Tempo di noci e ciliege, tempo di…

noci e ciliege

 

Tempo di noci e ciliege, tempo di preparare Ciliegino e Nocino: due liquorini eccezionali!

Come promesso ecco le ricette tradizionali da tempo immemore della mia famiglia per prepararli con facilità e ottenere una qualità eccellente.

Ciliegino.

Il ciliegino è un eccezionale liquore “ricostituente” a base di ciliege. Un liquorino corroborante e energetico utile a grandi e piccini, che le nostre sagge ave preparavano in estate ma consumavano in inverno per alzare le difese immunitarie, ricaricare il fisico stanco, tirar su il morale spento e abbacchiato, calmare la tosse insistente. Ovviamente per ottenere le proprietà curative naturali, quasi magiche, il liquore ciliegino si preparava e va ancor preparato entro il 29 giugno festa di san Pietro e Paolo:

Ecco l‘antichissima ricetta in dosi minime. A piacere potrete raddoppiarle:

250 g di ciliege mature di Vignola o equivalenti

250 g di zucchero bianco

500 g di alcool a media gradazione – 60 gradi non di più

3 chiodi di garofano

1 foglia di alloro

1 pezzetto di buccia di limone

1 bicchiere di vino rosso secco, chianti o equivalente.

Un vaso di vetro con chiusura ermetica da un 1 L. meglio se da un 1 e mezzo

Lavare bene e asciugare le ciliege

Pestare le ciliege compreso il nocciolo in un mortaio, se non l’avete mettetele in un sacchetto di plastica e battete grossolanamente con un batticarne

Ponetele nel vaso di vetro – ben pulito e sterilizzato- magari passandoci un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato

Copritele con lo zucchero

Aggiungete i chiodi di garofano, la foglia di alloro, la buccia del limone privata della parte bianca

Versate l’alcool da liquore. Chiudete il vaso.

Ponetelo per 9 g sul davanzale di una finestra esposta al sole o in qualunque posto possa riceverlo il più possibile. Il sole è elemento chiave per la qualità e le proprietà benefiche.

Il 9 giorno aprite il vaso, mescolate bene con un mestolo di legno cercando di rimuovere lo zucchero che si è depositato sul fondo poi versate il bicchiere di vino rosso secco, chiudete il vaso, rimettete al sole per un altri 9 g.

Il 18 g aprite il vaso, rimescolate bene, chiudete il vaso e ponetelo in un posto buio e fresco. Lasciate macerare per 40 g.

Aprite il vaso, rimescolate per constatare se lo zucchero sia ben sciolto. Filtrate con un colino il liquido sciropposo.

Mettete il liquido liquoroso alla ciliegia in una bottiglia. Tappate bene. Conservate in dispensa o dove tenete gli altri liquori

Voilà ecco fatto, al 60 esimo g.lo sciroppo ciliegino naturale è pronto per essere gustato e darsi una bella carica. Provare per credere!

Un cucchiaio al mattino e uno alla sera aiuta a evitare gran parte dei malanni ai primi freddi. Poiché l’alcool è a bassa gradazione in cucchiaini si da anche anche ai ragazzi però ai più piccoli si diluisce leggermente con acqua.

Nocino.

Un altro liquore famoso da preparare entro il 29 giugno è il nocino,un liquore a base di noci corroborante e digestivo che si inaugura al solstizio d’inverno, perché la noce è un frutto augurale di fortuna, infatti viene anche chiamata “ ghianda di Giove e poi si gusta con gli amici nelle serate fredde. Anche per questo liquore se si vuole ottenere una qualità eccezionale c’è da rispettare una prassi.

Ecco la ricetta in 10 mosse che mi ha insegnato l’ecologista Domenico, un grande esperto e conoscitore di natura, piante, erbe e effetti curativi e balsamici :

1 – serve un vaso capiente in vetro a chiusura ermetica, ben pulito e sterilizzato- almeno da 2/2, 5 litri

2 –24/30 noci fresche,

3 – 600 g. zucchero raffinato,

4 – 1 L. di alcool da liquore 75/90 gradi,3 chiodi garofano, 3 bacche ginepro, 3 scorzette di limone,3 chicchi di caffè.

4 – lavare bene e spaccare a metà le noci, scartare quelle legnose

5 – metterle nel vaso con tutti gli ingredienti,

6 – tappare il vaso,

7 – collocarlo in un luogo dove di giorno riceva i raggi solari,

8 – lasciarlo al sole per 40 giorni, una volta a settimana con un mestolo di legno rimescolare gli ingredienti.

9 – al 40 g. aggiungere 1 L. di lambrusco bianco secco. Mettere il vaso al buio per altri 40 g.

10 – al 80esimo g. filtrare il liquido ormai maturo in bottiglie ben pulite e sterilizzate, meglio se di vetro scuro.

Due liquori dalle virtù magiche, ma la magia… la “ magia “ sta nell’incrociare le virtù benefiche di frutti, luce e calore!!! Crederci poi è un aiutino non indifferente.

By dif

ciliege noci

Ciliegie e noci sono due fenomenali doni della natura. Sono un vero serbatoio di proprietà indispensabili al benessere dell’ organismo. Entrambi i frutti sono ricchi di vitamine, minerali, omega 3 e 6ehanno qualità energetiche e antiossidanti che aiutano il nostro organismo a mantenersi in forma, e a contrastare l’invecchiamento provocato dai radicali liberi. Inoltre, aiutano a regolare il sonno, la pressione e il colesterolo.

 

Le perle di san Giovanni

acqua 7 erbe

Secondo una antica credenza popolare le goccioline di rugiada sui prati, fiori cose di questa notte sono diverse dalle solite: più bianche brillanti e trasparenti, tanto da riflettere magicamente la luce pura del creato e tanto belle da sembrare perle, per l’appunto le “perle” di san Giovanni. Ma perchè sono diverse? Perchè non scendono dal cielo ma salgono dalla terra che piange. Le goccioline acquose, sono il  pianto della terra. Un pianto triste che ogni anno la terra ripete a ricordo simbolico della vigilia del martirio del Battista, Il Giovanni asceta precursore di Cristo che lavava e purificava proprio con l’acqua, l’acqua del Giordano. Tantissimi i riti e le usanze folkloristiche legati all’acqua, uno fra tutti il ” bagno di guazza” A parte ciò, è arcinoto come la notte che precede la festa di san Giovanni Battista è la più positiva, magica, rituale dell’anno. Popolarmente si ritiene che sia la notte in cui i raggi lunari impregnano ogni cosa di luce protettiva, erbe, fiori, acque, liquidi, pietre, cristalli, persone ecc. Esporsi alla sua luce toglie le negatività accumulate per gli incerti della vita, purifica lo spirito e ridona all’aurea personale la sua luce naturale offuscata o alterata da percezioni emotive catastrofiste, aggressività compresse, sentimenti astiosi con effetti comportamentali contrari all’indole. Ma è anche la notte dove bene e male si contrappongono. Infatti si va dai riti scaramantici-purificatori come falò, bagni di guazza, acque limpide, fontane, mare, lavaggi con acque alle erbe e fiori, a quelli rituali sabbatici-satanici come raduni di streghe, satiri , maghi, cultori dell’occulto diabolico, intrisi di musiche particolarmente eccitanti, danze sfrenate evocative di sacrifici, patti, magia nera e rossa.
Ovviamente lungi da me quest’ultime. Sono ritualità che hanno scopi malefici. Il solo pensarle m’incutono inquietudine e terrore. Malgrado ciò mantengo tre tradizioni popolari legate a San Giovanni : l’acqua delle sette erbe, il liquore ciliegino e il nocino. Tradizioni familiari a me care innocue, direi anche gradevoli e da sorseggiare in compagnia. E la consuetudine di una passeggiata meditativa nel prato, di primo mattino e a piedi nudi per avvertire le “perle di san Giovanni” ovvero guazzarmi di rugiada. Di solito ci traggo un gran beneficio. Mi chiarisce assai le idee su qualche perplessità. Un po’ come se la luce del mattino di san Giovanni mi illuminasse il da farsi e in più mi pacificasse con me stessa.
Magica è la notte…guai sprecarla…un bel falò all’aperto…4 risate in compagnia… e poi una guazzata per svegliarsi tutti con un sorriso… Ricopritevi di “perle di san Giovanni”,vi assicuro sono miracolose per “pulirvi” dal superfluo che vi opprime e farvi ritrovare gioiosamente voi stessi.

Buona notte che sia per tutti magicamente rugiadosa, si dice che ciò che si sogna di bello in questa particolare notte si avvera quindi …felici sogni. Intanto, considerato che  c’è un caldo noioso, non ho sonno  e una luna splendida e molto invitante mi occhieggia vado un po’ a  guazzarmi e farmi un bagnetto di luce lunare, è il mio pianeta, chissà che non mi ispiri qualche bel sogno.    

vento

 

by dif

E…Se qualcuno ha voglia..di provare i benefici dell’acqua profumata di san Giovanni alle 7 erbe ecco le istruzioni :

Acqua delle 7 erbe. L’acqua delle sette erbe è una infusione di erbe e fiori: rosmarino, salvia, timo, basilico, alloro, rose, gerani, o in alternativa gelsomino. Si raccolgono all’aba, si mettono in una ciotola di vetro, o trasparente, si coprono d’acqua. Esposte alla luna, secondo la leggenda in acqua ci cadono le “perle di San Giovanni” più conosciute come guazza che la rendono prodigiosa sia per proteggere la pelle, sia per sanarla da piccoli fastidi, tipo acne, macchie..ma anche per alleviare bruciori come il fuoco di sant’Antonio. Debbo dire che non so se è per effetto di convinzione, per influenza della luce notturna o di quale altra “magia” ma funziona. Bagnando la pelle con quest’acqua si ottengono davvero degli effetti straordinari. Spruzzandola su tutto il corpo poi …si provano sensazioni energetiche meravigliose.

in altro post le ricette dei liquori,  Ciliegino e nocino.

Il Giorno Più Lungo Dell’anno

prato

Oggi  è il solstizio, giorno più lungo dell’anno.

L’estate fa il suo ingresso ufficiale e il sole nell’ apice del suo splendore.

Non è un giorno qualunque. È un giorno possente. Carico di vigore. Propizio e propiziatorio di benefici. É un giorno da utilizzare a proprio vantaggio, cogliere il momento per azionare i meccanismi disintossicanti di mente e spirito.

Chi vuole riempire l’intelletto di stimoli creativi; ristrutturare i propri modi di pensare; trovare il coraggio di spezzare le catene che ancorano al passato; attirarsi la buona sorte per dare una svolta al destino; rifocillare il morale di speranza o semplicemente irrobustire un po’ le azioni ordinarie, oggi ha tutte le chance per realizzare l’aspirazione.Come? Catturando i flussi cosmici irradiati alla massima potenza dal sole… voilà il desiderio diventa realtà! Ovverosia, basta esporsi in piena luce solare a braccia spalancate e indossando un abito chiaro, per facilitare l’irraggiamento del corpo. Un tempo era obbligo esser nudi ma oggi… al massimo è concesso  un costume. Starsene eretti, a occhi chiusi, in silenzio almeno una mezz’oretta davanti al sole ruotando ogni tanto su se stessi da destra a sinistra. La rotazione serve a essere completamente avvolti e illuminati oltreché impedire ristagni a ombre e… il gioco è fatto. Non ci credete? Ovvio, a dirla così non appare razionale! Invece…lo è. Perché? Noi siamo esseri di luce e di luce ci nutriamo. Senza luce…addio esistenza… neanche come carta da macero  avremmo vita. È per questo che oggi, giorno dominato dalla luce è speciale, e va  sfruttato a vantaggio. La potenza della luce è tale in questo giorno che se assorbita rigenera ogni fibra, ripristina l’equilibrio dell’ energia dinamica un po’ confusa dal periodo invernale, riassesta gli ingranaggi umorali turbati da insufficienza di luce, riannoda i  fluidi terrestri  a quelli cosmici incontaminati. Se, poi a questo rito di luce solare del solstizio di giugno, rito che si può ripetere, o fare ottenendo gli stessi effetti fino a San Giovanni, il 25, ci aggiungiamo un pizzico di tradizione popolare, cioè un vecchissimo saluto-invocazione al sole, beh…allora…l’azione della luce si rafforza, diventa super super eccellente per carpire tutto il suo magnanimo influsso “ricostituente” :

“Ti Saluto O Sole

Nel Giorno Del Tuo Massimo Splendore

Entra E Spazia Nei Meandri Del Mio Cervello

Caricalo D’energia Positiva

Quella Luminosa Che Stimola I Semi Di Genio E Fantasia

Apre La Via Nuova Bramosia

Riempie Il Granaio Della Vita Con Allegria

Sfiora Fronte, Naso, Bocca

Scatena Il Sacro Fuoco All’esistere Quotidiano

O Sole

Nel Giorno Del Tuo Massimo Splendore

Ch’io Veda, Aspiri, Verbi Col Tuo Spirito Trionfale.

Carica Mani E Piedi Dell’essenza Luminosa Peregrina

Scavatrice Esaltante Dell’impulso Creativo

Che Approda Alla Riva Della Luce Entusiasta

O Sole

Inesauribile Fantasista Di Calore E Potenza

Il Mondo Luce Fulgida Ti Assorbe Senza Sosta

Nel Giorno Dell’apice Splendore

Carezza Il Cuore All’assurdo Affanno Passionale

Dell’amare, Odiare, Mostrare, Conquistare, Abbagliare,

Luminoso, Creativo Sarà Ogni Mio Necessito Viaggio

O Sole

La Luce Ruotando Ti Catturo

E A Chiaro Futuro Ti saluto. “

sole

.Buon bagno di sole! Da una carica…stasera son dinamite…

by dif 

 

 

 

 

 

 

 

Impressioni di un giorno di festa devozionale

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Oggi, 13 giugno, ormai ieri, a Padova in ricorrenza della morte di sant’Antonio dall’alba fino a tarda sera è stata festa grande. Come solito i numerosissimi pellegrini giunti da ogni parte del pianeta per assistere alle celebrazioni in onore del Santo hanno reso l’ anniversario solenne e alquanto incancellabile da mente e cuore. Parteciparvi è sempre veramente coinvolgente, molto molto mistico e intimamente liberatorio di ansie, preoccupazioni, inutili fronzoli del vivere che appesantiscono e tolgono il respiro. Perché? Perché, a parte la devozione personale al Santo a cui la mia famiglia, come già scritto in altro post, deve un enorme gratitudine, le liturgie, gli eventi straordinari in programma, l’atmosfera e l’insieme casuale che si crea, almeno per me, è eccezionale. Si respira un profumo di gigli, fiore per tradizione accomunato al santo, che ti penetra in ogni poro e ti inebria fin quasi a farti svenire; si vive un via vai di candele, incensi, scampanii e luccichii che annullano tempo e percezione reale; si assiste a un fervore devozionale incredibile, direi senza eguali per come viene silenziosamente espresso e per come si propaga e si trasferisce da pellegrino a pellegrino, in ogni luogo ti trovi e sosti. Tutto si appiccica alla pelle come un unguento magico e tutto è istintivamente vissuto senza interrogativi. Più che a una celebrazione votiva sembra di prendere parte a una favola stracolma di umani in cerca dell’umanità. Dentro e fuori la Basilica il brulichio della gente, d’ogni colore e condizione è veramente impressionante, tuttavia non disturba il proprio raccoglimento, ne distoglie l’attenzione da ciò che t’ha portato dal Santo, anzi trasmette una corrente positiva e vi aggiunge un pizzico di folklore che mette gioia in cuore e grande tranquillità in mente. D’altronde, approdando ai piedi di questo amatissimo Santo ciò che colpisce sempre è il fervore mistico e religioso espresso con compostezza. Beh, a rifletterci è naturale, è l’assunto inconscio del pellegrino del pensiero del Santo : “La natura ha posto davanti alla lingua come due porte, cioè i denti e le labbra, per indicare che la parola non deve uscire se non con grande cautela” . Ah se certuni afferrassero questo concetto di sant’Antonio… quante parole vane sparirebbero … invece…. Invece succede solo alla festa di sant’Antonio! Per quante volte sono andata a Padova a onorare e ringraziare il Santo, e sono più che ventennali, non ho mai visto nessuno manifestare la venerazione in maniera eclatante e grossolana, ne in atti ne in parole, piuttosto in modo profondamente intimo, come a preservarla da indiscrezione e intrusione per renderla speciale. Una sorta di legame contemplazione orante esclusiva credente-santo, al punto che, in certi momenti, ogni devoto assorto sembra avvolto in una capsula protettiva e volto e corpo appaiono incorniciati da un aurea luminosa che si riflette in modo accecante su chi li osserva. Eppure, il rapporto invocativo-orante del singolo, non so spiegare come, non rimane segretato, circola tra la folla e si trasforma in collettivo. Per dirla più semplice, si percepisce un qualcosa d’ineffabile che transita tra la folla immensa e crea una sinergia invocativa di intercessione o semplicemente devozionale al Santo altamente empatica e affratellante. Sinergia corale silenziosa, impossibile da spiegare con la logica umana, ma alla quale nessuno può sottrarsi, in quanto qualsiasi sia la natura dell’implorazione intercessoria altrui chiesta al Santo diventa anche la tua. Cosicché, ognuno che in cuor suo esprime un sentimento, un desiderio a sant’Antonio, anche in grandissima sofferenza fisica e morale, misteriosamente, attraverso gli altri coglie una certezza di affetto che gli da forza e nuova vitalità e afferra una serenità per tornare alla propria quotidianità con fiducia. Percepire ogni invocazione altrui al santo come fossi tu a rivolgerla è veramente un qualcosa di unico. Rende consapevoli che nessuna folla toglie il privilegio d’esser ascoltato da sant’Antonio. Non è un impressione mia, o uno sragionamento dovuto a credenza esagerata. Tanti ti dicono la stessa cosa. Forse perché da quanto si narra ha ricevuto qualità divine particolari. Forse perché spesso esaudisce i desideri, anzi, secondo la leggenda a 13 persone al giorno, chiunque siano purché chiedano con verità. Non lo so. Quello che ho appurato in mezzo alla gente è che nessuno dubita del contrario.D’altra parte sant’Antonio non sarebbe il santo taumaturgo più conosciuto, amato, venerato e rispettato al mondo, anche da culture religiose diverse.

Che altro dire, una festa di ritrovate emozioni, di memoria, volti amati, gratitudine, vissuti densi di letizia e se non che andare a Padova nel giorno del Santo ti trasforma! Ogni angolo anche se stracolmo di umani addiventa ieratico e avvincente, vi assorbi quell’estrema umanità, dotta e misericordiosa del santo che toglie il “fango del mondo” che ceca occhi e anima e rende visibili inedite conoscenze del se che inevitabilmente ti cambiano interiormente.

Festa-di-SantAntonio-a-Padova-1

un saluto e… dolce risveglio!

bydif

Se anche gli scimpanzé credono nel divino allora…

scimpanzè

Allora perché non dobbiamo crederci noi umani? Già, perché non crederci. È curioso assai. Non siamo mica tanto dissimili dai nostri “cugini” ! Calma, non sto dicendo idiozie inventate, lo affermano studiosi in biodiversità. Lo hanno scoperto tramite una lunga osservazione con telecamere nascoste piazzate nella foresta di Guinea. A quanto spiegato da una del team, la ricercatrice Laura kehoe, esperta di effetti comportamentali delle operosità umane, dell’Università Humboldt di Berlino, al Daily Mail, dall’attenta osservazione è emerso un contegno stupefacente degli scimpanzé che: “ forse abbiamo trovato la prova del fatto che anche gli scimpanzé creano una sorta di santuario con degli alberi sacri”.

Chiaramente l’ argomentazione però avvalorata dai video ha sbigottito il mondo della scienza nonché posto tanti interrogativi. Perché? Perché l’osservazione ha rivelato un dato inconfutabile, cioè gli scimpanzé credono nel divino. Infatti nei video è palese un rituale simbolico “religioso” molto esplicito e assai somigliante a quello di nostri antenati. Specificatamente, nelle vicinanze di enormi alberi i primati edificano una specie di “misteriosa cappella” per riunirsi in posecontemplative. Cioè, prima edificano tempietti di pietre, o per meglio dire dispongono, dandogli un senso pressappoco divino, cumuli di pietre che ricordano assai i “ nostri” dolmen e menhir, poi in gruppo, si piazzano in atteggiamento ascetico di “adorazione” . Chi “adorano” è difficile da stabilire. L’albero…la natura… l’intorno….la materia inerte… Mistero. Mistero che può giacere in qualcosa di simbolico molto, molto antico. Qualcuno obietterà che danze rituali per fenomeni come fulmini, incendi della savana  dei nostri “cuginetti” sono risaputi, ciononostante in questa ricerca è palese che è diverso, con l’atteggiamento i primati qualcosa divinizzano! Strano o inverosimile? Niente affatto! Il senso del divino non è prerogativa esclusiva dell’umanoide sentire va oltre, appartiene a tutte le creature dell’universo. Perché? Perché il Divino è congenito in qualunque forma vivente. Quindi è normale sia percepito da ogni tipo d’essere. Ma, se anche gli scimpanzé credono nel divino allora… Allora perché non dobbiamo crederci noi umani? Forse perché l’idea che Esista surclassa, sminuisce, toglie autorità intellettiva liberale, o come dicono certe intellighenzie il crederci è da idiota. Bah, fatto sta che oggidì chi crede nel Divino, qualunque esso sia o venga appellato a secondo i luoghi, le culture, l’appartenenza etnica, spesso è tacciato di essere un sempliciotto, uno che si lascia abbindolare, manipolare, trascinare dall’illogica, qualche volta è deriso e persino costretto a nascondere le sue convinzioni, altre finisce pure ammazzato. Eppure il supporre che ci sia qualcosa di diverso che valica ciò che riusciamo a vedere, o un essere trascendente con poteri singolari non è da pazzi o creduloni, altrimenti non si spiegherebbe come mai è un esigenza da sempre avvertita dal genere umano, tant’è che in ogni luogo del pianeta se ne riscontrano tracce millenarie. Certo variano modi e forme ma il succo del significato no. Da che mondo è mondo l’uomo più o meno evoluto nella sua quotidianità ha riservato un posto al sacro. Eppure nell’era del progresso più sviluppato in termini di umano processo conoscitivo, sebbene non nascondo che ci siano tantissime distorsioni, per non dire palesi abusi con eccessi profittatori del Divino percepire, è facile riscontrare uno sberleffare il sacro e chi ci crede. Ma questa quasi repulsa a qualunque forma d’essere che eccella sull’uomo non è altro che un segno di debolezza dell’uomo. Perché? Perché è vigliacco, alquanto spudorato nell’attribuirsi poteri selettivi di logica tra l’esistente e l’ultraterreno, nonché perché ha una fottuta paura di perdere quell’onnipotenza umana che si arroga con tanta prosopopea. Eppoi, ammettere l’esistenza del sacro sarebbe come dire che deve guardare oltre se stesso, farsi delle domande scomode, soprattutto avere coscienza che ha limiti di autorità manovriera sull’universo. Inoltre, può scoprire, cambiare, perfezionare, magari deformare, snaturare, come già fa, ma giammai potrà ottenere il potere incondizionato del cosmo. Quello no, proprio no. Perché? Ovvio, quello dell’universo è un potere tantissimo agognato per ambizioni dominatrici sul Tutto tutt’altro che a fini universalmente benefici e pacifici, per cui deve restare irraggiungibile e nessuno mai potrà controllarlo, e ciò che chiunque espugna con la forza o la ragione è ciò che gli è concesso e se viola ordine e regole prima o poi ne paga le conseguenze. Come? Come è già avvenuto, con un mutamento dello status quo. In fondo basta guardarsi in giro, da ogni parte spunta una conferma!

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Una curiosità  mi assilla: come mai  tale  scoperta è  resa nota al mondo nell’anno della scimmia? Coincidenza. Uhm ..in scienza le coincidenze non sono ammesse …anche se  nela scienza come nella vita se hai “fede” tutto è possibile!

by dif

Buon anniversario da Repubblica mia Italia!

2 giugno

Sei nata nel “46, siamo nel 2016, oh, però, già settanta anni hai. Cavoli, non credevo.. li porti così bene Repubblica che sembri una fanciullina !

Eh si, la mia, la nostra, Repubblica libera e democratica anche se oggi festeggia i 70 anni è ancor una giovinetta, dunque ancor bisognosa di attenzioni e occhio accorto, pronto a scattare per difenderla da qualsivoglia malintenzione. Nata con un referendum istituzionale prima di avere la luce è costata tantissimo. Lunghi anni di attesa e tanto sangue sparso. Oggi, omaggiamola con orgoglio e noi donne non scordiamo che 70 anni fa, per la prima volta ammesse a esprimere una scelta, abbiamo contribuito al suo primo vagito. Perciò vigiliamo e non lasciamocela stravolgere da qualche furbastro neanche se strilla che l’Italia repubblicana necessita di  chirurgia estetica, d’un ritocchino, ossia  cambiare alcune cosette per apparire al mondo più bella, efficiente e desiderabile. Son tutte balle mirate a toglierle le genuine caratteristiche e non qualche naturale rughetta. Non so a voi, ma a me piace così. Anche con i suoi difetti è una Repubblica bellissima e mi fa sentire una donna libera. Eppoi perché alterare la sua piacevolezza. Forse che i valori repubblicani che esprime son troppo democratici e non fanno comodo a qualcuno o magari a qualcun altro che ha preferenze diciamo… uhm.. uhm personalistiche e di concetto immodificabile e neppure criticabile? Vattelappesca qual’è può essere il pensiero di chi la vorrebbe rimodellare, ogni giorno cambia verso e pure ispirazione! L’importante comunque è che chiunque scorrazza con piedi, testa, lingua, bisturi o penna nel suooriginario territorio”non si scordi mai che è una Repubblica nata per volontà popolare e tale deve rimanere per garantire quelle autonomie di vita e pensiero scritte nella sua Costituzione. Soprattutto è indispensabile che chi l’ama e crede alla sua importanza come espressione di sovranità popolare  abbia sempre presente a se e ai prossimi che come nel 1946 è venuta al mondo per un soffio, con un soffio di qualche astuto manipolatore di consensi popolari può morire, magari poi si rinascere ma..ma col rischio d’esser nube tirannica piuttosto tossica alla libertà in ogni senso.

Ma oggi è giorno di festa. per Te e per tutti noi italiani. Anzi un giorno altamente simbolico da celebrare con grande considerazione. Quindi, tengo lontano le sensazioni di venti turbolenti e  grido: Buon anniversario da Repubblica mia Italia! E …Spegni le candeline sulla torta con la veemenza allegra della giovinetta e la saggia  erudizione  acquisita crescendo… Settantanni sono un niente..quindi …occhio a chi mangia la torta!

Buonissima giornata di  festa repubblicana !

Bydif

frecce

I “Troni” di Maria

troni

Ieri con le scelte dei due tronisti belloccioni (???) Andrea e Oscar si è conclusa la stagione di Uomini e Donne, programma ormai pluriennale condotto da Maria de Filippi su canale 5. A parte il solito giochino “costruito” ad arte di incontri, occhiatine, ammiccamenti, rivalità e litigate vere e presunte ecc.. tra tronisti/e e corteggiatrici/ri che fa da motore per ascolti e seguito, questi ultimi due troni mi son sembrati due autentici “ pacconi” rifilati senza tanta delicatezza ai fan del programma. Vabbè che Oscar ha stupito preferendo Eleonora creando un effetto soap dell’ultimo istante… ma l’altra…tra Andrea e Giulia? Scelta arcinota tra il prima e il durante..una vera rappresentazione tra il paraculo e il farsesco. Si capiva benissimo che era l’agguerrita fanciullina dalla parlantina furba e tagliente e non la dolce Laura che avrebbe scelto il belluccino veronese ! Perché? Perché era scelta graditissima al pubblico e poi perché ha copiato pari pari il modus comportando del trono precedente, quello tra Ludovica e Fabio, ossia, un triangolo con  giù botte e risposte al vetriolo con l aspirante corteggiatricda impalmare e paroline al latte e miele con quellda buttare alle ortiche. Una scelta preparata e poi di interesse non certo d’amore, ne sbocciato ne in embrione, solo di interesse, m’è parsa la scelta di Andrea.. Quale? Evidente no…A mio, solo a mio parere i richiami di seratine ben pagatine fan più brodo di un sentimento sincero ! Comunque la cosa non stupisce. Gli aspiranti narcisi all’amore “eterno”, a parte rare eccezioni, aspirano a mettere il culo sul trono per trovare tutto meno che l’amore. Quello che infastidisce anche i fan sporadici del programma è il modo “menzognero” che adottano per arrivare ai propri scopi. D’altronde in certi “ mondi” così va e così gira, e i ragazzotti e le ragazzette non si possono nemmeno biasimare più di tanto, anzi a dire il vero sono più da condannare quelli/e che vanno a farsi massacrare per giungere allo stesso scopo, ovvero le corteggiatrici e i corteggiatori che si riducono a zerbinotti per un posticino fansocial. Da donna dico che è umiliante e mai e poi mai si dovrebbe accettare di lasciarsi usare, nemmeno se si fosse follemente innamorate, figurarsi se non lo si è. Ieri Laura per come erano andate le cose ha subito un vero affronto. Effettivo che se lo sarebbe risparmiato se non avesse ceduto alle lusinghe del tronista rientrando in trasmissione. Tanto in cuor suo lo sapeva il finale. Era l’unica sincera in quel bailamme di punzecchiature “costruite” ! Credo tuttavia che l’ abile Giulietta e lo scaltro Andrea come “coppia” siano perfetti, l’uno e l’altro più che all’amore miran ad altro…Gli auguro di trovarlo ma non ci scommetterei una nocciolina marcia.

Cara Maria, so che la prossima stagione insieme al solito ci sarà anche il trono gay. Da spettatrice seppur occasionale di Uomini e Donne, mi raccomando, sui tuoi seguiti “troni” mettici le chiappe di chiunque ma mettici quelle di cerca veramente un partner e non altro come… certi di quest’anno!

bydif