Giorno del bacio

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È il giorno del bacio. Andare a sera il socialweb si riempirà di scatti baciosi. Alcuni saranno infocati come quelli che han fatto storia e reso celebri tanti divi, altri casti e teneri come quelli dei ragazzini al primo, altri violenti o rubati, altri saranno finti o tanto per far contatto, altri amichevoli o dati a stampino come fossero bolli per cartoline destinate a spot pubblicitari. Ma veri o ipocriti, immortalati o senza fama in un modo o nell’altro tutti i baci saranno un incontro ravvicinato di corpi e labbra che regaleranno sensazioni, magari in bilico tra desiderio e inquietudine, tra sincerità e menzogna, comunque di connessione animica.

Non so il perchè, a me, questa celebrazione mondiale del bacio più che precipitarmi a baciare qualcuno o qualcosa con tanta o poca emozione, bizzarramente ha fatto venire in mente il bacio di Giuda, che tra tutti i miliardi e miliardi di baci scambiati nel mondo tra esseri umani, è senz’altro il più famoso ma notoriamente anche il più traditore.

Dico: com’è che fra tutti i baci la mente mi è andata a quello immortalato da Giotto 

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e non a quello ardente e romantico eternato da Hayez,

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o a quello arioso e spensierato alla Chagall

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o a quello surreale di Magritte

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e nemmeno a quello metafisico alla  De Chirico

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o a quello carico di magia di klimt

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o a quello scabroso e bohemie alla Lautrec

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o a quello fondente e inidentitario di Munch?

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Tutti baci, che se scorro nel pensiero si sono avvicendati nel curriculum esistenziale e quasi tutti sono stati iniziatori mutanti della mia vita affettiva e inaffettiva. Anzi, com’è che taluni sono stati baci così significativi, intensi e fuori dall’ordinario da stordire per mesi e mesi ragione e sentimenti e oggi sono un niente, talmente trapassati da non suscitar un tenero ricordo e nemmeno un rimpianto. Com’è che mi rimbalza nel pensiero solo il più disgiunto da qualsiasi passione il più convenzionale che mai abbia ricevuto? Forse perché è il bacio di un attimo appassionato che pur nella consapevolezza di un estasi d’amore quasi masochista ha deluso profondamente il mio etereo poetico tra uomo e donna!

Va’ a saperlo… Comunque sia, non mi ha certo fatto sparire la voglia di baciare ne oggi ne domani. D’altronde  che meglio c’è di un kiss che mette le ali? Direi nulla!  Alè, baciamoci e ribaciamosi…

Sotto il sole, all’ombra di un platano, tra i boschi o sulla panchina del parchetto sotto casa baciamoci tutti, con ardore o tiepidezza sarà un incomparabile fusione di brividi, un suggello armonioso tra anime. Non c’è nessuno a portata di labbra? Vabbè non c’è da scoraggiarsi. Si ha sempre se stessi… Si può baciare il proprio riflesso, o meglio ancora darsi  un bacio zen. Come ha detto un tempo che fu il celebre guru americano: “se baci le punta delle dita oltre che uno straordinario esercizio muscolare facciale ti apri tutti i canali dell’ifinito” Stranezza. Macchè. Le dita di mani e piedi sono ottimi condotti per far arrivare al cuore fluidi passionali, se li baci,- oddio quelli dei piedi è un tantino rocambolesco-  sembra di baciare una armata. Allora…Un kiss my kiss è proprio l’ideale per amarsi e farsi amare.  

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Magari tra i tanti.. uno  alla Picasso mica sarebbe da rifiutare, anzi..anzi…

Intanto Kiss a tutti|

by dif