CHI SIAMO NOI?

 

vita,popolo,parole,insulti

per certi “gentili” forestieri :

maccaronì

maiser

mangiaspaghetti

los polpettoes

pizzagang

spaghettari

carcamano

mafiamann

chianti

spaghetti fresser

garlisc

zabar

wop

dago

minghiaweisch

mozzarellanigger

greaseball

shitalian

babis

più…tutta una serie di stereotipi dispregiativi che tralascio, altrimenti il ribollio del sangue fa saltà per aria un bel po’ di amici.

per certi “gentilissimi nostrani”:

bamboccioni

mammoni

fannulloni

cazzoni

asini

sfigati

monotoni

stronzi che galleggiano

parassiti

retorici piagnoni

ladri

incolla culin sedia

assenteisti cronici

mangia ufa

ruba stipendi

citrulli paurosi , senza fantasia, attaccati alle gonne di mammà e ai pantaloni di papà (sempre che non sia il contrario…)

schizzinosi

vittime di se stessi

 cioè,  parola di Brunetta, “la parte peggiore dell’Italia ” 

ovvero:LA VERGOGNA DI MINISTRI E EX MINISTRI, PREMIER TECNICI, COMICI, POLITICI EX POLITICI, IMPRENDITORI E CHIUNQUE ADOPERA LA LINGUA PER OFFENDERE, INSULTARE, DISPREZZARE GLI ESSERI UMANI GIOVANI, MENO GIOVANI, LAVORATORI, STUDENTI E PRECARI o,  PAROLA di FORNERO, i  “CHOOSY “

Oh, tanto che c’era a tale “nobile schizzatina” ministra poteva puntualizzare che: non sono i figli di… parenti di…amici di..studenti di….amanti di…conoscenti di….compagnero di merendao a stomaco chiuso ioatetuameluiafigliomioioafigliotuoleiamaritucciomioioamogliettinasuaevvai cosìnoncisbagliamomai  che neanche con un diluvio di  lacrimucce  tirano una merendao allo stomaco di un cristo che li guarda con gli occhi di fuori !

Capisco. Dirlo  diventava impegnativo! Comunque voglio dirgliela io una cosuccia   ministra : sapeva che i “suoi choosy”   son tanto schizzinosi che per sopravvivere  ogni giorno per pochi centesimi smerdano culi e spadellano orine mentre i non  choosy prendono delle “paccate” di  euro solamente per depositare i culetti  in comode poltroncine? Grrrr … se proprio ogni tanto deve dire qualcosa ai conterranei ministra almeno eviti che la lotta istituzionale non sia una :bellum omnium contra omnes!

Grrrrr…….

Se gli appellativi dei foresti mi surriscaldano da testa a piè quelli dei nostri spargi disprezza giovani e meno giovani ….mi fanno un tale schifio che …visto che è spuntato un magnifico sole vado a fare un giretto, sennò la mia “ gentile linguetta” sputa una mitragliata di parolette  che  gli sfottò dei foresti e le villanie dei nostrani diventano complimenti!

Un salutone a tutti

dif

 

 

 

NA’ BURLA

Ultimamente nell’ascoltare le notizie propinate  dai vari TG  e nel leggere alcuni articoli nella stampa mi è sembrato di stare  su una strana giostra. Una giostra manovrata dove tu non conti nulla, sei un passeggero forzato, costretto a stare al gioco di qualche burlone. Fa girare così forte  la giostra affinché tutto intorno diventa una macchia sfumata. Come nel disco di Newton, non percepisci più il singolo elemento, nel vortice tutto diventa  una massa unica e se lo guardi fisso per  carpire un colore è inutile, il tuo umano occhio  è troppo lento. Se ti ostini poi a voler vedere in mezzo a quella girandola  il massimo che ricavi è un gran giramento di testa che ti fa barcollare come un ubriaco. Insomma dalle notizie che ho sentito e letto ci ho ricavato un gran turbinio di vero e falso, una specie di burla parolaia. Quello che mi turba non è stare forzatamente sulla giostra, anzi con questo caldo torrido un giretto da brivido è il benvenuto, è l’incognita della burla: è na’ burla estiva  per dilettarmi, o na’ burla  per confondermi in modo che  non  distinguo nulla di quanto mi gira intorno?
Bhe…come dicono in giro,  il caldo non è quello dei gradi che segna il barometro ma quelli che percepisco sulla pelle, così quanto ascolto e leggo spero sia  una percezione burlona della mia pelle….
giostra messicana - Copia.JPG

La giostra della vita

È na’ burla infinita

arranca…arranca

ciabatta…ciabatta

sfrigola… sfrigola

duella… duella

vertica… vertica

tutto

gira e rigira

trasforma in burla

e poi…

beffarda

ti

 scarica

><

    Giostra o non giostra….BUON WEEK END A TUTTI !!!!

><

la foto per gentile concessione di b.r. è stata scattata in un paesino dello yucatan in una festa paesana…

 

E’NATO!!!

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E’ nato,

 il sacro bambino

è nato, 

nostro Signore

è nato,

il verbo  Salvatore

è nato,

  il nostro  Redentore

è nato

il buon Pastore

è  arrivato nella notte Santa

ad annunciar la lieta novella

è arrivato con la grande stella

a portare amore su tutta la terra

E’ nato,

 il celeste bambino

esultate gente d’ogni dove

esultate gente d’ogni colore

esultate gente nel profondo del cuore

E’ nato

è nato il divino amore

 è nato

il nostro pacificatore

 è nata

la speranza del cammino

è venuto

 a rischiarar l’uomo meschino

 Accorrete

gioite e  nella fede  venerate

Accorrete

 lodate e  nella speranza onorate                     

Accorrete  

 acclamate e  nella carità donate            

   Accorrete

  osannate e   nell’umiltà adorate

Accorrete

  glorificate e  nella pace rispettate

Accorrete

 celebrate e  nel perdono amate

E’ nato

lo sconfinato

è nato

 il  messia della profezia

è nato

 l’agnello divin sacrificato

venuto

a riparar l’originale peccato

a donare la vita

a essere immolato

E’ nato

Colui che fu Che E’ Che sarà

 alleluia, alleluia, umanità

 

 epf

Merry_Christmas__by_chopeh.jpg

 

MURA

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Il 9 novembre dell’89 cadeva sotto i colpi della forza disperata di uomini e donne il muro di Berlino e con esso crollava il sistema ideologico che l’aveva innalzato. A distanza di 20 anni il mondo intero ha celebrato e inneggiato compiaciuto allo storico fatto. Nei vari discorsi ognuno  ribadiva che niente di simile deve esser ripetuto,  mai più muri  innalzati a difesa di un apparato politico, una dottrina ideologica o qualsiasi filosofia nazionalistica. Per la verità non è così. Per motivazioni diverse muri, fili spinati, recinti micidiali con alta tensione, campi con barriere più o meno visibili che impediscono la libera espressione e la circolazione in questi anni sono stati innalzati. Ovviamente non  tranciano in due una città separando amici, parenti cittadini di una stessa stirpe,  tranciano indipendenza, emancipazione, aspettative, desideri, diritti, sono limitativi  e oppressivi, in nome di interessi variegati costringono popoli,  uomini e donne  a rimanere  ingabbiati nel “ proprio recinto”.

Oltre vedere gioia e plauso per un fatto di conquistata indipendenza, sarebbe stato sostanzioso udire parole di impegno concreto per eliminare altri muri coercitivi. Bastava che la simbologia storica espressa dai festeggiamenti non rimanesse una vicenda formale ma apriva spiragli a miraggi di poter picconare un po’ alla volta tutti i muri esistenti, specie quelli che  non sono di pietra.

Forse è stata l’ingenuità, forse l’utopia di credere ai fenomeni ottici a disilludere le mie aspettative o perchè ……

Dividiamo lo stesso cielo

La terra su cui ormeggiamo

Vaghiamo col pensiero

Ci immaginiamo

Ma ..non ci vediamo

 

Percepiamo il respiro

L’energia esaltante

La passione ardente

Ma…non ci vediamo

 

Sentiamo il vento

I bisbigli dei fiori

I granelli di sabbia

L’arsura del deserto

Il bollore del cuore

Ma..non ci vediamo

 

Avvertiamo i passi

Il fruscio dei sogni

Lo sciacquio del mare

L’eco dei sospiri

I gemiti del pianto

Il cigolio dell’altalena

Ma…non ci vediamo

……………………….

Cinto da mura è  lo sguardo

Solo  l’anima trasvola

 

Quello che non ti ho detto, mamma

FOTO 2.jpgAuguri mamma. Oggi è la tua festa ed io non posso abbracciarti, non posso vedere il tuo volto sorridere felice mentre scarti  i pacchetti e leggi i biglietti scherzosi e affettuosi di noi figlie, guardi orgogliosa e stupita quelli disegnati con lo stesso amore dai nostri  figli. Mamma,  mi manchi, mi manchi così tanto che a volte mi sembra di trasvolare il tempo e di essere vicina a te, così vicina che posso sfiorare la tua  fronte, i riccioli dorati e striati da qualche fiezza bianca, posso rannicchiarmi tra le braccia sode e forti, sentire il tuo cuore pulsare come quando bambina mi  coccolavi  placando il  pianto  per i dispetti di mia sorella o fugavi i crucci  di un brutto voto.  Non credevo che il distacco tra noi fosse così intenso e traumatico, credevo che ormai adulta avrei potuto camminare senza sorreggermi al tuo braccio, credevo che lavoro, figli, amicizie potessero riempire la mia vita senza farmi sentire la tua mancanza, credevo che potevo sostituirti o almeno sopperire alla tua mancanza viaggiando, incontrando gente, credevo che bastava riempire le giornate con tante cose diverse per non sentire malinconia e nostalgia del tuo sorriso dirompente, dei tuoi silenzi, del tuo sguardo amorevole,  soprattutto credevo di aver tanto tempo da sfruttare per stare in tua compagnia, abbracciarti, carezzarti, raccontarti i miei segreti, pronunciare quelle parole che covavano nel mio intimo e che tu pazientemente aspettavi, volevi sentire da me. Amaramente ho scoperto che il tempo all’improvviso non c’era più, un soffio leggero e impercettibile di vento si era insinuato tra noi scagliandoci  in due direzioni opposte togliendoci la possibilità di poter continuare il nostro cammino di madre e figlia così diverse nell’aspetto e nella filosofia di vita, quanto uguali nel modo agguerrito di portare avanti le proprie battaglie,  di affrontare le asperità del destino. All’improvviso ho scoperto che non potevo raccontarti i crucci, chiederti un consiglio, ascoltare i rimproveri, non potevo stringerti forte per trasmetterti l’amore, il rispetto, la gratitudine,  avere quel tocco leggero della tua mano sulla mia spalla nei momenti bui e dolorosi, non potevo sentire il calore e la forza d’animo che sprigionava dal tuo sorriso, dallo sguardo schietto ed a volte malizioso.   Ho scoperto che la complicità che c’era tra noi è insostituibile, che niente sostituisce la tua voce, nessuna parola amica ti ristora come la tua, niente ha lo stesso valore di prima nella mia vita, nemmeno il tempo.  Quel soffio di vento che ci ha temporaneamente diviso mi ha insegnato che ogni minuto potrebbe essere l’ultimo, devo considerarlo una vita intera,  devo sfruttarlo al massimo. Se quel maggio di 6 anni fa avessi ascoltato l’impulso del cuore oggi non avrei il rimpianto di non averti espresso tutto l’amore e l’ammirazione che avevo per te. Quello che allora non ti ho detto  è quanto eri importante, non perchè mi avevi partorito, quanto per le tue qualità di donna, gentile, sensibile, coraggiosa, delicata e al tempo stessa ferrea, spirituale  nell’animo realistica nell’affrontare il quotidiano, ambiziosa nei progetti ma semplice e spontanea nell’apprezzare quello che il fato ti concedeva.

Oggi i miei figli mi riempiranno di bigliettini scherzosi ma il mio pensiero varcherà la soglia, andrà oltre, ti raggiungerà ovunque tu sia perchè l’amore oltrepassa ogni forma di frontiera, sussurrerò quello che allora non ti ho detto,  sul tuo grembo lascerò un mazzo dei tuoi fiori preferiti, son sicura che sarà la più bella festa della mamma che passeremo insieme. Buonanotte mamma, salutami l’altra Mamma che ti ha accolto e tutte le mamme invisibili che ti fanno compagnia.