AVREI PREFERITO CHE…

 Mi rincresce tanto, tantissimo dirlo ma con quello che è successo l’altroieri adesso so che non sono matta. Le risposte razionali che cercavo e mi hanno spinto, per trovarle, ad aprire questo blog non le ho avute, però almeno sono certa che non sono visionaria, mi sono tolta anni di assillo, anche se, sul perchè e il percome sono entrata in possesso di notizie, diciamo anticipatorie? mi resta un mistero e a questo punto credo tale debba restare finchè “qualcuno” non riterrà io sia pronta per saperlo. Tuttavia avrei preferito diversamente. Era meglio che ancor avessi mille dubbi, continuavo a tormentarmi e pormi centomila domande sulla mia logica/ illogica piuttosto che avere una consapevolezza. Voleva dire che oggi nulla di atipico era alle porte di casa nostra e in tanti altri paesi, nulla di pericoloso o capace di sconvolgere gli equilibri precari del mondo era nell’aria. Voleva dire che quanto scritto in altri post era dovuto a una sensazione o una utopia fomentata dalla mia fervida fantasia e non una palese crudezza circolante, e, oggi non avrei…

 uno sconvolgimento intimo macerante mille volte peggiore di quello dei dubbi che mi impedisce di assaporare l’ingresso della primavera, una stagione che di solito mi rigenera e predispone al pensiero luminoso e positivo. Al momento mi astengo dal dire il perchè dico solo: “Dio mio, ti scongiuro, fa che non sia vero!” Per meglio dire mi auspico con tutte le forze di avere torto, che abbiano ragione i trionfalismi di certuni convinti come sono che tutto si risolve con sanzioni, una -no fly zone- e qualche raid aereo sui cieli libici, sia per far fuori gheddafi che tutto il malessere circolante che cova in quell’area geopolitica e non solo. Ma purtroppo il mio auspicio temo sia una flebile speranza alla quale voglio aggrapparmi, tale resterà perchè la risposta di un successo se la sono scritta da soli nel momento che hanno battezzato la “missione” Odyssey dawn. Sembra una beffa del destino. Se non sapessi che ha risvolti indescrivibili, che ci sono in ballo tante vite umane perchè il male non è concentrato tutto in un uomo o in una zona, mi farei una gran risata sul come quelli che pensano di saperla lunga, credono di conoscere come e quando poter controllare l’umano e gli avvenimenti temporali con azioni di forza, sono in realtà omettucoli ipocriti all’alba di una impresa piena di tranelli e incognite. Omettucoli così menzogneri e in malafede che non si meritano neppure un barlume di giustificazioni. Vero è che al comportamento folle e irresponsabile umano non c’è limite quando si tratta di volere a tutti i costi il potere, mantenere una superiorità politica, distorcere per egoismo e scopi poco nobili i dati oggettivi; come altrettanto vero è che a nulla vale la storia maestra per evitare madornali errori di valutazioni, pericolose distorsioni che portano a collassi umani. Quando nella mente di qualcuno alligna la scelleratezza, prevalgono ragioni che ragioni non sono se non quelle fruttificate dall’albero della insania mania di potenza materiale, tutti i ragionamenti per farli rinsavire vengono polverizzati.  Mi verrebbe da dire che l’ alba e il  modo di pensare mi ricorda la frase sibillina delle tre sorelle fatali, nella tragedia del macbhet“ Per noi il bello è brutto, il brutto è bello” fra la nebbia planiamo e l’aer fello. Non so perchè mi è sovvenuta alla memoria. Considerato che è di un dramma ritenuto porta sfiga e tutti gli artisti evitano di pronunciare in quanto trasforma un annunciato trionfo in un terrbile fiasco è proprio strano. Mah, al momento concludo qui, ci tornerò sopra poiché c’è altro da dire. Intanto prego, imploro colui che tutto può, che a chi ha preso con tanta fretta delle decisioni belligeranti con l’illusione di liberarsi da uno scomodissimo dittatore gli torni un pizzico di buonsenso, almeno non canti vittoria sugli ipotetici successi, si accerti cosa c’è nel pentolone delle rivolte e chi ha in mano l’attizzatoio delle braci. Gli torni un briciolino di vera onestà che induca a non mascherare una sete di accaparramento egoistico con una esigenza di soccorso altruista a un popolo tiranneggiato. Altrimenti dovrebbe spiegare perchè un principio tanto giusto e magnanimo ha richiesto più di 40 anni di pensamento, perchè l’intervento umanitario vale solo per alcuni territori e non per tutti quelli che si trovano in condizioni estreme, è interventista solutivo con una velocità da primato solo dove c’è possibilità di un tornaconto e va come una lumaca o un ibrido congelato dove non c’è nulla di appetibile. Questo poi sarebbe il meno. Ciò che ha fugato la mia “odissea” con anni di ricerca a mie perplessità dice altro. Dice che gli omettucoli già sordi in quanto non hanno sentito le voci di chi aveva maggior senso di responsabilità, pure talpette cecate da smanie predatrici pretestuose enfatizzeranno qualche risvolto a loro favore e sbrodolandosi in giuggiole saranno ignari di sguazzare in un pantano di acque bollenti a spese di esseri umani che altrettanto ignari li accolgono con inni e gesta di gioia. Specifico che quanto detto sopra non è riferito  alle profezie della fine del mondo.

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Voglio comunque non lasciarmi sopraffare,  essere positiva e rimanere ottimista sapendo che c’è  una possibilità che niente di tragico succederà a una parte di umanità.

Vi lascio un rametto di pesco di buon  presagio

  auguro  a tutti  una  ottima settimana

d’inizio primavera

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