la sera del sabato, mandò due di loro nel villaggio a prelevare un’asina legata con un puledro e condurli da lui; se qualcuno avesse obiettato, avrebbero dovuto dire che il Signore ne aveva bisogno, ma sarebbero stati rimandati subito. Il Vangelo di Matteo sottolinea che questo avvenne affinché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta Zaccaria “Dite alla figlia di Sion; Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma”. I discepoli fecero quanto richiesto e condotti i due animali, la mattina dopo li coprirono con dei mantelli e Gesù vi si pose a sedere avviandosi a Gerusalemme. Giunto, la numerosissima folla, radunatasi dal ciarlare dell’arrivo del Messia, stese a terra i mantelli, tagliò rami di ulivo e di palma per agitarli calorosamente in suo onore a Gesù esclamando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”.

La liturgia delle Palme, si svolge iniziando al di fuori della chiesa. Il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma. Dopo la lettura di un brano evangelico, li distribuisce ai fedeli radunati che li porteranno a casa in segno di devozione e augurio di protezione divina da fulmini , malattie e cattiveria. Dopodiché dà inizio alla processione per accedere in chiesa e celebrare la Messa, durante la quale c’è dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, la lunga lettura della Passione di Gesù. Articolata in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura. Ritualmente è alternata da tre lettori : il cronista, i personaggi delle vicenda e Cristo stesso.

Tale lettura della Passione non è la stessa del Venerdì Santo, poiché nella celebrazione del venerdì si legge il testo del Vangelo di San Giovanni.

La festività cristologica delle Palme, cade durante la Quaresima, che termina il Giovedì Santo, primo giorno del cosiddetto “Triduo Pasquale”.

È una ricorrenza mobile. Legata direttamente alla Pasqua, la cui data viene fissata in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera del 21.

La memoria della Passion Domine o delle Palme è celebrata dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti.

L’ Evento di oggi rimanda alla ricorrenza ebraica di Sukkot, cioè la “festa delle Capanne”, in occasione della quale numerosissimi fedeli arrivavano in pellegrinaggio a Gerusalemme. Ognuno portava in mano il lulav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi, la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo, e il salice, la cui forma delle foglie evoca il silenzio di fronte a Dio, legati insieme a una specie di cedro, l’etrog, con un filo d’erba, da agitare durante la salita al tempio peraltro ritmata da un continuo scandire Hoshana ( ossia salvezza )

Secondo alcuni l‘ingresso di Gesù in Gerusalemme, invece non corrisponde alla festa ebraica di Sukkot o delle Capanne, ma allorquando Gesù porta gli apostoli sul Monte Tabor mentre c’era la festa. Quindi alla nostra festa della Trasfigurazione, anche chiamata della Luce poiché è una solennità gioiosa dell’attesa del messia.

La saggezza popolare italiana ha prodotto alcuni proverbi sulla ricorrenza delle Palme:

L’olivo benedetto, vuol trovar pulito e netto.

La domenica dell’olivo tutti gli uccelli hanno il nido, e la merla furbarella l’ha per aria e l’ha per terra; ma il colombo sciagurato non l’ha ancora cominciato.

La palma benedetta, buone novelle aspetta.

Palma al sole, Pasqua con l’alluvione; oppure, Palma molle, Pasqua asciutta; Palma asciutta, Pasqua molle. Beh, se è vero, qui oggi ha piovuto quindi a Pasqua splenderà il sole.

col uliv

Comunque sia, pioggia o sole auguro a tutti una settimana di pacifica convivenza, di generosa disponibilità, in particolare di  spirituale vicinanza al Signore a chi ha fede in Cristo, e a chi non l’ha all’umana  esistenza del prossimo.

bydif

Ascesa di Gesù al cielo

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L’Ascesa di Gesù al cielo, o,  per comune dire, L’Ascensione, si riferisce al momento in cui il figlio di Dio, Gesù di Nazareth, quaranta giorni dopo la Sua Risurrezione si eleva dalla terra, sale in cielo e si asside alla destra del Padre.

Come si sa?  E’ narrato:

” alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.” 

“Egli  si mostrò ad essi  vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio” …” Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”

“Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: “Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio” atti 7,55

Dunque? Dunque l’Ascensione è un avvenimento storico-trascendente che rappresenta il compimento definitivo della missione umana di Gesù, in quanto di fatto Egli si congeda dai discepoli e dal mondo per tornare al padre e ritornare alla fine dei tempi.

Ma…ma come ha ben detto l’emerito papa J. R. l’ascesa al cielo di Gesù è qualcosa in più di una conclusione di vita terrena:

“L’Ascensione conclude il periodo delle apparizioni di Gesù dopo la risurrezione. Nel vangelo di Luca, Gesù si stacca dai suoi discepoli mentre li benedice: il gesto significa che Egli, andandosene, apre il mondo a Dio. Nell’occasione, Gesù non compie fisicamente un viaggio verso una zona lontana del cosmo, ma entra nella piena comunione con Dio. Anche se non è più fisicamente visibile, Gesù rimane comunque presente nel mondo in modo nuovo, grazie al potere di Dio che supera le limitazioni della spazialità; i discepoli ne sono consapevoli ed è per questo che non si rattristano, ma sono pieni di gioia”

Quindi la “salita” al cielo di Gesù che oggi si celebra con grande solennità è una festività di glorificazione e riconoscimento del Divino sull’umano,  ma anche un momento di  riflessione di fede e speranza  da vivere con immensa gioia.

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Felice giornata di “ascesa” di viaggio spirituale a tutti!

Bydif

 

E’ nato!

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Esultate
gente d’ogni dove
Esultate
gente d’ogni colore
Esultate
dal profondo del cuore
E’ nato,
il divin bambino
luce
d’uman cammino
speranza
d’ogni rinascita
Esultate
gente d’ogni razza
E’ nato,
il verbo Salvatore
il Bambinello immolato
al mondo peccatore
Esultate
è arrivato
con la grande stella
a portare
amore su tutta la terra
effonder
perdono e salvezza
all’uomo meschino
Gioite
gente del creato
E’ nato,
lo sconfinato
è nato
Colui che fu
Che E’
Che sarà
Alleluia, alleluia, umanità
nella notte buia
è nato
Gesù
è venuto
a illuminar la vita
Esultate
gente d’ogni dove
e nel perdono amate

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Buon Santo Natale a tutti!

bydif

E’NATO!!!

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E’ nato,

 il sacro bambino

è nato, 

nostro Signore

è nato,

il verbo  Salvatore

è nato,

  il nostro  Redentore

è nato

il buon Pastore

è  arrivato nella notte Santa

ad annunciar la lieta novella

è arrivato con la grande stella

a portare amore su tutta la terra

E’ nato,

 il celeste bambino

esultate gente d’ogni dove

esultate gente d’ogni colore

esultate gente nel profondo del cuore

E’ nato

è nato il divino amore

 è nato

il nostro pacificatore

 è nata

la speranza del cammino

è venuto

 a rischiarar l’uomo meschino

 Accorrete

gioite e  nella fede  venerate

Accorrete

 lodate e  nella speranza onorate                     

Accorrete  

 acclamate e  nella carità donate            

   Accorrete

  osannate e   nell’umiltà adorate

Accorrete

  glorificate e  nella pace rispettate

Accorrete

 celebrate e  nel perdono amate

E’ nato

lo sconfinato

è nato

 il  messia della profezia

è nato

 l’agnello divin sacrificato

venuto

a riparar l’originale peccato

a donare la vita

a essere immolato

E’ nato

Colui che fu Che E’ Che sarà

 alleluia, alleluia, umanità

 

 epf

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