Sui passi di Gesù dalla palme alla Resurrezione
Sabato Santo:Giorno dell’assoluto, del mistero, della riflessione.
” Oggi sulla terra c’è grande silenzio, gran silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace, perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. Certo, egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuol scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della Croce” (da un antico breviario romano)
Tutto si è compiuto secondo la “parola”.
Il silenzio è tombale ma eca da monte a valle così assordante che scuote le viscere. Non potrebbe essere altrimenti! Tacciono i potenti, tace giuda impiccatosi, tace la folla, tacciono gli apostoli, ma un cuore di madre può mai tacere l’oltraggio vile a un figlio? Giammai! E il muto “PIANTO DI MARIA” è schiacciante:
O figlio, figlio, figlio,
figlio, amoroso giglio,
o figlio, chi dà consiglio
al cor mio angustiato?
Figlio, occhi giocondi,
figlio, che non rispondi,
figlio, l’alma t’è uscita,
figlio della smarrita.
Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio,
figlio bianco e biondo,
figlio, volto giocondo,
figlio, perchè t’ha il mondo,
figlio, così spezzato?
Figlio, dolce e piacente,
figlio della dolente,
figlio, che ti ha la gente
malamente trattato!
Jacopone da Todi
Il Sabato Santo è il giorno aliturgico della veglia silenziosa ma è anche il sabato di Maria, la madre divina addolorata, in lacrime che vive l’attesa con forza d’animo e sorregge la speranza dei “figli” disorientati della promessa divina che riporta la vita.
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