Caro Paolo

borsellino

Caro Paolo

Dopo 24 anni nella nostra terra bellissima quasi o nulla è cambiato. Disgraziata era e disgraziata resta.  La mafia continua i suoi sporchi affari su tutto il territorio. Come si suol dire impera prospera dalle Alpi alle Piramidi. Ha cambiato faccia, abito e maniere ma non la sostanza. Ha camicie immacolate,  abiti firmati, scarpe su misura, modi raffinati. E’ acculturata, parla un corretto italiano  e un inglese anglosassone. Ha residenze in tutto il mondo arredate con lusso discreto, quello dell’alta borghesia non quello pacchiano dei rubinetti color oro.  Non gira con  la lupara e le pistole ma con autista in limosine, con manager valigette, pc  e smartphone di ultima generazione . Frequenta i migliori  salotti culturali, disquisisce su temi di filosofia, letteratura,  politica, teatro, musica. Gira il mondo in bisness class. Frequenta i ristoranti stellati e  brinda con vini e champagne pregiati. La mafia Paolo  per agire indisturbata in ogni dove e a tutti i livelli  si è fatta camaleontica, resa  più invisibile. Ha messo da parte la volgarità e si è circondata di eleganza, classe e distinzione, per essere più spietata ha frequentato corsi di alta finanza, stage economici e imprenditoriali, sottoposta a tirocini fulltime di lingue e comportamento.   Insomma Paolo per quanti sforzi han fatto i magistrati onesti come Te e le forze dell’ordine la mafia non è sparita anzi… Anzi si è estesa e rafforzata tanto che in un modo o nell’altro oggi comanda  in tutti i gagli  del potere finanziario, economico, commerciale e  imprenditoriale, direi che si è quotata in borsa e gioca coi destini del prossimo. Si è talmente arricchita da avere capitali solidi e liquidi da comprare chiunque ovunque. In questi 24 anni si è infiltrata e impossessata del potere che conta, quello che investe, manovra indisturbato,, guida a suo piacere  interessi pubblici e privati.  Mi rincresce dirtelo ma la strada distruggi mafia è ancora lunga, irta di trabocchetti.  Per eliminarla, come hai detto Tu: ” Nella lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. ” P. Borsellino.

Il profumo  di pulito Paolo ancor non si avverte, a prevalere è il puzzo. Un ammorbante puzzo che gira, gira  contamina e intossica. I bacilli mafiosi Paolo lo sai, sono  virulenti.

Per estirparli ci vorrebbe che tutti strappassero l’infestante  gramigna che li alimenta. Ci vorrebbe che tutti  si ribellassero alla sporcizia morale, all’omertà, all’indifferenza complice. Ci vorrebbe di scardinare i loro portoni, martellare ogni stanza con un no mafia di tutte  le giovani generazioni. Un no incessante,  determinato di cervello, cuore e azione. Purtroppo quei pochi giovani coraggiosi  che tentano sono risucchiati dal sistema infetto.  I più strangolati  dalla disoccupazione, da un futuro precario, dalla mancanza di ideali freschi e puliti, dall’assenza di speranza  sono assuefatti  all’inerzia omertosa: Altri strangolati dal ricatto della miseria  sono nelle loro maglie illusorie e da  manovali burattini.eseguono il lavoro sporco, quello plebeo dei pesci piccoli. Così mentre loro  finiscono come sardine, a volte in modo tragico  altre in scatolette di cemento,  gli squali veri, i pesci grossi  famelici e crudeli, camuffati in  eleganti abiti firmati  continuano a nuotare indisturbati  e ogni tanto vanno a spiaggiarsi al sole in splendide località riservatissime.

Ogni giorno con grandi sforzi vien fuori un aggancio mafioso ma il giorno dopo un altro aggancio  occultamente viene concluso. Sembra una girandola impazzita che nessuno sa fermare Paolo. Io non dispero, gli uomini  giusti pure  ma al momento… solo chi ha memoria e non dimentica…

Caro Paolo, Il tuo ricordo è vivo in me e in tanti. Beh, in altrettanti come da lassù saprai è fittizio e dura meno d’un cerino. Però, almeno io, lo sai  che non posso scordarmi quel lontano luglio del 1992. In un giorno caldo e assolato  si è portato via il mio papà, in un altro ancor più caldo, infocato, il  tritolo si è portato via Te. Due uomini, dallo sguardo profondo, sincero, tenaci nell’essere sempre se stessi e nel lottare per i propri ideali. Uomini d’onore nel dire e nel fare, giusti, onesti valorosi. Quel 1992 si è portato via il mio eroe e l’Eroe di Tutti.

Scusa se mi son permessa un tono tanto amichevole, ma per me sei un amico, un grandissimo amico che mi ha e continua a insegnarmi tanto.

Con rispetto e tanta gratitudine di aver dato la vita da indomito combattente della giustizia ti ringrazio Paolo.

Grazie da tutti quelli che non scordano

Dif

 

 

Caro Paoloultima modifica: 2016-07-19T22:31:05+02:00da difda4

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