LE RAGIONI DEL CUORE

So bene che non devo illudermi e che le cose belle possono svanire più in fretta di come sono arrivate. So bene che l’oggi andrebbe vissuto senza domandarsi del domani. So bene che ogni attimo di felicità deve essere ripagato con lunghe ore di sofferenza. So bene, o almeno dovrei sapere, che non si può essere egoisti e neppure pensare che quello che per te è gioia immensa lo sia per altri. So bene che non vi sono certezze ma solo ipotesi. Ma a cosa mi serve sapere tante cose se mi costringe a tacere, a nascondere quello che vorrei urlare prima che svanisca? A niente. Solo a rendermi schiava, immiserita dalla mia esperienza, impossibilitata a manifestare spontaneamente le ragioni del cuore perchè la paura ingigantisce le ansie, sembra che il tempo scorre troppo veloce, non basta per dire in mille e più modi quello che si agita nelle tue viscere. Il mondo appare ostile, ingiusto, l”uomo con le sue leggi un carnefice pronto a sacrificarti senza nemmeno un attimo di esitazione! Io, piccolissima parte di un ordine precostituito ho osato abbandonarmi ai sentimenti invece che soggiacere alla ragione. ….Già, la ragione. Quella ragione senza la quale non sarei diversa da un “animale”, anche se lui è libero,  agisce con l’istinto decondizionato dalle leggi e dall’intelligenza dell’uomo. Infatti l’uomo può incatenarlo, metterlo in gabbia, seviziarlo, ammaestrarlo e servirsene, dentro resterà uguale, un essere capace di muoversi, agire, riprodursi seguendo gli impulsi di millenaria memoria. So bene che senza ragione un sentimento assomiglia a un impulso animalesco, è svuotato di tutto, inconsciamente privo di guida si trasforma in furia cieca, in uragano travolgente, in follia aggressiva. So bene che la ragione è necessaria per comprendere, per non lasciarsi andare alla violenza degli istinti. MA un sentimento se non è libero di esprimersi, se deve rimanere nel suo “recinto” appassisce, diventa come una foglia smorta e ingiallita che cerca di resistere, di non staccarsi dal ramo perchè sa che una volta che si stacca,volteggia e cade a terra, calpestata diventa un mucchietto grigio e insulso. So bene che il mio sentimento se mantiene intatto l’ardore vive e non può diventare ragionevolezza. Allora? Allora so bene che devo gridare, dirgli vai, libra, aggrappati, volteggia, abbandonati alle ragioni del cuore prima che svanisca. Abbatti gli steccati della logica. Cambia, fino ad oggi il sapere della ragione ti ha svitalizzato, tolto il nutrimento, ridotto l’ardore, sfocato la limpidezza, reso schiava di mille ragioni, tenuto prigioniera. Prima che si dilegua vai, spazia, non voltarti, dietro non c’è niente che valga la pena di essere raccattato. Non ti fermare.

E come potrei, so bene che nessuna ragione arresta il cammino dì un grande sentimento. Lussuria? Solo verità.