Archivio mensile:luglio 2009
GIA’UN ANNO!!! IL TEMPO VOLA…
Questo primo anno di blog è veramente passato in fretta. Quando decisi di varcare il mio recinto, di andare oltre la consuetudine, non conoscevo quasi nulla del mondo virtuale, ( a dire il vero oggi poco più..) Avvertivo intimamente una necessità di comunicare in libertà i pensieri che mi frullavano in testa, mi spingeva ad osare. Era più forte dell’insicurezza generata dalla mia incompetenza. Soprattutto percepivo che era una opportunità, un mezzo che mi permetteva di mettere a nudo certi aspetti inusitati della mia personalità, di liberarmi da scomodità inconfessate. Per cui confidando nell’ausilio della mia congenita ostinazione a sfidare le difficoltà per superare gli eventuali scogli, mi ero “buttata” come una bambina desiderosa di scartare un regalo inaspettato. Oggi son felice di averlo fatto. Certo non posso dire che in questo primo anno ho trovato quel coraggio necessario a sviscerarmi completamente, un po’ per impaccio e un po’ per insita timidezza, ne posso affermare che quanto ho provato a esprimere era utile o interessante. Però ho scoperto che si può stabilire una compartecipazione spirituale con alcuni blogger attraverso le idee e i linguaggi espressi che li rendono più reali di quel che pensavo, percepibili ad un livello di massima empatia che possono farti sentire partecipe e amica sincera, aiutarti a sorridere nei momenti tristi, sostenerti con le loro visite, comunicarti un calore e una umanità forte; avvertirli critici e attenti, molto disponibili, scarsamente predisposti a considerazioni banali quando sfoghi i tuoi crucci o sei un po’ stramba. Più di tutto, a parte qualche caso, mi hanno fatto comprendere che sanno guardare avanti senza ipocrisia perché sganciati da pregiudizi e apatie conformiste. Potrei dire che in questo primo anno, girovagando nei vari blog, spesso mi son sentita all’era della pietra e molto avevo da apprendere per arrivare a quella del ferro…. Comunque, oggi sento di far parte di una famiglia allargata che rispetta i tempi evolutivi.
Vorrei quindi ringraziarecon il volto di un magnifico bimbo davanti alla sua prima candelina e le parole di una amica tutti coloro che hanno visitato il blog, gli addetti al suo funzionamento e al soccorso tecnico, in particolare quelli che hanno lasciato una nota, perché mi hanno dato la sensazione di una accoglienza allontanando le incognite di una accettazione:
” Navigatore solitario
……..
Se incroci la mia scia
Lascia una traccia
Qualunque sia
Volto non vedrò
Mani non sfiorerò
Spirito sentirò aleggiare
D’energia singolare… “
………………
Frase presa da ” navigatore” di elda r.
PRESSIONI NUMERICHE
L’espressione “dare i numeri” di solito viene usata per dire a qualcuno, in modo garbato, che i suoi ragionamenti sono “sballati”, illogici. Anch’io a volte do i numeri!!! Però non in tal senso, o almeno credo, ma…nel senso di dare dei numeri alle persone.
Numeri fortunati da mettere in gioco?? Spesso ma non sempre. Talvolta solo numeri che servono alla persona per indicargli un qualcosa che può essere una data, un giorno, comunque un’indicazione di un evento che potrà cambiargli la vita oppure servirgli da avvertimento per fare o non fare qualcosa come ad esempio concludere un affare, fare un investimento, prendere una decisione, partire per un viaggio ecc.
Di solito sono numeri che a cadenze irregolari percepisco con intensità, numeri che mi si presentano in vari modi, come se mi chiedessero di prendere consistenza ma si materializzano nel momento in cui avvicino una persona o sento pronunciare il suo nome. Insomma avverto delle vibrazioni con frequenza ritmica che aumenta di intensità in presenza di determinate persone che mi obbliga a scrivere o a dire una data o dei numeri.
Naturalmente la cosa a volte mi imbarazza, specie quando nel riferirli noto sul volto delle persone chiari segni di perplessità o…peggio! Però devo farlo. Infatti le sollecitazioni che avverto non mi abbandonano fin quando non ho scritto o comunicato quei dati numeri, anzi quando per pudore o per …altro mi rifiuto di “dare i numeri” subisco da parte “loro” ritorsioni negative. Per esempio se il numero 20 mi pressa e io non lo riferisco al destinatario qualunque questione abbia un riferimento 20 mi diventa contraria così capita che perdo 20 euro o il 20 del mese successivo la giornata a dir poco è assai difficile! Perciò, anche se non trovo il bandolo della matassa per spiegarmi la questione, a mie spese, ho afferrato che quando un numero mi “chiama” rispondo, me ne libero con velocità e senza tanti crucci.
Oggi 14 46 84 12 mi chiedono di darle visibilità, non so perché né per chi e neppure quale messaggio vogliono indicare tranne che le lettere M B E sono un riferimento.
Le vibrazioni sono fortissime, quindi sono certa che il messaggio cifrato arriverà a chi o a quanti è indirizzato e saprà cogliervi l’opportunità o il nesso che a me francamente sfugge.
I numeri in più “dicono” che i nati il 25 debbono osservare bene questa sequenza numerica 1180088155 perché vi troveranno la risposta di un quesito o vi estrapoleranno la radice che serve da moltiplicatore per un’equazione di enorme importanza per avanzare nei loro progetti.(???)
Ma… io riferisco…!!! In questi giorni tutti sono a caccia di numeri per una sestina vincente, sarei felice se qualcuno trovasse fra questi numeri l’ispirazione per azzeccarla. Purtroppo non sono destinati a me. Di solito funziono solo da radar, divento un sensore rice- trasmettitore. Peccato…
Orchidee
Oggi è un giorno speciale. Ovunque lo sguardo volgo, flessuose orchidee occhieggian sbarazzine e…rispondono al mio sorriso con un fruscio. Forse perchè compio gli anni vogliono circondarmi di affetto, oppure ricordarmi che la vita è preziosa e rara come loro. Un dilemma che mi rende leggera. Ho deciso. Mi merito una vacanza in un posto fantastico. La costa turchese mi sembra adatta per farmi coccolare.
CRISTIANA E MUSULMANA
Donna Musulmana non mi sento diversa da te
Se indosso un Crocifisso emblema di fede cristiana
Non mi faccio panegiri vedendoti avvolta nel burqa
Ch’ impedisce di confrontarti a viso aperto con me
Farti inondare dall’energia solare
Correre lasciandoti carezzare da frescura
Farti ammirare in splendor di natura
Vedo una donna simile a me
Di cultura e tradizioni secolari
C’han molto da insegnare
Non lasciamoci ingannare da sofismi sacerdotali
Pastoie di ideologie immateriali
Partoriamo i nostri figli con pari travagli
Li allattiamo con l’ideale di vederli crescer sani
Prosperare dandosi da fare in libertà mentale
Subiamo gli stessi soprusi da padroni sopraffattori
Soverchiatori di generosa elargizione
Pronta ad appagare ogni loro aspirazione
Nulla ci divide
Solo un inezia di umane vanità
Infiammata da questioni estranee a nostra volontà
Lesiva a dignità di madri e donne
Cristiane o Musulmane che differenza fa?
Calpestano lo stesso globo
Si cibano degli stessi desideri
Finiscono in polvere eterna alimentando l’Infinito
Che
Non domanda su che parte di terra han transitato
Valuta solo l’operato, la lealtà, i diritti che han fissato.
Donna Musulmana non giudicarmi diversa da te.
Se sbandiero i miei seni, mi crogiolo al sole lasciandomi brunire
Approdo alle tue spiagge per assaporare il profumo marino
Mi carezzo all’onda corallina
Al vento monsone
Non vengo per offendere la vista e la religione
Vengo a carpire lo sguardo fiero
Seguire la scia speziata
Assaporare l’emozione nella meraviglia d’un bimbo
C’ama la sua terra e parla anche la mia lingua
Empirmi di storia, di tradizione c’han fatto la mia
Non lasciamoci abbindolare da frenesie brutali
Da chi per quattro soldi ci rende schiave ignare
Da menti contorte con visioni apparenti contrarie
Donna Musulmana, sono Cristiana ma uguale a te
Veniamo dallo stesso ignoto assoggettate al fato
Con la stessa apprensione dell’andare zavorrando
Incontro al dolore e all’ esultanza appaiate come gemelle
Gemelle stellari di fede universale
Libere di meditare l’ideologia che gli pare
Spoglie di pregiudizi, storia e potere,
Malversa interpretazione di leggi e dettame
Mai esortati da nessun Creatore
Donna Musulmana non aver timore d’ una Croce Cristiana
Io, non ho sbigottimento per il chador paludale
Due legni incrociati o un velo sono convenzionali
Una forma di rispetto d’un Credo ideale praticato
Ch’io porto per non scordarmi un Cristo Salvatore
Che tu porti in onore d’un Allah che ti scampi dall’orrore
Cosa possono far di male? Nulla. Solo aizzarci al terrore
Contenderci il primato d’una Verità collegiale
D’usanze e credenze dottrinali improclamate
Dal Padreterno
Solo da feticci imbevuti d’idolatria
Profittatori ipocriti della tua e
Della mia innocenza confessionale.
E.P.F.
Da: cielochiaro-
LENTO PROGRESSO
Quando ho aperto il blog la mia intenzione era quella di liberarmi di conoscenze scomode, soprattutto trovare il coraggio di superare le barriere psicologiche che mi hanno sempre impedito di raccontare le cose insolite che ogni tanto si intrufolano nella mia vita imbarazzandomi ed a volte lasciandomi perplessa sul perché le percepisco, le vedo o le intercetto nonostante la mia volontà avversa. A dire il vero, il cammino ad “aprirmi agli altri” senza il timore di essere derisa o peggio passare per una conta frottole si è rivelato molto lento e tortuoso. Le mie resistenze a valicare i recinti convenzionali sono ancora forti, tuttavia sento che non devo arrendermi, prima di tutto perché è ora che io accetto quella parte di me che esula dal razionale se non voglio continuare a sentire un disagio intimo che mi turba e mi consuma energie nell’ostinarmi a ignorarla. Ulteriormente perché spero che prima o poi qualcuno attraverso il blog sappia rispondere ai miei interrogativi o quantomeno riesca a spiegarmi se esistono sensibilità che vanno aldilà della normalità riuscendo a vivere frammenti di realtà alternative contemporaneamente, senza perdere conoscenza e senza praticare alcunché di irregolare o spiritico. Quello che mi inquieta non è il fatto di avvertire cose strane, credo che a tutti capiti di avere qualche percezione sensoriale premonitoria e singolare specie legata a persone care, quanto il vedere, in momenti assolutamente lontani da precondizioni emotive che possono favorirli, esseri diversi da quelli che ogni giorno incontro, le cui forme non corrispondono alle mie conoscenze documentali, sentire materialmente il contatto di nature diverse in momenti nei quali pensieri e gesti esulano da qualsiasi aggancio a questioni inconsuete, sono esclusivamente appartenenti al discernimento della vita umana corrente. Per esempio, perché mentre sono allegramente impegnata a cucinare, a sbrigare di fretta mansioni prettamente concrete per assurdo tipo zappare o rasare il prato chiacchierando con il vicino di cose terra terra, all’improvviso nella mia mente si apre uno squarcio di tutt’altro genere, sento una voce che mi racconta cose private di se o di altri che a me non interessano minimamente né in quel momento né in generale? Oppure, perché mentre sono in vacanza e mi godo relax, compagnia, luoghi e quanto c’è di bello e straordinario intorno a me all’improvviso vedo esseri dissimili che interagiscono nel contesto ma si muovono come se tempo e spazio fosse diverso? Cosa centrano e da dove provengono? O invece mentre conduco le mie aspre battaglie con bollette, spese e conti qualcuno si intromette con prepotenza nel filo dei miei pensieri comunicandomi accadimenti presunti?
Tanti i fatti inquietanti che s’insinuano nel vissuto, non comprendo, non so dargli una risposta plausibile. Desidero circostanziare che conduco una vita semplice, quanto mai connessa ad una realtà dura, di lotta e rozza fatica, quindi assolutamente lontana da immaginazioni fantastiche, trasporti utopistici devianti l’oggettività, legata a mistiche e filosofie astratte.
Non fosse altro per avere, da sola, sul groppone la responsabilità morale e materiale di quattro figli è infattibile ch’io mi trastulli dietro concetti aleatori o evado dalle cose tangibili. Vero che ogni tanto ho necessità di mantenermi a stretto contatto con il suolo e devo camminare in casa scalza, o andare a trascorrere qualche fine settimana dove posso sdraiarmi e sentire l’humus che si sprigiona dal terreno del luogo ma sono le uniche stravaganze che mi concedo e mi servono a scaricare l’aggressività che accumulo durante le battaglie quotidiane. Quando posso leggo molto, però le tematiche che scelgo non sono mai di tipo fantascientifico, legate a spettri o robe simili, anzi ho un rigetto anche per i film che trattano argomenti del genere. Tanto per chiarire, per ben tre volte sono andata spontaneamente a farmi analizzare da uno psichiatra per sapere se le rotelle erano a posto, sono andata fino a Ginevra da un grosso luminare del settore, ma ogni consulto specialistico ha decretato che non ho niente fuori posto, nessuna anomalia, neanche sono influenzabile, depressa, emotivamente impressionabile, ho patologie ossessive o soffro di sdoppiamenti della personalità. Ognuno ha concluso che sono banale, un essere umano senza particolari problematiche che richiedono approfondimenti o somministrazione di qualche pilloletta dall’effetto placebo. Al massimo:“Una donna sofferente per dispiaceri dovuti a problemi familiari”. Bella scoperta, in quel momento il padre dei miei figli era scomparso all’improvviso. Più che sofferente ero stravolta e allibita considerando le responsabilità che ereditavo! Certo quando sono andata a farmi analizzare non ho minimamente accennato a queste mie stranezze intercettatrici perché lo scopo era quello di stabilire se ero sana di mente ho se invece ero uscita di senno. Se avessi accennato a questi “trasbordi visivi” ai contatti mnemonici e corporali il loro parere sarebbe stato uguale? A volte il pensiero mi infastidisce, poi penso che uomini di scienza siano in grado di leggere nel profondo, oltre ciò che una persona manifesta e dice. Quindi non è il mio cervello ad andare in tilt ma una parte di me. Forse, ogni tanto, un pezzo di me si trasforma in radar capace di raccogliere vibrazioni emesse da estranei, capta trasmissioni di pensiero provenienti da persone lontane o forse riesce a sognare da sveglia. Perché? Principalmente, perché succede ad una che non le cerca, non le vuole, le rifiuta e le considera avveniristiche forme d’isterismo visionario di persone grulle, crede in Dio ma senza particolare slancio mistico, si vergogna al solo pensiero di raccontarle anche in forma anonima? Di fatto a nessuno ho detto del blog. Ho pensato che mi sarei sentita libera e facilitata a trovare il coraggio necessario ad esporre fatti, per così dire enigmatici a interlocutori virtuali, poi non raccontando queste cose strampalate a persone che mi stavano davanti in carne e ossa credevo di superare il pudore, le paure e le diffidenze che generalmente mi impediscono di farlo. Invece, tranne timidi accenni sporadici, ai quali auto violentando la mia naturale avversione non ho potuto sottrarmi, come il “ messaggio di Eluana “ ancora non sono riuscita spezzare i recinti d’un qualcosa che mi sembra una condanna e non una predisposizione naturale, un valore sensorio aggiunto. Comunque non demordo, Più mi ostino a respingere l’insolito e più quello s’intrufola nella mia vita, perciò la miglior strategia per allontanarlo ho dedotto deve essere quella di esorcizzarlo svelandolo. Certo preferirei raccontare i fatterelli straordinari a viso aperto, in forma diretta come uso agire nella vita, ma ho timore di imbarazzare i miei figli o di esporli a rischi di ritrovarsi una madre lontana dal modello che loro conoscono seppure scherzando dicono: una madre come te se non ci fosse dovremmo inventarcela!
In conclusione il progresso è lento, debbo superare le resistenze autodifensive e le prevenzioni educative verso fenomeni non propriamente comuni ma ormai la volontà è inarrestabile, un po’ alla volta metterò nero su bianco le scomodità segrete.