Vetrina

vetrina

Vita, vita, vita

dove m’hai sbalzata?

In vetrina

mi sento schiacciata

Apri

maledetta

la porta barrata

Fammi uscire

nel reame incantato

Dove

io possa giocare

beata

Abbandonarmi

all’abbraccio assolato

Altalenar

sulla falce lunata

Vagabondar

fra grattacieli e piedi

Dormire

vinghiata al marciapiede

Destarmi

ammaccata da pedata

Vita, vita, vita

sii generosa

Spalanca la porta

vetrosa

Lascia ch’io vada

leggera

Danzi e volteggi

rotoli sudata

tra i fili

ingarbugliati della strada

Vita, vita, vita

in vetrina mi sento fessa

Rompi i vetri

maledetta!

e.r.

vetrina

Forse per un bel sole che entrando dalla finestra spalancata stamattina mi è venuta una riflessione spontanea di un tipo di lavoro che obbliga alla visibilità esterna. Direi un parallelo costrittivo imposto dell’essere in vetrina che rende merce convincente per persuadere che il contenuto vale. Uno stereotipo trend efficiente privo di ariosa gaiezza e libertà al pari degli oggetti taroccati in mostra dietro dei lustri cristalli. È stancante e avvilente. Ogni tanto vien la voglia di battersela. Si resiste per necessità. Ma a un sole verace che ti entra dentro e mette in luce ciò che sei e non puoi essere, non si resiste. Senza tanti preamboli si frantuma il vetro e si corre a rotta di collo scapigliati, scalzi, struccati nel prato dietro casa ad assaporarsi la gioia di farsi apprezzare senza sovrastrutture che  regolate dal sistema dell’apparenza spiaccicano  l’anima.
... claretta 2

 Bydif

C’è amor e amor.

Immagine 1

Eh si, l’amore non ha una identità inconfondibile. Nemmeno ha un criterio unico, un grado di intensità livellato, un modus espansivo standard, una qualità uniforme o una modalità reattiva codificata. Neppure un tempo, una costante, una certezza ratificata, una attrattiva universalmente classificata, una esternazione prevedibile. Ha molteplici sembianze, si potrebbe dire quante sono le essenze umane a loro volta indescrivibili in modo inequivocabile. Quindi l’amore non è una corrispondenza univoca tra due insiemi ma una svariata estrinsecazione emozionale lusinghevole l’appagamento affettivo a volte di essenze complementari, talaltra opposte, altra di genere uguali, talvolta diverse, imprecisabili. Comunque sia essenze espressive di sensibilità sensoriali radicate nell’intimo, con più o meno armonia sincrona nel pensiero, passionalità, comunicativa, comportamento, genere. Il meglio che può capitare nella vita è quello indissolubile, leale, rispettoso, compartecipe,  solidale, gentile, comprensivo, sincero, disponibile, collaborativo, generoso, affettuoso, amichevole,  rasserenante, altruista, fraterno, consolante, onesto, paritario nelle idee e nel comportamento duale, gratificante il quotidiano, corroborante l’animo e il fisico. Il peggio  quello, infedele, lusingatore, scortese, aggressivo, egoista,  violento, ossessivo, animalesco, tirannico, vendicativo, avvilente, infernale nel comportamento, devastante la mente, usurpatore della vita stessa. A volte capita di incontrare quello che sta in mezzo, quell’amor che da e prende, ossia  che estriseca qualità un po dell’uno e dell’altro, se prevalgono le buone beh…è un altalena di sentimenti vivibile, se le cattive …abbè, ben che vada… amarezza  assicurata.

Ah l’amor l’amor se ti entra nel cuor son gioie e dolor!

bydif

 

 

poesia del cuore:

2-2

Autunno

Non è adesso estate, e non ritornano

i giorni indifferenti del passato.

La primavera errata si è nascosta

nelle pieghe del tempo stropicciato.

È tutto quel che ho, un frutto solo,

al caldo dell’autunno maturato.

José Saramago

sole 2

Autunno!  Il nostro umile giardino per intero si spoglia,
le foglie gialle se ne volano via, sospese nel vento,
solo laggiù, lontano, si scorgono, sul fondo della valle,
appassire i gonfi grappoli rosso-fiamma del sorbo.
Il mio cuore è triste e lieto insieme,
senza parlare stringo e riscaldo le tue piccole mani,
ti guardo negli occhi, piango in silenzio,
e non so dirti davvero quanto t’ami

Aleksej Nikolaevič Tolstoj

Ogni stagione ha il suo richiamo che fa affiorare il fascino di un autore letterario che ti è entrato nel cuore.

bydif ………………………………Per la cronaca:

José de Sousa Saramago, -16 novembre 1922, Azinhaga, Portogallo-18 giugno 2010, Tías, Spagna-. Poeta, scrittore, giornalista, drammaturgo, critico letterario e traduttore portoghese di fama internazionale. . Contraddistinto da una forte sensibilità, con un’originale produzione narrativa in cui rielaborazione storica , immaginazione allegorica , ironia, compassione, mistica , realtà e finzione si mescolano in un linguaggio orientativamente poetico e consimile allo stile della narrazione orale che permette di afferrare una realtà elusiva. Fine intellettuale impegnato e fregiato del Premio Nobel per la letteratura nel 1998, con i suoi racconti dissacranti che impattano sulla coscienza dei mali della società, spesso ha fatto discutere. .Tra i suoi libri, tutti interessanti e gradevoli da leggere, mi piace memorare: Zattera di pietra , Storia dell’assedio di Lisbona, Vangelo secondo Gesù Cristo, a cui non mancarono aspre critiche, l’Uomo,Saggio della lucidità, Caino, Memoriale del convento, Cecità, Sua la frase: “ Se puoi vedere, guarda. Se puoi guardare, osserva”

Lev Nikolàevič Tolstòj, Jàsnaja Poljàna, 9 settembre 1828 – Astàpovo, 20 novembre 1910- . Scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale dal fascino intramontabile e dalla personalità eccentrica e complessa la cui fama ha valicato qualunque confine e reso uno dei padri fondatori del romanzo russo. Di famiglia nobile appresso gli studi universitari intraprese la carriera militare ed è proprio da tale esperienza che nacque dopo i “Racconti di Sebastopoli” nel 1869 il suo capolavoro “Guerra e pace”. Si può dire che passando da “Anna Karenina”, il suo maggiore successo letterario a cui seguì una profonda crisi spirituale da cui scaturì “Il Regno di Dio è in voi”, sintesi intensa e punto di maggior divario dall’ortodossia religiosa formale,“La sonata a Kreutzer, “La morte di Ivan Il’ic”, Resurrezione, La potenza delle tenebre, Il cadavere vivente…Tolstòj ha lasciato un segno indelebile nella società e cultura russa e non solo . Di fatto tra studi monografici, adattamenti cinematografici, traduzioni in centinaia di lingue è uno degli autori classici più apprezzati e conosciuti al mondo. Sua la frase: “Tutti pensano a cambiare l’umanità, e nessuno pensa a cambiare sé stesso”