Oltreilrecinto

SANT’ANNA

 

Oggi è S. Anna, una santa che fin dall’infanzia senza un perchè preciso mi è entrata nel cuore e ho considerato mia protettrice. In particolare credo, anzi ne sono certa, mi ha e mi sostiene costantemente nel mio percorso di mamma dandomi quella forza e quel coraggio necessari per superare indenne i momenti gravosi dell’esistenza.

Senza il suo sostegno spirituale non avrei superato prima le difficoltà di quattro maternità ravvicinate e un lavoro da portare avanti, successivamente aiutato a crescere e educare i miei “pargoletti” amati senza subire l’angoscia devastante di una situazione familiare complicata dalla fatalità.

Quando sento di mamme che cadono in depressione post partum, e oggi accade spessissimo, o leggo notizie di gesti estremi e tragici commessi da mamme, mi si stringe il cuore di tristezza e dolore. Penso a quanto sono stata fortunata ad avere la protezione di questa “mamma” che mi ha aiutato a mantenermi salda, a non perdere gioia e ragione. Sono fermamente convinta che se queste mamme si fossero rivolte a sant’Anna non avrebbero perso la speranza, visto talmente nero da togliersi o togliere la vita alle creature che avevano partorito, nella migliore delle ipotesi a lasciarsi andare trascurando se stesse e i propri figli, nella peggiore a cadere in gorghi depressivi senza ritorno.

Comprendo che chi non ha fede attribuisce le cause della prostrazione totale all’indifferenza o alla sottovalutazione familiare della condizione psicologica che vive la donna alla nascita di un figlio, ai mali sociali che non supportano il ruolo della donna diventata madre e spessissimo la costringono a mutare vita quotidiana, progetti professionali, di carriera e relazioni sociali facendole subire traumi psicologici profondi che poi come un tarlo minano l’autostima e conduno a gesti insani.

A volte è vero ma non sempre e non in modo da giustificare i troppi casi che si sanno e i tanti che non vengono alla luce. Penso che le tragedie sono frutto di un decadimento dei valori della comunità che carica la donna di troppe responsabilità, trasmette modelli femminili di successo sfrenato, di forma fisica perfetta, di coppia senza problemi, di famiglie corrispondenti a prototipi inesistenti nella realtà che in momenti delicati si mescolano nella psiche e influiscono negativamente sul percorso del cambiamento che indubbiamente la nascita di un figlio provoca nella vita di una donna e nel suo rapporto col compagno.

Non mi importa se qualcuno riderà pensando che è un utopia credere che basta rivolgersi a sant’Anna per non finire in cose simili e svolgere un ruolo di mamma senza patemi emotivi. Dico che a forza di scardinare i valori spirituali, privilegendo quelli materiali, senza fornire supporti giusti o valide alternative in momenti difficili e delicati della vita, tutti perdono facilmente il controllo emotivo e di conseguenza la stima in se e negli altri che conduce poi a non credere di avere una possibilità, qualcuno che ti comprende e aiuta a tirarti fuori dalla situazione, distorce la volontà e la capacità di reagire positivamente a eventi traumatici.

Comunque sia chi elegge un santo a protettore si affida a lui e coltiva in se la certezza di ricevere aiuto, nel frattempo non si perde d’animo e continua a lottare adeguandosi ai cambiamenti e supera le sue difficoltà.

Ho deviato un po’ il discorso su sant’ Anna, ma credo veramente che l’essermi affidata a lei che è la mamma della Sacra Vergine, Mamma delle Mamme, colei che ha portato in grembo il Cristo Salvatore, delegata a essere intermediaria degli uomini tra i valori terreni e celesti, mi abbia aiutato. Probabilmente ad aggrapparmi all’impossibile per ottenere il possibile, forse a non mollare, forse a non cedere alle tentazioni negative dello sconforto, forse ce l’avrei fatta ugualmente perchè sono cocciuta, per ora non so la risposta ma non mi interessa, mi preme mantenere in me la certezza che Lei mi è stata accanto e spero continuerà.

Non per niente il suo nome in ebraico Hannah significa “grazia” ed è la santa patrona delle famiglie, delle partorienti, delle madri specie delle donne madri, per essere diventata madre in modo insolito; degli orefici, falegnami ebanisti e carpentieri per le sue qualità di pazienza.

E’ una santa veneratissima e tantissimi ospedali, paesi, strade e chiese portano il suo nome anche se il suo nome non è riportato nei testi biblici consueti ma appare insieme a quello del marito Gioacchino nei testi apocrifi.

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BUON ONOMASTICO A TUTTE LE DONNE CHE SI CHIAMANO  ANNA

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l’immagine si riferisce all’incontro di S. Anna col marito Gioacchino affrescato da Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova.

La leggenda narra che questo bacio suggelli il giorno della fecondazione di Anna, annunciata in sogno a lei e suo marito da un angelo in quanto lui era sterile.

SANT’ANNAultima modifica: 2010-07-26T16:37:00+02:00da
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