Che ha nel suo forziere messer 9, o 2016?

 

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Eh si, messer 8 non ha scampo. Ai rintocchi del tempo dovrà cedere il trono a un nuovo regnante: il 2016, ovvero messer 9. Da ogni angolo del mondo,chi prima chi dopo, accoglierà il successore con gran strombazzo. Come consuetudine, noi tutti saluteremo il nuovo arrivato con gran fracasso e scintillii di luci e colori sperando così di entrare nelle sue grazie e durante il suo regno ci ricopra di ogni sorta di fortune. Perché? Anche nella frenesia dei brindisi e dei botti, avremo la certezza che il nuovo anno non sarà mai come il precedente. Già, non lo sarà perché non può esserlo. È la regola d’oro della crono legge dell’universo. Ma la domanda è: che ha nel suo forziere per noi,per te, per me, questo sconosciuto signor 2016, ovvero messer 9 ? A saperlo… Neanche tra centomila congetture scoverò la risposta indubbia di quel che ci, che mi riserva! Di tutte le ipotesi una però è innegabile: la possibilità di vivere una nuova avventura di 366 giorni, uno in più essendo bisesto. Eccitante, se non fosse che..Che ogni nuova avventura comporta dei rischi! E non è questo il fascino suggestivo che invoglia ad accogliere il nuovo anno sfarzosamente? Beh, l’incognita è vero che è sempre stimolante ma…ma anche piena di dubbi assillanti! L’avventura può essere esaltante e bella se sogni, desideri, aspettative fioriscono, come mediocre e piena di altalenanti sprizzi di felicità e tormento, pure la solita zuppa ribollita di intoppi, abbagli e difficoltà, addirittura una via crucis senza prospettive e vie di fuga. Avere almeno un sentore di quel che serba…un po’ d’agitazione che cova sotto lustrini, auguri, baci e abbracci svanirebbe. Ehi, ehi, fantasticare e angosciarsi non serve a nulla. È saggio accoglierlo e iniziare a viverlo senza congetture. Svelerà giorno per giorno, mese per mese cosa ha nel suo forziere. Il saggio. ma il curioso? Fa fatica a frenare la voglia di qualche indiscrezione! Uhm, se La curiosità è più forte della ragione.. allora qualche indizio su cosa messer 9 potrà sciorinare in bene e in male ci sta. Innanzi tutto è meglio precisare che un pronostico non è una certezza e sulla carta anche la previsione più rosea o più funesta può essere ribaltata da una decisione collettiva e individuale. In secondo luogo gli indizi tracciano le cause che possono scatenare gli avvenimenti, accennano i settori più sensibili in cui collettività e singoli saranno coinvolti, ma non forniscono soluzioni o precisano quanto gravoso sarà il coinvolgimento. Infine, l’anno in arrivo, suggerisce si il punto focale su cui ruota probabilità di fortuna e sfiga però non indica la tecnica razionale appropriata decisiva al responso dell’annuale fato. Detto ciò, a differenza del suo predecessore, volto a realizzare interessi di natura tangibile circoscritta, messer 9 espansivo e moltiplicativo,più pubblico che privato, proietterà la sua potenza carismatica in senso più ampio e altruista. Sarà generoso e magnanimo nel concedere opportunità proficue a tutti soprattutto mirate a elevare le qualità insite di natura superiore, più taccagno invece in quelle materiali evoluttuarie. Infatti, l’umanità,l’apertura al mondo,la visione globale del benessere, la cultura sociale, il prossimo, l’evoluzione mentale, spirituale, la filosofia, l’arte la scienza, i diritti democratici saranno i temi fondamentali dell’anno su cui balleranno avvenimenti e vicissitudini del pianeta terra e dei sui abitanti. Logicamente convoglierà tempo, idee, energie,volontà e azioni in tali direzione. Di conseguenza anche circostanze e fatti esistenziali, singoli, collettivi e mondiali, avranno origine dai settori equivalenti o richiederanno impegno costante negli argomenti relativi. Perfezionista e conclusivo,in primis spingerà a eliminare tutti i sospesi accumulati negli anni precedenti. In un modo o nell’altro da subito impegnerà in negoziati per chiudere definitivamente le questioni aperte, sia personali che associative, nazionali e internazionali. Meglio assecondarlo,rimandare,indugiare,nicchiare provocherebbe il disastro totale con conseguenze gravi ai progetti futuri,propri e altrui. Quindi, meglio una intesa con qualche rinuncia che un rinvio. Concludere è il suo motto principale! Tanto più si cancellerà dal “libro nero” e si porteranno a compimento i progetti in corso, tanto più avremo in fortuna, aiuto e benefici per sbrogliare anche le matasse più aggrovigliate. Se liberarsi da pastoie e pasticcini che hanno assillato chiunque negli ultimi anni sarà la mossa vincente al contrario intraprendere o buttarsi in nuove imprese non lo sarà affatto, sotto il suo regno avranno vita breve, e più che profitti porteranno perdite e guai. Il 2016, favorirà tutte le decisioni equilibrate, obiettive, volte al bene comune, al conversare con tutti senza pregiudizi. È un messer che apre le porte della fortuna a chi usa la diplomazia il tatto, l’ascolto,l’amicizia,l’ordine e la correttezza. Le chiude e intralcia a chi adopera l’egoismo, l’individualità, l’attaccamento al proprio orticello,la mistificazione, la volgarità. Sempre con l’occhio al bene universale: l’uomo, l’armonia, la giustizia, l’amore,la compassione, il prossimo saranno i campi di battaglia in cui il 2016 accentrerà gli accadimenti più eclatanti e chiamerà al cimento diplomatico e non le potenze mondiali, gli uomini di pensiero, gli operatori assistenziali,i ricercatori,gli scienziati specie se cosmospaziali, gli esteti, gli artisti in senso lato, i capi religiosi, gli specialisti dell’economia internazionale. Se l’istruzione, la perfezione, l’impegno sociale sono il suo forte,e premia volontà e sacrifici a chi li pratica, di contro, accumulo, arricchimento, lusso, materialità non sono le sue qualità più valide. Pertanto non aspettiamoci fortune finanziarie, ma fortune intellettuali. Oltre a ciò,messer9,da grande idealista aggregatore, proiettato all’espansione del sostegno umano ai miseri e inferiori, al beneficio collegiale aborre le mezze misure e l’indecisione in tali tematiche, perciò in ogni situazione, stare o di qua o di la dalla barricata farà la differenza,cioè permetterà di vincere ostacoli e avversità e giungere indenni ai traguardi agognati in ogni campo,morale, professionale, economico,amoroso. Fornisce, intuito e creatività per portare a termine propositi lodevoli, e risolvere a pro qualunque problematica purché non sia mirata all’egocentrismo. Infatti prepotenti, individualisti, despoti, dittatori e similari sotto la sua influenza non avranno vita facile. Anno di ottime possibilità di concretizzare riconoscimenti definitivi in imprese già in cantiere. Di fioritura in ogni attività professionale-lavorativa sospesa. Di incassi in attesa. Di guarigione da malanni in cura. Di bonifica e pacificazione in diatribe di società,parentado, famiglia,processi, eredità.  Con messer 9 ognuno avrà la percezione del bene e del male quindi ogni decisione nell’uno e nell’altro senso sarà una scelta volontaria e non del caso o della malasorte.
Anno eclettico, un tantino stravagante trascinatore delle folle e dispensatore di ispirazione saggia,più applicato a far raggiungere l’equità a 360° che il potere guiderà individui e masse a migliorare le condizioni di tutto e di tutti. Per dirla con papa Francesco, il 2016 includerà, non scarterà. Anzi, a ben riflettere la scelta giubilare della misericordia e del perdono di papa Francesco sembra preispirata. Anno migliore di questo non c’era per indirlo.
Concludendo:un anno in cui dal forziere usciranno:
tante occasioni e opportunità per sistemare ciò che tiene sulla corda da tempo il mondo e i singoli. Qualche scatto di impulsività dovuto alla suscettibilità nei rapporti relazionali.
Qualche altalena nelle vicissitudini quotidiane collegate al lavoro alla famiglia e al denaro.
Successo in tutte le“vecchie” imprese. Impelagamento e fallimento in quelle nuove. Una maggiore consapevolezza dei bisogni altrui e tanta empatia e generosità. Maggiore  romanticismo e passionalità.
Aumento della spiritualità,dell’idealismo religioso,dell’etica, della comprensione.
Più pignoleria, formalismo,sospetti,emotività,ipersensibilità, reazioni esagerate.
Di per se non designa grandi favoriti, tuttavia i segni nei quali sciorinerà per primi le sue ricchezze sono i quattro cardinali:cancro,bilancia,capricorno, ariete. A seguire i segni mobili:sagittario,gemelli,vergine, pesci. Infine i fissi: scorpione, leone,toro,acquario.
Se durante l’anno si vuole dar spazio alla creatività e alla voglia di fare, viaggiare, conversare, soccorrere,guardare, approfondire, allargare orizzonti, competenze e prospettive sono la scelta giusta. Porterà freschezza di animo e pensiero e quel vento nuovo adatto per scendere in campo con tanta grinta l’anno venturo.
happy new year 2016

2016

Augurissimi a tutti e se le frittelle di messer 9 non tutte saranno perfette evitate malumore e malinconia, la simpatia e la disponibilità sono il suo magnete portafortuna!!!
bydif 

a poco le previsioni sibille segno per segno

 

Il Santo”nato” da una pietra, ucciso da pietre.

giotto s-Stefanus 330 35

Si narra che la notte Santa, alcune donne, con i propri bambini in braccio, si unirono ai pastori in marcia verso la grotta per adorare Gesù Bambino e per far benedire da Lui i propri figlioletti. Tra le donne c’era una giovane sposa, siccome, anche se lo desiderava ardentemente, ancora non aveva un figlio, per non essere da meno delle altre spose, pensò bene d’inventarsene uno. Così prese una grossa pietra, mise una cuffietta in punta, l’avvolse in uno scialle, e proprio come se fosse un bambino appena nato, si mise a correre insieme alle altre tenendo la pietra stretta fra le braccia. Quando arrivò alla grotta, dopo essersi inginocchiata per adorare il figlio di Dio appena nato, guardò Gesù e nel vederlo così bello e sorridente, il pensiero le corse a quella pietra inerte che stringeva forte ma non poteva mostrare e far benedire, un po’ per l’inganno un po’ per il dolore scoppiò in un pianto accorato. Però quando si alzò per ritornare a casa, la Vergine Madre, le domandò:”Tecla, che cosa porti in braccio?” Seppur si sentì scoperta, rispose: “Allatto un figlio maschio!.” Allora Maria che aveva letto nel suo cuore e compreso il suo innocente inganno le disse: “Su, scopriti il seno e allatta tuo figlio. il tuo desiderio é stato esaudito. Da ora La tua pietra é diventata un bel bambino!” Tecla scostò lo scialle che avvolgeva la pietra e rimase di stucco. Tra le braccia al posto dell’arida e fredda pietra c’era proprio un bellissimo caldo bimbo, il suo primo figlio che la guardava sorridendo. Mentre esterefatta e felice del miracolo si allontanava dalla grotta la Madonna le sussurrò :“Ricordati però che egli é nato da una pietra e a colpi di pietra morirà”. Quel bimbo “nato” da una pietra cheTecla  chiamò Stefano, proprio  come disse Maria fu ucciso da pietre. Infatti, cresciuto divenne diacono e fu il primo  cristiano  a donare la sua vita per fede. Leggenda a parte, le  origini  di S. Stefano non sono certe. si suppone fosse greco, anche che fosse un ebreo educato nella cultura ellenistica. Di certo si sa che Stefano, il cui nome in greco ha il significato di “coronato, fu uno dei primi giudei a diventare cristiano e a seguire gli apostoli e che poi in ragione della sua schietta fede, cultura e saggezza fu nominato primo diacono di Gerusalemme, dei  7 diaconi scelti dalla comunità cristiana per aiutare gli apostoli, ormai troppo impegnati nel ministero evangelico, nel “servizio delle mense”, ossia una assistenza quotidiana a vedove e deseredati. Gli Atti degli Apostoli raccontano che Stefano nell’espletamento di questo compito era pieno di grazia e fortezza e non si limitava al lavoro amministrativo, era attivo anche nella predicazione, soprattutto fra gli ebrei della diaspora che passavano per la città santa di Gerusalemme, e che convertiva alla fede in Gesù crocifisso e risorto e compiva grandi prodigi tra il popolo. Ciò infastidì gli anziani e gli scribi. Secondo quanto riportato dagli Atti degli apostoli, i capitoli 6 e 7 narrano gli ultimi giorni del Santo, verso il 36 d.C. questi lo catturarono e trascinandolo davanti al Sinedrio con falsi testimoni “Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e cambierà le usanze che Mosè ci ha tramandato” lo accusarono di “pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio”. Durante il processo inquisitorio alla domanda del sommo sacerdote: “Le cose stanno proprio così?” Stefano rispose con un lungo discorso. Il più lungo degli Atti degli Apostoli, in cui, ripercorrendo la Sacra Scrittura, come testimonianza che Dio aveva preparato per mezzo dei patriarchi e profeti l’avvento di Gesù e che gli Ebrei avevano ignorato con durezza di cuore, concludeva: “O gente testarda e pagana nel cuore e negli orecchi, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la Legge per mano degli angeli e non l’avete osservata”. Ovviamente le sue parole aumentarono rancore e odio contro di lui. ma Stefano ispirato dallo Spirito, non se ne curò e alzando gli occhi al cielo non potè fare a meno di aggiungere: “Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo, che sta alla destra di Dio”. Ciò scatenò l’ira dei presenti che imbestialiti lo trascinarono fuori dalle mura della città e scagliando grosse pietre lo lapidarono. Concluso il martirio vendetta, deposero poi, a mo di omaggio di vittoria, i loro mantelli ai piedi del suo principale inquisitore accusatore, un giovane di nome Saulo. Nientemeno che Paolo di Tarso. Pensate un po’ il futuro “apostolo delle genti” che a sua volta finì martire della ferocia del popolo sobillato! Mentre crollava sotto i colpi degli aguzzini, Stefano pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”, “Signore non imputare loro questo peccato”. Dopo la morte di Stefano, la storia delle sue reliquie entrò nella leggenda. A quanto sembra furono rinvenute il 3 dicembre 415 su suggerimento di un sacerdote di nome Luciano di Kefar-Gamba, il quale ebbe in sogno l’apparizione di un venerabile vecchio, che gli disse che lui e i suoi compagni erano dispiaciuti perché sepolti senza onore e volevano essere sistemati in un luogo più decoroso. Gli indicò il luogo della sepoltura collettiva, che sarebbe stato riconoscibile dal profumo. Dei sepolcri due sarebbero stati infatti decorati da cestini di rose bianche, uno da fiori di zafferano e quello di santo Stefano di rose rosse. Con l’accordo del vescovo di Gerusalemme, si iniziò lo scavo con il ritrovamento delle reliquie. La notizia nel mondo cristiano, ormai in piena affermazione, destò tanto stupore e le reliquie di Stefano cominciarono a spargersi per il mondo conosciuto di allora. Una piccola parte fu lasciata al prete Luciano, che a sua volta le regalò a vari amici, il resto fu traslato il 26 dicembre 415 nella chiesa di Sion a Gerusalemme. Sant’Agostino attesta che, subito dopo il ritrovamento a Gerusalemme del corpo di Santo Stefano, nei suoi luoghi di culto iniziarono a verificarsi dei miracoli. Si racconta che molti avvennero con il solo toccare le reliquie, addirittura solo attraverso il contatto con la polvere della sua tomba. In seguito la maggior parte delle reliquie furono razziate dai crociati. Ne arrivarono così tante in Europa che il numero delle relique supera la realtà di un corpo umano. La celebrazione liturgica di S. Stefano non è stata fissata per caso subito dopo il Natale. La data del 26 fu scelta in quanto nei giorni seguenti alla venuta del Figlio di Dio furono posti i comites Christi, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.

Purtroppo i martiri cristiani uccisi per fede in Cristo iniziati col santo” nato da pietra e ucciso da pietre” non finiscono mai. Anche oggi nelle filippine in 9 hanno dato la vita.

                                                                       bydif

 

Auguro a tutti un Natale di…

alberino

Auguro a tutti i dimenticati un Natale di affetto festoso

a tutti gli amici un Natale gioioso

Auguro a tutti i bambini maltrattati un Natale di tenera dolcezza

a tutti gli orfani di guerre e violenze un Natale di fraterna amicizia  

Auguro a tutti i giovani un Natale di conquista e innovazione

a tutti gli intolleranti razziali un Natale di affabile comprensione

Auguro a tutti i migranti del mondo un Natale di pacifica accoglienza

 a tutte le mamme che soffrono per i figli scomparsi un Natale di  trascente vicinanza

Auguro a tutti i sofferenti nello spirito un Natale di luce e distensione

a tutti gli umiliati un Natale di rispetto e considerazione  

Auguro a tutti quelli che hanno perso il lavoro un Natale di proficua speranza

a tutti quelli che hanno disperso la fede l’opportunità di ritrovarla

Auguro a tutti i malati nel corpo un Natale di coraggio e luce

a tutti i vanagloriosi un Natale di modestia  e discrezione

Auguro a tutti quelli che sono soli un Natale di abbracci e incontri

a tutti gli egoisti  un Natale di generose riflessioni

Auguro a tutti i disperati un Natale di conforto e comunanza

a tutti gli operatori di pace un Natale di armonia filantropa 

Auguro a tutti gli uomini un Natale di  equa spartizione sociale

a tutti gli atei un Natale di cammino e ricerca spaziale

Auguro a tuttii vigili del fuoco un Natale di calore umano solidale

a tutti i volontari un Natale di proficue collaborazioni umanitarie

Auguro a tutti gli oppressori un Natale di sensibile altruismo

a tutti i tormentati e depressi un Natale di creativo ottimismo

Auguro a tutti gli uomini e donne giusti un Natale di riconoscenza e lode

ai volgari profittatori immorali un Natale di etica rivelazione

Auguro a tutti i vili e turpi terroristi un Natale di rispetto all’altrui vita 

a tutti i manipolatori e stupratori un Natale di intima pulizia dolorosa 

Auguro a tutti i potenti un Natale di universale  sincera collaborazione 

a tutti i ladri e malfattori un natale di ragionata espiazione

Auguro a tutte le Istituzioni un Natale di virtuoso collettivo operare

a tutti i politicanti un Natale di ripresa coscienza morale

Auguro a tutti gli insengnanti un Natale da equilibrati educatori

a tutti gli studenti e lavoratori un Natale di congrue soddisfazioni 

Auguro a tutti i medici un Natale di paziente serena responsabilità

ai minatori un Natale di sollievo e dignità

Auguro a tutti i poveri di trovare  felicità e abbondanza 

ai tirchi e agli avidi sobrietà e carità in alternanza

Auguro a tutti i giornalisti un Natale di irreprensibile verità

a tutti i blogger e lo staff un Natale di lieta e gaia comunità

Auguro a papa Francesco un Natale di pastorale interreligiosa concertazione

a tutti i persecutori e detrattori un Natale di evangelica misericordia e conversione

Auguro a tutti di andare oltre i “recinti” per un Natale  ricco di amore e eguaglianza

 a tutta l’umanità un Natale di perdono e tolleranza

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Auguro a chi passa un Natale di confidente rinascita

bydif

il nostro presepe è…

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Il nostro presepe è piccolino
Grande è l’amore nel cuoricino
Trepido attende
la venuta del Divin Bambino
Annunciata da angelo e cherubino
stella cometa col codino
ai re d’ogni cantuccino
a tutto il mondo poverino

Il nostro presepe è piccolino
Immenso l’amore al Bambino
Verrà a riscaldar
il gelo d’ogni miserino
d’ogni uomo
a illuminar il cammino
Piantando un seme nuovo
di letizia e mitezza
strappando via l’odio
solidale fraternità
in ogni luogo accrescerà

Il nostro presepe è piccolino
Dentro c’è la tenerezza d’un bambino
con l’aureola e il mantellino
la dolcezza di Maria e il pastorino
la bellezza che adora il Divino

Il nostro presepe è piccolino
Grande la via dell’amore
che brilla in cuor in ogni dove

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aspettando…felice attesa

bydif

 

PROFUMO DI MUSCHIO

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In questi giorni c’è un profumo di muschio in casa che rincuora l’animo e risveglia sopite emozioni di letizia e comunanza partecipativa familiare. Quel profumo di muschio fresco, intenso, penetra nelle radici come un balsamo ricostruttore del proprio passato, custodito gelosamente ma un po’ oblato dagli eventi e dal tempo. Aspirando ti accorgi che lo ieri mantiene intatto tutto il suo fascino e comprendi che seppur nel presente chi c’era materialmente non c’è più, spiritualmente c’è e vive e partecipa con te. Si, sembra quasi che la casa si riempia di volti, suoni, risa e anche di contese elettrizzanti e allestire il presepe non è un fatto meccanico di tributo a una tradizione è oltrepassare il tempo, entrare in una dimensione in cui vivi e rivivi, stati d’animo, affetti e significati. Il profumo di muschio che aleggia tutto muta. Si trasforma in un qualcosa che riporta alla luce visi amati, tanta allegria, tanto amore e tenerezza. Così, mentre stendi il muschio, fai collinette, laghetto pieno di paperelle e tracci stradine è come se ridisegni l’esistenza tua e dei tuoi cari e al contempo rispondi a un appello ancestrale importantissimo e fondamentale che mantiene integre le radici identitarie.  Alberelli, casette, pecorine, pastori e angioletti, asino e bue e figurette di donne e uomini di cartapesta, inerte e scolorita da tanti riutilizzi, non appartengono più a un epoca precisa, collocabile in un temporaneo vissuto. Posati, a mo di ognuno, sul muschio fresco, riprendono i colori originari, vivono, comunicano e interagiscono all’evento straordinario che anno dopo anno riporta memoria e olfatto a quel simbolo testimonianza forte e innegabile di unione, pace, fratellanza, perdono, amore incondizionato. Porre la capanna storta, rudere d’infanzia lontana, a rifugio di un bambinello chiamato Gesù, Maria e san Giuseppe, con quel profumo di muschio che ti invade è un emozione senza pari!  Consola e ristora da ogni afflizione ordinaria. Ti avvince e ti riporta all’essenziale, ai valori concreti distratti da clamori, esteriorità, egoismo, superficialità. Non c’è Natale in casa senza profumo di muschio che vuol dire Presepe. Perchè? Nella vita di un cristiano credente la natività è il punto fermo del divino fatto uomo per amore dell’uomo. L’ho ben compreso nella basilica di Betlemme! Ma la natività segna anche una svolta storica che non può e non deve essere ignorata in quanto fonte ispiratrice inesauribile di valori umani che accompagnano nel cammino evolutivo di convivenza, egualitarismo, pacificazione e riconciliazione. San Francesco fu il primo a comprenderlo e proprio per non farla esaurire fu lui il primo a ricostruire l’evento che cambiò il destino del mondo, includendovi anche quella parte di fede popolare bisognosa di una visiva ricostruzione corporea dei protagonisti messianici. Al presente si parla tanto di presepio e di canti natalizi ma in tanto accalorarsi e accapigliarsi ci vedo un po’ troppa enfasi ipocrita più corrispondente a una certa italianità da non toccare che al valore emblematico connesso da salvaguardare. 

Comunque sia, il profumo di muschio che respiro in casa mi annulla i detrattori del presepe e toccando il muschio mi par veramente che le note di stille nacth, in versione italiana astro del ciel, fluiscono e… mente e cuore si riempano dell’immensità fulgida e inalterabile del “pargol divin” che “luce dona alle genti, pace infonde nei cuor”. Ogni anno, nel fare il presepe ritrovo le radici, i volti, e gli affetti ma è nell’odore fresco del muschio che afferro quel non so che di puro che trasforma il giorno della nascita di Gesù da festa familiare qualunque a giorno solenne .

by dif