miss luna

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Stasera c’è una luna splendida. Ha una luce così insolita, nel colore e nella lucentezza che ovunque specchia crea aloni luminiscenti fantastici. Mi incanta. Non posso fare a meno di fissarla. L’occhio contemplativo segue il suo andare da stella a stella, da nuvoletta a nuvoletta. Il pensiero corre e fruga. Altre sere, altre lune escono dal magazzino della mente. All’improvviso che t’ affiora? La passione viscerale del sovrastante! Petali di notti esplorative s’aprono. Parte di vita feconda pistilla alla luna. Vita, più o meno volutamente, lasciata al tempo. Non quello perduto, quello intensamente vissuto. L’emozione giunge alle stelle. Sono tante. Brillano. Quanta esistenza congelata e secretata con fredda determinazione in quel brillio! Nel blu notturno mi investe. Luccichii esistenziali procellosi ondeggiano. Bello e brutto animico sbatacciano da terra a cielo. Eremitici cercare, scoprire sapere galleggiano. Brividi. Magnetica alzo lo sguardo, la luna s’è rimpiattata. Vigliacca. Prima istiga e poi scappa. L’ho fatto anch’io… Si e no. Sono scappata ma non ho istigato. Weee, però me la son cercata. Avrei dovuto comprendere… Starmene sullo scoglio a fissarla con l’effetto magnetico inevitabilmente tutto mi tornava a galla. Dovevo intuire che la meravigliosa, spettacolare, magica luna di questa sera non era un punto neutrale dell’universo. Troppo singolare e viva nella luce. Eppoi, come ho fatto a dimenticare che la luna non è impassibile astro ma è la massa celeste simbolo di primordialità misteriosa che riporta l’occhio dell’uomo al cielo. Che È la mater dei che rischiara il buio terreno, rende sicuri i passi impedendo i caracolli nell’oscuro. Che È la portatrice di luce speculare addizionale del pater sole. Il dono accessorio del creato al giorno che in un miscuglio di sacralità e mondano trascina l’uomo verso l’alto. Anzitutto avrei dovuto ricordare che qualcosa di astruso all’intelletto lega l’umano alla luna. Che lei è silenziosa amica ascoltatrice, compagna di sospiri, fantasiosa ispiratrice di magie passionali. È storia millenaria. Più di qualunque astro ha affascinato, stimolato la genialità, ammaliato poeti, musici, asceti, innamorati, naviganti, astronomi, scienziati cosmologi, popolato l’immaginario individuale e corale. Ha ispirato fiumi di parole all’uomo semplice e a quello sofistico. Perché Lei, miss luna, è l’ irrealtà della realtà del contesto universale. Esatto contrario del suo emanatore di luce, che al centro ci mette la materia, la carnalità, il pragmatismo, riconduce tutto al basso, amalgama alla massa secolare; Lei, femminile contrapposto al maschile, l’irrazionale etereo che nutre il razionale corporeo, armonizza la coesistenza, svincola lo spirito, riconduce all’alto, fin su al tetto del cielo. Da sempre immaginario sogno remoto dell’extra che converte la lucidità dell’esistente ordinario, a volte, con le sue bizzarre sparizioni, quell’eclissarsi improvviso ha impaurito e terrorizzato, altre col suo crescere e calare alimentato suggestioni popolari, influenzato leggende e narrazioni ambigue. Nell’universo tutto è speciale, ma è incredibile come questo piccolo satellite del nostro pianeta in determinati momenti calamiti l’attenzione  e a chi  la guarda apre un mondo implicito sconfinato. Nella luna ci deve essere qualcosa che rende inscindibile il rapporto terra- uomo-cielo, ancora l’umano sapere non l’ha scoperto. Un giorno.. forse avverrà.

Intanto stasera con la sua travolgente bellezza ha voluto riaprire le porte del piccolo mondo in cui mi sono rintanata, farmi alzare lo sguardo, ammirare la bellezza del creato, legarlo all’alto. Ricordare che il cibo indispensabile è in quello che sovrasta, ignorarlo, come ho voluto fare io, è morire di fame credendo d’esser sazi. Sapevo che qualcosa di strano mi legava alla luna. Non che fosse così. Sotto questo cielo, in questa notte brulicante di perseidi, con la sua stravagante luce ha voluto proprio che lo comprendessi. Ha fatto di più. Ha riaperto quel tempo di vita volontariamente ghiacciato per paura, farmi scoprire che non avevo ghiacciato i mostri. Avevo ghiacciato gli angeli creativi di vissuti vivi e appassionati. Che ho da stupirmi. È un astro che percepisco come uno specchio in cui v’è riflesso quello che voglio nascondere, è il catarifrangente dell’essenzialità cosciente. Dovrei stupirmi che le somiglio. Non sono magica ma stramba e lunatica eh eh…. di più.

luna

Notte di sogni fantasticamente allunati !

bydif