Il valore del ricordo

liberazione

L’altro giorno, passando in piazza con mio nipote, mi ha chiesto come mai era tutta agghindata di bandierine italiane. Ho risposto che era per le celebrazioni della liberazione dell’Italia che ricorre il 25 Aprile. Mi ha guardato come fossi un ufo e dopo qualche minuto ha domandato:  cos’è la liberazione?. Ho risposto: Dovresti saperlo. A scuola devono avertelo spiegato. No, ha risposto, mai. (come ???) Mi è venuto un brivido di rabbia e un sapore amaro in bocca. Non è un ragazzino superficiale, è bravo, studioso e per nulla bugiardo per cui ho dedotto una triste verità, quella che nella “buona scuola” (buona…? puiff..ho seri dubbi..) c’è una inammissibile lacuna formativa storica che non solo  annulla il valore di tante vite ma depriva la memoria del passato indispensabile a costruire il libero futuro in consapevolezza   Naturalmente gli ho spiegato il motivo e l’importanza di questa celebrazione cercando di trasmettergli il valore del ricordo, come simbolo di gratitudine e  che la libertà che oggi ( ancora ) godiamo non è una cosa ovvia e scontata ma è una continua conquista collettiva, e necessita di essere “curata” giorno dopo giorno, anche da lui per mantenerla sana. Soprattutto che tutte quelle bandiere  libere e festose che infiocchettavano la piazza avevano un costo salatissimo. Un costo di sangue, lacrime, enormi sofferenze di bambini, donne, uomini italiani e stranieri. Naturalmente dopo essere stato un attimo in silenzio, mi ha fatto un mucchio di domande, anche piuttosto inaspettate e profonde per un ragazzino; per sintesi non starò qui a riportarle, tuttavia vi dirò che hanno fatto bene alla mia memoria. Inoltre, senza ombra di dubbio ho afferrato che parole come guerra, dittatura, deportazione, resistenza, democrazia, libertà ecc. vanno dette ai ragazzi e bisogna spiegarle senza timore e pregiudizi . I ragazzi, non solo sanno ascoltare, sanno anche rielaborare e trarre conclusioni dell’importanza di guardare alla libertà di movimento e pensiero come un bene irrinunciabile. In più domani sarebbero preparati ad affrontare consapevolmente i rischi di regimi totalitari, le trappole del potere autoritario, riconoscere i falsi miraggi egalitari, i pericoli di valori ideologici rivoluzionari tirannici e antidemocratici. Il che non mi pare poco, specialmente in tempi in cui soffiano venti assai, assai furiosi e alquanto allarmanti.

                                              Felice giornata.di memoria e libertà.

By dif

NEL GIORNO DELLA MEMORIA POTREI

nel giorno della memoria potrei….

con le lacrime

dei vagoni della morte

 far scorrere un fiume all’infinito

con i sorrisi

ingoiati e i denti rosicchiati per fame

eruttare

 secoli e secoli di cenere e lapilli

con le parole

appese nei fili spinati dei lager 

scrivere una enciclopedia interminabile

con i pensieri

 viaggianti delle camere a gas

formare un arcobaleno fosforescente di sogni

con il sole

degli occhi vuoti dei bimbi

illuminare la terra accecando l’odio razziale

con i cuori

raccolti fra le rotaie dei treni

inondare il mondo di amore

con la rabbia

impotente di 10 milioni di innocenti

abbattere ogni pregiudizio infame e folle

con l’orrore

aspirato nei campi del massacro

alzare un grattacielo altissimo di angeli umani

potrei

piantare alberi in ogni angolo

di giustizia, diritto, libertà e onore

senza esitare 

potrei

imputridire

 te

caverna piena di vermi

che non hai memoria e neghi la shoah

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Oggi è il giorno della shoah, memoria dello sterminio di milioni di persone, dovuto alla follia umana racchiusa in una ideologia distorta, turpe, criminale, antirazziale, antireligiosa, antietnica, di una  ferocia indegna al genere umano.Nessun uomo saggio, giusto, onesto, può dimenticare, nessuno deve dimenticare

IO NON DIMENTICO E VOI?

 SONO CERTA DI NO

dif

OMAGGIO A P.P.PASOLINI

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il 2 novembre 1975, per mano barbara ancor oggi imprecisa, Pier Paolo Pasolini, lasciava questo palcoscenico, che lo aveva visto grande protagonista discusso in patria dal  mondo politico, religioso e intellettuale ma riconosciuto oltre i confini e apprezzato dal pubblico giovanile e non, e, dagli intellettuali senza paraocchi, per volare su quello  dell’Eterno.

Non so il motivo ma come mi succede spesso, ho avvertito un’esigenza impellente di un contatto animico, un richiamo di memoria che mi spingeva a rileggermi alcuni stralci di sue opere e certe poesie che da sempre amo per i contenuti e per ciò che mi trasmettono.

Infatti, quasi tutti i suoi scritti mi provocano riflessioni e smuovono in me l’apatia del conformismo intellettuale borghese e spicciolo. Le sue poesie però mi emozionano particolarmente, sia per come e quanto sapeva cogliere e anticipare talune manipolazioni e distorsioni della società, sia per il travaglio e il tormento personali che trasfondono. In questo momento, una è penetrata in me e frulla nella mente con maggiore forza. Probabilmente è il mio stato d’animo che nella ricorrenza dei defunti mi rende vulnerabile e recettiva a carpire significati reconditi nei suoi versi, che mi turbano. Comunque sia m’è parsa quella più adatta per rendere omaggio alle sue eclettiche qualità d’artista e di uomo travagliato, espresse in questa vita terrena, tanto precocemente e vilmente spezzata:

 Hymnus ad nocturnum


Ho la calma di un morto:

guardo il letto che attende

le mie membra e lo specchio

che mi riflette assorto.


Non so vincere il gelo

dell’angoscia, piangendo,

come un tempo, nel cuore

della terra e del cielo.


Non so fingermi calme

o indifferenze o altre

giovanili prodezze,

serti di mirti o palme


O immoto Dio che odio

fa che emani ancora vita dalla mia vita

non m’importa più il modo.


Pier Paolo Pasolini

 *

Vi lascio un brano musicale: “Cristo al mandrione” 

 

interpretato da Grazia de Marchi

è una delle varie composizioni poetiche, ricche di contenuti di vita e pregiudizi, scritte da P.P.Pasolini

*

FELICE SETTIMANA A TUTTI

DIF

Per la cronaca: P.P.Pasolini è stato un eccellente artista intellettuale  a 360°

Oggi riposa nel suo amato Fruili, a Casarza delle delizie in provincia di Pordenone

LA MEMORIA E’ LA NOSTRA STORIA

Chi non conosce la storia é costretto a riviverla.

 Anonimo

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GIORNATA MONDIALE DELLA MEMORIA

“….Ma quando è la memoria a perdere qualcosa, come avviene allorché dimentichiamo e cerchiamo di ricordare, dove mai cerchiamo, se non nella stessa memoria? Ed è lí che, se per caso ci si presenta una cosa diversa, la respingiamo, finché capita quella che cerchiamo. E quando capita, diciamo: “È questa”, né diremmo così senza riconoscerla, né la riconosceremmo senza ricordarla. Dunque ce n’eravamo davvero dimenticati. O forse non ci era caduta per intero dalla mente e noi, con la parte che serbavamo, andavamo in cerca dell’altra parte quasi che la memoria, sentendo di non sviluppare tutto insieme ciò che soleva ricordare insieme, e zoppicando, per così dire, con un moncone dell’abitudine, sollecitasse la restituzione della parte mancante…

santagostino

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volta… L’innocenza pedalava lesta Improvvisa scorse la malizia La guardò soggiogata Sotto la volta sbiancata la bicicletta attese muta   Solare trai girasoli mi tuffa aspirai la solare energia l’humus della terra mia Mugghiarono i sentimenti infilando le verdi colline allacciarono il biondo fiume raccolti dal vento giocarono col pino del vigneto  a sera ubriachi di colore zufolarono la solata turbando … Continua a leggere