Tutti i Santi

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Un giorno celebrativo di tutti i beatificati, conosciuti e sconosciuti. Un giorno per rendere onore e gloria a tutti quei uomini e donne che attraverso il loro vissuto si sono conquistati un posto di grazia nell’eterno giardino del cieli. Persone semplici e virtuose o complesse e tormentose che non si sono arrese all’evidente del male terreno ma hanno cercato l’altrove. Un giorno di festa dedicato alla santità umana, di riconoscimento collettivo a tutta quella moltitudine di ogni tempo e luogo che con umiltà o anche irruenza ha cercato di ascoltare la parola di Dio e di metterla in pratica; che ha scelto il martirio piuttosto che l’adattarsi alla doppiezza; che ha seminato integrità, giustizia, misericordia; che ha errato ma in silenzio ha trovato animo e forza di riscatto. Dunque una festa di legittimazione divina a tutta quell’umanità che nella società del materiale egoismo temporale fittizio ieri come oggi  appare una nullità perdente e invece nel trascendente è vincente.

Tutti i santi” è un day rischiaratore, di gioia, di fiducia, di futuro, di auspicio, di insegnamento che non è mai troppo tardi e impossibile intraprendere un luminoso cammino che anche se non porta a essere Santificati di sicuro evita di precipitare negli abissi infernali. Un saint day per vivere in sintonia animica con il celestiale.

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Lieta giornata!

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la festività dei Santi ha origini molto lontane risalenti ai druidi. Nata come festività pagana agricola, per celebrare la separazione della natura dal periodo di crescita e rigoglio , da quello di inerzia e stallo. Nel  tempo ha subito un processo storico culturale religioso passando da celebrazione pagana a sacra .

Transumanza: la notte senza confini e del tutto possibile!

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è una notte di “transumanza” di essenze. È La notte dell’anno in cui per antichissima convinzione popolare nell’universo non esiste barriera e tutte le entità di nature variegate che risiedono in regni separati possono spostarsi da una dimensione a un’altra, senza contravvenire alle norme che regolano l’equilibrio cosmico. Una magica notte in cui non esiste frontiera, in quanto tutti gli ostacoli che separano, i vari mondi, vengono temporaneamente revocati e le essenze, corporee e incorporee, hanno libera facoltà di “transumare” dagli uni agli altri. Come dire che una volta all’anno nell’universo il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti viene sospeso, e all’un e all’altro è reso fattibile anche mescolarsi, incontrarsi, comunicare. Quindi secondo leggenda una notte di libero accesso nel reame del mistero universale che rende a tutti tutto possibile, in particolare anche rincontrare i propri avi, in specie quelli ancora in purificazione dimodochè si possa cogliere ed esaudire le loro necessità per finalmente uscire dalle tenebre e inoltrarsi nella luce. Nell’immaginario tribale è anche la notte degli elfi bianchi e neri che riassumono il bene e il male, quindi degli esseri di luce, positivi e benefici, e degli esseri tenebrosi, malvagi e legati ai sabba, raduni sacrificali, incantesimi e scherzi di cattivo gusto. Chiaramente tali convinzioni nel corso del tempo hanno determinato il nascer di molteplici narrazioni con sfondi più o meno accentuati di fantasmi, scheletri, simboli diabolici, creature orripilanti e maligne ecc. fino ad arrivare a generare paure terrificanti come l’essere posseduti da spiriti e demoni, o rimanere vittime di nefandi sortilegi.

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Ovviamente per scongiurare paure e pericoli la fantasia popolare in tutti i tempi, si è scatenata a trovare trucchi per ingannare e sfuggire alle grinfie delle “creature malvage”  come mascheramenti, suoni, fuochi, oggetti, riti strani, oggi come oggi così tanto  da raggiungere proporzioni squilibrate, parossistiche e in certi casi violente e  macabre.

Simbolicamente la vigilia di Ognissanti è carica di positività per entrare in contatto profondo con il se; adatta a estirpare le distorsioni psicologiche provenienti da paure infondate e, attraverso letture di testi, preghiera e riti di purificazione aiuta a perfezionare l’evoluzione animica per riiniziare un nuovo cammino esistenziale sia di fede che profano, per cui è meglio circondarsi di colori che rischiarano e non alimentano idee lugubri

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Comunque per me è e resta la notte di tutti i Santi e non ho voglia di vedere facce spettrali e burlonesche, vampiri e streghe, tanto più che li vedo e li sento tutti i giorni. Ho voglia di riempirmi di luce come facevano in tempi antichi, quando il rapporto dell’uomo con la natura e le sue forze interstellari era leale. Quando bastava accendere un bel fuoco per allontanare nella notte del tempo senza tempo, in quanto non appartiene a nessuno, zombie, vampiri, folletti, streghe e spettri. Ho voglia di atmosfera cosmica carica di energia propositiva, di colore che rincuora e illumina il sorriso. In casa ho eliminato aspetti lugubri e torvi, l’ho abbellita con dei fantastici nastri arancio, fiori e farfalle, frutta come melograni e aranci, lumini e candele oro e arancio. Certo la casa sembra un sole smargiasso che ti guarda e sorride sotto i baffi ma c’è un chiarore che mette allegria e fa scappare pure i diavoli incalliti. Infatti l’arancio è un colore che migliora l’umore e stimola l’ottimismo. Ecco è proprio di ottimismo che ho voglia di essere circondata, di facce smorte, torve, con l’occhio finto ingiallito dall’ipocrisia, di sangue e truculenze ne ho piene le scatolette e poi luce e  arancio son meglio dell’aglio, cipolla e altre diavolerie del genere per scacciare vampireschi mostri, folletti molesti, energie negative, malumori e paure ataviche. 

Per rispettare le tradizioni di rischiarare il cammino alle “anime erranti” ho messo un sacco di zucche. Una faticaccia a svuotarle e prepararle ma l’effetto scenografico è grandioso!! Di sicuro, illuminate renderanno l’atmosfera della notte di Ognissanti o come ormai nel profano è costume la notte di halloween magica, in più daranno un tocco di particolare positività al menù della cenetta che ho in mente e nello stesso tempo la loro vivida luce terrà lontane dalla casa e dalla mia famiglia ogni sorta di mostriciattoli e stregonerie. Garantito, nemmeno una pagliuzza spettrale riuscirà a infilarsi dalle fessurine di porte e finestre!!!!

Naturalmente non rinuncio al “ trick or treat”, dei  bambini, gli farei uno “scherzetto” cattivo. Difatti ho preparato una serie di sacchettini di un bel colore arancio stracolmi di dolciumi, anzi ho pensato che era meglio abbondare e essere generosi, con tante “sfrizionature aggressive” di fantasmi profittatori, non vorrei che insieme ai bimbi, spunti fuori un mostriciattolo burlone e dispettoso che per vendicarsi dell’avarizia mi combina un casotto.

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Come usanza natia invece lascerò il tavolo apparecchiato con un ricco buffet di assaggini e una bottiglia di buon vino rosso per tutti gli avi che in questa notte vorranno onorarmi della loro visita e per chi a mezzanotte “transumerà” così lascerà una scia di polvere di stelle profumata di incenso.

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Auguro a tutti di passare una notte di “transumanza” esaltante nella dimensione della luce radiosa e positiva. A tutti che fate e spiritelli diano il dolcetto e tengano lontano lo scherzetto. Soprattutto che il proprio santo protettore nel suo passaggio angelico  lasci quel tocco magico che riempe il cuore di ogni benignità e la mente di ogni genialità per “transumare” nella fatica quotidiana  con spirito lucente.

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Buon fine settimana ALL HALLOWS’ EVEN

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Ognissanti

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Stanotte per alcuni è la vigilia di Ognissanti, per altri la notte di halloween, la prima da vivere secondo il messaggio cristiano la seconda in modo stravagante e pittoresco. Per me è un momento magico, un mescolio di emozioni e riti amplificati dal tempo, custoditi dalla memoria come tesori da non disperdere, per mantenere un contatto con gli avi e come rilettura di gesti, usanze e sapori tra il mistico e il piacevole vissuto in famiglia accanto a persone care.

Ieri ho iniziato a entrare nello spirito della ricorrenza. Per prima cosa ho comprato delle melagrane una da tenere in casa e altre da regalare. Secondo l’usanza non si devono mangiare, si mettono nella fruttiera e si aspetta di vedere se seccano o marciscono. Nel primo caso, fino al prossimo Ognissanti, si avrà prosperità per intercessione di forze spirituali buone, nel secondo caso forze oscure o spiriti ribelli contrasteranno le nostre azioni e le cose ci andranno maluccio. Poi ho passato il pomeriggio a preparare le famose fave dei morti dei dolcetti fragranti e profumati cotti in forno a forma di fave bianche e nere, fatti con un impasto di farina, zucchero, uova, mandorle triturate dolci e amare, scorza di limone, cannella, acqua d’arancio, per avere le fave nere all’impasto ho aggiunto cioccolato in polvere…  Secondo il folclore animistico delle mie radici, le fave sono alimento di espiazione, vanno messe in tavola la sera del 31 ottobre e mangiate entro i tre giorni consecutivi in onore dei morti per riparare ai torti fatti loro, in particolare per essersi dimenticati di ossequiarli con preghiere di suffragio o averli rimossi dai ricordi.  Con una parte dell’impasto ho fatto anche gli stringhetti, dando ai dolcetti la forma di tibie. Questi li ho fatti per esorcizzare la paura del tempo poiché la ruota gira inesorabilmente…Stasera invece accenderò un sacco di lumini, dalle nostre parti è importante in quanto simbolicamente si illumina la strada a coloro che vorranno farci visita in sogno per darci dei messaggi o semplicemente per ridestare il nostro interesse verso i valori dello spirito, in più rischiarano le tenebre che ci avvolgono facendoci passare dal caos intimo alla luce.  Quand’ero ragazzina si andava anche a fare un gran falò in un crocicchio per imbrogliare gli spiriti ribelli, la gente diceva che perdevano l’orientamento e non ci avrebbero tartassato con i loro scherzetti poco simpatici.

Istintivamente non ho saputo trattenermi dalla tentazione di arricchire le usanze originarie con qualche tocco di “modernità” ho comprato anche delle zucchette da mettere qua e la, cioccolatini e caramelle da regalare ai bambini che come ogni anno girano di casa in casa con costumi bizzarri ripetendo: dolcetto o scherzetto?  Domani invece mi dedicherò alla parte meno festaiola ….

Auguro a tutti una notte piena di “sorprese”  o se volete: “  la notte di Ognissanti, venite con me, faremo tremà tutti quanti, con lazzi, canti e spaventi”