L’OROLOGIO QUADRATO

Copia di orolo 1.JPG

Per anni la strada ho divorato

Con l’occhio incollato

All’orologio quadrato

Ho viaggiato e viaggiato

Galoppato e sbarellato

Inferi sentieri traversato

Assediati da filo spinato

Ho visto e scrutato

Albe sbiadite e irrigidite

Cieli chiari e cieli infocati

Saltato pasti e ingozzato

Caffè bollenti e chiodi molesti

Ho visto e scrutato

Crepuscoli bruni e notti incavate

              Volti bianchi e volti  crucciati                 

Piedi scattanti e piedi bloccati

Con l’orologio quadrato

Incollato a lacrime e naso

Per anni la strada ho divorato

              Ho traversato anse e serpai             

Nebbie e veleni infiltrati

Quartieri sovrappopolati

Paesi con  muli sbandati

Ho visto e osservato

Sorrisi stirati e bimbi assonnati

Alberi verdi e alberi impalati

Tormente infide e afe sgobbate

Piagge rocciose e  lande nervose

Superato spaventi e sbandate

Grovigli di serpi e fiumi assetati

Venti furiosi ed esaltati curiosi 

Per anni la strada ho divorato

Con l’orologio quadrato

Incollato al cuore spezzato

Ho viaggiato e viaggiato

Oltrepassato oceani placati

Mari rabbiosi e deserti turbinosi

Campi  rigogliosi fiumi nebbiosi

Giardini infiorati e boschi festosi

Scorto anime squartate

Volti crudeli e ghigni piegati

Occhi lucenti e mani serrate

Per anni la strada ho divorato

Incollata al vetro sabbiato

Ho viaggiato e viaggiato

Col  mio orologio quadrato

HO scavalcato filo spinato

Violentato tempo e ragione

Ingozzato  polvere e  delusione

Domandato e imprecato

Vegliato e digiunato

Pianto  e defecato

Come un vecchio soldato

In trincea appostato

Con l’occhio incollato

Al nemico giurato

Inflessibile logorio d’un tempo

Comandato da travaglio e fiato

Avverso a soste e passioni

In nome d’un dovere esaltato

Da materno senso persuaso

Ho viaggiato e viaggiato

Col mio orologio quadrato

Volteggiato tra forre e precipizi

Varcato confini e pregiudizi

Sfidato  poteri e avventurieri

Cambiato stile amanti e pareri

Consumato  mille pensieri 

Con l’occhio incollato

Al mio orologio quadrato

Per  anni la strada ho divorato

Scorticando ogni illusione

Ho rotto  l’orologio quadrato

La    strada  mi ha divorato

 

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Non sono parole a caso, sono  la sintesi di un pezzo di vita reale d’una donnamadre. L’’orologio era l’ incubo giornaliero di  un lavoro dai modi e ritmi sfrenati lontano da casa