Ognissanti

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Il giorno di tutti i Santi mi suscita sempre grandi emozioni. Gesti, sapori, volti, tradizioni tra il mistico e il profano affiorano con vivezza nella memoria, e mi riconducono a quello spirito di festa gioioso e al tempo stesso carico di significati spirituali. Quest’anno poi è stato molto molto intenso l’impatto dei ricordi ceebrativi dei Santi. E come poteva essere diversamente con le immagini scioccanti di una parte della mia terra devastata dal terremoto? Terra di grandi Santi, umili e carichi di fede che hanno lasciato segni tangibili della loro umana storia di uomini e donne, volta si al cielo ma soprattutto aperta all’amore, alla carità, alla pace, alla tolleranza, alla reciprocità nell’ascolto e al rispetto nella convivenza civile. Penso a Francesco, Chiara e Damiano di Assisi, a Rita da Cascia, Ubaldo da Gubbio, Feliciano di Foligno, Costanzo e Ercolano da Perugia, ma penso più che altro a Benedetto e Scolastica da Norcia. Già Norcia, con quella facciata della basiica rimasta ancora in piedi che sembra comunicare guarda oltre, non fermare lo sguardo su me, è dietro che mi porto macerie e macerie, non le materiali fatte di pietre, quelle son fronzoli secolari più o meno preziosi che si possono riassemblare, ma quelle dello spirito benedettino fatto di silenzio operoso, di cultura sacra dal volto umano, dell'”ora et labora” . Già, Norcia, per alcuni , paesello sperso sui monti che passa e ripassa su ogni tv a testimone di evento sismico che mi squarcia il petto. Paesello? NO, Una megalopoli! Si una megalopoli per me. Una megalopoli non di pietre, di insegnamenti. Riflettendoci mi si allarga il cuore di speranza. Una speranza che viene dal grido silenzioso di quella facciata. Le pietre crollano gli uomini che sanno guardare oltre no. Gli uomini che hanno fede indomita nel cuore sanno silenziosamente, pazientemente, coscientemente riedificare “imperi”. Benedetto e i suoi monaci ne sono esempio. Cosa sarebbe stato dell’Europa dopo il crollo dell’impero romano d’occidente senza i benedettini? Una poltiglia di staterelli in conflitto probabilmente, basta osservare quanto sta succedendo oggi col problema migratorio. Invece…invece con i benedettini “armati” di croce, libro, aratro, dai monasteri sparsi su tutto il territorio europeo, non solo partì la ricostruzione del tessuto civile europeo ma si fortificò, allargò il suo ruolo guida, arrivò a scelte di unificazione. Per questo San benedetto è il patrono d’Europa e l’Europa farebbe bene a ricordarselo oggi e anche domani per non dire sempre. Perchè? Semplice e chiaro come l’acque cristalline che scorrono nelle valli fra i monti. Non è con l’egoismo e le regole antiumane che si esce dalle tenebre e si progredisce è con l’impegno, la cultura, regole giuste.
Personalmento credo che la santità dei santi è frutto di fede che fa operare senza tante chiacchiere per un fine comune e che tutti si può esser piccoli Santi. Basterebbe applicare un po’ del pensiero di san Francesco: “Dove è odio, fa’ che io porti l’amore. Dove è offesa, che io porti il perdono. Dove è discordia, che io porti l’unione. Dove è dubbio, che io porti la fede. Dove è errore, che io porti la verità. Dove è disperazione, che io porti la speranza. Dove è tristezza, che io porti la gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la luce” Non è facile ma ci si può provare. Nel mondo celeste ce ne debbono essere tanti di Santi a noi sconosciuti ma non a Dio che hanno e continuano a operare nell’umano. Quello che mi auguro che Tutti i Santi celebri e anonimi aiutino la gente della mia terra a trovare la strada della luce positiva che non aspetta le promesse dei politicanti per camminare e risollevarsi dal dolore immane che oggi li attanaglia in una morsa che polverizza i sogni, il lavoro di una vita, il futuro di figli, uomini, donne. Credo che i Santi lo faranno, ma credo anche che non dovranno faticare molto perchè in quei volti sconvolti vedo tanti “piccoli e grandi santi e sante” nel cui cuore intrepido alberga forza, coraggio, fede e attaccamento a quei valori radicati che nessun sisma può distruggere, magari temporaneamente scompigliare, disorientare, ma sempre lì ben saldi, radicati come sono in mente, mani, cuore.
Ho un po’ divagato e forse mescolato emozioni e pensieri, tuttavia in me ognissanti resta un giorno speciale da celebrare con profonda spiritualità. Concludendo, mi piace ricordare che la festa di Tutti i Santi ha origini molto antiche. Nata come festa pagana agricola, sembra celtica, per celebrare la separazione della natura dal periodo di crescita e rigoglio a quello di stallo e inerzia, nel tempo ha subito un processo storico-culturale- religioso passando nel 1475 in tutto l’occidente da ricorrenza profana a sacra. Tuttavia mai si sono spente le sue origini pagane. Negli ultimi anni in tanti paesi di cultura prevalente anglosassone da sotto le sue ceneri è scaturita l’usanza di halloween che con le sue “mostruosità” è tutt’altro che celebrativa di vite e testimoni santifichi. Purtroppo sta prendendo piede anche nelle nostre tradizioni cancellando tanti valori legati non solo alla fede religiosa ma a quella etica e sociale. Capisco di arricchire le usanze originarie di Ognissanti con qualche tocco di “modernità” quello che non comprendo è sostituirle con zucche vuote, o cancellarle con vampiri, feticci e mascheramenti horror. Non sarà che con le zucche svuotate si cerca di svuotare pure la sapienza e con i mascheramenti orripilanti di creare un mondo di mostri. Sarebbe uno scherzetto tutt’altro che dolcetto per la civiltà !

Con la certezza che il nostro  Santo ci aiuterà a mantenere un saggio equilibrio tra sacro e profano auguro a chi passa un all saints’ day di sano e tradizionale benessere fisico e spirituale.

bydif

…. In rappresentanza di tutti i Santi ho messo l’immagine di San Francesco, di Assisi. Spero che insieme a tutti gli altri suoi amici Santi aiuti la gente, della sua e mia terra e  quella di tutti i paesi martoriati dal terremoto, a resistere  a  angoscie e paure e a superare tutte le difficoltà materiali per ricostruirsi un futuro sereno.