Meglio non scordarlo

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Meglio non scordarlo che  oggi,  a Roma,  alla presenza del Presidente della Repubblica e delle alte cariche dello Stato, come  in tutti i capoluoghi di provincia nonché piccole città e pure paesini dove vivo si festeggia il 76° anniversario della Repubblica Italiana.  La celebrazione di questa ricorrenza tanto importante per la nazione in quanto con la scelta referendaria, per la prima volta in Italia a suffragio universale, cioè con accesso delle donne al voto,  rimarca: la fine di un periodo storico assai travagliato,  quello della monarchia e di sincrono  suggella l’inizio di un nuovo cammino storico-politico di vita comunitaria, importantissimo per l’Italia nondimeno per tutti noi ovviamente si svolge nella capitale. 

Il cerimoniale della festa repubblicana a Roma, di solito prevede che il presidente della Repubblica, attualmente Mattarella, insieme alle cariche basilari dello stato, camera e senato, e altri importanti funzionali allo svolgimento e protezione delle istituzioni, scortato dai corazzieri, per prima cosa si rechi all’Altare della Patria e ad honorem simbolica del sacrificio eroico di tante giovani vite, deponga una corona d’alloro al Milite Ignoto. Un momento veramente incisivo. Ritmato da un tripudio tricolore nel cielo. Un omaggio al valoroso della pattuglia acrobatica che sfrecciando in quel mare blu sopra Roma esalta ancor più il significato del gesto celebrativo. Deposta la corona d’alloro, per presenziare al seguito del cerimoniale, il Presidente della Repubblica, sempre scortato dai corazzieri a cavallo con tutto il seguito degli altri importanti personaggi convenuti, lascia l’altare della patria e giunge ai Fori Imperiali allorché è li che vi si svolge la grande parata militare. Negli ultimi anni un po’ semplificata per abbassare i costi, ma alcuni sostengono che  non sfilano più i mezzi corazzati per le vibrazioni dannose al contesto. Comunque,  con tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia della Repubblica, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea, la sfilata è sempre imponente. Quest’anno poi, arricchita, a testimonianza di gratitudine dell’impegno e il sacrificio profuso durante il covid, da un “esercito “di sindaci, di Medici e Infermieri, e dai cieli di tutti gli elicotteri dell’elisoccorso a lo è ancor di più. Chiaramente a sottolineare l’importanza dei festeggiamenti oltre un breve inciso del Presidente della Repubblica, prima e dopo la parata in pompa magna, è immancabile il  risonar dell’Inno di Mameli. Altrettanto immancabile e attesissima dal pubblico presente e non, l’esibizione spettacolare delle frecce tricolori. Cioè i 10 aerei che compongo la pattuglia acrobatica che rombando con perizia e coraggio spericolato nei cieli della capitale per tutta la sfilata,  regalano a tutti un emozione avvincente che aggiunge fama eroica e popolarità a questa ricorrenza sostanziale alla nostra storia collettiva. 

Naturalmente i festeggiamenti del 2 giugno per l’anniversario della Repubblica nel resto del paese sono  diversi da quelli della capitale e da luogo a luogo, in alcuni pomposo in altri anche spicciolo e sotto tono, ad ogni modo l’ essenziale è non farli svanire come tanti altri tradizionalmente popolari soppressi per cretineria o rinnegati per riformismo cattedratico.

In un piccolo paese, ad esempio quello dove vivo, per fortuna o forse consapevolezza  non lo è. Infatti dai balconi e finestre sventolano i tricolori e tutti partecipano alla cerimonietta in piazza con grande entusiasmo ed anche con un pizzico di voglia di ritrovarsi, magari anche per poi unirsi in baldorie mangerecce nei ristori apparecchiati dai soliti compaesani attrezzati per sagre e ritrovi sociali simili. Abitualmente la festa si apre con un dispiegamento dei notabili del posto col sindaco, il quale, dal centro della piazza traboccante di bandiere, dopo l’inno suonato dalla banda dei carabinieri e cantato a squarciagola dai presenti, fa un bel discorso di memoria su questo giorno che nel 1947 cambiò il di là da venire agli italiani. Soprattutto di contenuto significativo. Nello specifico ribadisce l’importanza di uno stato repubblicano nella elaborazione di una società moderna, democratica, espansiva di cultura, indipendenza e civiltà, accentuando, con un richiamo al valore che ha, il mantenere nella comunità vivo il pensiero costituzionale in specie della libertà. Concettualmente condivido sempre quasi tutto, anche se so che poi molto sarà disatteso, non tanto dal primo cittadino del paese quanto dal resto che staziona in altri sgabelli o su seggiolette ancor più comode della sua. Malgrado ciò, è e rimane un giorno fondamentale per gli italiani. Anzi è un’occasione speciale per rimembrare, che la Repubblica fondata sulla Costituzione di cui beneficiamo di pregi e difetti, discende da una eroica resistenza ad un guerra abominevole. Quindi,  è proprio meglio non scordarlo. Oggi come oggi, direi  indispensabile inciderlo nella mente e trasmettere ai giovani. 

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Buona serata di festa repubblicana a tutti!

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Qualche curiosità:

Sulla scheda referendaria l’opzione repubblicana, se mantenere la monarchia dei Savoia o instaurare la Repubblica ed eleggere l’Assemblea costituente che poi doveva scrivere una nuova Costituzione, era rappresentata dall’Italia ‘turrita’, che non fu più utilizzata.

Le donne in Italia sono ammesse ad esprimere il proprio parere con un voto solo dal 2 giugno 1947.

Il primo festeggiamento della Repubblica fu il 2 giugno 1947.

La giornata del 2 giugno fu dichiarata Festa nazionale nel 1949

La prima parata ai Fori Imperiali avvenne nel 1948.

Ogni anno, la parata viene dedicata ad una tematica.

L’entrata in vigore della costituzione italiana, nata dal voto e scritta dai costituenti eletti, risale al 1 gennaio 1948.

La giornata del 2 giugno fu dichiarata Festa nazionale nel 1949.

Proprio in quell’anno, nel rituale omaggio al milite ignoto, dopo la deposizione della corona dell’allora Presidente, le bandiere delle Forze Armate s’inchinarono al Capo dello Stato in quanto comandante supremo delle stesse, ripristinando nel cerimoniale una tradizione militare plurisecolare.

Nel 1976 la parata non ebbe luogo a causa del disastroso terremoto che colpì il Friuli.

Anche nel 2019-2020 la parata è stata sospesa.  Purtroppo stavolta  a causa della mondiale pandemia da covid.

Causa crisi economica e petrolifera che colpì l’Italia e tutta l’Europa dal 77 al 99, la festa della repubblica è stata mobile, cioè spostata alla prima domenica di giugno.

Purtroppo sospesa anche nel 2019-2020 causa la pandemia covid

Nel 2001, ritenendo la data fondamentale per l’Italia,  il 2 giugno è diventato nuovamente festivo, grazie al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Il programma delle celebrazioni si articola su due giorni. Il 1° giugno, prevede al Palazzo del Quirinale, con un reparto di Corazzieri a cavallo il cambio solenne della Guardia, un concerto in onore del Corpo Diplomatico e il ricevimento serale nei Giardini del Quirinale. Il 2, al mattino l’omaggio al milite ignoto, la sfilata ai fori con la partecipazione delle autorità e del popolo, al pomeriggio i concerti delle bande militari  nei giardini del Quirinale.

Nell’anniversario della Repubblica Italiana, si può entrare gratuitamente nei musei e nei luoghi d’arte italiani.

Nel pomeriggio, della festa repubblicana i giardini del Quirinale,  animati dai concerti delle bande militari.sono aperti al pubblico. 

Nell’anniversario della Repubblica Italiana, si può entrare gratuitamente nei musei e nei luoghi d’arte italiani.