Il Sole Nero

eclissi solare totale

Ci siamo quasi, noi tutti, amanti del “sole nero” potremo iniziare a goderci il fascinoso spettacolo offerto dal “ cielo” dell’eclissi solare totale e magari fantasticare sulla temporale “rottura” dell’ordine naturale cosmico” di ipotetici effetti e sublimali messaggi. Dove, come ? Negli Stati Uniti intorno alle 9, più o meno ora di colazione, col naso allo insù, in Italia, dopo le 18, con gli occhi fissi su uno schermo. Vis a vis o via web nel seguire “l’annerimento” del sole potremo sbizzarrirci a immaginare cause e risvolti sul nostro stato d’animo nonchè sulla futura esistenza se quel disco,  che ci emoziona, affascina e richiama, da distanze galattiche a osservarlo, rimanesse nero. Se da “signore” della luce diventasse per sempre “signore” delle tenebre”. Chi ci sguazzerebbe? Li per li gli amanti del mistero, del truce, dei mostri, delle sventure, poi..poi nessuno! Per questo non mi stupirei stasera se, in qualche parte del mondo alla scomparsa progressiva del sole, qualcuno batta pentole e coperchi, faccia un rumore assordante per spaventare demoni diabolici, esorcizzare inconscie paure ancestrali; qualche altro percuota a più non posso tamburi per confondere e scacciare esseri indesiderati; taluno reciti formule magiche per proteggere case, animali e raccolti, talaltro ricorra a scongiuri per bandire l’essere invisibile che vampirescamente sta divorando il sole , certuno “legga” indizi da ora e luogo dell’avvenimento, deduca conclusioni dal modo di scomparire e ricomparire del sole e profetizzi futuri più o meno apocalittici. Non mi stupirei perché come ha ben detto il direttore del Griffith Observatory di Los Angeles “L’uomo dipende dal movimento del Sole. É regolare, affidabile, non lo si può manomettere”. Poi, all’improvviso, ecco la tragedia: il tempo va fuori sesto, il Sole si comporta come non dovrebbe”. Quindi… Quindi come dire non v’è niente di eccezionale se l’essere umano ha reazioni strampalate ogni qual volta succede che il movimento solare gli sballa! Ma non mi stupirei in quanto è da sempre che la scomparsa del disco luminoso, nell’uomo suscita quel magico fascino che gli desta l’attenzione con un misto di incanto emotivo e inquietudine razionale, e negli animali crea una ricettività sensoriale alterata da renderli, ancor prima dell’uomo, irrequieti. A riflettere, l’eclisse, fosse di sole fosse di luna, con quel suo spezzare la luce e velar di nero l’occhio, con quello oscurare tutto, con quel buio surreale, con quello sconvolgere all’improvviso l’ordine costituito, ha sempre così suggestionato, colpito la fantasia e sbrigliato la creatività popolare a cercare cause e trovare risposte rassicuranti a un fenomeno astrale “ magico” inghiottitore del suo assesto visivo, un tempo incomprensibile oggi scientificamente noto, da fomentare una infinità di leggende di ombre e luci , mostri infernali, draghi e vampiri, miti e eroi, da soddisfare tutti i gusti, le curiosità e le credenze.
In questo 21 agosto, lo spettacolo dell’oscuramento totale della nostra stella che ci garantisce luce e vita di sicuro sarà un successo planetario. Lo sarà, un po’ perché è assai raro che un fenomeno astronomico del genere attraversi un territorio tanto ampio e popolato; un po’ perché da mesi la Nasa lo pubblicizza e fornisce dettagliate informazioni sul come, dove e quando, tanto che la divulgazione mediatica da mesi ha reso impossibile trovare un buco nell’aree interessate e ha scatenato negli States un vero bussines di iniziative, viaggi, partie e quant’altro era possibile ideare per far usufruire al pubblico lo spettacolo naturale guadagnandoci un bel pochetto di dollari; e, un po’ perché è impossibile ignorare l’evento in quanto, da settimane, l’eclissi solare che torna dopo quasi centanni, 99, sui cieli americani , tiene banco su canali televisivi e principali giornali.
L‘ odierna eclisse con “il sole nero” che sfrecciando  da ovest a est, “coast to coast” degli Usa sarà, come dire tanto spazialmente elettromagnetico, attraente e coinvolgente e impossibile da ignorare da farsi seguire e contemplare da milioni di appassionati, curiosi, studiosi e scienziati di tutto il mondo.
Ovviamente le reazioni umane all’esibizione di questo allineamento perfetto, Terra Luna Sole, saranno variegate e diverse da una cultura all’altra, da un interesse all’all’altro, da una sensibilità percettiva all’altra. In alcuni la vista che s’abbuia produrrà brividi e sconcerto, in altri riflessione e considerazioni del valore della vita nell’immenso, in altri l’anello vermiglio o bianco, l’esplosione improvvisa di bolle di luce, susciterà incanto e ammirazione, in altri farà scattare entusiasmo e manie profetiche, negli studiosi chiarirà dubbi o confermerà tesi, tuttavia, sempre che il tempo non rovini l’osservazione, a chiunque l’evento naturale sidereo più attrattivo e meraviglioso regalerà un attimo di affascinante visione.
Comunque lo si vedrà “il sole nero” di stasera non v’è dubbio : sarà il più ammirato di sempre! 
by difeclis 2017 8
Per la cronaca, l’eclissi solare totale di oggi interesserà il nord America. Il cono d’ombra toccherà 14 stati ma il best eclipse site, ossia il miglior punto di osservazione in assoluto se lo godranno i cittadini di Casper nel Wyoming. Nel resto degli USA come in molte altre aree del globo si osserverà un’eclissi solare parziale. In Europa, solo Irlanda, Islanda e parte settentrionale del Regno Unito avranno la possibilità di ammirare un lieve oscuramento del disco solare. Purtroppo, nemmeno parzialmente, si potrà usufruire della visione dell’eclissi che a partire dalle 19,17, raggiungerà l’apice di “sole nero” – con gran giubilo dei numerologi- verso le 21,00- del 21, si potrà gustare solo IN DIRETTA STREAMING ATTRAVERSO LA NASA che da un sito, dedicato all’evento, ne garantisce la completa visione , oppure si potrà seguire l’evoluzione del fenomeno, terra, luna, sole, tramite l’app creata ad hoc dall’EXPLORATORIUM DI SAN FRANCISCO. In Italia, il sole nero, sarà osservabile viso a viso, ovviamente perchì ci sarà, il 3 settembre del 2081.

 

 

Se anche gli scimpanzé credono nel divino allora…

scimpanzè

Allora perché non dobbiamo crederci noi umani? Già, perché non crederci. È curioso assai. Non siamo mica tanto dissimili dai nostri “cugini” ! Calma, non sto dicendo idiozie inventate, lo affermano studiosi in biodiversità. Lo hanno scoperto tramite una lunga osservazione con telecamere nascoste piazzate nella foresta di Guinea. A quanto spiegato da una del team, la ricercatrice Laura kehoe, esperta di effetti comportamentali delle operosità umane, dell’Università Humboldt di Berlino, al Daily Mail, dall’attenta osservazione è emerso un contegno stupefacente degli scimpanzé che: “ forse abbiamo trovato la prova del fatto che anche gli scimpanzé creano una sorta di santuario con degli alberi sacri”.

Chiaramente l’ argomentazione però avvalorata dai video ha sbigottito il mondo della scienza nonché posto tanti interrogativi. Perché? Perché l’osservazione ha rivelato un dato inconfutabile, cioè gli scimpanzé credono nel divino. Infatti nei video è palese un rituale simbolico “religioso” molto esplicito e assai somigliante a quello di nostri antenati. Specificatamente, nelle vicinanze di enormi alberi i primati edificano una specie di “misteriosa cappella” per riunirsi in posecontemplative. Cioè, prima edificano tempietti di pietre, o per meglio dire dispongono, dandogli un senso pressappoco divino, cumuli di pietre che ricordano assai i “ nostri” dolmen e menhir, poi in gruppo, si piazzano in atteggiamento ascetico di “adorazione” . Chi “adorano” è difficile da stabilire. L’albero…la natura… l’intorno….la materia inerte… Mistero. Mistero che può giacere in qualcosa di simbolico molto, molto antico. Qualcuno obietterà che danze rituali per fenomeni come fulmini, incendi della savana  dei nostri “cuginetti” sono risaputi, ciononostante in questa ricerca è palese che è diverso, con l’atteggiamento i primati qualcosa divinizzano! Strano o inverosimile? Niente affatto! Il senso del divino non è prerogativa esclusiva dell’umanoide sentire va oltre, appartiene a tutte le creature dell’universo. Perché? Perché il Divino è congenito in qualunque forma vivente. Quindi è normale sia percepito da ogni tipo d’essere. Ma, se anche gli scimpanzé credono nel divino allora… Allora perché non dobbiamo crederci noi umani? Forse perché l’idea che Esista surclassa, sminuisce, toglie autorità intellettiva liberale, o come dicono certe intellighenzie il crederci è da idiota. Bah, fatto sta che oggidì chi crede nel Divino, qualunque esso sia o venga appellato a secondo i luoghi, le culture, l’appartenenza etnica, spesso è tacciato di essere un sempliciotto, uno che si lascia abbindolare, manipolare, trascinare dall’illogica, qualche volta è deriso e persino costretto a nascondere le sue convinzioni, altre finisce pure ammazzato. Eppure il supporre che ci sia qualcosa di diverso che valica ciò che riusciamo a vedere, o un essere trascendente con poteri singolari non è da pazzi o creduloni, altrimenti non si spiegherebbe come mai è un esigenza da sempre avvertita dal genere umano, tant’è che in ogni luogo del pianeta se ne riscontrano tracce millenarie. Certo variano modi e forme ma il succo del significato no. Da che mondo è mondo l’uomo più o meno evoluto nella sua quotidianità ha riservato un posto al sacro. Eppure nell’era del progresso più sviluppato in termini di umano processo conoscitivo, sebbene non nascondo che ci siano tantissime distorsioni, per non dire palesi abusi con eccessi profittatori del Divino percepire, è facile riscontrare uno sberleffare il sacro e chi ci crede. Ma questa quasi repulsa a qualunque forma d’essere che eccella sull’uomo non è altro che un segno di debolezza dell’uomo. Perché? Perché è vigliacco, alquanto spudorato nell’attribuirsi poteri selettivi di logica tra l’esistente e l’ultraterreno, nonché perché ha una fottuta paura di perdere quell’onnipotenza umana che si arroga con tanta prosopopea. Eppoi, ammettere l’esistenza del sacro sarebbe come dire che deve guardare oltre se stesso, farsi delle domande scomode, soprattutto avere coscienza che ha limiti di autorità manovriera sull’universo. Inoltre, può scoprire, cambiare, perfezionare, magari deformare, snaturare, come già fa, ma giammai potrà ottenere il potere incondizionato del cosmo. Quello no, proprio no. Perché? Ovvio, quello dell’universo è un potere tantissimo agognato per ambizioni dominatrici sul Tutto tutt’altro che a fini universalmente benefici e pacifici, per cui deve restare irraggiungibile e nessuno mai potrà controllarlo, e ciò che chiunque espugna con la forza o la ragione è ciò che gli è concesso e se viola ordine e regole prima o poi ne paga le conseguenze. Come? Come è già avvenuto, con un mutamento dello status quo. In fondo basta guardarsi in giro, da ogni parte spunta una conferma!

scimpanze,alberi,sassi,religione

Una curiosità  mi assilla: come mai  tale  scoperta è  resa nota al mondo nell’anno della scimmia? Coincidenza. Uhm ..in scienza le coincidenze non sono ammesse …anche se  nela scienza come nella vita se hai “fede” tutto è possibile!

by dif

Non é solo una coincidenza!

nasa onde gravitazionali

È di pochi giorni fa la notizia incredibile che sembra fornire, almeno a livello sperimentale, la convalida scientifica di quanto Einstein aveva ipotizzato un secolo fa sulle onde gravitazionali, nella sua teoria della relatività. Proprio nel febbraio 1916, sunto in breve, aveva teorizzato: se lo spazio-tempo in presenza di una massa in movimento si curva; lo spazio-tempo ha delle increspature,e le increspature probabilmente si muovono. – Figurativamente un po’ quel che avviene in uno stagno quando si getta un sasso; la superficie, alterata dalla materia sasso, increspa e l’onda oscillando si dilata.- In fisica le increspature o perturbazioni oscillatorie sono definite onde gravitazionali. Viaggiano alla velocità della luce e interagiscono in modo impercettibile con la materia che incontrano. Chiaramente Einstein comprese subito che era difficile rilevare le onde gravitazionali. Era possibile solo con un evento di considerevole importanza come ad esempio la fusione di due buchi neri, quantunque sui buchi fosse un po’ scettico. Il che è proprio quanto il team dei ricercatori nucleari ha appurato con strumenti sofisticatissimi. Data l’importanza, la notizia ha fatto il giro del globo dimostrando prima, quanto la scienza abbia ancora da scoprire di questo complesso e misterioso universo, poi, che le teorie elaborate, intuitivamente, attraverso la matematica non solo hanno un fondamento ma sono verità documentabili anticipate. Specificatamente, la notizia palesa che con ipotesi teoriche, uno scienziato come Einstein, per mezzo delle equazioni riesce a enunciare leggi fisiche prima della scienza. Ciò è tanto vero che fenomeni di realtà da lui previsti con studi e teorie, successivamente hanno trovato effettiva conferma scientifica d’esistenza tangibile, peraltro rivoluzionando la fisica e assai anche la nostra consuetudine. A questo punto mi sorge una domanda: può la mente umana utilizzando la sola matematica arrivare a presupporre fenomeni fisici sconosciuti e giammai inconcepiti? Stando alla notizia assolutamente si! Anche se Einstein ne era già convintissimo prima che chiunque potesse dimostrarlo. Perché ? Perché riteneva che l’universo è incredibilmente “fabbricato” con perfetto ordine razionale matematico. Ciò significa che applicando la logica matematica,con enunciati, equazioni, formule ecc. si può scoprire con esatta precisione ogni mistero del cosmo? Si! Ma non solo. Anche dimostrare che l’universo non è andato via via formandosi elaborando un ammasso caotico per coincidenza, ma, come asseriva Einstein, è il prodotto di una “forza ragionante superiore”. Ossia,come dire che il tanto cercato momento del big bang non è causa di un esplosione, una accelerazione di una serie di convergenze occasionali o una coincidenza bensì è il costrutto matematico di uno “spirito superiore illimitabile”. Quindi, l’attimo del big bang è l’azionata equazione perfetta di un essere eccelso che muta il caos spaziale in assetto cosmologico? Più che plausibile sembra certo! Per estensione allora potrei evincere che l’ordine del creato è opera di un essere trascendente intelligentissimo, ovvero quello che si definisce Dio. Conseguentemente, l’eco gravitazionale del big bang da captare e che la scoperta fa sperare di intercettare non sarebbe altro che la propagazione delle onde del fiato del “matematico” creatore. L’idea mi affascina. Quella di un big bang verificatosi per sola coincidenza invece mi provoca un prurito fastidioso, la trovo uno stratagemma per dir di no a opinioni diverse. Tanto più se penso a come si sono espressi innumerevoli scienziati sulla sorprendente capacità della matematica di descrivere e spiegare il mondo, o a G. Galileo e al Nobel per la fisica P. M. Dirac che in modi diversi affermarono che “la natura è scritta in elegante lingua matematica”. Fatto sta che dal 11 febbraio 2016, giorno dell’uscita ufficiale della certificazione dell’ipotesi einsteiniana, nel mondo scientifico di spazio-tempo tutto cambierà. Anche perché la scoperta delle onde gravitazionali va ben oltre ciò che una marea di studiosi dopo cinquantanni hanno concretamente registrato. Apre scenari infinitamente vasti. Anzi, permette d’arrivare a rivoluzionare completamente il pensiero fin qui consolidato su tempi e modi di viaggiare nello spazio. Perché? Perché la finestra temporale in cui i due osservatori hanno registrato in dieci millisecondi la coincidenza dell’arrivo delle onde gravitazionali infatti muterà tutto. Quel cinguettio ottico appena appena percepibile risultante dalla variazione del cammino dei fasci laser lungo i tunnel è senza ombra di dubbio il trillo lievissimo che sveglierà i ricercatori sperimentali a intraprendere un cammino di studio della materia in movimento spazio-tempo in modo diverso dall’attuale. Arriveranno a scoprire che le distanze spaziali si possono fare in tempi più rapidi, anzi rapidissimi. Ovvero che si può viaggiare e comunicare nell’universo in modo oggi impensabile ma che tuttavia è da sempre il sogno dell’umano. Non ci vorranno cent’anni stavolta. Qualcuno variando i termini matematici di una equazione, senza li per li comprenderlo, elaborerà la formula per costruire un buco spazio-tempo, cioè un vuoto in cui un “ascensore” si muove e si sposta da un punto a un altro dell’universo. La scoperta non è solo una coincidenza. fortunata dovuta a lunghi studi di un team di ricercatori. Anche. È una certezza criptata nei numeri. Offerta per permettere di arrivare a “viaggiare le distanze ” in tempi adatti alla lunghezza di una vita umana.  Nulla capita per sola coincidenza. Ogni scoperta rivoluzionaria si ha quando i tempi sono maturi per fare progressi nella conoscenza del mistero che ci circonda. Un altro matematico teorico ha già  il compito di comporre la formula matematica. L’umano viaggierà bucando spazio-tempo Nella logica del perfetto basta pazientare e a tutto sarà data luce.

by dif

onde

……la foto in alto  della Nasa. visualizza le  increspature .

 

 

Lucy e il fascino del suo mistero

lucy

A quarantanni dalla sua scoperta, avvenuta il 24 novembre 1974 nei pressi del fiume Awash nella regione dell’Afar in Etiopia, Lucy mantiene tutto il fascino del suo mistero. Ma chi era lucy? Lucy era un ominide di sesso femminile del peso di 29 kg, alta poco più di un metro, scomparsa a 25 anni che visse in Africa tra i 3 e i 4 milioni di anni fa. A quanto appurato dai rilevamenti successivi sullo scheletro, Lucy aveva un cranio piccolo paragonabile a quello degli attuali scimpanzé, mentre il bacino e le gambe erano più sviluppate e già simili a quelle dell’uomo moderno. Fin dal suo ritrovamento questo piccolo essere dall’aspetto a metà strada tra uomo e scimmia ha diviso pareri di scienziati e evoluzionisti e alimentato nell’immaginario collettivo l’ enigma del nostro divenire su questa terra. Lucy, il cui nome deriva dall’ascolto incessante degli archeologi durante gli scavi della canzone dei Beatles ”Lucy in the Sky with Diamonds” è il più antico, completo e meglio conservato fossile di ominide fin qui rinvenuto e per certuni rappresenta una scoperta eccezionale che fa luce sull’evoluzione della specie umana. Ma Lucy, ovvero l’Australopithecus afarensis è non è l’antenato dell’homo sapiens? Secondo il paleoantropologo statunitense Donald Johanson, suo scopritore, Lucy è il nostro più lontano antenato, tesi avvalorata attraverso gli studi effettuati dopo il rinvenimento. Se per il suo scopritore Lucy è di sicuro un nostro remotissimo parente per altri, come gli anatomisti evoluzionisti di fama mondiale Lord Solly Zuckerman e Charles Oxnar, non lo è per niente. Entrambi affermano che non solo Lucy bensì tutta la specie Australopithecus è da escludere dal nostro albero genealogico. LordZuckerman, dopo 15 anni di studi su vari esemplari di Australopithecus con un team di 5 esperti peraltro sostenuti dal governo britannico, conclude che questa ominide in realtà è solo una specie di scimmia incapace di camminare in posizione eretta. Mentre Charles E.Oxnard invece paragona la struttura scheletrica di Lucy a quella degli oranghi moderni. Al contrario di loro, altri paleoantropologi invece reputano questo resto fossile un vero anello di congiunzione fra l’uomo e la scimmiaUn opinione, a quanto pare, supportata da studi e varie considerazioni rivela che lucy è l’antenata dell’homo sapien sapiens. Difatti, tra le più importanti scoperte dei paleoantropologi c’è quella del ginocchio sinistro valgo di Lucy, una circostanza che dimostra chiaramente che questo ominide camminasse mantenendo una posizione eretta. Inoltre anche il rapporto tra lunghezza delle braccia e delle gambe rafforza l’ipotesi del legame e altresì enuncia che all’epoca i nostri antenati erano in una fase non solo di piena evoluzione ma in progressiva differenziazione dalle caratteristiche fisiche dei primati. Infatti le gambe si accorciavano e le braccia si allungavanoDa ciò è opinione diffusa, che lucy è l’antenata dell’homo sapiens.

Qualunque sia il mistero che ci lega o non lega a questa piccola vegetariana ominide sarà il tempo e tutti gli studiosi in materia a farci luce.

Indubbiamente Lucy conserva un fascino inalterato e stuzzica la fantasia e la conoscenza di uomini di scienza, appassionati e curiosi della storia evolutiva della specie umana.

Personalmente il ritrovamento di questa minuscola ominide donna mi ispira una tenerezza che quasi quasi mi piace l’idea di essere una remotissima remotisima discendente!

 

bydif

 

 

 

 

 

 

Realtà e ingegno


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Noi siamo energie compenetrate e compenetrabili dell’universo ma sappiamo ben poco in relazione alla sua complessa vastità. Sosteniamo il certo e tendiamo ad escludere l’incerto così spesso annulliamo la possibilità di accedere a piani di conoscenze insolite negando a noi stessi l’opportunità di evolverci in modo naturale e in armonia con quanto ci lega al vicino e al lontano. Talvolta è solo un fatto banale o il caso ad allargare gli orizzonti , a mettere in moto i meccanismi di studi ed esperimenti scientifici che  portano a scoperte, conquiste e progressi eccezionali.