SS. PASQUA

resurrezione giotto.jpg

Per me la SS. Pasqua è sempre un giorno di grande riflessione che mi fa ritrovare quella parte di spiritualità confusa dallle vicissitudini, mi riallinea sui sentieri della fede dove posso dialogare con l’Infinito,  trovare nel silenzio risposte ai perchè delle incongruenze umane, accettare senza troppe ribellioni le sofferenze. E’ come una terapia d’urto che  sconquassa il mio ego per toglierle gli orpelli che l’inchiodano a una quotidianità ripetitiva e incompatibile alle esigenze delle aspirazioni animiche. Come succede a me,  spero che il Cristo Risorto porti in ogni cuore slancio, amore, e gioia. Pacifici gli animi tormentati, sollevi lo spirito ai sofferenti, dia vigore ai deboli. Tolga la croce a tutti coloro che per ingiustizie umane non ce la fanno più a portarla. Insieme a Lui faccia risorgere quell’umanità opaca, distratta, serrata dal proprio egoismo. 

 

 Augurissimi a tutti per una S. Pasqua speciale

Dif

 

download.jpg

 

 

“LE PALME”

domenica palme 2.jpg

Oggi, per il calendario liturgico, è la Domenica delle Palme o Domenica de Passione Domine, con essa inizia la Settimana Santa quindi una festività importante per i cattolici ma anche per ortodossi e protestanti. Nei riti pre pasquali ricorda l’ arrivo di Gesù a Gerusalemme, in sella a un asinello, accolto da una folla osannante che lo acclamava e salutava festosamente agitando rami di palme e olivo. Certo, la stessa folla che pochi giorni dopo lo avrebbe tradito, rinnegato e fatto crocifiggere! Si sa che così doveva essere, era stato mandato dal Padre per la salvezza umana. Però fa sempre specie quando ci si riflette. E’ triste rendersi conto come in un attimo tutti sian pronti a onorarti e portarti in trionfo e un attimo dopo gli stessi per dabbenaggine son pronti a spellarti. L’‘immolazione di Cristo insegna che non c’è tanto da meravigliarsi se l’amore, il sacrificio totale, la dedizione verso il prossimo spesso per non dire quasi sempre viene ricambiato con la falsità, l’odio, l’ingordigia egoista, il martirio. Vero che l’umano è imperfetto, vero anche però che gli torna comodo rimanerlo per autoscusarsi. Comunque sia nel cuore della gente c’è sempre una ricerca di pace e salvezza anche quando fa la guerra parte dal presupposto che la fa per conquistarle e non per altro. Per questo nella contraddizione umana la Domenica delle Palme è una festività molto sentita e oggi è raro che chi è credente non si rechi in chiesa non fossaltro per portarsi a casa un piccolo rametto di olivo benedetto da tenere in casa in segno di augurio di pace e serenità per se, gli amici, tutta la famiglia. Nei miei ricordi occupa un posto importante sia come devozione di fede, per una settimana all’insegna di partecipazione attiva ai riti sacri legati alla morte e resurrezione di Gesù, sia come tradizioni per tutta una serie di preparativi attinenti allo spirito della Santa Pasqua, dal sapore un po’ più laico ma che nella mia famiglia avevano e hanno un significato di profonda osservanza di gestualità partecipativa a usanze che nel loro gusto feticcio profano simbolicamente tendono a esaltare il significato sacrale: accogliere con tutti gli onori, la gioia e la convinzione il Cristo Risorto. Il rametto di olivo benedetto oggi  lo porterò a casa come  un tesoro inestimabile, con profondo rispetto per l’insegnamento cristiano che contiene ma nel giorno di Pasqua, come solito, lo userò per spargere un po’ d’acqua Santa sui cibi in tavola, in casa e sui miei cari e poi lo conserverò vicino alla porta di casa  per ricordarmi che un giorno può essere di gloria e quello dopo di martirio, l’uno e l’altro fanno il vivere, mai perdere la fede, mai smettere di amare il prossimo, mai abbandonare la gioia.

colomba.jpg

Buona domenica delle palme amici e passanti

dif

Giornata felicità!…?

 

Immagine.png

L’ONU, su suggerimento del Bhutan che a  quanto pare misura  il suo prodotto interno lordo con il FIL cioè il prodotto della felicità dei suoi abitanti, ha stabilito che a partire  da oggi  il 20 marzo sarà  la giornata mondiale della felicità. Come dire: in tutto il mondo il 20 marzo di ogni anno è vietato essere infelici per far crescere il PIL! Tutto è possibile a questo mondo  ma… a naso non ci credo. Comunque  tra le tante giornate istituite questa mi sembra ottima come idea seppur mi resta difficile credere a una felicità collettiva a comando, tanto più in  questo momento particolare, almeno io, di gente felice in giro  ne vedo poca, ovunque ho la sensazione che nelle tasche la gente ha più lacrime che sorrisi, più incertezza che ottimismo, più rabbia di spaccare tutto che motivi di autofelicitarsi. E che dire poi dei paesi in cui c’è la guerra, la dittatura, la fame? Non credo proprio abbiano almeno un motivo per mostrare una faccia felice.  Malgrado ciò  appurato che il pessimismo oltre che non produrre niente di buono mi  rovina la salute ho deciso che  è meglio  una iniezione placebo di felicità. Si, oggi mi sono imposta di essere felice a ogni costo! Mi son detta,  non aumenterò il pil dell’Italia ma  il mio si. Di sicuro risolleverò il morale, e non è poco. Poi,  forse con la sinergia euforica prodotta riuscirò a scacciare gli spauracchi di una crisi istituzionale-economica che da un po’  mi da un fastidioso prurito giornaliero che mi rende assai, assai  agitarella e mi fa sprecare un sacco di euretti in inutili camomille che  mi rallentano solo i riflessi e mettono a rischio la mia efficienza  produttiva domestica, in più  mi istiga a tirare qualche piatto che immancabilmente invece che in faccia a chi dico io finisce a terra. Beh a sera riconosco che ne valeva la pena, non ho pensato neppure per un istante a ciò che succedeva in giro e a tutta l’incertezza che vi regna sovrana, mi sono concentrata  a pensare positivo e ho scoperto che almeno un motivo lo avevo per essere felice, quello di avere tanti a cui voglio bene e non posso affliggerli con la malinconia o accoglierli con una faccia mesta. Li renderei infelici e non migliorerei il mio fil.

un grandissimo sorriso

dif 

Festa papa’

guido reni

Oggi è San Giuseppe artigiano padre putativo di Gesù, laicamente festa dei papà perchè tutti abbiamo un papà. Visibile o invisibile, presente o assente in quanto ancora per germinare una vita serve un seme maschile. Ma per certe maestre di un asilo romano sembra non sia così. Infatti hanno soppresso la festa del papà per non fare uno “sgarbo” a uno dei bambini perchè ha due madri ma secondo loro non un papà. Assurdo. Anzi comico pensando che per arrivare a tanto hanno messo in pratica i consigli di un psicologo. Vivrà con due madri ma di sicuro da qualche parte un padre esiste o è esistito. E gli orfani di padre allora ? I bimbi il cui padre li ha disconosciuti? E quelli il cui padre li ha abbandonati? e…e..e… Con lo stesso principio di “delicatezza indiscriminatoria” anche a questi dobbiamo togliere la festa del papà? Quello che mi fa inorridire non è tanto il sopprimere una festicciola quanto la motivazione che rivela una imbecillità di base ma si sa “ due cose sono infinite l’universo e la stupidità umana” . Invece della festa del papà negli asili bisognerebbe sopprimere gli psicologi stolti e cechi, la discriminazione all’inverso che salva uno e uccide cento, l’impreparazione a dialogare, spiegare e gestire la molteplicità di situazioni familiari. A volte il troppo zelo per non “escludere” finisce proprio per emarginare ancor più. Di sicuro la loro “sensibilità” è solo servita a far di quel bimbo/a un diverso che diverso non era se non nella testa tortuosa di psudo pedagoghi. Probabilmente prima di “tanta decisione antidiverso” viveva felice. E ora? Ora saran cavoli delle sue mamme! 

ciao a tutti

dif

un bacione  al mio papà volato negli spazi sconfinati e a tutti i papà del mondo  invisibili 

il dipinto è di guido reni

 

 

HABEMUS FRANCISCUS!

images (1).jpg

Abbiamo il papa e che papa! È proprio vero, dove non arriva l’uomo arriva lo Spirito! Non è bello, non è giovane, ha qualche acciacco fisico ma ha in se una forza spirituale, una mitezza, una semplicità che lo rende straordinario. Mi ha colpito molto il suo porsi uomo fra gli uomini senza fronzoli e giri di parole, mi ha subito trasmesso un senso di amenità che ristora e ravviva la speranza, in un vivere complesso e caotico, che ci sarà di meglio. Sono convinta che la scelta più che umana sia divina, per vari motivi: la celerità della scelta; la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo che ho visto volteggiare per un attimo tra la fumata nel momento che le campane di Roma squillavano in coro; per il nome, Francesco che ha scelto che in questo momento storico della chiesa suona come un fortissimo richiamo a “spogliarsi” delle ricche vesti del padre terreno che travisano, ingombrano e allontanano dai valori del Cristo per rivestirsi di quelle semplici, evangeliche e spirituali del Padre celeste che riconducono alle radici della fede, ai valori della vita e al fine perfettibile del suo cammino; per il luogo di provenienza e le origini ataviche che formano un ponte tra il vecchio e il nuovo mondo; infine per il giorno in cui è stato eletto che indica mutamento spirituale, non senza fatica e ostacoli, e riporta al quaternario divino. Penso che il nome porta in se la svolta del modo di essere vicario della parola e successore petrino, e poco importa a quale San Francesco sia riferito, anche se da umbra preferirei pensare al poverello di Assisi, ciò che importa è caricarsi sulle spalle per la prima volta un nome dal messaggio inequivocabile che corrisponde al richiamo silenzioso del popolo a Dio per riformare un sistema “ apostolico” che niente a da spartire con l’incarico di servizio alla verità pastorale universale. Mi pare che papa Francesco l’abbia ben espresso nella sua prima omelia “ possiamo essere vescovi, cardinali, preti ma se camminiamo, edifichiamo e confessiamo senza la croce siamo mondani”. Parole che ridanno un senso alla fede e prese in “prestito” fiducia in se stessi e negli altri.

Habemus Franciscus e ne sono  felice perchè ha lo spirito focoso dell’argentino unito a quello migratorio italiano, con Lui come disse Paolo II :

“L’eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell’uomo”

images.jpg

Un saluto fraterno

dif

Chi è l’animaletto favorito?

Per sfizio mi son divertita a immaginare come si comporterà il serpente nero con gli “animaletti” politici in lizza per il potere e a quale concederà la “gloria” Um mi sa che nella sua saggezza..giudicate un po’ voi!

Ai topolini berlusconi e grillo il serpentello fino a metà estate strizzerà ora l’occhio destro ora il sinistro divertendosi un mondo a scompigliarli il successo e la visuale ottica per cui dovranno essere accorti e concentrarsi su un problema alla volta se vorranno evitare di diventare strabici e rischiare di ritrovarsi a rosicchiare pietre invece che formaggio! Da settembre in poi li farà rilassare ma dovranno ben guardarsi alle spalle poiché strisciando un po’ qua e un po’ la c’è il caso che l’astuto serpentello sobilli gli invidiosi di casa loro a fargli un brutto scherzetto che li ridurrà in croccanti polpettine per la mensa aziendale di un boa gigante!

I leprotti bersani, fini, donatiavranno da sgambettare assai visto che il serpentello gli riserva un su e giù da far girare la capa anche a una trottola e una serie di tagliole sparse per catturarli e papparseli in tutta calma! Dovranno anche correre a gambe levate tutto l’anno se vogliono evitare di finire impallinati nelle chiappette da qualche serpe cacciatrice o essere agguantati di sorpresa da un falco predatore delle alpi marittime alleato di un serpentello dalla lingua biforcuta. Comunque se mentre corrono manterranno calma e prudenza, non si deprimeranno per qualche graffietto e non si lasceranno incantare da proposte suadenti di pitoni e pitonesse sapranno cogliere le opportunità e procedere spediti in mezzo ai pericoli arrivando incolumi al loro traguardo.

Alle caprette maroni casini monti il serpentello riserva un trattamento speciale. Si comporterà come un buon padre: paziente e comprensivo nei falli, stimolante e promotore nei meriti, purchè non siano negligenti e non perdono la bussola se inciampano in qualche sassolino mentre s’arrampicano altrimenti si incavola e li paralizza attorcigliandosi alle loro caviglie facendoli morir di fame. Si prodigherà per incoraggiarli a impegnarsi in progetti e iniziative innovative e da generoso mecenate nel frattempogli aggiusterà i vasi rotti o incrinati, gli farà recuperare quello che da sbadati avevano perso brucando l’erbetta, gli troverà nuovi amici, soprattutto con i suoi aguzzi dentini gli toglierà le spine avversarie dagli zoccoletti, in più concimerà e renderà fertili i loro campetti per garantirgli cibarie per l’anno avvenire

Ai cinghialetti ingroia, tremonti, alfanoil serpentello li farà sgobbare sobbarcandoli tutto l’anno di impegni compulsivi che li renderanno tesi come corde di violino; in primavera li farà brillare come mine per aprire nuove strade, in estate li spedirà dritti dritti in bocca al cacciator predone dal volto buono e dal cuore insano che li farà grugnire fino al cadere delle prime foglie quando il serpentello con i suoi dentini velenosi interverrà deciso mandando il cacciator all’inferno e i cinghialetti a scorrazzar nei boschi dove potranno ricaricarsi d’energia, mettere a punto una buona strategia, incamminarsi sulla via e con qualche intimo tormentone arrivare a una buona conclusione di ogni impellente questione.

Per i cagnolini vendola e storaceil serpentello ha in serbo un anno di saltarello ma risponderà a ogni loro appello aiutandoli a cambiare lavoro e vita in meglio. Potranno investire sulle idee e spendere le energie con profitto in ogni progetto e pure cavarsi qualche sfizio adottando la tattica del rosicchia l’osso e chiudi un occhio. Non dovranno però perdere tempo a guaire dietro a qualche finto amico se non vogliono che questo gli metta la museruola e li riduca da mastini a barboncini. Grignando senza esagerare sul finire dell’anno avranno più di quanto i denti possono masticare facendo crepare d’invidia i loro detrattori.

Con i tigrotti renzi e di pietro il serpentino sarà un po’ malandrino, li manderà in orbita al mattino a battersi in tenzone per affermar la loro ragione poi sul più bello frenerà i loro istinti guerrieri mettendoli bruscamente a sedere. Sarà un tira e molla che li manderà a palla e in certi momenti si tramuterà in noia facendogli venir la voglia di lanciarsi a razzo all’abbordaggio di qualche nave alla deriva scatenando l’ira di una talpa che richiederà astuzia scaltra per issarla sul pennone del barcone a stecchire al solleone. Giocando a nascondarello alla fine il saggio serpentello premierà la loro resistenza scatenando un imprevisto che li caricherà di ottimismo per slanciarsi con fiera tirannia a azzannare la giusta conclusione di una operosa azione beffando il serpe oppositore.

Se dovessi fare un pronostico intuitivo su chi è più favorito alla corsa per il potere  direi  nessuno. Il serpentello non  mi è parso disponibile a spianare  strade o concedere  benefici  agli “animaletti”in lizza,  anzi,  mi è sembrato che nessuno gli garba tanto da issarlo su un “trono stabile” e per farglielo capire sputerà un bel po’ di veleno… Certo  che osservando gli accoppiamenti nomi animali mi è venuto un po’ da ridere.. poi, riflettendo mica tanto!

politici,previsioni,bersani,grillo,berlusconi,segni cinesi

un salutissimo 

dif

124 NO!

storica.jpg

19 LOMBARDIA

18 CAMPANIA

15 EMILIA ROMAGNA

14 SICILIA E PIEMONTE

7 PUGLIA

6 TOSCANA E VENETO

4 CALABRIA, LIGURIA E FRUILI

3 MARCHE, LAZIO E ABRUZZO

2 TRENTINO

1 UMBRIA E SARDEGNA

TOTALE 124 NO!

UN NO CATEGORICO A FESTEGGIAMENTI IPOCRITI DI 124 DONNE CHE NON HAN PIÙ FIATO!

PIÙ 1000 NO, A UNA CELEBRAZIONE MARCITA NEL BISNESS DEMENZIALE, DI DONNE CON IL CORPO MASSACRATO!

PIÙ 100 NO,  A UNA GIORNATA SCARICA COSCIENZA MOSTRI, DI DONNE CON L’ANIMO LACERATO DA UNO STUPRO!

PIÙ 1.000.000 NO, A UN GIORNO DEPAUPERATO DAL SUO VALORE INTRINSECO E DAL SUO CONTENUTO STORICO, DI DONNE DISCRIMINATE SUL LAVORO, IN SOCIETÀ E IN CASA IN TUTTI GLI ALTRI GIORNI!

QUESTO 8 MARZO IN QUANTO DONNA MI RIFIUTO DI ARMARMI DI UNA STRIMINZITA MIMOSA PER SCENDERE IN PIAZZA A URLARE LA MIA RABBIA A ORECCHIE SORDE. ANDARE AI DIBATTITI PER ASCOLTARE STERILI TIRITERE SUL PERCHÈ E IL PERCOME DI UN MASSACRO DI MIE SIMILI CHE HA RADICI TANTO PROFONDE NELLA DISCRIMINANTE DI GENERE QUANTO ASSURDE NELLE MOTIVAZIONI E ANCOR PIÙ NELLE RICETTE IPOTETICHE DI DEBELLAMENTO. O DI ANDARE CON LE AMICHE IN UNA DELLE INNUMEROVOLI FRIVOLE E STUPIDISSIME FESTE APPARECCHIATE CON FREGOLE EROTIC ZOTICHE LONTANE ANNI LUCE DAL MODO DI ESSERE DELLE DONNE NELLA VITA REALE.

UN NO GRAZIE DA TUTTE LE DONNE CHE MUIONO, SOFFRONO E SUBISCONO A UNA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA AVARIATA DALL’ENFASI ENCOMIASTICA.

PER MEMORIA DI UN FU 8 MARZO ANDRÒ A DEPORRE AI PIEDI DELLA MATER DEL PIANTO, UN CESTO DI FIORI, TANTI QUANTI LE DONNE UCCISE.

8 marzo,donne,festa,giornatainternazionale

 

 Una stretta di mano a tutti

dif

 

4 marzo

A tanti il 4 marzo fa venire in mente il grande cantautore Lucio Dalla, a me il padre dei miei figli.  Apparsi in questa temporalità lo stesso giorno, emigrati da essa improvvisamente allo stesso modo,  magnificamente sintetizzato nei versi di Lucio:

“È l’ora dei miracoli che mi confonde

mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.

Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar

galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà

ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola

Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti”

Lucio nell’ora dei miracoli partiva lasciando orfani sbalorditi milioni di fans frutto del suo talento musicale. Mio  marito lasciando inebetiti solo i fans frutto  del suo indiscutibile entusiasmo  per la vita e l’ amore.

Vero è che la ” gente” anche senza “corrente” camminerà e porterà avanti le ” due” storie in modo differente. La gente di Lucio attraverso le emozioni delle sue note e dei suoi versi, la gente di mio marito attraverso le emozioni della vita che si rinnova e si ripete nell’amore.

Due persone  speciali,  libere, anticonformiste, sensibili e originali sconosciute a se stesse ma non al rumore delle onde del mare. Oggi, per motivi diversi, nuotano nella mia memoria in um modo:

“che scioglie il sangue dint’e vene sai”

emozioni,sentimenti,ricordo,dalla

Un salutissimo a tutti

Dif