ALITO DI BREZZA

 

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Madre,

non ti ricordo tanto bianca e silenziosa

eppur su quel letto d’ospedale, sparso tra monti

Il tuo volto incorniciato da ovatta spumeggiante

 come raggi lunari che scivolan serpentini mi  rifrange

sull’acque calme del nostro lago sciabordoso

ombreggiato da riflesse colline e argentei filari d’olivo.

Non ricordo madre di averti visto supina

stesa a riposare senza quel faccendio di mani,

quel riso cristallino e  dirompente che m’invade

al risveglio, fugando nel chiarore del mattino

le ombre portate da deliri  onirici molesti.

Madre,

non vedo lo sguardo malizioso  migrar tra le pareti

cercare aloni  di volti amati e passati dolorosi,

né il tuo petto ansima nella fretta

di districar gli affanni della vita,

non sento il ticchettio de’ passi andanti

di figlia in figlia per allievar crucci fumigosi   

e il ritmo del tuo canto stornellato perdersi nella via.

Madre,

sento il battito dell’orologio

 rintocca dal campanile della tua chiesa

mi sembra un canto accorato che svolazza

tra un olezzo di fiori sparsi e grani di  litanie

recitate da un coro di voci  frastornato

una brezza all’improvviso ti carezza

passa tra cuori affranti di stupore

sfiora ginocchia piegate e mani inquiete,

ti solleva, ti porta via come piuma leggera

si perde tra le nubi di occhi lacrimosi.

Madre,

 così bianca e indifesa mi sembri

una bimba spersa tra  braccia vigorose

con  lento dondolio la cullan amorose

sul ritmo d’una nenia a batter  d’ umido ciglio

chiude a finestre spalancate sul mondo

 squarcia  orizzonti discosti fra  luci e stelle

e suoni misteriosi come ali di colombi

Madre,

non ti ricordo tanto bianca e silenziosa,

ti ricordo allegra e maliziosa, con l’occhio luminoso

spalancato sull’alito di brezza della vita

nel giorno che ci sei entrata. 

 

 

 

 

 la foto l’ho scattata  sul monte crizna

ALITO DI BREZZAultima modifica: 2010-04-13T14:48:00+02:00da difda4
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