La notte di Halloween.

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Dolcetto o scherzetto?

Di solito mi strappava un gran sorriso quando i bambini suonavano alla porta strillandolo per avere dolcetti. Anche oggi ne sono venuti in massa, le bambine erano graziosissime. Ho dato a tutti un sacco di dolcetti e li ho accolti con allegria sebbene quest’anno non sono riuscita a entrare nello spirito bizzarro, lugubre e grottesco di halloween. Stranamente ho avuto la sensazione di una festa paradossale e stonata, che ha perso quel senso di gioia e luce delle origini celtiche e quel sapore magico delle sane tradizioni popolari, sia sacre che profane. Quasi fosse un horror viaggiante di forzata aggregazione sociale, in cui ognuno cerca di mascherarsi nel modo più orripilante possibile per inorridire il prossimo accentuando le paure, per spettri e roba simile, piuttosto che una festa di divertimento collettivo, mirato a esorcizzare, attraverso il gioco e il travestimento, le fobie che la notte di sahamain o Ognissanti richiama alla mente. D’ altronde mostri, zombie, spettri, scheletri, draculi, demoni, streghe e stregoni trucidi dai lunghi artigli non sono più una rarità. Ne girano talmente tanti che se ne incontrano tutti i giorni in ogni dove tanto che bisogna girare armati di ogni sorta di scongiuro per evitare di essere ghermiti e subire i loro malefici influssi. Tutti quei preparativi che mi energizzavano, mi sono apparsi avulsi dal mio sentire, direi quasi fastidiosi. Quindi, stasera niente addobbi pittoreschi, zucche, dolcetti macabri, abbigliamenti stravaganti e trucchi all’insegna del mostruoso. Ho preferito andare controcorrente. Riappropriarmi di quei valori che mi attraevano e mi incuriosivano senza eccessi distorsivi e anche un po’ autodistruttivi.

Una bella tunica bianca e tante luci sparse per la casa come ottima barriera contro ogni forza negativa. Melograni, noci e un bel bicchiere di vino rosso in tavola per coloro che varcano la porta del tempo in modo che sentano accoglienza e ospitalità e non restino all’uscio. Immagini di san Antonio da Padova, santa Rita da Cascia e san Francesco d’Sssisi, miei santi preferiti, per tenere lontanissimi i mostri luciferini.

In questa notte così carica di significati sacri ho percepito che ciò che ci vuole per scacciare paure recondite è qualcosa di luminoso, candido, rassicurante. Qualcosa di rituale che distende il viso, fa brillare gli occhi di stupore e riempie l’animo di profonda letizia, come un bel falò all’aperto.

Halloween così com’è ha perduto l’appeal del suo vero significato di gioiosa gratitudine, bellezza e letizia innocente contrapposta all’astuzia perversa e ingannatrice di spiriti furboni. Ha assunto forme e aspetti ludici talmente feticci e snaturati che non ha più senso agghindarsi in modo raccapricciante per appropriarsi del suo valore liberatorio.Travestirsi da angeli, oggi è il miglior repellente per scacciare spiriti erranti e demoni e propiziarsi luce e calore!

felice risveglio e buon ognissanti a chi passa

by dif

altri post sull’argomento:   ognissanti  –  archiv 30 ottobre 2010

la notte della transumanza   – archiv 30 ottobre 2011

La notte di Halloween.ultima modifica: 2015-11-01T02:03:47+01:00da difda4
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