Oggi sono le ceneri e con la nuova liturgia cattolica si ricorda l’avvio del periodo quaresimale.
Anticamente le ceneri invece erano la celebrazione pubblica della penitenza, il rito che dava inizio al cammino di pentimento dei fedeli che si concludeva il giovedì santo con l’assoluzione dei loro peccati. L’imposizione delle ceneri nella teologia biblica ha un doppio significato. In primis ricorda all’uomo la sua fragile condizione umana, il limite della propria esistenza precaria evidenziata in tanti passi biblici come quello in cui Abramo rivolgendosi a Dio dice: “…io che sono polvere e cenere…” In secondo rappresenta il segno esteriore di chi si pente del proprio agire e compie un nuovo cammino verso Dio come fecero gli abitanti di Ninive che dopo la predicazione di Giona, si vestirono di sacco e digiunarono, o come, su invito di Giuditta a far penitenza, fece tutto il popolo israelita: umilmente ogni abitante si cosparse il capo di cenere e si prostrò davanti al tempio di Dio per chiedere la liberazione.
La liturgia del mercoledì delle ceneri è molto significativa. Per ogni buon cristiano inizia il periodo di preparazione alla S. Pasqua ma conserva questo duplice significato che è chiarito dalla formula di imposizione: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai” e “convertitevi e credete al Vangelo”. A parte il “convertitevi” credo serva a tutti ricordarsi che siamo esseri deboli e fragili, il nostro è un breve passaggio, anche chi non è credente può trovarvi uno spunto di riflessione importante per non arroccarsi su posizioni ideologiche che sono espressione unicamente temporale.
Un po’ di ironia che però non vuole essere offensiva e sottovalutare
l’importanza rituale delle ceneri
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Buon mercoledì delle ceneri a tutti
dif