Quel vuoto che il tempo non riesce a colmare.

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 Mi son chiesta il perché. In fondo è passato tanto di quel tempo da quel giorno che la sensazione di vuoto avrebbe dovuto sparire. Per altro ne è passato tanto in una girandola di avvenimenti il più delle volte non facili da affrontare con serenità di mente e spirito. Anzi, proprio a causa di quel giorno, migliaia di volte i succeduti son stati talmente ardui da sperticare anima e corpo e far crollare anche i senni più resistenti che avrebbe dovuto proprio sparire. Invece no. Manco per niente s’è sparito. Quel vuoto s’è annidato e come un serpente s’è attorcigliato a ogni giorno che è passato. Talvolta è così presente da dare l’impressione di una voragine che non vuole essere colmata o è impossibile da riempire con ore, giorni che si susseguono e diventano anni. Eppure dovrebbe . Non è che prima di quel giorno c’era tanto da sguazzare in gioie , serenità e facil vivere. C’era un guazzabuglio da mettere KO. C’era un succedere di altalenanti stati d’animo, di angustie, di rincorse spaventose per tamponare situazioni pericolanti. C’era un o stato d’ansia costante, un pressante escogitare come salvare il barcone dalla bancarotta. Uno snervante elucubrare sul come non far trasparire la reale situazione ai ragazzi. C’era un costante pregare, raccomandarsi a tutti i santi di non perdere la ragione, di non lasciarsi sopraffare da un continuum di fatti balordi che scaturivano da un sottovalutare le considerazioni sulle proprie azioni, l’incongruenza tra il volere fare e il possibile realizzabile. C’era una estrema differenza di intendimenti, sul come pilotare l’esistenza propria e altrui , l’una di responsabile logica pratica, l’altra di impazienza da rasentar la follia. Di specchio, il vuoto, nessuna ragione avrebbe avuto, ne in quella occasione ne dopo, di percepirsi. Tant’è che allora qualcuno disse che quel vuoto era una liberazione. Invece a distanza di anni e anni c’è. Perché resiste? Perché quel vuoto ha lasciato una eredità inconfutabile che ogni giorno carica di consapevolezza che nonostante le tante ragioni per colmarlo 4 altre ragioni oggettive ogni giorno lo ripropongono con una forza tale che non si elude. Non si può eludere. È sangue del suo sangue che ogni giorno ti rammenta che quel vuoto improvviso d una maledetta sera di marzo è l’assenza di un affetto, di un legame che non si dissolve col tempo. Già, quel vuoto scavato in un momento dalla sorte tanto tempo fa, in un modo o nell’altro, deve continuare a esserci. D’altronde l’ho subito avvertito che in nessuna circostanza futura poteva sparire come se mai fosse capitatole sulle nostre strade. Era come eliminare la metà dell’albero da cui, tra bene e male, son sbocciati i meravigliosi fiori che ogni giorno profumano l’aria che respiro.

evanescenze

Beh, quel marzo è lontanissimo da parer anni luce e il vuoto invece vicino da parer esser sotto i piedi; ciononostante la sensazione non è negativa, tutt’altro è di effetto che la vita di reazione al vuoto elabora una sua strategia di costanti fatti di bilanciamento, per cui il tempo non riesce a riempire il vuoto, lo mantiene presente. Direi vivo. A pensarci non è poi importuno.

by dif

L’amico che dorme

Immagine

Che diremo stanotte all’amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l’amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell’antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un’anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.
Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell’ansia dell’alba,
che verrà d’improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L’inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesso.

4

Che diremo, non a  uno ma purtroppo ai 103432 amici che a tutt’oggi a causa del covid  dormono? Come C. Pavese  diremo:

“La notte avrà il volto
dell’antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo.  “

Bydif

Amica mia

africa 2

VORREI

AMICA MIA

NON PARTIRE

VORREI

AVVINGHIARMI ALLA TUA MALIA

UBRIACARMI DEL CALORE CHE T’AVVAMPA

SPOGLIARMI

SVOLAZZARE SINUOSA

RAMPICARE LA CORRENTE RITROSA

VORREI

TUFFARMI

NELL’ACQUE SPIROSE

AVVOLGERMI

NEL VENTO SALIENTE DALLE CAVITA’ VITROSE

ALEGGIATO

IN VERDI SCIACQUII

DA UN OCEANO INDIANO FATATO

VORREI

NON SPRECARE ATTIMI PREZIOSI

EMPIRE L’ANIMA MIA DI SUONI IMPETUOSI

SOPORIRE

I VAPORI VOLUTTUOSI DELL’ ATALANTINO

IN CIMA ALLO SPERONE PALADINO

GRIDARE ALL’ECO

TRASLOCA IL MULINO

DEL CUORE

NEL REGNO FORASTIO DEL DESIO

VORREI

ROTANDO LO SGUARDO

ABBRACCIARE LA FORESTA LUSSURIOSA

VALICARE

I CANCELLI DELL’ORDINARIO

INEBRIARMI

DÌ VITA ANTICA MISTERIOSA

PELLE FUMIGATA DA SOLI COCENTI

SUDORI ARDENTI SPALMATI IN DIAMANTI

PIOGGE VELIERE

SERRATE TRA ROSACEE SCOGLIERE

VORREI

ESPLORARE LE VISCERE VULCANE

INCONTRARE L’IGNOTO UMANDIO

LASCIARTI SENZA ADDIO

VORREI

CIRCUNNAVIGARE IL MARE CHE T’ABBIGLIA

CARPIRE L ’ENERGIA DI TERRA AMICA

CHIUSA

IN SUOLO OCARINO DÌ FATICA

SFERZATA DA RUGGITO D’ONORATO CRINIERO

BARRITO TONANTE MORZO D’ AVVENTURIERO

SFIORATA

DA PETALI DI FRONDE NERE

BAMBINI BALZELLANTI SU GRANI STRANIERI

SCROSCIATI DA INSODATI SENTIERI

QUAL FIORI SINGOLARI D’ABBAGLI SENSUALI

GIUNTI DA PARADISI ANCESTRALI

VORREI AMICA MIA

ANDARE LONTANO SENZA MALINCONIA

CAVALCANDO I TRAMONTI INFERINI

ARCHETIPI FUOCHI USURPATI A DEI ALATI

INFIAMMATI DA CIELI SCATENATI

VORREI

IN TUA COMPAGNIA

SALTARE NEI PRATI SCONFINATI

SAZIARE I DESERTI DESOLATI

PIANTARE UN FIORE NUOVO D’ARMONIA

LASCIARE UN PIZZICO D’ANIMA MIA

VORREI

PORTAR CON ME LA TUA MAGIA

CULLARLA OGNI MATTINA

DESTARLA

SUL PETTO ANSANTE D’AMORE E MERAVIGLIA

BLOCCARLA NEL PUGNO

SCOLPIRLA NELL’OCCHIO

RITROVARLA

NEI CASSETTI DELLA MEMORIA FRESCA DÌ SAPORE

SCORRAZZARLA IN OGNI DOVE

FIN QUANDO

EVAPORANDO IN STELLA

RICADRO’

LUCCICANDO SU LINFA DI FOGLIA

SDEBITANDO’ IL FAVORE CON VIRTU’ DI CIGLIA

AD AMICA PRODIGA CHE M’EMPI’ DI GIOIA

e.r

africa

Grazie Lucy!

dif

Lady Diana: Una stella di prima grandezza

Lady-Diana

A guardare la foto su si potrebbe pensare: che c’è di strano da mostrarla?
è solo l’immagine di una mamma strafelice di divertirsi insieme ai propri figli !

Vero, è una mamma sorridente con i figli, il fatto è che è una principessa, è Lady Diana e i ragazzini dal sorriso smagliante di gioia sono i principini William e Harry, figli dell’erede al trono d’Inghilterra. Poco cambierebbe tuttavia al guardare l’immagine se quella mamma principessa oggi non può fisicamente ne carezzare ne abbracciare e divertirsi con quei ragazzini. La mano invisibile di agosto del 1997 nell”ultima sera, come fosse una farfalla l’ha “catturata” in un tunnel di Parigi e portata con se.

Son passati 20 anni da quella sera di Parigi in cui drammaticamente la luce terrena sparì dagli occhi di Lady Diana e un enorme dolore entrò nei cuori dei figli, allora adolescenti William e Harry e sconvolse tantissimi, in ogni parte del mondo. A distanza, volendo dedicare a questa principessa un pensiero, è difficile trovare e scrivere parole che non siano già note. Prima e dopo quel 31 agosto, è stata fulcro di attenzioni e di esplosive rivelazioni. Di questa donna, madre e principessa, con credito e discreto, luci e ombre, moralismo e cinismo in migliaia e migliaia in ogni angolo del mondo hanno scandagliato i meandri di psiche, indole e comportamento, creato buchi neri, detto e ridetto cercando di inghiottire immagine e memoria. Prima e dopo la tragedia, gossippari rivistaioli, fotografi scooppisti, lingue velenose, divulgatori traditori, scrittori rivelatori, violatori di privacy, l’hanno rivoltata come un calzino per strapparne segreti e fragilità. In tutti i modi e le maniere più o meno corrette è stata offerta sui media come “cibo” prelibato a voci commenti, opinioni, lucri. Esposta a mo di trofeo di conquista di assolute verità su vita e morte da questo e quel salotto confidenziale, da questo o quel presunto amante, maggiordomo, conoscente e…Insomma da quando la Favola pubblica di lady Diana iniziò non si contano coloro che l’hanno sezionata, smembrata, ricostruito su libri, in documentari e tutto quello che si può ciò che pensava, immaginava, desiderava, mangiava… e quasi fosse un cristallo trasparente descritto e informato il come era dentro e fuori.
Già come era veramente nel profondo dell’essere Diana? La mamma dal sorriso espansivo e fragoroso. La donna complessa che girava il mondo, carezzava i bimbi malati, incontrava Madre teresa di Calcutta, andava in campi minati? Ecchi lo sa. Nessuno. Chi dice di saperlo mente spudoratamente. Per quanto taluni hanno bombardato di averlo scoperto e spettegolato ai quattro punti cardinali del globo, la principessa Diana chi era veramente se l’è tenuto ben stretto e portato con se. Dove? Dove la verità è e non può essere. Nel mondo chiaro e cristallino come i suoi occhi, dolce e gioioso come il suo sorriso, sconfinato come il cuore generoso e altruista.
Evocando il suo ricordo, quello che si può dire di Diana, senza cadere nella retorica è che era prima di tutto una donna vera e capace di esteriorizzare le emozioni senza reticenze. In molti hanno detto che era fragile e contraddittoria se non addirittura senza alcuna personalità stabile e concreta. Puifff puiff, falsità da quattro soldi.
È che Diana Spencer era un anima libera. uno spirito altruista e aperto all’affezione che entrava con disinvoltura negli altri e li conquistava.
E’ che Lady Diana sapeva guardare oltre il palazzo e andare oltre le ragioni della propria convenienza.
E’ che Diana era una stella, non una qualunque stella, una stella di prima grandezza e destinata, nel firmamento dell’esistenza, alla visibilità. Chi la voleva o la vuole invisibile si illude. Possedeva un fascino che scuoteva l’indifferenza e accentrava l’attenzione. Un carisma luminoso e irraggiungibile con un nucleo enigmatico che solo certe stelle hanno. Diana Invisibile? Impossibile! In quel suo faccino paffuto e sorridente, di principessa da fiaba strappacuore, era evidente quanto il sole che si sarebbe fatta luce nel mondo Aveva negli occhi una luce, una energia elettrizzante che “bucava” e in un modo e nell’altro quella energia esplodeva e la consacrava a un destino di ribalta mondiale. Ah, se Carlo avesse scrutato i suoi occhi! Avrebbe visto che dentro avevano un faro stellare particolare che la rendevano unica nel suo genere e che mai Lui poteva ne gestire ne spegnere a suo piacere.
Demolire l’immagine di Diana? Impresa impossibile a chiunque perché quel suo cuore per quanto può risultare contraddittorio conteneva in se un qualcosa di trasmissibile esclusivo che inondava e affascinava. Il suo segreto? Un umanità vera, un amore incondizionato verso i fragili, un anelare a equità, giustizia e armonia, un palese altruismo senza fini e scopi egoistici, un mostrare se stessa con difetti e virtù, un mai nascondere per convenienza emozione e passione. Debolezze? Certo. Ma chiunque l’avvicinava percepiva che erano integranti alla personalità, producevano attrattiva, seduzione, coinvolgimento.
Da che la principessa Diana ha chiuso gli occhi al sole terreno per aprirli a quelli del sole eterno son passati vent’anni ma è come fosse ieri tanto è viva nell’immaginario collettivo, tanto è amata, discussa e tanto, tanto fa paura a chi allora era scomoda da negare un attimo di tempo a memoria che neanche la faccia pubblica si salva! Eppure..
Paradossalmente son proprio quelli che più Le devono! Se attualmente la corona è salva, forte e popolare come non mai lo devono a Diana che si è fatta amare dalla nazione e oltre senza riserve, riaccendendo la sfocata immagine pubblica e innovando l’idea popolare di regno e regnanti. Quantunque freddezza e ingrato annullo di memoria sono miserrime quisquilie inutili, non scalfiscono la dimensione gigantesca raggiunta dalla figura di Diana, forse, suo malgrado, cedendo la vita.
Diana era e rimane una stella di prima grandezza con una luce irraggiante inesauribile. Anzi più dicono, annebbiano, smemorano, più Lei brilla, risplende, si radica e come un grandissimo albero del mistero universale espande il fogliame, allarga l’ intensità delle tenebre a chi la vuole espellere dal suo ruolo terreno di principessa, mamma, icona di stile e di sentimento.
D’altronde se è entrata in tanti cuori, e vi rimane , il suo essere di donna sicuramente celava un magnetismo carismatico, un qualcosa di unico e speciale difficile da extrapolare e ancor più da esporre in modo verace al piazzame in cerca di morbosi inediti speculativi su lady D.
Oggi, certuni gnorrano e volutamente si mantengono a distanza da quella principessa, da quella madre dal sorriso contagioso. E’ sterile! Ci sono i figli, i suoi amatissimi principi Williams e Harry. Non più ragazzini smarriti in una improvvisa tragedia ma consapevoli. adulti dentro una storia di vita. E Loro non dimenticano. Come ogni figlio al mondo non possono dimenticare la madre, la luminosa stella che li ha generati, che amavano e amano nel profondo e troppo presto è andata a brillare altrove lasciandogli in eredità l’umanità senza pregiudizi.

w e h
Oggi, quei due ragazzi-uomini , Williams e Harry, soffrendo, con garbo e dignità, soli, tanto soli da suscitare tenerezza, son principi mica esseri insensibili e senza sentimenti, loro omaggiano la luce di quegli occhi , il sorriso di mamma, soprattutto Loro rispettano l’esistenza, breve ma incancellabile di una donna. Purtroppo anche costretti a difenderla dal facile sciacallaggio divulgativo della sua essenza femminile, dallo stravolgimento falsificativo della sua anima di donna.
Eppoi, oggi c’è il popolo. Popolo che non dimentica. Silenzioso l’omaggia con un fiore. un bigliettino, un raccoglimento, una preghiera. C’è la gente del mondo che ha sognato e si è innamorato di quella principessa, di quella stella magnetica.

by dif

Quella stella di prima grandezza, LADY D, mi piace ricordarla così: umana!

Princess Diana greets patients and visitors while

……

le foto le ho prese dal web e ringrazio le proprietà.

Caro Paolo

borsellino

Caro Paolo

Dopo 24 anni nella nostra terra bellissima quasi o nulla è cambiato. Disgraziata era e disgraziata resta.  La mafia continua i suoi sporchi affari su tutto il territorio. Come si suol dire impera prospera dalle Alpi alle Piramidi. Ha cambiato faccia, abito e maniere ma non la sostanza. Ha camicie immacolate,  abiti firmati, scarpe su misura, modi raffinati. E’ acculturata, parla un corretto italiano  e un inglese anglosassone. Ha residenze in tutto il mondo arredate con lusso discreto, quello dell’alta borghesia non quello pacchiano dei rubinetti color oro.  Non gira con  la lupara e le pistole ma con autista in limosine, con manager valigette, pc  e smartphone di ultima generazione . Frequenta i migliori  salotti culturali, disquisisce su temi di filosofia, letteratura,  politica, teatro, musica. Gira il mondo in bisness class. Frequenta i ristoranti stellati e  brinda con vini e champagne pregiati. La mafia Paolo  per agire indisturbata in ogni dove e a tutti i livelli  si è fatta camaleontica, resa  più invisibile. Ha messo da parte la volgarità e si è circondata di eleganza, classe e distinzione, per essere più spietata ha frequentato corsi di alta finanza, stage economici e imprenditoriali, sottoposta a tirocini fulltime di lingue e comportamento.   Insomma Paolo per quanti sforzi han fatto i magistrati onesti come Te e le forze dell’ordine la mafia non è sparita anzi… Anzi si è estesa e rafforzata tanto che in un modo o nell’altro oggi comanda  in tutti i gagli  del potere finanziario, economico, commerciale e  imprenditoriale, direi che si è quotata in borsa e gioca coi destini del prossimo. Si è talmente arricchita da avere capitali solidi e liquidi da comprare chiunque ovunque. In questi 24 anni si è infiltrata e impossessata del potere che conta, quello che investe, manovra indisturbato,, guida a suo piacere  interessi pubblici e privati.  Mi rincresce dirtelo ma la strada distruggi mafia è ancora lunga, irta di trabocchetti.  Per eliminarla, come hai detto Tu: ” Nella lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. ” P. Borsellino.

Il profumo  di pulito Paolo ancor non si avverte, a prevalere è il puzzo. Un ammorbante puzzo che gira, gira  contamina e intossica. I bacilli mafiosi Paolo lo sai, sono  virulenti.

Per estirparli ci vorrebbe che tutti strappassero l’infestante  gramigna che li alimenta. Ci vorrebbe che tutti  si ribellassero alla sporcizia morale, all’omertà, all’indifferenza complice. Ci vorrebbe di scardinare i loro portoni, martellare ogni stanza con un no mafia di tutte  le giovani generazioni. Un no incessante,  determinato di cervello, cuore e azione. Purtroppo quei pochi giovani coraggiosi  che tentano sono risucchiati dal sistema infetto.  I più strangolati  dalla disoccupazione, da un futuro precario, dalla mancanza di ideali freschi e puliti, dall’assenza di speranza  sono assuefatti  all’inerzia omertosa: Altri strangolati dal ricatto della miseria  sono nelle loro maglie illusorie e da  manovali burattini.eseguono il lavoro sporco, quello plebeo dei pesci piccoli. Così mentre loro  finiscono come sardine, a volte in modo tragico  altre in scatolette di cemento,  gli squali veri, i pesci grossi  famelici e crudeli, camuffati in  eleganti abiti firmati  continuano a nuotare indisturbati  e ogni tanto vanno a spiaggiarsi al sole in splendide località riservatissime.

Ogni giorno con grandi sforzi vien fuori un aggancio mafioso ma il giorno dopo un altro aggancio  occultamente viene concluso. Sembra una girandola impazzita che nessuno sa fermare Paolo. Io non dispero, gli uomini  giusti pure  ma al momento… solo chi ha memoria e non dimentica…

Caro Paolo, Il tuo ricordo è vivo in me e in tanti. Beh, in altrettanti come da lassù saprai è fittizio e dura meno d’un cerino. Però, almeno io, lo sai  che non posso scordarmi quel lontano luglio del 1992. In un giorno caldo e assolato  si è portato via il mio papà, in un altro ancor più caldo, infocato, il  tritolo si è portato via Te. Due uomini, dallo sguardo profondo, sincero, tenaci nell’essere sempre se stessi e nel lottare per i propri ideali. Uomini d’onore nel dire e nel fare, giusti, onesti valorosi. Quel 1992 si è portato via il mio eroe e l’Eroe di Tutti.

Scusa se mi son permessa un tono tanto amichevole, ma per me sei un amico, un grandissimo amico che mi ha e continua a insegnarmi tanto.

Con rispetto e tanta gratitudine di aver dato la vita da indomito combattente della giustizia ti ringrazio Paolo.

Grazie da tutti quelli che non scordano

Dif

 

 

4 marzo

A tanti il 4 marzo fa venire in mente il grande cantautore Lucio Dalla, a me il padre dei miei figli.  Apparsi in questa temporalità lo stesso giorno, emigrati da essa improvvisamente allo stesso modo,  magnificamente sintetizzato nei versi di Lucio:

“È l’ora dei miracoli che mi confonde

mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.

Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar

galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà

ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola

Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti”

Lucio nell’ora dei miracoli partiva lasciando orfani sbalorditi milioni di fans frutto del suo talento musicale. Mio  marito lasciando inebetiti solo i fans frutto  del suo indiscutibile entusiasmo  per la vita e l’ amore.

Vero è che la ” gente” anche senza “corrente” camminerà e porterà avanti le ” due” storie in modo differente. La gente di Lucio attraverso le emozioni delle sue note e dei suoi versi, la gente di mio marito attraverso le emozioni della vita che si rinnova e si ripete nell’amore.

Due persone  speciali,  libere, anticonformiste, sensibili e originali sconosciute a se stesse ma non al rumore delle onde del mare. Oggi, per motivi diversi, nuotano nella mia memoria in um modo:

“che scioglie il sangue dint’e vene sai”

emozioni,sentimenti,ricordo,dalla

Un salutissimo a tutti

Dif

 

 

Un uomo una donna

Sandra Mondaini oggi è volata dal suo Raimondo 

 Con lei si spengono le luci di un’epoca italiana dove il varietà televisivo era il collante delle famiglie

Sandra oltre che un’attrice poliedrica e bravissima era soprattutto una donna

Una donna interprete della vita femminile, ironica, coraggiosa, piena di umanità e sensibilità

Indimenticabili i suoi personaggi, indimenticabile l’amore che la univa al suo Raimondo

indimenticabili le battaglie per la vita sostenute con tanta dignità e discrezione

Una coppia professionale formidabile

soprattutto un uomo e una donna che insieme hanno saputo superare le  fragilità  terrene

e insieme negli spazi vivranno l’eterno

Mi piace ricordarla attraverso questo sketch 

 

Ciao Sandra

da lassù porta un sorriso “Sbirulino” ai bimbi tristi di giù

><

per non disturbare il tuo riposo di donna ho sospeso la colonna sonora del blog

ciao

dif

ALITO DI BREZZA

 

angelo.JPG

Madre,

non ti ricordo tanto bianca e silenziosa

eppur su quel letto d’ospedale, sparso tra monti

Il tuo volto incorniciato da ovatta spumeggiante

 come raggi lunari che scivolan serpentini mi  rifrange

sull’acque calme del nostro lago sciabordoso

ombreggiato da riflesse colline e argentei filari d’olivo.

Non ricordo madre di averti visto supina

stesa a riposare senza quel faccendio di mani,

quel riso cristallino e  dirompente che m’invade

al risveglio, fugando nel chiarore del mattino

le ombre portate da deliri  onirici molesti.

Madre,

non vedo lo sguardo malizioso  migrar tra le pareti

cercare aloni  di volti amati e passati dolorosi,

né il tuo petto ansima nella fretta

di districar gli affanni della vita,

non sento il ticchettio de’ passi andanti

di figlia in figlia per allievar crucci fumigosi   

e il ritmo del tuo canto stornellato perdersi nella via.

Madre,

sento il battito dell’orologio

 rintocca dal campanile della tua chiesa

mi sembra un canto accorato che svolazza

tra un olezzo di fiori sparsi e grani di  litanie

recitate da un coro di voci  frastornato

una brezza all’improvviso ti carezza

passa tra cuori affranti di stupore

sfiora ginocchia piegate e mani inquiete,

ti solleva, ti porta via come piuma leggera

si perde tra le nubi di occhi lacrimosi.

Madre,

 così bianca e indifesa mi sembri

una bimba spersa tra  braccia vigorose

con  lento dondolio la cullan amorose

sul ritmo d’una nenia a batter  d’ umido ciglio

chiude a finestre spalancate sul mondo

 squarcia  orizzonti discosti fra  luci e stelle

e suoni misteriosi come ali di colombi

Madre,

non ti ricordo tanto bianca e silenziosa,

ti ricordo allegra e maliziosa, con l’occhio luminoso

spalancato sull’alito di brezza della vita

nel giorno che ci sei entrata. 

 

 

 

 

 la foto l’ho scattata  sul monte crizna

SOLO PER OGGI

 

Questo venerdì Santo coincide con l’anniversario  della morte di papa Paolo  II mi piace ricordarlo con le parole di un’altro grande papa

 

croce.JPG

 

 Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi
della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso/a.
 Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato/a creato/a per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
 Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
 Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.
 Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.
 Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
 Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’Amore.
 Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo
fare tutta la vita.

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Giovanni XXIII

><

la foto è stata scattata da me a Medjugorie 

PRESENZA

 

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C’è moltissima letizia

Nel  mio oggi

So..che cammini al mio fianco

I tuoi passi sono impercettibili

La mancanza di materia

Non annulla la presenza

La parte migliore resta

 

C’è moltissima gioia

Nel  mio oggi

So..che

Il  tuo pensiero mi segue

La distanza dei corpi è solo

Un fatto marginale

Una..convenzione

Impossibilità di vederti

Correre e affannarti

Stringere corpi amati

Sfamarti  di tenerezze

 

C’è moltissima serenità

 Nel  mio oggi

La tua voce mi giunge

Placa la costrizione

Dell’impossibilità di toccarti

Parlare e scongiurare

Non partire, non andare

 

C’è moltissima fiducia

Nel  mio oggi

Seguo il vento

Vivo  nell’attesa

Di reincontrarti

Fuori  dal tempo.

 

 

 

A  te che da quel dodici marzo  sei volato oltreilrecinto