Continuando…

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Continuando, il già detto dei possibili eventi globali che  illudersi a tutti fa male. Andando ai segni che delineano lo schema cosmico, che può esporre invece ad hoc il sibillo? Beh, ad hoc per ognuno uhmm…! Nel complessivo… In primis può esprimere che il 2023 al primo venticello marzolino par proprio riservare una sorpresa generale da evolvere la sorte a tutti. In meglio o in peggio? Dipende da quel che a livello individuale uno intende! Una cosa è comunque certa. Quella di stare allerta in modo da cogliere l’attimo per afferrar il rametto di salvataggio che  nell’arco dell’anno dal fato cosmico è offerto. In ogni caso, in cielo si mormora che attenti e distratti a tutti i 12 segni qualcosa di diverso li desta. Qualcuno percepirà che è l’ attimo per sbarazzarsi di quel che è arcaico per affermarsi; qualcun altro intuirà di tuffarsi di lena in quel che fa per finanziariamente risollevarsi; altri d’iniziar a riflettere su quel che veramente voglion o possono ottenere da collaborazioni cogli altri; certuni che pazientare è inopportuno ed è meglio sbrogliarsela cambiando strada ai traguardi; tal altri, più fortunati, che finalmente si ricomincia a sognare di avanzare spediti verso la vittoria ambita. Al dunque come la va sibillo? In sintesi le stelle dicon che ai segni di acqua quest’anno la va un po’ a tutti ma agli scorpione meglio di tutti; ai segni di aria che da fare ce ne è per tutti ma è la bilancia a destarsi prima per cantarle a tutti; a quelli di fuoco che quest’anno possono rinvigorirsi e imbarcarsi per nuovi ambiti percorsi ma è l’ ariete a batter tutti; ed ai segni di terra che può dir di meglio se non che dal sol di maggio possono rimpinguare le casse ma è il toro a intascar la fortuna grassa. Ciò detto, quel che  il sibillo puo’ ai singoli segni segnalare di bello o meno è quanto segue:

ariete: meglio non dormire, conviene da subito mettersi in moto e ripartire. Col bel venticello che spira e riarma l’energia deterministica, è opportuno attivarsi a osare e non a indugiare. Per cui, fissare obiettivi, traguardi e avventurarsi in nuove sfide nella giungla professionale, è il mantra annuale da sfruttare per risalire nella scala economica-sociale e riaccendere quel fuoco passionale ottimo per guerreggiare e vincere. Al dunque, la sorte è propizia a rialzar la testa e instradarsi con fiera volontà verso le mete auspicate. Quest’anno, non delude i progetti e l’impegno. In ogni settore fornisce l’occasione giusta per riequilibrare l’esistenza su un livello di sollievo, in più, in ambito lavorativo e professionale la chance per alzar la posta di ingaggio e in quella relazionale di pacificar gli animi. Tuttavia vai di lena nel primo semestre, nel secondo un po’ rallenta ma se sul finir dell’estate sbuca un contratto finanziariamente vantaggioso, sii accorto, non precipitarti a firmare, leggi tutto e annota i segnali che invia il tuo intuito.

Toro: quest’anno spira un vento forte, giusto giusto a un cambiamento che spazza via l’ anticaglia che da un po’ impaccia la proverbiale pazienza e ti rilancia su ogni piazza in cui venturi la solerzia. Bensì, prima di elaborare progetti e azioni idonee a migliorar l’attuale posizione, puntella bene i piedi da non perder l’equilibrio e cadere a terra. Oggettivamente scrutando il ciel che ti sovrasta il vento è favorevole ad agevolare il variare in meglio l’esistenza, ma un tantino pazzerello, per cui c’è rischio che sul più bello ti trottola a mulinello da invertire la marcia ai traguardi ritardando il successo o concludere quanto in progetto. Quindi fino a maggio stai ben attento da che parte gira da batterlo sul tempo, poi vantaggia le idee positive a mirare un tantino più in alto e nelle questioni economiche-operative tira fuori iniziativa e competenze e vai dritto dritto al punto d’arrivo con un bel bottino. Tuttavia tra settembre e ottobre nelle relazioni sii ancor paziente in modo da evitare spinosi conflitti a lungo termine, anzi….anzi se in famiglia o con soci t’avvedi circolar qualche malumore fai la valigia e parti per un lungo viaggio all’estero.

gemelli: non sarà un anno carico di frizzi e capricci da brillar in società e tantomeno per sfoggiare la scaltra dialettica accattivante qua e la. Piuttosto è di quieto ragionare sul come agire per progredire il complessivo esistenziale e orientare le competenze professionali a misurarsi con maggior senso pratico nella realtà circostante, dimodochè stabilizzare i guadagni e facilitare la realizzazione dei prefissi traguardi. Quindi, a ben intendere il fin dell’anno, più che contare sulla fortuna devi contar sulle qualità logiche, pertanto nei momenti un po’ ostici che è accertato non mancano di bussare ogni tanto alla porta, diventa fondamentale mantener il controllo nervoso e salutare chiarire ogni qui pro quo con colleghi, partner e familiari.

cancro: ecco un anno buono per cancellare dall’agenda della memoria sconfitte e disillusioni per finalmente recuperare fantasia e buonumore e cogliere inedite opportunità per inaugurare una nuova esistenziale stagione. Dunque non essere indolente e affidati al buon vento. Anzi, nei primi tre mesi metti in moto le antenne intuitive e ripulisci l’ambiente dalla soggettività, poi in aprile ristruttura la volontà ad essere indipendente dal clima affettivo che ti serra l’agire dinamico e creativo. Così, a maggio, la buona sorte può spalancare le porte per muoversi in ogni settore senza intoppi, e passo dopo passo elargire consistenti occasioni per concretizzare i desideri e rendere gratificanti tutte le operative azioni e, perché no, incontrare anche l’amore. Però stai attento al solleone, troppe emozioni rallentano la digestione!

leone: scegli tu… in quest’anno se vai oltre nel pretendere non concludi e ci perdi l’ occasione di aumentare guadagni e reputazione. Se ti accendi litighi inutilmente, trasformi un puntiglio in dissidio, comprometti il successo dei progetti e la sicurezza di poter contare sull’appoggio di colleghi, famiglia e partner. Ma se pazienti negli intenti ambiziosi, ti riconquisti gli amici, sbaragli i nemici e arrivi ai traguardi senza alcuna difficoltà in ogni ambito, inoltre eviti rischi e pericoli da stress. Tieni a mente che se vuoi mutare le condizioni attuali, le migliori opportunità, in ogni settore, la sorte le offre nel primo e ultimo trimestre, per cui occhio a non garbugliar gli eventi con la solita solfa egocentrica che sei er meio der meio, tra giugno e settembre, zitto zitto qualcuno può rifilarti una brutta sorpresa.

Vergine: con una serie di contrattempi l’anno sembra proprio metterti alla prova del nove. Tuttavia se mantieni ben saldi i nervi e lasci da parte polemiche ed esitazione, sfoderi l’arma dell’ardire tenace, al tirar delle somme incameri un bel bottino di padronanza da avvantaggiare l’avanzare programmatico lavorativo e al destino complessivo. Per cui un anno un po’ bizzoso negli eventi pratici quotidiani, in alcuni momenti assai stressante e psicologicamente impegnativo per fronteggiare e risolvere le grane ma costruttivo all’avvenire. Può essere che nelle relazioni vecchie, trovi un buon socio, in quelle nuove, il partner  che da tempo sognavi. 

bilancia: in quest’anno hai tutte le chance di ritrovar il quid diplomatico che ti fa brillar in ogni ambito, però, fino a giugno vai adagio nel giudicare scarse le possibilità di incassare compensi equi al merito. Particolarmente evita di questionar in famiglia e accetta le offerte di collaborazione dimodochè aver tempo per concentrati ad ampliare le competenze professionali appropriate ad ammodernare i metodi del pianificare e dribblare in anticipo sleali e concorrenti. Ma poi lanciati a razzo con entusiasmo sugli obiettivi programmati, trascinerai la fortuna dalla tua parte che faciliterà l’occasione di eventi e relazioni da ricavare un posto al sole a portafoglio, sentimenti e professione.

scorpione: non iniziare l’anno turbato da un fato che, diciamolo pure, ha intralciato e reso difficile ogni sentiero battuto e qualche volta pure beffato negandoti il successo meritato, poiché questo è tutt’altro. Infatti, a ben scrutare sei tu al comando del favor stellare, senza dubbio il 2023  ti riserva una bella fetta di fortuna da rifocillar corpo e animo in ogni esistenziale campo. Quindi rinfranca lo spirito di iniziativa a programmare gli obiettivi pratici in modo positivo e posiziona l’eccellente intuito sulle mete da raggiungere senza indugio. Poiché, la buona sorte, già all’arrivo della primavera, con una serie di opportune coincidenze ti darà un assaggio di come intende spianar la via del successo a quanto in progetto, e da ottobre in avanti, mette sul piatto, un carico di gratificazioni in prestigio e soldoni e la certezza di un domani migliore, non dar credito agli imbroglioni e non perder la calma in discussioni. Con tutto ciò, per non farti perdere lo smalto combattivo propone all’ambizione anche qualche azzardo in più che gestito con testa e passione, in certe trattative, fa ottenere vantaggiosi accordi.

sagittario: smetti di dubitare, rimetti le ali a brio e passione e affronta l’anno con leggerezza ed entusiasmo poiché è quello giusto per metter all’angolo gli impegni tortuosi che tanto hanno intralciato il quotidiano del recente passato. Eh si, la sorte sta maturando un bel cambiamento in cui per primo ti rimette in cammino verso le mete ambite o progettate ancor non conquistate per diverse circostanze che han frenato, talvolta duramente avversato, le possibilità di arrivare al traguardo. Poi ti rinvigorisce il carnet relazionale con qualche conoscenza improvvisata ma altamente adeguata per inserirti in quella parte di società affine al tuo gentil pensar e facilmente comunicare. Dopodiché, da maggio in avanti darà nuovo slancio a professione e sentimenti facendoti fare un bel salto di qualità in prestigio, guadagno con ottima intesa col compagno . Infine ad agosto penserà al tuo look donandoti un aspetto determinato e assai brillante da vincere qualunque timore di critiche ambigue, da novembre a interagire con ottimismo e osare anche una bella fuga temporale per accrescere la visione culturale. 

capricorno: scalpita scalpita, avanza e indietreggia, che ci credi o no, sei prossimo alla vetta. Quindi, fin ad aprile prosegui spedito verso l’obiettivo ambito che con avvedutezza hai pianificato e tanta energia, costanza e decisione impegnato, per superare le varie complicanze. Bensì a marzo, stai ben accorto agli eventi del circostante e in ambito professionale registra i movimenti insoliti di colleghi e concorrenti, da ambedue puoi apprendere delle novità da sfruttare a vantaggio nella carriera e astutamente collocarti in una posizione di maggior autorevolezza con al seguito un aumento di guadagno. Oltre a ciò, il 2023, attraverso occasioni fortuite e mezzi razionali per intercettarla, propizia anche un importante mutamento, coincidente, soprattutto, con la sfera personale e i settori connessi alle attività pratiche. Invero, alla luce oggettiva, la trasformazione è già in atto da lungo tempo, per cui non c’è da temere un brutto tiro della sorte, o cambiamenti fatali, piuttosto la conclusione di un ciclo evolutivo essenziale al progredir nell’esistenza. In ogni caso, tutto il contesto cosmico palesa d’esser un anno intenso di eventi giovevoli alla crescita finanziaria speculare alla competenza nonché, a parte alcuni brevi contrattempi, di successo gratificante. Tuttavia lascia poco spazio a distrazioni, concede alcuni momenti per coltivare relazioni e nuovi interessi, qualche emozione piacevole negli affetti.

Acquario: non sarà un anno incolore, ma di frizzante rivoluzione. Eh si, finalmente si esce dal tunnel scialbo e si rivede la luce del dinamismo libertario. A tutti gli effetti, scrutando il ciel, si intravede un cambio di look determinante per rimettere in gioco al presente determinazione e dialogo e aprire al futuro un nuovo sistema di viver e condividere la vita. Non c’è che dire, volenti o nolenti è l’anno da mettere in moto tutti i talenti per convincere il destino a cedere le redini e offrire tutte le opportunità per mettere al bando incertezza e blocchi e fare scelte risolutive da pilotare, i come e i perché dei settori dell’esistenza, in modo concreto, affine alle qualità specifiche e soprattutto appagante intelligenza e spirito. Quindi il mantra del 2023 è condurre attività professionale, relazioni, sentimenti ed avvenimenti in autonoma percezione e fattività. D’altronde l’anomalia dei modus operandi sta negli ultimi anni, scardinati da quella disinvolta originalità e ribellione al tran tran e interrati nelle remore delle delusioni. le chance migliori le offre al primo sol di febbraio e marzo, al solleone d’agosto e al frescolino autunnale, quelle un tanto ancor di paure, conflitti e indecisioni a maggio e ottobre.

Pesci: stai attento a chi conosci o per caso ci intavoli un dialogo, può essere il tuo pesce propizio a instradarti in un percorso innovativo nel quale scoprir potenzialità ancor inesplorate che messe in pratica ti faran guazzare in acque produttive da assecondare la realizzazione di quei progetti accantonati e pure quelli ai quali mai avevi pensato. Per di più, un buon vento da fine marzo a tutto aprile, e da fin novembre a natale spirerà in direzione ottimale da recuperare un po’ di chiarezza intellettuale per resettare l’ambiente operativo e relazionale da poi avventurarti senza timore in lidi perfetti per creare rapporti gratificanti e certi. Comunque, Il top delle idee e del fiuto proficuo a captare come realizzare i desideri l’anno lo riserva sul finir di ottobre, quello da lasciar stare ogni azzardo speculativo o relazionale a metà luglio.

Per concludere, il ciel delinea le possibilità fortunose ma è l’individuo a praticarle. In conseguenza, la buona o cattiva sorte di un destino ognuno se la decide. Pertanto può essere che qualcuno ribalta ogni indicativo pronostico del segno cosmico, certuni, con le loro decisioni, vanno oltre il personale e possono perturbare gli eventi di tutti quanti.

 Ah…perchè  ora e non prima? Beh  ormai lo sapete che i tempi  del sibillo son di lassù e non quaggiù. 

                    1 ariete-horz

Ad ogni modo augura di far le mosse giuste e di viver il 2023 senza troppe angustie. 

bydif

Illudersi? ahiahai!

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Se vale un adagio in popolaresco : “quel che in terra è manifesto il ciel dispensa ”ahi ahi, meglio non coltivare illusioni che quest’anno dal ciel piovano favori per spianare  la marea di questioni che assillano i più dei terrestri tutti i giorni. Dando un occhiata, qua e la, tra dissennati, mistificatori, incoscienti, mentitori, odiatori, virulenze patogene e slinguaccione, in ogni parte del pianeta c’è un guazzabuglio che nessuno rallegra. Così è scrutando un tantino lassù, analogamente l’insieme non rasserena, o perlomeno a pochi eletti par concedere un benigno sollievo. Premesso ciò, quel che il Sibillo pensier può esprimere nel generico complessivo sul 2023 è un cambio globale rilevante che implica stimoli di inediti avanzare collettivi, alquanto temerari e al contempo ipersensibili all’affrancamento circostanziale partecipe, attivante composite disquisizioni etico-culturali e religiose, subbugli e popolar cagnare nella gestione politico-economico- sociale, nonché, in specifici momenti, atti provocatori mirati a decondizionare codificati sistemi coercitivi, comunicativi, difensivi.

All’uopo ragguaglia: dilatazione di avvenimenti nazional popolari e intergenerazionali; amplificazione delle iniziative indipendentiste; intensi scambi diplomatici; strategie, pianificazioni, deliberazioni intro-extranazionali; trasformazione profonda tra paesi alleati, organizzazioni solidali, sindacali e umanitarie; fluttuazione finanziaria di stati, paesi, banche statali, industrie, risorse singole e collettive; sviluppo in ricerca e progettazione scientifica, clinica, tecnologica, atomica; variabilità massmediatica di costume e linguaggio; innovazione filosofica e ristrutturazione eco intellettuale universale; aumento della mobilità , del desiderio di accumulo, di interazione coesistente, di propagare teorie e cognizioni. Possibile una scoperta straordinaria o rivoluzionaria in ambito aerostatico.

Rischi di impeti rivoluzionari, assembramenti socio- destrutturanti sistemi statali, polifunzionali; azioni incontrollate e assurde di radicalismi ; ribaltamenti di concertati comunitari; mutazioni di potere e di comando nei governi; imprevedibile sovvertimento di status quo di potenze; crisi ideologiche e spirituali.

Pericoli di cattività ed esili da indecifrabili intenti antagonisti, pseudo verità, manovre occulte concorrenziali, sabotaggi, cospirazioni criminali, tradimenti, raggiri. Gravi difficoltà pratiche, privazioni, stagnazioni e blocchi fisici e psicologici, squilibri e fragilità identitarie, inversioni esistenziali.

Accadimenti fatali, per esasperazione critica, megalomania dialettica, rivendicazioni ostinate, egocentrismo, cinismo; disorientamento esistenziale e dilemmi quotidiani, influenzabilità anomala, escamotage e convulse intemperanze internazionali.

In particolare appunta: la caduta di molte illusioni allucinate da suggestione, mal decifrazione di intenti, orientamenti egocentrici allarmisti perforanti le sensibilità di status conservativo. Retromarcia di convinti travisati da panico; declino carismatico e subsidenza di consenso con disavallo amicale per realtà falsata o neutralità fumogena.

Detto ciò dal ciel sovviene: al primo venticello di Marzo uno spostamento cosmico metterà in moto un cambiamento rigoroso che modificherà le urgenze di governi, istituzioni socio-economiche e private, nonché una correzione di attendibilità di certi carismi popolari e avvicendamento di fronte-man alquanto sorprendenti. Mentre al tepore solar dei primi di aprile un flusso di energia impulsiva incrementa l’attrattiva redditizia da volgere lo sguardo altrove ai  leader politici e dirigenti apicali. Invece, dal fiorir delle rose di metà maggio, al raccolto dell’uva al sole settembrino, può spirare in senso  favorevole per estendere il raggio d’azione nazionali, investire a lungo termine nei settori ambientali, perfezionare progetti di progresso economico-imprenditoriale. In modo particolare al solstizio di giugno predisporre un cambio repentino di rotta determinante alle questioni finanziarie e di profitto. Tuttavia, può essere anche provvido a far mulinare eventi improvvisi e maturare un incremento di spese, cali produttivi, forti perdite fruttifere. Soprattutto dal 29 marzo al 10 aprile, dal 21 maggio al 10 luglio e dal 23 ottobre al 25 novembre ventilare estreme potenzialità di prosopopea trionfante da far esplodere una serie di criticità internazionali piuttosto ostiche da coordinare in ragione metodo e tempistica solutiva. Inoltre, a più riprese, infiltrarsi in certi contesti e alzare un polverone polemico di generalizzate assurdità da cagionare caotici episodi di faida bellicosa. Avverte che per tutti dal sole di luglio al rigido fine anno è conveniente non fidarsi di proposte caliginose o ratificare interessi unilaterali. Sarebbe un disastro generale pagabile nel 2024.

in conclusione ? Beh, un anno in cui dei e semidei posson cadere e nascere!

Bydif3-10

continua………………….

Happy New Year con Messer 7!

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Ci siamo, Per un messer che se ne va un altro sta per arrivà! Eh si, com’è nella logica temporale per messer 6, 2022, è giunta l’ora di smammà e per messer 2023 quella de inizià a regnà. E com’è rituale, già tutti pronti a a brindà al novellino messer annuale con l’ animo colmo di suggestive speranze beneauguranti rassetti i guai dell’ex. Sarà così? Uhm… a prima vista con quel 3 finale simbolo di estroversione, ottimismo, successo e fortuna, promette un anno di progresso, di sviluppo, di forza vitale creativa, di riuscita con successo, di comunicativa sociale armoniosa, pochi ostacoli e abbondanti gratificazioni, sembra un messer anno perbenino, allegrone e ben disposto a non accollà altri guai a sto mondo.

Ma a guardallo bene bene nella sua sequenza numerica ammisà che è meglio sta in guardia, perché quel 3 con alle spalle il 2 simbolo divisivo può fomentare in senso contrario persone e avvenimenti da creare una babele di incoerenze con conseguenti azioni, singole e collettive, nebulose e tutt’altro che fauste. Inoltre,  sommando le sue cifre 2+0+2+3 salta fuori l’aristocratico filosofo sofistico messer 7. Per dirla bene un messer dal carisma misterioso, di scarne parole e ferrea disciplina, ipercritico e selettivo, incline al perfezionismo e allo studio analitico, con la fissa che non si lascia in mano al caso il destino, ne singolo ne collettivo. Ergo un messer rigoroso, che studia e scava l’ ignoto, esamina e va all’origine di tutto. Pertanto c’è da aspettarsi una spietata ricognizione globale, sul dire e il fare di passato e presente, nella quale scandaglia scandaglia nessuno accredita di verità e in nessun luogo stabilisce che l’andazzo è degno di esentà da addebiti. Dunque un messer più apocalittico che indulgente, nessuno sottrae da errori e responsabilità, tutti chiama ad una minuziosa autocritica.

Detto ciò sul piano concreto messer 7 annuncia un 2023 dai ritmi lenti , in modo da concentrare tutte le eccelse risorse psichiche autocritiche sui problemi in corso, causati da faciloneria, scarsa valutazione dei rischi, mancanza di sintesi. A tutti gli effetti un anno che sollecita tutti alla prudenza in specie a ben ponderare fatti e persone prima di avventurarsi in nuove perlustrazioni, siano esse di modus vivendi personali o comunitari, economici, politici, ideologici. Conseguentemente un messer anno realista che richiede cautela, accurata verifica della situazione, nessuna scelta azzardata o azione istintiva. Per cui non sarà un anno comodo, entusiasmante, prodigo di sorrisi e chiacchiere, ma di self conrol quotidiano pesante, riflessione profonda, magre soddisfazioni, ricompense e riconoscimenti plateali in cui facilmente ci si potrà sentire soli, abbandonati, sacrificati depressi, impotenti a reagire con i soliti mezzi; ciononostante anche tenaci e freddi calcolatori, determinati a raggiungere i propri obiettivi e il successo pianificando accuratamente mosse e contromosse. In certi momenti sarà pure avvilente istigando qualcuno a rifugiarsi nel bere, nella droga, nelle illusioni effimere, benché il suo potere analitico selettivo sarà molto, molto benefico. Saggiamente sfronderà l’esistenza quotidiana dal superfluo. Persone o cose che non servono o danneggiano le farà sparire. In cambio temprerà lo spirito, aumenterà le risorse intellettive per sbrogliare situazioni intricate di lavoro, sentimentali, finanziarie, condurrà al nocciolo di ogni questione evitando di male interpretare amici e nemici, elargirà intuizione e potere contrattuale in tutte le transazioni specie se di giustizia, societarie, finanziarie purché non speculative e rischiose. 

Amante della natura dei luoghi tranquilli favorirà vacanze dai ritmi riposanti e rigenerativi, relazioni segrete e in sintonia intellettiva, tutto ciò che è attinente all’ecologia, all’agricoltura, alla terra intesa come riserva di risorse da sfruttare. Sarà contrario al gioco d’azzardo e alle scommesse, come ai giochini sottobanco della politica e al mercanteggio. Le maggiori soddisfazioni le riserva alla conoscenza dei propri limiti, alla creatività, alle imprese romantiche, alla valutazione ragionata delle circostanze, al riserbo. Talvolta l’invidia lo farà sbottare provocando inedite lacerazioni sociali e la sua proverbiale incomunicabilità rendere le motivazioni degli uni e degli altri separatiste ma rimirandolo, questo messer 7 in arrivo mi par un filosofo che punta alla realtà e non all’utopia…e seppure non faciliterà a nessuno la quotidianità tuttavia può regalare insperate possibilità e colpi di fortuna inattesi con recupero di credibilità morale, eredità, rivalutazioni di beni, però se già posseduti.

Inoltre, convinto che l’ ingegno, può e deve pervenire oltre in ciò che già sa e ha, favorirà la scienza, la ricerca, la psicoanalisi, l’arte, la filosofia, lo studio approfondito di tutti i settori che regolano le questioni fondamentali in terra e cosmo, ossia nascita, crescita e declino di uomini, stati, piante, animali, astri, saranno le favorite e usufruiranno dei massimi livelli di energie razionali per teorizzare, comprendere, progredire, specializzarsi, arrivare a conclusioni.

Meditazione e mistero saranno i suoi motti occulti. Essi, assorbiranno gran parte delle risorse spirituali dei singoli e del collettivo. Purtroppo favoriranno anche un proliferare di sette con intenti poco ortodossi che in certe aree del mondo manovreranno per impadronirsi del potere locale e in altri contesti aggraverà l’estremismo religioso con aumento di persecuzioni e atti discriminatori.

Nel complesso messer 7, 2023, a parte qualche eccezione, dovuta a un inasprimento di fatti insoluti, gravosi da sostenere sul piano psicologico e materiale, che può degenerare pericolosamente, non sarà un anno attivo di eventi a sorpresa, ne sul piano personale ne in quello globale, piuttosto di rielaborazione dei precedenti per trovare soluzioni pratiche a cause e effetti sbilanciati. Tuttavia meglio non scordar che Nulla sfuggirà alla mente medianica e sensibilissima di messer 7.

In sintesi, un anno dai significati simbolici forti, di perfetta fusione tra i diversi mondi che compongono il tutto, detentore delle chiavi occulte dei ritmi vitali completa un ciclo periodico, in pratica non apre nuove strade, sigilla lo ieri con l’oggi, dimodochè il presente diventi campo pulito per successivi eventi. 

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 Happy New Year con Messer 7!

Un messer dal motore cerebrale perfezionista, che non fa sconti che  però alla resa dei suoi giorni è risolutore in vari settori

bydif

per la cronaca: nei numeri vi è una forza o una legge

sia il 3 che il 7 sono numeri legati al divino.

Il  7  in qualche modo deve riferire   il mistero di Dio e della sua volontà, remota alla conoscenza degli uomini.

il 3 è la triade divina e in un qualche modo deve riferire il mistero del figlio della salvezza.

 ma anche la triade antidivina, degli idolatri e delle idolatrie, degli abissi infernali,per cui in qualche modo comunica la pressione di Dio esercitata in ogni ambito:cielo, terra, acque salate, acque dolci, aria, cosmo…,  per annientarli.

Numeri, oltre la quantità

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A volte nei sogni compaiono dei numeri, qualcuno li gioca, altri li scordano , quasi nessuno considera il perché li sogna nel mentre dovrebbero. Dovrebbero poiché sono espressione di un non so che di ben più profondo e diverso di una quantità, sono l’immagine grafica della proiezione di un avvertimento che può riguardare un prossimo frangente da fronteggiare o una temporanea necessità da praticare, corrispondente nella vita reale al significato traslato del numero. Di conseguenza non appaiono per caso ma per uno scopo preciso. Il più delle volte è per segnalare sinteticamente il focus temporale da gestire, determinante allo sviluppo ottimale delle vicende personali o interattive. Altre per rendere consapevole chi si è e come e dove si devono dirigere le energie per evolvere in modo ideale e proficuo nell’esistenza. Altre ancora per esplicitare una cognizione repressa , non chiara o sottovalutata a livello cosciente che ostacola la riuscita professionale o la serenità nei rapporti socio-relazionali. Insomma è come dire che la visione onirica di un numero, o più, ma vale anche se percepito in forma visiva o ricorre nella memoria, è un chiaro messaggio in codice essenziale sul piano pratico all’essere, la cui chiave interpretativa sta nella cifra, o cifre. Il perché? Beh, Il perché risiede nella funzione universale dei numeri che va ben oltre la quantità!. Cioè ? Cioè esplicitamente costituire la forza motrice di tutte le componenti del cosmo, da millenni ritenuta “energizzante e armonizzante il mondo e la materia vivente”. Per cui i numeri sono inscindibili a tutto ciò che esiste. Ma se ciò è veritiero, come comprendere razionalmente l’espresso in codice del numero , o numeri di una data, visti, sognati? Si comprende tramite l’equivalente metaforico attribuito universalmente al numero! Quindi? Quindi , per aver chiaro il senso oggettivo da afferrare, siccome ogni numero ha una identità propria che esprime un concetto allusivo standard, peraltro di antichissima origine , basta leggerlo. Nello specifico ? Nello specifico, il messaggio premonitore da cogliere nei numeri sognati o che ci tampinano attraverso apparizioni ricorrenti è quello accomunato ai numeri da 1 a 9 + lo zero, l’11 e il 22. Per qual motivo? Essenzialmente dacché sono quelli che esprimono il concetto basilare del messaggio da attingere, interpretare e utilizzare. A tal proposito, va detto che in una visione di più numeri, tradizionalmente il primo della sequenza è l’ambasciatore che espone la tematica degli accadimenti da governare o l’esigenza da interpretare e utilizzare, gli altri sono ulteriori indicazioni di integrazione che rafforzano il contenuto o chiariscono gli sviluppi in successione. Però, qualora il secondo numero è di stessa cifra del primo -es 1175- allora c’è un chiaro avviso di ostinazione a ignorare le problematiche collegate al significato, nel mentre se è lo zero – es 403- segnala che si sprecano energie e tempo in problemi inesistenti o immaginari, invece, se sono tutti uguali -es 333- che c’è un incoerenza oggettiva, ovviamente collegata al significato, che moltiplica gli avvenimenti in senso negativo , oppure inibisce l’agire per cui va risolta senza preamboli concentrandosi sul concetto espresso dal numero iniziale, in tale caso la necessità di un veloce cambio di direzione.
Detto ciò in sintesi il concetto allusivo segnalato dai numeri, indifferentemente se sognati o ricorrenti alla vista che avvisa gli avvenimenti temporanei in cui dovremo impegnarci , si debbono convergere le azioni per ottenere quanto più o meno incosciamente si desidera o altresì modificare i comportamenti pratici in difetto, è il seguente:
1 = ego= opportunismo + determinazione + autogestione + stima; in difetto convinzione e autorità.
2 = unione = alleanza + confronto + diplomazia + sensibilità ; in difetto sincerità e collaborazione
3 = svolta = viaggi + conoscenze + progresso + gratificazione+ ; in difetto comunicativa, integrazione.
4 = Stabilità = fatica + disciplina + pianificazione + calcolo ; in difetto calma e concretezza
5 =novità = imprevisti + libertà + entusiasmo + combattività; in difetto impulsività, prudenza.
6 = responsabilità= convenzioni + dovere + generosità + abbondanza + ; in difetto armonia, adattamento.
7= autocontrollo = virtù + abilità + ingegno + vittoria; in difetto valutazione , sintesi.
8 = denaro= vantaggio + lotta + materialismo + emancipazione; in difetto organizzazione, amministrazione.
9 = missione = comunità + esperienza + alternativa + espansione ; in difetto altruismo, conclusione.
0 = origini=mistero + manie+ fatalità + inerzia + caos + ; in difetto logica, riflessione.
11= genialità =metamorfosi +ispirazione + carisma +celebrità ; in difetto credulità, semplicità,
22= realizzazione =potere + ambizione + reputazione +ricchezza ; in difetto ostentazione, realismo.
A conclusione, i numeri non sono grafie passive, sono energie attive con qualità specifiche di potere e di influenza sugli accadimenti temporanei, collettivi e individuali, che annunciano, interagiscono, più o meno in modo percettibile chiaramente correlata alla sensibilità, e soprattutto definiscono . Per cui ci si può credere o no ma non sottovaluterei il sognare, essere tampinati visivamente da un numero o da una data- es quella del 2022 è molto eloquente – sia perchè attraverso la decodificazione del simbolismo rende anticipatamente consapevoli di quello che nella lotta giornaliera dell’esistenza si prossima e come uscirne vittoriosi o perlomeno accettarne la temporalità condizionante, sia perchè delucida qualche manchevolezza o il perchè di qualche sconfitta. Comunque non mi riferisco ad una magia divinatoria ma ad un dato di fatto, tant’è che in tutte le culture i numeri sono universali interpreti dei fenomeni e degli eventi dello spazio e del tempo.

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Sottolineando che per Sant’Agostino i numeri costituiscono l’ossatura della realtà poichè tutto “formas habent quia numeros habent; adime illis haec, nihil erunt” cioè “tutte le cose hanno forme perché hanno numeri; se togli loro queste cose, non saranno niente”; auguro a tutti di comprenderne  il loro essere messaggeri che va oltre il determinare una quantità. 

bydif

Il frasario m’accappona la pelle?

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Semplice, m’accappona la pelle perché è profetico, altro che stop war, evvai a oltranza con la war e guai su guai. Mica guai piccoli, enormi e tragici per tutti. Sono allarmista? Magari lo fossi. Eppoi dopo due anni orripilanti e angosciosi di pandemia sarei proprio perversa. Malauguratamente sta scritto, prima l’enfasi parolaia unidirezionale dei big affastellati dal panico e poi … poi mi vengono i brividi al solo accennarlo, calamità su calamità e tutti nell’abisso. Un abisso in cui, il meno che aspetta all’umanità è una crisi economico-alimentare mondiale, il che vuol dire fame, fame, fame; lacrime, sofferenza; violenza, violenza violenza; morte e obbrobri irripetibili dai quali potrà scampare solo pregando, pregando e implorando l’intercessione mediatrice della Madonna. Non è una mia utopia fobica. Il pericolo di un attrito mondiale con una escalation terrificante, senza precedenti esiste e si evince dai tanti avvertimenti della Madonna in tempi e luoghi diversi, nonché da numerose altre profezie tra le quali quelle di papa Giovanni Roncalli e il monaco Basilio. A leggerle…brrr…gelano il sangue. Il motivo fatidico del disastro globale? Il motivo, come più e più volte ribadito dalla vergine Maria, peraltro indicando in modo forte e chiaro anche la via per evitarlo, sta nelle decisioni sbagliate in specie dei potenti. Ossia, del dire e fare di tutti i“capoccia” planetari. Perché? Come da Lei esplicitato: ” se solo gli uomini ascoltassero…ma non lo faranno”…” Il mondo subirà catastrofi su catastrofi…”…

Difatti, come se la Madonna fosse una da comparsate umanoidi, i più  considerano i Suoi avvertimenti di Fatima, Medjugorje, Olanda una robetta da fanatici, o una baracconata per intrisi di fantasticherie soprannaturali. Anzi, quelli al potere preferiscono dar esclusivo credito solo a un proprio simile. Magari a un narratore  volutamente mistificatore della verità che sparge emotività per suo uso e consumo, assurdamente inghirlandano di ovazioni  mentre pilota la loro ottusa imbecillità a un escalation incontrollabile di scelleratezza globale. 

Beh,  per come si snocciolano i fatti attuali, m’accappona la pelle ma un  patatrac che condanna a finire in un infernale vortice di fame, morte, violenza e altre pestilenze è profetica certezza. Lo è poichè   le conclusioni tra l’isterico e l’avventato anziché a una conciliazione, esortata in tutti i modi dalla Vergine  anche con moniti precisi a stati e continenti,  avallano l’allarme fatale di guai terrificanti.  

Per qualche strano motivo che no sto qui a esprimere purtroppo so che è certo,  tutti gli appelli della Madonna ai cosiddetti potenti di imbroccare il rettilineo della prudenza e prodigarsi a ricomporre i rapporti alterati della coesistenza cadranno nel vuoto. L’unica incognita, siccome i tempi del cielo non sono quelli della terra, è il quando, per cui il patratrac può essere vicinissimo o più in là.

Per non dilungarmi e per non contraddire all’ordine che c’è un tempo dato per rivelare ciò che direttamente si sa, accenno solo quale sorte incombe sulle teste di tutti se il modus operandi dei big non cambierà: 

“Guerra economica, boicottaggio, crisi monetarie…”..”i grandi saranno in disaccordo”…..Il mondo sarà come diviso in due parti…”Oriente contro occidente..”..cercano la pace ma non si può trovarla”..”disastri su disastri”……da Nord a Sud, da Sud a Ovest e da Ovest a Est”….“Gli uomini, così come gli animali, saranno colpiti da varie infermità e da morte improvvisa: ci sarà una pestilenza inenarrabile; ci sarà una carestia sorprendente e crudele che sarà così grande e di tale portata in tutto l’universo, e soprattutto nelle regioni dell’Occidente, che dall’inizio del mondo non se ne sono mai sentite di simili”..

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Che si creda o no ai messaggi di Fatima, Olanda, Medjugorje della Madonna o alle profezie,   almeno  su: “cercano la pace ma non si può trovarla” c’è da meditare o…  O no?

By dif

Grazie mamma

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Grazie mamma per avermi dato la vita. Grazie per avermi cullato con tenerezza, aver guidato i miei primi passi con calore e affetto. Grazie per avermi cresciuto con dolce fermezza, educato con generoso buonsenso, insegnato l’importanza della dignità in ogni circostanza dell’esistenza.

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Grazie mamma per i momenti di leggerezza che mi hai regalato e anche per quelli in cui mi hai rimproverato, asciugato le lacrime, stretto forte al tuo cuore, condiviso la gioia di un momento importante di giovane donna. Grazie per tutti i sacrifici per farmi studiare e garantirmi un futuro professionale. Grazie per avermi insegnato a lottare, a sorridere, a guardare all’essenziale da affrontare le difficoltà quotidiane con animo chiaro, accettare le sconfitte e sentirmi grata per le battaglie vinte.Grazie infinite mamma per avermi sorretto nei momenti cruciali della vita e donato un enorme patrimonio di fede e coraggio, sentimenti e speranza, socialità e riservatezza.

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Grazie per avermi aiutato a comprendere il valore dell’altruismo, della solidarietà, del rispetto, dell’autonomia e della libertà espressiva.

Soprattutto mamma grazie per l’immenso amore, la disponibilità, la radiosità, gli abbracci, le carezze, la delicatezza con cui in ogni istante della tua vita mi hai circondato. Grazie per tutte le attenzioni, i consigli, l’aiuto materiale e spirituale, le tenerissime gentilezze che con spontanea sincerità di donna entusiasta e mamma premurosa mi hai ricolmato e grazie perché anche da lassù continui a darmi e riempire di luce abbagliante ogni mia giornata.

Grazie mamma di esserci sempre con quella freschezza materna incondizionata.

 

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BYDIF

Per la cronaca:

Contrariamente a quel che si pensa le origini di questa festa delle mamme non è un usanza moderna legata al consumismo o alla legittimazione del ruolo di madre nella famiglia e la società, risalgono al periodo greco-romano allorquando si celebravano le divinità femminili simbolo di fertilità. Misconosciuta fino al medioevo, riprese a fiorire ma legata alla maternità della vergine Maria, di cui il popolo cristiano, già devotissimo, in un certo senso la considerava madre del Signore e di riflesso madre di tutti gli esseri umani.

La festa della mamma, si può dire più legata all’espressione profana, prese avvio nell’ottocento quando una donna americana e sua figlia, al termine della guerra civile,  iniziarono a organizzare picnic e raduni per facilitare l’amicizia tra mamme nordiste e sudiste. In seguito la cosa si estese e diventò molto popolare organizzare eventi e raduni di mamme, tant’è che il presidente Wilson nel 1914 formalizzò la questione istituendo un giorno dedicato alle mamme e stabilì che questo fosse la seconda domenica di Maggio. Pian piano l’iniziativa americana si propagò e in quasi tutto il mondo si iniziò nella stessa data a festeggiare la mamma. In Italia la festa della mamma iniziò a diffondersi solo dopo la seconda guerra mondiale, tuttavia, fino al 1959, rimase localizzata,in Umbria come festa dedicata alla Madonna e in Liguria come festa dei fiori, solo successivamente come festività dedicata alle mamme.

 

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Un giorno in cui è doveroso riflettere e far riflettere

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In questo 25 Aprile, festa Nazionale della Liberazione dal giogo di una belligeranza cruenta, sterminatrice e dolorosa per milioni di esseri umani, mi auguro che ovunque sia un anniversario apartitico, di memoria condivisa di un periodo disgraziato della nostra storia, superato con lacrime e sangue e non il solito sfoggio enfatico di questo o quel oratore o peggio strumento di opinioni, parole strumentali all’accaparramento che si incollano alle bandierine senza lasciare traccia di insegnamento che educa a scongiurare il ripetersi di una siffatta temporalità. Soprattutto, alla luce di quanto sta accadendo, mi auspico che si sottolinei con fermezza che # la libertà è un valore da non perdere di vista mai. È un patrimonio incommensurabile che va difeso ogni giorno da tutti, perché ogni giorno può essere insidiata e in un lampo rubata. E se la libertà viene rubata di conseguenza a tutti viene rubato il futuro e la storia insegna che non è facile ricomprarlo, qualunque sia il “ladro” il prezzo da pagare in sacrifici, lotte, fame, vite è abnorme. Questo è un giorno in cui è doveroso riflettere e far riflettere il #valore immane che ha vivere in libertà. Particolarmente memorizzare e tramandare che se oggi ne godiamo, ci permette di decidere, fare, scegliere, questo valore non proviene dal nulla bensì dal sangue di uomini e donne generosi, consapevoli, partecipativi di una cultura di solidarietà, entusiasmo comunitario, costruzione al dialogo, complicità stimolante, difesa quotidiana delle proprie radici e della dignità nazionale.

Nell’augurare a tutti un momento di festa di memoria e libertà serena per l’oggi e il domani, auguro anche ad ognuno di tener sempre presente a se e gli altri che:

la libertà è il virus più contagioso che l’umanità abbia mai conosciuto”

ancor più che:

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by Dif

Earth day, il giorno della terra .

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Earth day, il giorno della nostra straordinaria casa. Una casa stracolma di doni e meraviglie, ricca di tanti e tali bellezze, colori e profumi da incantare, farci girare con entusiasmo per scoprirla lavorare gioiosi, gustare sapori, camminare felici in parchi, giardini, montagne rocciose, colline verdi, sponde di laghi azzurri, fiumi quieti, rive di oceani impetuosi, poggi fioriti, floridi boschi , sconfinate praterie e assolati e aridi deserti. una casa stracolma di variegate creature, di suoni, echi, volti, di infiniti spazi in cui ognuno può trovare la sua dimensione, progredire, contemplare il cielo, le stelle, isolarsi o socializzare. una casa condivisa da difendere, curare, rispettare e affinchè continui a donarci prelibatezze, bellezza e benessere da mantenere nel suo equilibrio naturale. purtroppo questa terra, la nostra straordinaria casa, oggi come oggi, a causa dell’uso irresponsabile, dell’abuso,, l’egoismo, l’avidità, i saccheggi, la frenesia di dominio, l’incuria e i maltrattamenti sta soffrendo tantissimo e cambiando da mettere in pericolo la sussistenza di tutte le creature che la popolano. questa sua sofferenza la manifesta da tanto cambiamento, oggi è diventata pressante e nessuno può esimersi dall’ignorarla perchè la sua sofferenza come ha detto papa Francesco “i sintomi li avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi.
e se ci manca l’aria sana e l’acqua pulita…beh.. noi? Noi, se amiamo questa terra che ci ospita con generosità, ci riempe la vita di doni e magia e vogliamo continuare a camminarci, gioire e sognare, è ora che iniziamo a smetterla di violentarla, riempirla di lordume e veleni, facciamo in modo che la sua cura divenga per tutti, giovani e meno, esperti e non, uno stile di vita irrinunciabile. In fondo anche noi siamo terra !
Un saluto di buona serata a tutti.

bydif

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per la cronaca:

Earth day nacque ufficialmente il 22 aprile 1970 da una mobilitazione di studenti di duemila università e circa diecimila scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti. Su input dell’attivista John McConnell, il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson e lo studente universitario Denis Hayes, i giovani americani scesero in piazza per manifestare il loro dissenso contro i disastri ambientali provocati dall’uomo e chiedere una riforma delle norme ambientali.

La donna senza tempo

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Non so dire da quanto è li ne come ci è arrivata. So che ogni volta che passo in piazza lei c’è. Cilindrica e immobile, in quel suo vestito d’un rosso consunto d’imprecisa foggia, più che donna sembra un cero spento, rimasto appiccicato alla pietra che ne mano ne vento riescono a staccare. Solo i capelli corvini, lucidi, ben pettinati a treccia, un velo di cipria stesa con cura e un pallido rossetto fanno intuire che è donna. Giovane? Vecchia ? Non si distingue. La pelle liscia da sembrar piallata fa pensar che è adolescente, le mani nodose, posate in grembo a mo di protezione che è donna matura e d’esperienza; gli occhi di luminosa cerulea trasparenza che di brine ne ha passate tante sulla terra. Le labbra chiuse fan intuire che dà precedenza al silenzio, all’attenta considerazione che al noioso verbo atto a ferire anziché circostanziare. A ben scrutarla non sembra afflitta, annoiata, neppure in atto di ristoro dopo un lungo camminare. Piuttosto asettica al contesto. Nondimeno compartecipe, solenne. Difficile comprendere se guarda chi passa o fissa un punto lontano. Par più in attesa. Qualcuno o qualcosa? Mah..costantemente immobile, all’apparenza apatica e disconnessa al trambusto della vita di piazza, al movimento frenetico della gente, ai volti che tra l’indifferente e il curioso la sfiorano, fa meditare che è in attesa di qualcosa che non dipende dal luogo. Che può essere? Mi strega capire. Prendo una pausa e mi siedo sul bordo della fontana accanto alla donna cilindrica. Non mostra percepire la mia presenza. Uno spruzzo di acqua fresca mi bagna la nuca. Con l’afa è un vero refrigerio. Guardo la piazza coi suoi palazzi screpolati, le finestre chiuse, i balconi spogli, i portici imbrattati, l’asfalto che si scioglie, nulla v’è che mi invogli a soffermarmi, più a scappare di fretta ma la donna emana un odore gradevole, come le ventate di primavera ti arriva a zaffate e ti invita a restare. Resto. Gli enigmi mi han sempre attratto. E questa figura, tanto surreale nel suo cilindrico composto stare inalterabile dal contesto è un rompicapo che m’affascina. Seduta accanto per decifrar lo star fermo e distaccato della cilindrica che stranezza… nel bollore appiccicoso della canicola capto che nulla v’è di immobile in quella donna. Vibra il suo corpo, vibra la sua anima, vibra tutto l’intelletto. Dunque l’apparenza non corrisponde alla sostanza. Il mistero si infittisce e mi sveglia quel certo pizzicorino che di solito tampina e tampina il comprendonio finché non raggiunge il criptico e con deduzione logica schiara l’arcano.

Allor da testona mi interrogo: per qual motivo ciò che l’occhio recepisce non collima con l’essenza? Lo è per una interpretazione arbitraria che si basa sulla ricezione impressionistica dell’esteriore o per una caratteristica insita d’ impenetrabilità che si autoesclude agli osservatori per mantenere una sua incontaminazione animica? Impossibile una risposta immediata! Senza un minimo di aggancio interpersonale o almeno di conoscenza storica del vissuto della donna ogni domanda si svuota. Accantono il concetto di una deduzione spiegatizia e dirigo lo sguardo nel punto che la donna cilindrica par fissare con assai intensità da renderla tanto rigida quanto assente a ogni confondere dicendomi che probabilmente afferro il nocciolo che mi intriga. Uau..La faccenda più che chiarirsi mi si complica! È un muro. Un anonimo muro grigio. Liscio e di color compatto. Con neanche l’ombra di una fessura in cui l’occhio possa penetrar per…che ne so… elucubrar in solitario, perdersi in fantasticherie. Scruto quel piatto muro con una accuratezza da segugio ma neanche una grafia che rimembri un passaggio umano, una scalfittura esoterica che susciti un esiguo perché ascetico da cementar ogni fibra. Al mio occhio quella parete nessun arcano palesa da tener carne e sguardo inchiodato. Eppure, se la donna lo fissa da sembrar statua incollata al bordo della fontana, qualcosa di attrattivo in quel muro grigio deve esserci. riguardo. Il colore non mi pare abbia sfumature esclusive da incantar l’occhio. La struttura liscia senza zone d’ombra non suggerisce un benché minimo da scoprire o avvincere intensamente da estraniare al mondo. Dunque, qual mistero nasconde quella parete da immobilizzare ore e ore ogni muscolo di quella donna? Qualcosa mi sfugge. Intanto che mi cervello la cilindrica non mostra d’aver avvertito la mia esistenza, continua a fissare quel bigio muro come esalasse un magnetismo incantatore. Riprovo a esplorar meglio. Lo fisso e rifisso però che c’è da captare in quel muro insignificante, direi pure bruttino e depressivo con quel tinteggio grigio cenere, proprio non lo afferro. Nulla rilevo d’elettrizzante da conquistare l’attenzione. Assorta nel non arrivare a una logica che renda esplicito l’interesse della donna per quel muro cinerino e piallato, a mala pena avverto un getto vocifero da un megafono che esplicita di sgomberar all’istante le vetture dalla piazza. Mi scrollo un po’ per storpidir la mente e riemergere nell’oggettività. Lucida raccolgo in fretta la sporta della spesa e di premura mi alzo per disbrigare l’avvertimento. Nel farlo urto al braccio la donna cilindrica. Non reagisce. Mi scuso. Niente. Oddio mica difetterà d’udito. Un po’ spiegherebbe quel senso di astrazione inbalsamata che attrae l’occhio. Mentre mi governo verso l’auto mi volto un attimo per controllare se anche la donna si alza. Macché. Tuttavia nel suo sguardo incrocio un lampo divertito, direi di altezzoso dileggio all’agitazione collettiva creata dal frangente sgombereccio. Beh, il sarcasmo un po’ ci sta. Veder tutte quelle zampette mortaccine strascicate di peso nell’afa all’improvviso balzellare come morse da na tarantola…un risolino lo strappa.

Oh, oh… allor la “cilindrica” non è del tutto meditabonda! Raggiunta la mia geppina che sferraglia come na carriola sbracata però mai m’appieda, salgo, ingrano la retromarcia per defluire dal posteggio, ma c’è un po’ di caos che blocca l’uscita e per mettermi in linea di marcia ci vorrà pazienza. Intanto che attendo che l’ arruffato defluire si trasformi in un ordinato scorrere riguardo verso la fontana. L’acqua zampilla e con la leggera brezza che spira dal vicolo spruzza in aria goccioline che illuminate dal sole luccicano e sembrano piccoli palloncini vaganti che prima di ricadere sui bordi e sgonfiarsi si compongono ad arcobaleno. Un segno di auspicio? Boh, vedremo. La donna è sempre li, seduta, immobile e composta, con l’occhio fisso verso quel muro. Da lontano, con quel vestito rosso scarlatto, quel suo inglobarsi statico nello scenario popolano, risalta e da un tocco di sofistica calma al caos dello sfollamento improvviso delle autovetture dalla piazza il cui perché non mi è chiaro. Già, perché liberar così d’improvviso la piazza? Di solito il giorno prima un cartello avvisa. C’è dunque un accadimento imprevisto. Qual può essere in questo paese piccolo dove tutto si sa ancor prima che ci sia il tempo di pensarlo e solo la natura ha la libertà di interferire a suo piacimento. Oh, non sarà mica per qualche soffiata di scelleratezza umana. Con tutto ciò che ogni giorno si ode su certi fattacci…può essere che anche una spruzzata d’acqua fresca fa paura mentre col caldo torrido che da giorni ci squaglia sarebbe un vero refrigerio. Riprende la marcia. Un furgone frigo di prepotenza vuol inserirsi nella fila. Per evitar l’ urto del cretino di turno lesta mi sposto e devo sorbirmi pure un gestaccio da quello a fianco. Lo rimando con un bel sorriso. Per un attimo mi guarda stupito, eh eh quel ragazzotto abbronzatissimo forse non si aspettava che una vecchia signora osasse tanto. Poi mi sorride. Pace fatta. Intanto il sole picchia, il caos non diminuisce, tutti iniziano a perdere la calma e i clacson rintronano. Con quel concerto stonato ho quasi l’impressione di essere intrappolata in una marea di carcasse urlanti che soqquadrano i muri centenari e i dirimpettai pilastri del portico che da secoli convergono verso la chiesa, a mo di paladini corazzati, pronti ad annientare un nemico alieno che vuol impadronirsi del paese, come birelli impazziti accavallandosi gli uni sugli altri soccombono Per cancellare la sensazione disagevole guardo verso la fontana. Il brusco spostamento mi ha tolto la visuale. Ho un attimo di irritazione come se ho perso qualcosa di prezioso. Finalmente il guazzabuglio si sblocca e si riprende il movimento ordinato dello sgombero. Intanto che procedo percepisco la macchia rossa del vestito e rivedo la donna. Incredibile, è l’unica che in quel trambusto sonoro arruffato non si è mossa di un millimetro e neppure ha perso quella sua unicità statica da cero incollato. Di sfuggita noto che la brezza le scompiglia i capelli sfuggiti all’intreccio e il sole aureola il viso da apparire luminescente, pressoché un ovale del tutto occulto all’occhio. Pian piano l’immagine sfuma tuttavia la memoria impressiona quella mancanza di sembianze. Arrivata a casa mi riimmergo nel quotidiano tutt’altro che rilassante e non penso alla cilindrica statica donna e al suo ammaliante mistero.

Verso sera esco sul balcone per innaffiare i miei immancabili gerani che dalla primavera all’autunno, col loro vivace fiorire e rifiorire policromo nei toni rosa arancio, danno un tocco di gaiezza al grigiore e mi fulmina il riverbero rosso acceso del tramonto che inonda tutto il balcone tanto da apparire una fornace fiabesca. Come un automa poso l’innaffiatoio e mi siedo sul divanetto per godermi lo spettacolo del crepuscolo e anche per prendermi un intervallo al tran tran. Nel frattempo che mi lascio invadere da una sensazione di benessere sento la voce della mia vicina che mi appella. Non sono entusiasta ma siccome è quella che sa tutto ciò che accade in paese e oltre la vasta pianura mi alzo e mi approccio alla ringhiera per scoprire cosa ha da divulgare o da chiedere. Ovviamente prima mi fa il resoconto della sua giornata senza tralasciare i suoi pessimistici dire sui vari sciaguri che per questo o quello nel sistema incombono sulle teste e travagliano il vivere, poi mi resoconta la novità del giorno e resto allibita. Mi dice che in piazza nel primo pomeriggio c’è stata una rivolta dei lassisti allo screanzato contro l’ingerenza della congrega degli intolleranti al cafone e mentre se le davano di santa ragione un raggio laser ha colpito un muro, perforato una casa, incendiato la quercia secolare, incenerito la panchina dei bighelloni, rimpallato nella fontana, innalzato una colonna d’acqua, inzuppato i litiganti delle due fazioni, fatto fuggire per lo spavento tutti gli “ stranieri” stanzili sul muretto del municipio, tagliare la corda a negozianti e abitanti senza neanche un beo. Aggiunge che per divina intercessione dei Santi Gemelli, a parte la sua amica Rosina caduta e fratturatasi una gamba, nessun’altro si è sciagurato nel fuggi fuggi generale e per la bravura degli sbirri, quella dei pompieri, il casino è quasi finito normale, bensì è meglio non recarsi in piazza in quanto si dice che gira un satanasso che aggredisce chi gli va di tragico al cervello eppoi c’è una puzza di incenerito che asfissia. Me sbigotto..uno sproloquio assurdo,. Questa oggi ha bevuto o le gira il boccino. Ma va la… me voi burlà…un simile casino l’avrei sentito, le dico? Enno, enno è santissima verità, mi risponde, eppoi che te volevi sentì, sempre archiusa come una claustra! Boh…Per me è una autentica balla da squagliamento di intelletto da canicola, ma non replico sennò si va a domattina.

Sennonché mi pruzzica un dubbio…avevo sentito delle sirene, non associate ai vigili del fuoco piuttosto alle solite volanti che sulla statale rincorrono qualche auto sospetta o a qualche crocerossa che dall’ anno scorso strafficano a sirene spiegate… e, prima che mi investa di tutti i si dice e le quisquilie che le vengono alla lingua chiedo: quale sarebbe il muro colpito dal raggio laser? Quello bigio dell’ abitazione bigia bigia a fianco della fornaia, da almeno mezzo secolo vuota e senza un padrone. ???… addici che c’è di mezzo un chi pro quo ereditario. No no. Non ha padrone e manco il comune sa di chi è. La cosa mi pare stramba. Dai non può essere la casa di nessuno se tre mesi fa è stata ridipinta! Te assei proprio na claustra se non assai che l’han ridipinta di notte gli spettri. Caspita, ha proprio bevuto o il virus le ha tarato il cervello. Che vaneggi stasera, satanassi.. spettri.. dai…non esistono.. ma… se esistono te pare che fanno gli imbianchini o vagano per i paesi a aizzà le opposte congreghe fancazziste nei bar di piazza a spaventà la brava gente che se fa il mazzo all’afa? Per evitare polemiche convincitorie dell’assurdo di fretta la saluto e rientro in casa. Tuttavia dopo un un po’ qualcosa me rosica, me rosica e non resisto alla tentazione. Con la scusa di fare una passeggiata salutare mi infilo le scarpe adatte e a passo spedito prendo la scorciatoia che porta diritti in piazza. Lungo il viottolo prima incontro tre ragazzine che con la mascherina abbassata ridono e scherzano, di sicuro se vanno a raggiungere gli amici che ogni sera fin verso mezzanotte stazionano al parco e quasi sempre si buscano lo sgombero da schiamazzi. Poi incrocio una coppia silenziosa e nel guardarli mi rincuoro, hanno l’aria serafica, complice, non so quali fantastiche avventure li accomuna ma deduco che niente hanno visto ho sentito di tragico. Infine intravedo l’eccentrico del paese che tutte le sere in compagnia del suo grosso cane al guinzaglio fa il giro dell’isolato poi passa e ripassa davanti al campo sportivo per sparire nel viale lungo e stretto che conduce all’oasi celestina, per riapparire verso mezzanotte a sedersi ai tavolini del bar ormai chiuso, starsene al buio col cane pronto ad abbaiare a chiunque passa tranne alla signora della villetta a fianco che a ogni ora pulisce il cortile. In 10 minuti arrivo all’imbocco della piazza, il silenzio è spettrale, il tanfo dell’asfalto ancor soffocante. In nulla recepisco l’ apocalisse descritta dalla mia cicaleccia vicina. Case, portici, chiesa, fontana son là immutati. L’unica anomalia è il mio fiatone sudareccio che m’ha incollato la mascherina. Mi snebbio quel certo pizzicorino caotico originato dalla incredibile inventiva della Sandrina e mentre penso a come render pan per focaccia senza frantumare i rapporti visto che, a parte il difetto del vanvera cianciare, è bravissima nei lavori caserecci e quando le gira il boccino nel verso giusto se ho necessità mi aiuta, arrivo alla fontana. I pesciolini rossi dormono ma il getto che si innalza è un invito a gustare i sprizzi rinfrescanti. Mi siedo sul bordo lambito dallo zampillare acqueo, m’abbasso la mascherina per gustarmi spruzzi e frescolino. Inevitabilmente ripenso alla cilindrica e volgo l’occhio verso quel muro grigio che al mattino la paralizzava. In tutto quel buio pesto faccio fatica a rintracciarlo. Nel mentre frugo in quel nero capto un lieve alito, d’istinto mi volto e sbalordita vedo una sagoma seduta all’altro bordo della fontana. Non distinguo bene, tuttavia ho la sensazione sia la cilindrica. Strusciando pian piano mi sposto fino ad arrivare accanto. Forse sarà per il buio o per tutti i vaneggi della Sandrina che me hanno sfrizzicato le gambe da casa percepisco un ansare vivificato, che mi scompagina la ricezione del mattino. Op s, la sagoma non è quella della cilindrica? Per capì me illumino col cellulare, è proprio la cilindrica bensì mi sovviene un impressione diversa meno da cero incollato e più da candelotto elettrizzato. La cosa me turbina interrogativi però la metamorfosi me sfinfera assai. Nel mentre una serie de congetture me ridda le meningi prima m’arriva una vampata de calore da vulcano in fase esplosiva poi te vedo lampà un getto de luce da cecamme la piazza e avvertì un confuso di suoni da fa accapponà la pelle e la cilindrica ritta che me guarda fissa e con voce soave me domanda: che vo’ sapè da me? Ancor sconcerta belo niente …Niente? Beh m’ha intrigà l’aspetto…E? E lo sguardo fisso…E? E il muro grigio grigio…E? E che c’era di tanto attraente da guardallo fisso. Il muro eh…tu voi sapè del muro. Per un po’ con quei occhi ceruli da parer ossidar tutto il paese mi squadra da cima a piè poi con quella vocina dolce m’esclama: nel muro niente, nella gente, nella gente. Nella gente? Si, nella gente, ripete. Mentre me interrogo sul che intende di la donna candelotto si gira verso il muro e di nuovo bisbiglia: nella gente, qui o la non c’è differenza, ho tempo, aspetto e pian piano svanisce. Allocca resto li non so per quanto, quand’ecco nel silenzio impenetrabile della notte, avverto un alito che mi rimescola tutto l’elucubro e la rivedo ritta innanzi a me che mi fissa e rifissa. Cacchio d’un cacchio, è allucinazione o magia. Com’è…prima scompare e dopo riappare. Bah.. stoccafisso per non riuscì a capì un tubo, mi mormora: oltre l’apparenza, il tempo, succederà e.. di nuovo scompare senza che io riesca ad afferrar altro. Caspiterina, viene, va, parla astruso, aggarbuglià el pensà, ma chi è questa qua? Interrogativa e un pochetto sconcertata, dalle parole per me senza senso, di scatto mi alzo dalla fontana e scappo. Scappo, come inseguita da un belva feroce ma la memoria impressiona e suggella la donna d’età indefinibile, immobile e cilindrica da parer cero incollato a fissar quell’anonimo muro grigio.

Ogni tanto la rivedo li, con quella sua veste rossa, immutabile e simbiotica al suo essere, senza un tempo, un perché manifesto, con un fine inaccessibile al presente leggibile al precedente. E medito.

don

by dif

 

Fenomenaleee

sofia pechino 1

Fenomenale la campionessa, fenomenale la medaglia d’argento, indescrivibile l’emozione perchè aldila del metallo mlle ori non riuscirebbero a eguagliarne il valore e la commozione nel vederla risplendere in quel volto di ragazza da favola. Fenomenale è dir poco, super unica e insuperabile nella sua caparbia volontà di non arrendersi, di credere che a # Pechino 2022 poteva esserci, competere malgrado il bruttissimo infortunio al ginocchio a ridosso della partenza olimpionica che psicologicamente avrebbe steso chiunque. Chiunque, ma non la wonder woman azzurra. Eh si, solo l’italica Sofia Goggia, ragazza bergamasca di carattere, poteva miracolosamente recuperare e rendersi ancor una volta incredibilmente grande avversaria di valore . Solo, Lei, la Sofi delle fiamme gialle, a 3 settimane da una caduta, con lesione del legamento crociato e microfrattura del perone, poteva esser capace di trasformare rabbia, delusione angoscia, in determinazione, incessante fatica riabilitativa restare protagonista. Solo una vera intrepida sportiva poteva soffrire, piangere, credere di superare la sfida imposta dalla sorte, riuscire a rimettersi in pista, coraggiosamente partire comunque era la condizione atletica. Rimettersi gli sci, soffrire, dubitare, credere e provare, sondare la tenuta del ginocchio. riflettere, ascoltare, provare, urlare , rendersi lucidamente conto delle possibilità effettive di gareggiare. Decidere, partecipare e scendere in quella pista libera col cuore in gola e la testa consapevole, arrivare in fondo da campionessa e scaricare tutta l’emozione, tutto il travaglio con un urlo. Mai urlo come quello di Sofia mi è sembrato tanto appropriato, tanto liberatorio di un marasma interiore, così affermativo di sacrifici, di un sentimento guerriero deciso a misurarsi, di ragione senza limiti condizionati, di forza mentale e fisica coinvolgente tutto un essere, di significato sportivo di lotta e vittoria col se e tutto il resto. Non v’è che dire grazie a questa incredibile atleta orgoglio dello sport azzurro . Grazie infinite Sofi, di aver creduto con incrollabile fede agonistica nella favola che si avvera: ” È una favola a cui ho saputo credere, perché a Cortina dopo l’infortunio sembrava un sogno andato in fumo”. Noi ci speravamo nel tuo # beijing e abbiamo anche pregato e tu da genuina “tigre” delle valli bergamasche hai saputo grinfiare e riuscire a farcela. Grazie, per averci coinvolto nel sogno, fatto trepidare, stupire ed emozionare ma anche per aver dato viva testimonianza di mai arrendersi alla fatalità, aver dimostrato che laddove mentalmente altri nella difficoltà ruzzolano chi non demorde, piange, urla, soffre ma ogni volta che va giu, riesce a tirarsi su, riparte più forte di prima e scrive una pagina di storia straordinaria. Grazie Sofia per questa leggendaria impresa  ma pure grazie per aver, insieme a Nadia Delago, con la sua prima medaglia olimpica di bronzo sul quel podio olimpico, raggianti di gioia regalato un indimenticabile spettacolo da illuminare una grigia giornata nevosa a chi ama lo sport. 
Brava bravissima, Sofi, vera fuoriclasse delle piste nevose e campionissima di vita, esempio per tanti piagnucoloni da imitare ma…ci vuol carattere per catapultarsi, al che… se manca …neppure la bacchetta magica compie il miracolo.

sofia e nadia

 #beijing del favoloso doppio risultato  woman azzurro  sulle piste!

Augurissimi ragazze azzurre e fateci esplodere di gioia  con tanti tanti altri successi.

Bydif