L’anno della tigre mese per mese

Seconda parte: ” capodanno cinese: arriva la tigre …”
t.jpg

Una sintetica previsione sugli influssi dell’anno della tigre mese per mese partendo da quello del calendario lunare cinese:

 

Febbraio –TIGRE –

I nati in questo mese sono i più favoriti dalle energie combinate dei vari elementi. Finalmente potranno manifestare appieno  la loro natura, esprimersi con libertà e mettere in evidenza obiettivi e mire senza timore. Percepiranno di potersi proiettare nel futuro con assoluta fiducia in se stessi e nelle proprie abilità. Le decisioni e le iniziative ardite si riveleranno le più  fortunate perché protette dagli influssi benefici della tigre. Qualcuno accentuerà indipendenza e individualismo e sarà meno disponibile a perdonare i falli di soci e amici, tuttavia non mancherà lo spirito di solidarietà verso i familiari e in ambito lavorativo.

In amore si sentiranno sicuri e verrà fuori un po’ di  superbia dovuta alla facilità di conquistare attenzione e passione con un semplice sguardo. I legami esistenti sono protetti e diventeranno più solidi; i nuovi  saranno impetuosi e  intensi ma dureranno una stagione   

 

Marzo – GATTO- ( per altri coniglio)

Ai nati in marzo la tigre promette un anno più tranquillo e meno stressante. I problemi presenti anche se gravosi li risolveranno senza troppe difficoltà e affanno. Dovranno evitare i progetti rischiosi perché infruttuosi, invece afferrare le opportunità che si presentano, anche se paiono troppo impegnative e poco lucrose non sarà così, godono di influssi che garantiscono successo e profitti. Il settore economico sarà in prima linea, si potranno avere introiti maggiori ma anche spese impreviste, tuttavia la fortuna darà una mano e  alla fine il bilancio sarà attivo.

In amore aumenta l’esigenza di avere una contropartita, sarete meno disponibili alle romanticherie, prima vorrete e poi vi a lascerete andare. Poesia, fascino e pathos sentimentale saranno messi da parte,  si punterà a relazioni solide, ad un partner generoso e ricco di passione.   

 

Aprile – DRAGO –

Vi aspetta un anno caldissimo e pieno di gradevoli sorprese. Proprio quando vi sembrerà di non avere nessuna chance a portata di mano  morale e portafoglio si risolleveranno assai.  La tigre non vi regalerà nulla senza contropartita  ma concretizzerà i vostri progetti anche quelli più audaci e ambiziosi in quasi tutti i settori dell’esistenza. Gli avvenimenti incalzeranno  e dovrete agire come una trottola per non trascurare nulla, rimanete calmi e fidatevi, ogni sforzo sarà ampiamente ricompensato. Non bruciate energie preziose in inutili tentativi di forzare le cose per trarvi d’impaccio da situazioni ambigue o poco soddisfacenti, basterà uno sguardo del felino  a fugare ombre e disturbatori.

In amore sarete esplosivi e impazienti. Alcuni attratti  e affascinati da sguardi ardenti oseranno più del solito   ma se hanno una relazione stabile  dovranno frenare  la passione per non essere travolti e metterla in pericolo. 

 

Maggio – SERPENTE-

Per i nati in maggio il 2010 si rivelerà molto positivo. Dovranno abolire l’innata prudenza e agire con prontezza perché le occasioni saranno tante ma velocissime, starci a pensare, per valutare quanto si può guadagnare, significherà perderle e trovarsi con un mucchietto di rimpianti. La tigre consiglia di dare spazio alla propria natura, agire spontaneamente d’istinto consentirà di  farsi apprezzare e migliorare il potenziale d’influenza, sia in campo lavorativo che nei rapporti sociali. Ostinarsi a rimanere statici o sulle posizioni raggiunte non sarà vantaggioso, altri approfitteranno per cambiare e vi porteranno via una bella fetta di successo e guadagni. Anno adatto a sistemare la casa e le  beghe familiari.

In amore non siate impetuosi e aggressivi, agite con naturalezza  sarà il vostro magnetismo a far crollare le resistenze. Se il partner di sempre  apparirà troppo indipendente e distratto, non frenatelo con sospetti o gelosie, interessi comuni faranno ritrovare passione  e calore.

 

Giugno CAVALLO

Questo è un anno molto bello per i nati in giugno! Propizio per aumentare il prestigio e i guadagni.

Eliminando i fronzoli superficiali e volubili sapranno cogliere al volo le occasioni e sfruttarle a vantaggio.

Utilizzando l’astuzia e la seduzione della tigre conquisteranno la fiducia del prossimo e avranno l’opportunità di avanzare socialmente L’arrivo di molte  buone notizie gli farà ritrovare  la speranza  per  risolvere  problemi rimasti sospesi nei due anni precedenti.

 Le cose andranno alla grande sia  in famiglia sia  nel lavoro. L’autostima, crescerà,  attenti a non diventare troppo vanitosi e spendaccioni.

In amore la tigre concede a tutti appoggio e influssi benefici per un rinnovamento sentimentale.  A chi ha situazioni stabili un po’ fiacche

 donerà passione e calore, a chi  trascina un rapporto darà forza e coraggio per eliminali, a chi è in cerca d’amore regalerà fascino

seduttivo per  conquiste ed entro l’anno troverà il partner ideale

 

LUGLIO – CAPRA

Un buon anno per i nati in luglio. Non annuncia cose strepitose ma neppure imprevisti straordinari che comportano stress emotivi. In generale potranno impegnarsi a portare avanti progetti ed obiettivi senza contraccolpi. Godranno

degli influssi benefici della tigre, si sentiranno più forti, decisi e stimolati a guardare con ottimismo al futuro.

Bandiranno nostalgie e rammarico buttando nei rifiuti ricordi sgraditi e rapporti deteriorati. Apriranno un nuovo

capitolo senza subire il dramma dell’ansia La fantasia galopperà verso nuovi lidi e quasi tutti vedranno sparire a

poco a poco fatti e vicende causa di spiacevolezze. Può darsi che in famiglia e nel lavoro spunti qualche tensione,

niente paura tutto sarà superato agevolmente.

Nei rapporti sentimentali la tigre aumenta il magnetismo e il potere d’attrazione salirà alle stelle… Con  l’astuzia

gli amori stabili rifioriranno e quelli nuovi veleggeranno col vento in poppa.

 

Agosto – SCIMMIA

Ecco un anno nel quale i nati in agosto si sentiranno forti e determinati per affrontare tutta una serie di cambiamenti importanti volti a migliorare il loro status. La tigre fornirà ardore e passione per ogni impresa ambiziosa; grinta

ferrea volontà  per superare qualche intralcio esterno. In certi momenti saranno spinti a sfidare le problematiche aggredendo gli avvenimenti e le persone come i matadores  nell’arena, faranno bene a frenare i loro bollenti

spiriti per non risultare eccessivi e prepotenti attirandosi malumori di sottoposti e collaboratori.

L’anno assicura a tutti proficue opportunità di affermare la propria leadership  ritemprando spirito e corpo,

 ma in cambio chiederà un aumento di responsabilità e maggiore pazienza verso i deboli e i meno capaci.

I rapporti sentimentali deteriorati  saranno  al crocevia, difficilmente potranno appianarsi, quelli stabili riceveranno

una ventata d’aria fresca che infoca la passione ma anche la  gelosia del partner. Chi è solo potrà contare su un

nuovo charme che attirerà prede interessanti.

 

Settembre GALLO

La tigre avvisa di svegliarsi, di guardare in faccia la realtà, di agire con decisione per cogliere gli influssi benefici

adatti a sistemare le difficoltà che frenano la libertà e  intralciano il progresso economico.  Offrirà l’opportunità

di aprire la strada a nuovi progetti,  però i risultati  arriveranno lenti, non irritatevi  e  non sottovalutate

i piccoli successi, alla fine otterrete più di quanto  sperato.  Attenzione a non lasciarvi prendere dall’ansia di

primeggiare con chi vi è simile o svolge la vostra attività, potreste attirarvi opposizioni sprecando preziose

energie. Anno indicato per iniziare attività intellettuali o programmi ideali.

In amore possibili conflitti di puntiglio soprattutto per chiarire il rapporto o ribadire le reciproci libertà.

Chi è solo troverà il coraggio di uscire allo scoperto e si tufferà agguerrito nella mischia per trovare l’anima

gemella. A tutti l’anno elargisce una rinnovata vivacità passionale, il che non guasta nelle relazioni sentimentali.

 

Ottobre CANE

Anno fortunato per i nati in questi mese ma dovranno lottare e non scansare fatiche e impegni  per sbaragliare avversari e ingerenze.  La tigre esige un grande dovere ma in compenso concede successo e trionfi anche alle imprese rischiose e ai progetti più  arditi. Gli artisti, o chi si occupa di attività inerenti all’arte, avranno l’opportunità di abbondanti raccolti di stima e di profitti pecuniari. Comunque tutti otterranno riconoscimenti e prestigio; acquisendo fedeli difensori avranno l’occasione di migliorare carriera e guadagni.

L’amore non sarà al primo posto, gli obblighi lavorativi assorbiranno gran parte del tempo, tuttavia le relazioni stabili non subiranno flessioni e il partner si rivelerà un ottimo alleato. Chi è libero  potrà concedersi diversi flirt senza  farsi  mettere le briglie.

 

Novembre – CINGHIALE (o maiale )

I nati in novembre per gran parte dell’anno avranno ottime prospettive di successo in ogni settore. Infatti la tigre annuncia prosperità e ricchezza di opportunità utili a cambiare tenore di vita, lavoro, abitazione, consolidare amicizie e intrecciare rapporti interpersonali intriganti. Ottimizza la grinta puntigliosa e l’ipersensibilità affievolendo gli aspetti disgregativi dell’ansia e del pessimismo che sempre  covano. Niente sarà o bianco o nero, tutto apparirà colorato e pieno di vigore rinnovando energie e obiettivi. In certi momenti sarete elettrici, aggressivi, prepotenti, impazienti di avere riscontri concreti, frenate un po’ per non diventare eccessivi e imprudenti, alienandovi vantaggiose offerte specie sul finire dell’anno. Anno indicato a cambiare radicalmente opinione

La tigre vi aumenta l’innato fascino magnetico, attirerà forti passioni. Sprizzerete vitalità  e calore e vi sentirete al centro dell’attenzione. Chi ha un legame stabile sarà coinvolto in brighe di gelosia e dovrà combattere per ristabilire fiducia e serenità. Chi è single troverà l’amore ideale

 

Dicembre- TOPO

Il 2010 ai nati in questo mese potrà risultare un po’ monotono, poco stimolante  scarso di sorprese. In certi momenti  limitante, con troppi obblighi che impediscono di esprimersi con il consueto entusiasmo fiducioso. In realtà la tigre agisce eccome ma  in modo velato, prepara fertile terreno per  il futuro per cui frenate impulsi e scalpitii e prendete le cose con calma, le sorprese arriveranno sul finire dell’anno, saranno ottime sotto tutti gli aspetti e vi spalancheranno le porte per tuffarti in quelle avventure che pungolano creatività,  passione, iniziative.

In amore le relazioni che covano sotto le ceneri si rianimeranno all’improvviso lasciando sbalorditi. Quelle consunte spariranno senza drammi. Quelle stabili godranno di un clima di reciproca tolleranza che favorirà poi un nuovo modo di vivere insieme. Chi è solo  potrà contare su  fugaci avventure o su amori nati sull’attrazione,  vivranno finché non si spegne.

 

Gennaio – BUFALO –

Sarà un anno decisamente di ferreo individualismo e di obiettivi mirati a progredire. L’ambizione e la tenacità non  faranno mollare in nessun frangente, ciò aiuterà a superare gli scogli, tuttavia cercate di non esagerare, di non divenire troppo intolleranti e rigidi per mantenere la  malleabilità d’opinione e la flessibilità d’azione, essenziali per cambiare rapidamente i programmi in base alle necessità e ottenere il successo desiderato. In certi momenti subirete l’imput aggressivo della tigre, vi sentirete spinti ad agire in fretta, a mettere da parte  la consueta razionalità, questo vi risulterà destabilizzante. Accogliete il suggerimento senza timore non è sul ragionamento che in quest’anno potete raccogliere profitti e benefici, protegge e premia  le azioni temerarie,  valutando le azioni perderete le occasioni favorite dalla sorte.  

In amore gli influssi della tigre rafforzeranno i sentimenti verso il partner fisso, vi sentirete capaci di aggredire chiunque si intrometta o metta in pericolo l’unione per cui agirete con prepotenza e piegherete gli altri al vostro volere. Chi è solo sfoggerà un inusitato  magnetismo che lo spinge a relazionarsi con calore ed a sfruttare i momenti di intimità senza  introversione e ritrosia. 

 

Buon anno a tutti e ricordatevi di avere sempre qualcosa di rosso ogni volta che dovrete affrontare questioni difficili e rischiose, la tigre sarà con voi. Se giocate puntate sul  3 e il  14 –

 

 

2010….QUASI CI SIAMO

011.jpg

Una manciata di ore e… tra auguri, brindisi, baci, abbracci, festeggiamenti più o meno scoppiettanti, sfarzosi, folli, riti scaramantici e previsioni astro-divinatorie saluteremo l’arrivo del nuovo anno, il 2010. Chi ha passato questo che ci lascia un tantino pesante  non vede l’ora di buttarselo alle spalle, aspetta la sua fine  come  fosse la fine dei suoi problemi, una specie di magia liberatoria che si compie  ai rintocchi della mezzanotte: anno e guai scompariranno per sempre….Da noi si usa dire: anno va,  speranza viene, comunemente però si usa il detto:  anno nuovo, vita nuova. Simbolicamente ambedue auspicano una ventata di freschezza e di rinnovamento, quindi la scomparsa delle difficoltà e l’arrivo della buona sorte, di conseguenza prospettive di progresso, abbondanza e gratificazione.

 Ognuno, nel suo intimo, coltiva attese e progetti sull’anno che è alle porte per cui si appresta con ogni mezzo ad accoglierlo alla grande per ingraziarsi i favori ed esorcizzare il timore dell’incognito custodito dai suoi 365 giorni.

La celebrazione del nascente anno, vecchia di 4000 anni, risale ai babilonesi, solo dal 1582 è entrata ufficialmente nel calendario, in tutto il mondo prevede abitudini che assecondano spensieratezza, esuberanza e lusso eccessivo come rituale portafortuna per ottenere le tre cose che  ogni essere umano brama: ricchezza, amore e salute. In ogni cultura prima e dopo lo scoccare del nuovo giorno si fanno riti per sfrattare le negatività che ristagnano in se e nelle case, riti per fare entrare nelle abitazioni e nella vita energie luminose e positive, divinazioni oracolari per scoprire cosa riserva, scongiuri e allegorie fantasiose per scacciare gli spiriti avversi e dileguare gli ostacoli, evocazioni e simulazioni che attirano ogni sorta di benessere.

Alcune di queste usanze sono molto conosciute, altre un po’ meno perché  tipiche del luogo.

Per esempio, in questo periodo chi si trova nella città in cui sono nata, non potrà fare a meno di notare nelle vetrine delle pasticcerie dei curiosi serpentelli che spuntano provocatoriamente tra le varie leccornie. Questi serpentelli dagli occhietti neri e astuti, sono un dolce tipico a forma di serpente attorcigliato, difatti si chiama torciglione, che non può mancare sulla tavola di ogni famiglia tra Natale e Capodanno, in quanto contiene significati simbolici delle proprie radici e di quelle collettive che debbono essere preservati per difendere la continuità della stirpe e dei valori comuni. Nell’immaginario si narra che il serpente è lo spirito divino che presiede la materia, possiede la chiave delle nostre radici, del bene e del male, delle correnti vitali che scorrono nel corpo umano e delle risorse luminose e oscure ramificate nell’inconscio.

Mangiandolo, per traslazione, si elimina la paura implicita, si diventa padroni, si ha libero accesso ai segreti della conoscenza delle nostre origini, si acquisisce sagacia, ci si impossessa del controllo della libido e delle virtù della natura compresa la capacità di metamorfosi ciclica che permette di mutare. Come il serpente cambia pelle e svecchia, noi cambieremo l’essenza, butteremo il vecchio per accogliere il nuovo. Per similitudine l’uomo abbraccia la fede e apre un nuovo capitolo dell’esistenza solo se si spoglia!!!

Con la forma circolare avvolgente il serpentello esprime la valenza eterna della variazione temporale che si sta per compiere, il cerchio continuo si srotola e si riavvolge, comunica l’andare e il venire, l’alfa e l’omega, la fine e l’eterno ritorno al principio, in più la spirale ricorda di essere prudenti, di non perdere il contatto tra reale e fiabesco perchè il destino avverso è sempre in agguato e pronto a stritolarci.

Detto ciò avere quel serpentello sulla tavola e mangiarselo nei 7 giorni che precedono il Capodanno significa prepararsi ad accogliere l’anno nuovo in modo cosmologico impedendo il ritorno interiore al caos. – Di fatto la vibrazione del sette contiene le virtù indispensabili a mantenere integrità e ordine nel sistema universale. –

Certo, al mio raziocinio tale usanza appare sciocca e superstiziosa, quindi da sotterrare, al contrario, al mio subconscio ricca di significati che uniscono idealmente passato e futuro quindi da mantenere…infatti, lo preparo sempre e ce lo divoriamo con allegria…più sotto metterò la ricetta.

Oltre al torciglione ci sono molte consuetudini che persistono nel folklore, alcune invece che affievolirsi si sono enormemente rafforzate come quelle dei botti e dei fuochi d’artificio, tantè ogni anno provocano incidenti in tutto il mondo, o quelle di far saltare i tappi dei vini frizzanti, infatti, spumanti e champagne scorrono a fiumi in tutte le feste pubbliche e private.

Anticamente si credeva che il rumore scacciasse da se, dalle abitazioni e dalle stalle le forze negative che si erano introdotte furtivamente durante l’anno, pertanto tra Natale e Capodanno tutti cercavano di fare un gran baccano per spaventarli usando mezzi e modi di ogni tipo come martellare sulle pietre con un grosso bastone, battere le nocche sulle porte, i piedi sull’uscio, suonare tre volte al giorno i campanacci nei ricoveri degli animali e le campanelle in casa, addirittura c’era chi si legava le campanelle alle caviglie e ai polsi per disturbarli e indurli ad andarsene. Insomma l’inventiva del fracasso regnava sovrana pur di spaventare gli spiritelli malefici e farli uscire dal corpo e dalla casa! Come ultimo rimedio per sfrattarli il 31 si usava lasciare una finestra aperta in una stanza fino al primo rintocco della mezzanotte, poi si illuminava il più possibile l’ambiente principale dove la famiglia era riunita, si apriva la finestra in modo che gli spiritelli buoni e generosi, attratti dalla luce, potessero entrare a frotte assicurando un anno favoloso.

In base a un vecchio detto: ciò che avrai e farai il primo giorno dell’anno, lo avrai e farai tutto l’anno, le famiglie mantengono l’usanza di decorare la casa, vestirsi con abiti nuovi, le donne in modo vistoso e scintillante senza dimenticare di mettersi una giarrettiera rossa, evitano litigi e discussioni, allestiscono la tavola riccamente, con cibi che richiamano allegorie di denaro come le lenticchie e l’uva, di abbondanza come il cotechino ( anno grasso!) di fecondità come il melograno, di felicità come la frutta secca. Anzi per ottenere il massimo auspicio ne mettono in tavola 7 tipi diversi, in genere nocciole, arachidi, semi salati o mandorle, noci, pistacchi, datteri, fichi secchi, infine tutta la famiglia sbriga i lavoretti sospesi.

Gli innamorati, oltre che amarsi con maggiore calore e passione, per garantirsi fedeltà si baciano sotto il vischio e… come il vischio si nutriranno della stessa linfa…. brindano l’uno col bicchiere dell’altro e…si disseteranno alla stessa sorgente per vivere in eterno l’uno per l’altro…. Spesso per sapere se si sposeranno tirano a sorte chiudendo gli occhi  un filo di tre, uno bianco, uno nero, uno rosso. Se esce il bianco si sposeranno entro l’anno e saranno felici, se esce il nero il matrimonio sarà posticipato negli anni e saranno infelici, se esce il rosso si tradiranno e prenderanno strade diverse.

Oltre a quelle citate vi sono tante altre usanze, comunque tutte hanno significato di rituale propiziatorio e scaramantico, come evitare le donne e invitare gli uomini, uscire con le tasche piene di soldi, mettersi una banconota per scarpa ( con questo si sguazzerà nella ricchezza…) indossare qualcosa di rosso ecc, ecc. In molti posti, a mezzanotte,  nella piazza centrale del paese o della città come a  Bologna, si usa bruciare l’anno vecchio o la vecchia,  un fantoccio più o meno grande fatto di carta o di legno e paglia, al suo interno la gente  mette  dei biglietti con scritto quello che  vuole eliminare dalla propria vita o mentre brucia  grida: mori anno e chiudi inganno, mori anno e brucia guaio, mori anno insieme al danno! In famiglia, facciamo sempre un  vecchietto piccolino e lo bruciamo ovunque ci troviamo a festeggiare il Capodanno, se l’anno è stato buono prima di bruciarlo lo ringraziamo se un po’ meno gli infiliamo nella pancia un foglio con scritto quello che si deve portare via.  Il fuoco è un potente mezzo vivifico, di luce e salvezza in tutte le culture religiose e pagane, in tale occasione equivale alla rigenerazione umana scritta nell’orologio del tempo, dalle ceneri del vecchio anno spunterà il germoglio della rinascita, come nel mito dell’araba fenice la larva risorge  dalle proprie ceneri.

Poiché in quasi tutti c’è la  curiosità di sapere cosa ci riserverà di bello e buono l’anno in arrivo, vorrei terminare svelando sinteticamente  uno dei modi che uso  in famiglia e con gli amici per divertirsi e fare quattro risate profetando, cioè annunciando in quali settori della vita ruoteranno gli avvenimenti dominati  del nuovo anno. E’ un rito che va fatto solo il 1° Gennaio.  Si prendono due dadi,  si fanno tirare a turno, la loro somma, es. 4+5=9, determina l’ oracolo. Ecco di seguito i significati:

1 : anno di rinascita generale, evoluzione, libertà, obiettivi egocentrici; -con i dadi è impossibile ottenere 1, si usa nel cerchio numerato-

2 : anno impegnativo, in primo piano: denaro,  guadagni, rapporti di coppia;

3: la fortuna sorride e apporta successo negli spostamenti, relazioni sociali, comunicazione, creatività;

4: anno di lavoro sodo, di organizzazione, di realismo e  privacy;

5: anno strategico, amori, sorprese, cambiamenti, esagerazioni aggressive;

6: anno di obblighi, lavoro, cura personale, servizio al prossimo;

7: anno analitico, favorevole ai  contratti, giustizia, unioni, divorzi;

8: anno di abbondanza ma  delicato per partner, speculazioni, gioco d’azzardo;

9: anno filosofico da dedicare alla politica, viaggi,  ideali mistici, cultura, conoscenze extraterritoriali;

10: anno di avanzamento, iniziativa, prestigio, onori, carriera, professione;

11: anno dell’amicizia, solidarietà, protezioni, prestiti, progetti ambiziosi;

12; anno della fatalità, dei segreti, del ritiro, della ipersensibilità onirica.

Provate, oltre che divertirvi un sacco con gli amici, specie  arricchendo la traccia sintetica con un po’ di malizia divinatoria,  scoprirete in seguito che è un giochetto niente male, all’apparenza innocuo e suggestivo, nella sostanza futuribile più di quanto si pensa….Se non avete i dadi a portata di mano scrivete su un foglio in tondo i 12 numeri, procuratevi una bottiglietta o un cucchiaino e fatelo girare a turno, la punta dell’oggetto indicherà il numero e il responso da comunicare.

Scansione0021.JPG

Ecco la ricetta del serpentello o torciglione:

si triturano finemente 250 g di mandorle dolci e sbucciate meno una e si mettono in un recipiente aggiungendo 125 g. di zucchero, 50 g. di farina, due chiare d’uovo montate a neve,  6 cucchiai di olio extra vergine, due cucchiai di brandy, si impasta il tutto velocemente, si mette l’impasto sopra un foglio di carta da forno oleato e collocato su una terrina da forno, si da la forma di serpente a spirale, si pennella con il rosso dell’uovo separato dalle chiare,  si mette la mandorla come lingua, due bacche di ginepro o due chicchi di caffè per occhi, si decora il dorso con confettini o pinoli messi a lisca, si mette in forno a temperatura moderata per 35/40 m. e…. il serpentello di buon auspicio è pronto per essere divorato. Se lo fate, mangiatene almeno 7 pezzetti per appropriarvi delle qualità in precedenza descritte.

Buona fortuna a tutti, tantissimi auguri per un 2010 col botto….ricco di successi, abbondanza, amore, salute, serenità, amicizia  e felicità insieme a chi amate, portate nel cuore, desiderate. Ricordate di fare un  baccano infernale…per allontanare gli spiritelli cattivelli, tanta luce per richiamare gli spiritelli benefici e generosi….non dimenticate di: essere molto generosi con chi ha meno di voi, vi tornerà centuplicato ogni denaro regalato, pensare positivo per carpire l’energia sprigionata dal collettivo festoso, accogliere con animo aperto tutti per essere colmati dal nascituro 2010  di grazie e benedizioni divine !!!

 

 

031.jpg

SANTALUCIA

Scansione0001.jpg

Fin da bambina, il giorno di Santa Lucia, per me coincide con l’inizio dei preparativi al S. Natale. Era in questo giorno che in famiglia si faceva il presepe, si piantava l’albero e si tiravano fuori tutti gli ornamenti necessari per decorarlo nei giorni successivi. La nonna e la mamma preparavano il pesto per far i cappelletti e gli agnolotti, non ho mai capito il motivo ma pare che venivano buoni solo se il condimento si cuoceva e si macinava nel giorno della Santa. Alla sera, era consuetudine che le famiglie vicine si facessero visita per vedere i presepi degli altri  e definire quale era il più bello. C’era sempre un gran via vai di gente, noi bambini si respirava un’atmosfera di attesa gioiosa perché mentre si andava a casa del vicino “passava” Santa Lucia a lasciare dolcetti di zucchero, bamboline  per le bambine, soldatini per i maschietti,  e un piccolo gioco o qualcosa che serviva per la scuola. Era una sorta di gioco per i grandi  fatto  fra un bicchiere e l’altro di vinsanto e una fetta di torcolo, -cose che lasciavamo sul tavolo per rifocillare e ringraziare Santa Lucia – infatti ridevano, scherzavano e facevano dei segni di complicità come per dire:stai in guardia sennò i ragazzini capiscono l’antifona e addio sorpresa…Ancora mi sembra di sentire le voci allegre che si rincorrevano e nelle narici  i profumi  del muschio fresco, del ginepro, della noce moscata, dei mandarini, delle mele cotogne, dell’uva passa , del cedro candito che rivolando per la via si intrecciavano  e entravano dagli usci  creando un insieme dolciastro che ti si incollava addosso per tutto il periodo delle feste. Era un odore così insolito e gradevole  che forse è per questo che ancor oggi mantengo parte di quelle tradizioni come comprare l’albero, tirar fuori gli addobbi, iniziare a preparare il presepe con muschio fresco. – Per casa c’è un gran profumo di muschio che risveglia i miei ricordi… Sono andata a raccoglierlo nel bosco ieri, quello secco, non sa di nulla!!- C’era una canzoncina che le nostre mamme  ci facevano recitare,mentre si preparava il presepe, altrimenti dicevano la Santa non “passava”  per casa nostra, la saltava e lasciava i nostri dolcetti e regalini ai cuginetti o ai bambini vicini, figurarsi se noi non obbedivamo…col solito “altruismo” dei ragazzini la recitavamo a squarciagola …è questa

 

 Santialussia da’i occi bei

Scegni ju co’ to cammei

Angnoli stielle e campanei

Prigna chiè la siera se coprei

Santialussia da’ i occi ciari

Scegni jiu co’i toi reghiali

Santialussia daia lampaja

Spaie luise suie contraida

Santialussia daio pugnaile

la paiura tu ié  lontannie

chie la caisa gliè sicura

Santialussia doce e bea

ientra ju piagnino piagnino

Magna pur lu torcolino

Nu sveià  lu bambino

Lassa li doni sijè  steto boinino

La cegnere sijé  steto birrichino

Santialussia mija beia

te iengrazia la famiia

Vaije pur co’ stellia e campaniella

A doinà ognie luse e  miraviglia

 

 

Santa Lucia, vergine martire cristiana,  nata a Siracusa (283-304) è venerata da sempre, sia nella cultura cristiana  che ortodossa.  Per il suo nome Lux = luce o luminosa nella tradizione popolare è considerata la protettrice della vista e di tutti coloro che hanno problemi legati agli occhi. In realtà è la Santa che “illumina il cammino per arrivare a Dio” Anche Dante  era suo fedele devoto tantè che nella sua Divina Commedia oltre che decantarla per bellezza e luminosità degli occhi le assegna un ruolo di spirito celeste che ridiventa  umano per guidare nel cammino di fede come fece con lui : “I’ son Lucia lasciatemi pigliar costui che dorme; sì l’agevolerò per la sua via “(Purgatorio IX, 55-57)

 “Qui ti posò ma pria mi dimostraro li occhi suoi belli quella intrata aperta: poi ella e ’l sonno ad una se n’andaro (Purgatorio IX, 61-63)

Invece la tradizione dei doni in parte è stata associata alla donazione di tutti i suoi averi  ai poveri della città. In parte alla sostituzione  di vecchie feste popolari pagane,  le feste della luce che venivano celebrate in gran parte dei paesi nordici e di solito  iniziavano otto giorni prima del solstizio d’inverno.

Oggi le sue spoglie sono conservate nella chiesa di S. Geremia  a Venezia dove giunsero da Costantinopoli dopo vari trafugamenti.

I simboli legati alla Santa sono: gli occhi, la lampada, Il pugnale e la palma.

Il suo numero occulto è il 4.

Il colore: bianco perlaceo.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………                                                                   

Il torcolo è un dolce tipico della mia terra, per chi volesse assaggiarlo ….questa è  la mia ricetta:

 500 g.farina00-150 g, zucchero- 1 uovo- 70 g. burro fuso -150 g.cedro candito a pezzetti-100 g uva sultanina ammollata nel vino nero e strizzata-100 g pinoli- 20 g.semi d’anice- 10 cucchiai olio di oliva extravergine – 1 bicchiere di acqua – 20 g. lievito di birra-

Si impasta la farina con gli ingredienti, meno l’uovo, aggiungendo il lievito di birra sciolto in 1 bicchiere di acqua tiepida, dopo aver lavorato l’impasto per qualche minuto si mette in una teglia da forno col buco centrale ben imburrata, si lascia lievitare per un’oretta in luogo caldo, si spennella la superficie con l’uovo sbattuto e  si incide con 6 tagli di coltello, si mette in forno a 180° per 50m. Si serve accompagnata da Vinsanto o passito dell’Elba, oh! buon appetito…..

Scansione0013.jpg

SANTA BARBARA

fuoco.jpg

Ieri era Santa Barbara, la protettrice dei vigili del fuoco, dei minatori, geologi, della  nostra Marina. Militare, dei campanari. Oggi rarissimi, il suono delle  campane che  alla domenica ci sveglia bruscamente è registrato,  difficilmente è un maestro campanaro a diffondere il suono.

 Mi piace ricordarla. Nel folklore del mio paese è ancora una ricorrenza sentita e rispettata nel valore simbolico della  Martire cristiana, ma anche nel valore di riconoscenza e gratitudine verso il lavoro di soccorso che svolgono i vigili del fuoco.

Troppo spesso si dimentica che rischiano e muoiono per salvare  dalla  furia devastante  del fuoco acceso da piromani  persone, bestiame, boschi, case.

Legate  alla Santa si tramandano da generazioni  due espressioni:

 “ Pe’ Santia Barbra sta lu fuco e jardala”

Un modo di dire che si aggancia al lavoro agreste,  sancisce che le  faccende nei campi son terminate, l’inverno avanza, da ora si riposa e si  attende  che torni il tempo bello.

 “ Si vu scampà da fulminie e sajetta nu scurdà Barbra benedietta”

Espressione  più legata a un insegnamento, un monito ad agire giustamente per evitare ciò che  successe all’aguzzino della Santa il 4 dicembre del 306, quando la decapitò  senza ragione e subito dopo  punito dalla giustizia Divina,  morì colpito da un fulmine.

 

 A dir la verità, questo secondo detto mi ha suscitato qualche riflessione amara agganciata a certi avvenimenti recenti che hanno incendiato  pulpiti e tribunette, surriscaldato gli animi arroventando l’aria che si respira, già di per se soffocante, aizzato cori e coretti a cantare buttando benzina sul fuoco invece che evitare di  steccare.Mi hanno quasi rotto i timpani con le loro voci tonanti su Berlusconi che è la causa d’ogni sventura italiana, che gli italiani rinsaviti vogliono che si dimetta, (quali?) esca dalla scena politica, così i bravi lavanderini  finalmente smacchieranno il paese  e tutti vivranno felici…. Una serie di baggianate per toglierlo di torno, sgombrarlo, come ho letto da qualche parte, quasi mi fa pensare che sotto sotto l’interesse è diverso. Oh! Anche quelli che campano sulle sue spalle pubblicando libri e libretti e  girando qua e là  a straparlare  hanno l’onestà di ammettere: senza di lui come avrei fatto? Chi mi avrebbe fornito tanto materiale? Garantito introiti cospicui, colletto immacolato, scarpe lucide, capelli laccati,  avrei dovuto sgobbare,  indossare una lercia tuta, un paio di scarponi, avere le mani callose!!!

 Mi hanno seccato i modi melliflui, dico  e non ammetto, sono garantista ma indirizzo il  dibattito col principio opposto… alcuni mi sembrano bambini convinti che gettando tanti sassi  nello stagno prima o poi con  uno di quei sassi   centreranno il bersaglio agognato.

Non riesco più a digerire quello che circola in tv, su fc, o in certa stampa, il troppo storpia sempre,   la critica da obiettiva è divenuta ossessiva. Ieri sera poi, guardando anno zero, ho toccato il fondo della mia sopportazione, pur da fedelissima telespettatrice di Santoro e non di Vespa assistere al solito assalto alla diligenza è stato un travaglio così spossante da togliermi il desiderio di  ripeterlo al prossimo giovedì.

E che dire poi di tutto l’ esplosivo trans- tante da un canale all’altro in orari pomeridiani? Fulmini e saette si abbatteranno sulla mia testa se trovo inopportuno che certi argomenti vengono trattati in orari pomeridiani, quando i bambini girano per casa, con modi e toni contro ogni buon senso di informazione sociale e di contenuto educativo!! Ognuno ha diritto di scegliere come vivere la sua vita, se da donna, da uomo o mezzo e mezzo, ma nessuno ha  diritto di far passare normale un comportamento sessuale o di stile di vita per comune quando non lo è.

Il modo di fare informazione oggi, mi ricorda i tempi nei quali la lavatrice era poco diffusa, quando le donne si recavano a lavare i panni alla fonte pubblica,  mentre lavavano sciorinavano fatti e fattacci, ognuna li riportava a modo suo e alla fine quello che circolava  era una Santa Barbara di chiacchiere, una polveriera che in certi casi  provocava gravissimi danni a persone o  famiglie prese di mira ma siccome nessuno poteva risalire alla fonte ognuno dormiva tranquillo finché non gli toccava la stessa sorte.

Spero che la Santa mi perdoni lo sfogo che mi è esploso spontaneo.

Per fortuna che  gli italiani son tutta altra cosa, rispetto a quelli dipinti o  fatti circolare nel mondo mediatico, come ha ricordato il nostro Capo dello Stato ci sono migliaia di italiani che  agiscono concretamente sul territorio e anche fuori senza prima suonare la trombetta, italiani che ogni giorno con il loro volontariato suppliscono a tanta indifferenza verso i deboli, gli emarginati.

 

VINO, CASTAGNE E COMPAGNIA

Anche quest’anno è andata, come si suol dire  abbiamo fatto il nostro San Martino. Ci siamo radunati una trentina,  fra parenti e amici, a casa mia concordando una serata informale, da passare in allegria, senza tanti fronzoli,  intorno al camino a smangiucchiare,  cuocere castagne, brindare col novellino, scherzare, raccontare un po’ di fatterelli e anche  sbracare su questo e quello. Ognuno ha portato qualcosa da sgranocchiare e da bere. Alla fine ne è rimasto tanto che per tre giorni farò a meno di cucinare! E’ stata una serata rilassante, festosa e piena di sana letizia, i ragazzini si sono divertiti un sacco ad ascoltare i racconti rievocativi dei grandi, hanno voluto sapere un sacco di cose, così gli abbiamo raccontato la leggenda di San Martino, perché si chiama estate e si festeggia. Debbo dire che il racconto è stato un po’ pasticciato dai ricordi diversi che ognuno di noi si era fissato nella mente da bambino, ascoltando i racconti dei propri nonni o genitori, dalle risate e gli sfottò reciproci, perciò  non so quanto abbiano capito. Comunque i racconti hanno creato  un’atmosfera viva e familiare, un po’ retrò e con  qualche sfumatura  d’ antiche  situazioni vissute in passato, tuttavia senza eccessive nostalgie che facessero languire la serata, anzi tutto s’è concluso felicemente con cantilene  e filastrocche legate alle nostre diverse radici che andando nel solito ristorante o pizzeria sarebbero rimaste nei cassetti della memoria. Riporto una canzoncina  della mia terra, non per snobbare le altre, perché non le so:

 

Tre iorni e un pezzettino  iè l’estate de’ San Martijo

Lo primo, stua la botte e saggia lo vino

‘mazza lo porco e spartisci co’ io vicino

coci lo pane e lo dolcino  piccia el lume e lo camino

‘loggia e sfama lu poverino poia la zucca sol cuscino

dormi e sogna e  no’ pensà el demane ci’è sarà

Lu  secondo, ‘sloca l’oio da’ mulino solca lu campo co’ vijno

da semenza a ugellino poia lu mosto ne’ io bottino

copri moie e bambino diidi pane co’io  miserino

scruta lu monte se ha cappeio e lu fosco lu pianello

piccia foco e lumino pe’ vede lu cammino

Mangna e bei  a cor felice  ballotta e  spagnotta

Spranga l’uscio lu diavolaccio ricoera lu poieraccio

Poia la zucca sol ganciale dormi e sogna el demane

Lu  terzo,  mungni vacca spraia l’aia pilja ascia e canestra

va  a macchia a fa’ la frasca  la fastella a fascina

mucchia grano e sfarina aggrega moglie e vicina 

marita figlia zitellina scampana donna birichina

tira lo vicino pe’ fondello pe’ scampà da l’onferno

piccia foco ne’io camino metti tizzo no’ scaldino

cuccia  lo caldaro pe’ faiolo mesta e rimesta  co’ ramaiolo

brustola pane salsiccia e  costacina sgreppia fino a mattina

lu pezzetto chie rimane te serve pe’ demane

tizza carbone carica schioppo va’ a salà lu maiale

rimpinza la pansa e sona campane no scordà lo salame

ringrazia San Martijo chie l’inverno iè vicino

Non conosco l’autore.Da ragazzini si cantava la sera correndo a cerchio intorno ai  falò che si accendevano  in onore di San Martino, c’era sempre qualcuno che ci accompagnava suonando l’armonica a bocca.

Per la cronaca: San Martino era di Pannoia, un paese dell’attuale Ungheria, è il patrono dei poveri e dei mendicanti (dal significato simbolico della spartizione del mantello) dell’esercito e della fanteria (dal significato del suo nome che deriva da Ares, Marte, dio della guerra) da noi anche del fuoco, dell’amore non corrisposto, degli imprevisti nei viaggi. Le forme dei simboli associate al Santo sono: la palla di fuoco rotolante e il bastone pastorale. Il colore  rosso. I numeri 11 e  4, quest’anno anche il 33.

 

Scansione0008.jpg

Ognissanti

Scansione0012.jpg

Stanotte per alcuni è la vigilia di Ognissanti, per altri la notte di halloween, la prima da vivere secondo il messaggio cristiano la seconda in modo stravagante e pittoresco. Per me è un momento magico, un mescolio di emozioni e riti amplificati dal tempo, custoditi dalla memoria come tesori da non disperdere, per mantenere un contatto con gli avi e come rilettura di gesti, usanze e sapori tra il mistico e il piacevole vissuto in famiglia accanto a persone care.

Ieri ho iniziato a entrare nello spirito della ricorrenza. Per prima cosa ho comprato delle melagrane una da tenere in casa e altre da regalare. Secondo l’usanza non si devono mangiare, si mettono nella fruttiera e si aspetta di vedere se seccano o marciscono. Nel primo caso, fino al prossimo Ognissanti, si avrà prosperità per intercessione di forze spirituali buone, nel secondo caso forze oscure o spiriti ribelli contrasteranno le nostre azioni e le cose ci andranno maluccio. Poi ho passato il pomeriggio a preparare le famose fave dei morti dei dolcetti fragranti e profumati cotti in forno a forma di fave bianche e nere, fatti con un impasto di farina, zucchero, uova, mandorle triturate dolci e amare, scorza di limone, cannella, acqua d’arancio, per avere le fave nere all’impasto ho aggiunto cioccolato in polvere…  Secondo il folclore animistico delle mie radici, le fave sono alimento di espiazione, vanno messe in tavola la sera del 31 ottobre e mangiate entro i tre giorni consecutivi in onore dei morti per riparare ai torti fatti loro, in particolare per essersi dimenticati di ossequiarli con preghiere di suffragio o averli rimossi dai ricordi.  Con una parte dell’impasto ho fatto anche gli stringhetti, dando ai dolcetti la forma di tibie. Questi li ho fatti per esorcizzare la paura del tempo poiché la ruota gira inesorabilmente…Stasera invece accenderò un sacco di lumini, dalle nostre parti è importante in quanto simbolicamente si illumina la strada a coloro che vorranno farci visita in sogno per darci dei messaggi o semplicemente per ridestare il nostro interesse verso i valori dello spirito, in più rischiarano le tenebre che ci avvolgono facendoci passare dal caos intimo alla luce.  Quand’ero ragazzina si andava anche a fare un gran falò in un crocicchio per imbrogliare gli spiriti ribelli, la gente diceva che perdevano l’orientamento e non ci avrebbero tartassato con i loro scherzetti poco simpatici.

Istintivamente non ho saputo trattenermi dalla tentazione di arricchire le usanze originarie con qualche tocco di “modernità” ho comprato anche delle zucchette da mettere qua e la, cioccolatini e caramelle da regalare ai bambini che come ogni anno girano di casa in casa con costumi bizzarri ripetendo: dolcetto o scherzetto?  Domani invece mi dedicherò alla parte meno festaiola ….

Auguro a tutti una notte piena di “sorprese”  o se volete: “  la notte di Ognissanti, venite con me, faremo tremà tutti quanti, con lazzi, canti e spaventi”