A Santa Bibiana o Viviana che in codice popolare è simbolismo di vivere e saper sopravvivere con vivezza, dalle mie parti, è ancora radicata consuetudine trarre conclusioni sul tempo che farà. L’abitudine mi è rimasta e stamani uscendo quando ho constatato che pioveva mi è venuto spontaneo esclamare: ahia ce semo, mo‘ sta pioggia ce toccherà sorbilla per un bel po’!
Eh si, perché il detto popolare arcinoto presagia: “se te piove pe’ santa Bibiana, mettete lo core in pace che te addevì sorbì pe’ 40 dì e na settimana. Se te arribelli te arrovescia li ombrelli e se po’ acchiami li tu parenti te allunga di 20 giorni li tempi” . La rima di questo proverbio, come in altri, in parte, deriva dall’usanza di prendere i primi giorni del mese – es. 2 dicembre – a pronostico del futuro stagionale, in parte dal numero 40 legato a riti dell’acqua o a periodi di pioggia, tipo il diluvio universale “ Piovve sopra la terra per quaranta dì e quaranta notti”
Speriamo che il proverbio ambasciatore del tempo si sbagli. In ogni caso me ne guardo di contestà il presagio di santa Bibiana e di invità i parenti non ci penso proprio. La pioggia, in questa come in tante altre parti del paese, ha già fatto tanti danni e se perdura per 40 dì…con frane e piena sul territorio sarà già lotta dura…con altri 20 giorni…non ci voglio pensà perché per il paese sarebbe una completa sciagura. Vero che spesso motti e proverbi della tradizione popolare risultano assai fedeli a quanto annunciano di brutto o bello, tuttavia io confido sempre nei Santi, a volte dietro l’espressione proverbiale c’è sempre un indicazione che se succede non succede per niente.
Qui, al momento non piove più. Sembra spunti il sole beh… Pioggia si, pioggia no Buon giorno di Santa Bibiana! E non scordatevi con Bibiana “scarpe di ferro e calze di lana”!
bydif
Una santa semplice dal cuore limpido, innocente tanto che nell’iconografia usuale la sua anima esce dal corpo e vola dritta in cielo sotto forma di colomba. Amata dalla gente semplice, gente contadina dai gesti genuini ma capace di guardare al cielo, immaginare storie leggendarie e affidare a chi avvertiva simile presagi di vita legata al mondo agreste. Il culto a santa Bibiana si diffuse da subito e tradizionalmente fu eletta tutrice delle porte dell’inverno contro i danni del freddo e di ogni malanno cagionato da freddo e intemperie. A mano a mano che finirono le persecuzioni ai cristiani si propagò in varie parti d’Europa e numerose furono le chiese a lei dedicate. Sembra che la data del 2 dicembre sia dovuta alla venerazione della gente al giorno della sua morte. Patrona di Siviglia, Bibiana è la protettrice delle malattie mentali, di chi soffre di crisi epilettiche, di angoscia, subisce stati di oppressione psicologica o di stregoneria, e anche dei beoni. A Roma, popolarmente si ritiene che l’erba “l’erba di santa Bibiana” o canapa acquatica, poiché cresce in ogni stagione vicino alla basilica della santa cura ogni sorta di malanni, inoltre, dato che col fusto si usava fare uno spago è credenza che fosse stato usato per legare Gesù alla croce ed è detta anche erba della santa fune. Oltre a ciò la colonna a cui Bibiana era stata legata e crudelmente martirizzata, ancora presente, sia prodigiosa. Un tempo era pratica comune del popolo grattarla per ricavare polvere da sciogliere nell’acqua e berla per essere miracolati o liberati da sortilegi e ferocia.