“lodato sii” dei due Franceschi

eart day

La terra è la nostra bella casa…e

A proposito di casa e terra…ne scrisse lodando Dio nel 1226 San Francesco D’assisi che nella sua semplicità di fraticello teso verso l’infinito mistero del cielo,  concentrato a lodare Dio  con tutta la sua gratitudine di creatura vivente compose  “il cantico delle creature”.  Una poesia di tale grazia espressiva verso il Creatore e il creato nel suo insieme, di tanta intensità interiore  verso la bellezza che lo circondava nelle valli umbre, nelle notti solitarie di preghiera fra gli olivi, nelle albe di risveglio al canto degli uccellini,  che oltre un inno di lode  a Dio è un inno di magnificenza della natura, la vita, la bellezza in tutta la sua complessità. Soprattutto un vero canto d’amore e di meraviglia per tutto ciò che  il creato  ci dona che se gli uomini, nel corso dei secoli,  lo avessero un po’ assimilato forse si sarebbero comportati meno egoisticamente e avrebbero  avuto più cura di questo pianeta, di questa terra su cui nascono, crescono, si sfamano, amano, gioiscono,  sfruttano ogni bellezza  finchè evaporano.

A distanza di secoli, proprio ispirandosi a Francesco D’Assisi, Suo Santo guida scelto per il pontificato, per richiamare l’attenzione del mondo umano su questa bella “casa” che ci ospita tutti, il 24 maggio 2015 ne ha  scritto il Santo Padre Francesco I nell’ enciclica LAUDATO SI’  : “Laudato si’, mi’ Signore “, cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba “. ” Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che ” geme e soffre le doglie del parto” -Rm 8,2-). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra – Gen 2,7-. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. “ 

Due Franceschi: Uno Santo, noto a tutto il mondo per la sua umiltà, umanità e semplicità di messaggio di a lode a Dio e a tutte le sue meraviglie; l’altro Papa, noto a tutti per la sua umiltà di vita, di loquace semplicità nell’esprimere concetti,  con grande richiamo alla fratellanza universale.  Distanti di secoli per tempo ma… per fede e spirito di amore per il creato e tutte le Sue creature contemporanei. 

francesco ber
Per la cronaca:

Earth day nacque ufficialmente il 22 aprile 1970 da una mobilitazione di studenti di duemila università e circa diecimila scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti. Su input dell’attivista John McConnell, il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson e lo studente universitario Denis Hayes, in massa gli studenti americani scesero in piazza per manifestare il loro dissenso contro i disastri ambientali provocati dall’uomo per scopi egoistici e chiedere una riforma delle norme ambientali. In particolare, lacontestazione nasceva a rammento del disastro prodotto dalle trivellazioni dell’UNION OIL PLATFORM A che un anno prima con una mostruosa fuoriuscita di petrolio aveva causato la morte di più di diecimila animali. Da allora l’appuntamento in difesa dei diritti della terra si è ripetuto ed ha preso sempre più consistenza tanto che a distanza di 50 anni la giornata della terra non solo non ha perso il suo richiamo collettivo ma è entrata nelle coscienze globale dei giovani e meno giovani, soprattutto ha posto l’accento sull’indispensabilità di tutelare con leggi sempre più ad hoc questo meraviglioso pianeta in cui viviamo insieme ad innumerevoli altre specie.

eart

E noi? “La cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione” quindi, Se tutti amiamo e rispettiamo la terra come ha concluso papa Francesco poi tutti vi ” Camminiamo cantando!

Un saluto di buona serata a tutti

bydif

 

I due raggi fonte di “grazie”.

div miser

I due raggi fonte inesauribile di benefici e rifugio a cui tutto il genere umano può attingere sono l’irraggiamento del cuore “Divino di Gesù ” a misericordia dei problemi terreni che assillano, affliggono o pericolano il vivere quotidiano di uno o più. Lo ha detto Gesù stesso : “riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia ma anche benefici terreni, sia alle singole persone sia ad intere comunità”. Dunque una fonte Divina di perenne conforto morale e di generoso aiuto esistenziale per chiunque vi si accosti. Ma da che deriva tanta generosa profusione di grazie a un popolo o a ognuno che transita su questo pianeta in caso di necessità? Beh, come ha spiegato Gesù a suor Faustina Kowalska, la mistica polacca a cui apparve e alla quale diede istruzioni per l’immagine iconografica : “entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia”. Quindi, benefici perchè “irradiati ” dal cuore di Gesù. Dal cuore dell’”Uomo” ingiuriato, condannato, crocifisso e agonizzante trafitto da una lancia. Quel Gesù che scientemente si è fatto crocifiggere per amore all’umanità. Amore all’umanità talmente grande che a un gesto di sfregio umano dal suo cuore trafitto che fa.. fa che al posto dell’odio e del risentimento mette l’amore e la comprensione e fa uscire “due raggi” per offrirgli una meravigliosa opportunità di ricevere un “mare” di grazie, di abbondanti elargizioni gratuite.

Ma per qual ragione da quei due raggi possono sgorgare un “ mare” di grazie, di doni per chiunque voglia attingervi?

La ragione, L’Ha specificata Cristo stesso, ed è: “il raggio pallido rappresenta l’acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il sangue che è la vita delle anime”.

Dunque perchè sono sangue e acqua che zampillano dal Suo corpo martoriato. Acqua e sangue che diventano prodigiose fonti di infinita Divina clemenza e vita per l’uomo, se lo vuole.

Proprio così!

Ma, come ha detto il papa santo, Giovanni Paolo II, il 30 aprile del 2000, giorno in cui esaudì la richiesta fatta da Gesù alla mistica Suora che la domenica successiva a quella della Resurrezione fosse “la festa della Divina misericordia” e che il pontefice stabilì, i due raggi, uno rosso e uno bianco, sono fonte di grazie e vita anche per altre ragioni. Ovvero in quanto :

il raggio bianco, è il simbolo dei sacramenti del battesimo e della penitenza che purificano, che giustificano le anime”; e “ricorda anche il dono dello Spirito Santo” il cui emblema biblico è proprio l’acqua.

Il raggio rosso, invece, “è il simbolo dell’Eucarestia”, “evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico”. Inoltre “i due raggi”, sangue e acqua, rappresentano “la chiesa, nata dal cuore trafitto di Cristo”.

Al che i due raggi misericordiosi potrebbero definirsi attivi solo per i credenti cristiani. Non è così.

Gesù, il figlio divino fatto uomo, incarnato e immolato a riscatto, offre sangue e acqua sgorgati dal suo corpo a tutto il genere umano, a chiunque singolarmente o insieme ha bisogno di Misericordia, di Grazia soprannaturale per appianare una necessità, fisica, spirituale, catastrofica a se, una comunità, un popolo.

E, in questo momento storico così tragico, in cui si potrebbe dire con Lui “…le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa passione…” quei due raggi, uno rosso rubino e l’altro trasparente e limpido, son preziosi flussi di clemenza da cui ricevere ciò che rincuora, solleva, dona speranza certa di aiuto concreto a un dramma terribbile. Speranza certa perchè quei due raggi che erompono dal cuore, fatti di sangue e acqua, come Ha detto il Figlio del riscatto a suor Faustina, sono ”… i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. ”. Sono una indiscutibile sorgente a cui senza timore e con fiducia, singoli e popoli, possono attingere e aldilà di un credo ottenere la grazia a questa terribile pandemia da coronavirus che affligge, tormenta e spaventa in ogni secondo del giorno .

Quindi, vabbè cantare, suonare farsi coraggio con #celafaremo, stare alla larga dagli altri e raccomandare #lavatipuliscistaiacasa, bensì, perché non anco guardare a quei due raggi, rosso e chiaro, e confidare in quel Divino amore misericordioso offerto con tanta generosità a chiunque e per qualunque problema l’attanaglia? Tanto più se Lui ha affermato: “Chi confida nella Mia Misericordia non perirà, poiché tutti i suoi problemi sono Miei ed i nemici s’infrangeranno ai piedi del Mio sgabello”. Poi, sta ad ognuno accogliere la Sua offerta!

Perché non farlo? Fra tante terapie adottate e che circolano senza che ognuna goda di pareri univoci e sia garanzia di certa efficacia…provare anche questa ” medicina” mica può nuocere…anzi…

Forse perché Ha anche precisato : “Desidero darMi alle anime e riempirle del Mio amore, ma sono poche le anime che vogliono accettare tutte le grazie che il Mio amore ha loro destinato. La Mia grazia non va perduta; se l’anima alla quale è destinata non l’accetta, la prende un’altra anima”.

Chiaramente per ogni anima intende ogni persona che accetta o no il Suo aiuto…beh…ovvio no il perchè una persona si perde i doni e un’altra li riceve.. se li perde l’uomo profittatore delle cose terrene e vacue, agguerrito a procacciarsi egoisticamente il pro e non sa comprendere la grandezza della gratuità, del donare altruistico, il concedere per amore dell’essere senza distinguo. é Il troppo attaccamento materiale che gli impedisce di afferrare la consistenza che viene dall’incorporeo e del “dono gratis” per cui scarta a priori, però chissà perchè quando non riesce ad avere quel che brama si ricorda del soprannaturale ed è pure capace di “incolparlo” dei suoi demeriti.

cuore

Un saluto speciale a tutti e…come ricorda papa Francesco I:

“Pietà e tenerezza è il Signore, il quale per il grande amore con il quale ci ha amati, ci ha donato con indicibile bontà il suo unico Figlio, nostro Redentore,…”

Ergo, a buon intenditor…

bydif

Poesia amica dal mondo

Tony Kospan: APPUNTAMENTO TRA LE STELLE

stella

Sì…

l’appuntamento voglio darti…

non per domani

ma per un domani senza tempo…

or che persi siamo

nei meandri dei quotidiani affanni…

Segnati l’indirizzo

terza stella a destra…

della galassia dell’Amore…

prosegui poi

verso il pianetino del Sogno…

e lì entra nella calda nuvola Rosa…

dove quali segnali troverai

musiche amate ed artistiche forme…Ti prego… non perderlo…

con lettere incidilo d’eterno fuoco…

nel punto più nascosto del tuo cuore…

Lì sarò presente

immagine senza immagine…

corpo senza corpo

ma qual luce d’amore…

fioca e quasi spenta…

che al tuo arrivo brillerà…

Dal nostro incontro…

dal nostro abbraccio

ed infin dal nostro bacio

una scintilla scoccherà…

ed una nuova stella nascerà…

Non mancare…

he

cuore

“se guardi il cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle, non coprirti, non cercare calore, non è freddo ma è solo amore. “

***

Bydif

l’amore di chi in questi tempi tristi ci ha lasciati e…in cielo rinascerà

.la frase è del poeta K. Gibran

“IO non sono lì.”

risorto

Non piangere sulla mia tomba: non sono qui.
Non sto dormendo. Io sono mille venti che soffiano.
Sono lo scintillìo del diamante sulla neve.
Sono il sole che brilla sul grano maturo.
Sono la pioggia lieve d’autunno.
Sono il rapido fruscìo degli uccelli che volano in cerchio.
Sono la tenera stella che brilla nella notte.
Non piangere sulla mia tomba: io non sono lì.

36 resurrezione-beato-angelico-

Gesù, il crocifisso, non è qui, è risorto” ci offre la consolante certezza che l’abisso della morte è stato varcato e, con esso, sono stati sconfitti il lutto, il lamento e l’affanno.”

35 magritte

La Resurrezione di Cristo è  stato sempre un giorno specialissimo. Anche quest’anno lo è ma  purtroppo i motivi sono diversi. Sono motivi tragici e terribili di un nemico invisibile, il coronavirus, che stanno sconvolgendo  la vita dell’umanità intera. Questa  santa Pasqua  rimarrà impressa nella mente e nel cuore di tutti sia per il modo in cui bisogna viverla, sia per l le vicende  dolorose che giorno dopo giorno, da due mesi tengono il mondo intero col fiato sospeso. Ma anche se mancherà la letizia del ritrovarsi in comunità per condividere la gioia del Cristo Risorto, il piacere dell’abbracciarsi coi propri cari, scherzare, dialogare, raccontarsi con gli amici,  andare  tutti insieme a fare una passeggiata, tuttavia, in questa “Resurrezione” di duro sacrificio, quello che non mancherà sarà la riflessione sul valore intrinseco della Pasqua. Il messaggio essenziale di Cristo:

“Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.”

Quindi, una Pasqua diversa, molto sofferta per ognuno a causa dellerestrizioni emergenziali,  bensì molto molto intensa per vivere un giorno di  fede, speranza, soprattutto di ” rinascita individuale e collettiva. Quel che mi auguro e auguro che non sia un giorno che passi invano, a rimpiangere ciò che si è perso o non è impedito per necessità di fare liberamente, ma che sia un giorno vivo. Insolito ma vivo, che pacifichi gli animi tormentati, sollevi lo spirito ai sofferenti, dia vigore ai deboli. Tolga la croce a tutti coloro che per iniquità umane non ce la fanno più a portarla. Un giorno che Insieme a Lui faccia Risorgere quell’umanità opaca, distratta, serrata dal proprio egoismo, chiusa alla solidarietà e misericordia,  ingenerosa e assente ai valori altruistici.

Una Pasqua di  “ritorno alla vita” , in cui nessuno resti  nella sua ” tomba” del consueto, dell’abitudine scontata, dell’esistere nei cunicoli bui del materiale, e passato questo momento sconvolgente ognuno  possa dire a chi lo cerca:  IO non sono lì.” Non sono più li. 

Buona giornata di  santa Pasqua e #io sto a casa #anche tu stai a casa per amore a chi  ami  e dovere civico a  tutti. I medici e infermieri non staranno a casa, passeranno questo giorno fra le corsie degli ospedali a prodigarsi per la vita degli altri, anche della tua. A loro tutti  un grazie infinito e che il Cristo Risorto gli doni forza e sapienza.

Giornata di fede e luce a tutti.

bydif

….Canto degli indiani NAVAJO;

Papa francesco;

dalla lettera ai colossei san paolo Col 3, 2;

Sulle Strade di Gesù e di Maria

Nazareth:

PB090969

La città dell’annuncio. La città di Maria.

La città del disegno Divino ignoto al misero pellegrino

nella luce d’un cielo intenso turchino

nel pietroso arroccarsi di muri biancastri

schiude orizzonti a ogni cammino.

Non unitario. Non arruffone.

Preciso e chiaro per ogni diverso pellegrino

giunto fin qui da chissà dove, spinto da chissà quale motivazione.

Facce colorate incrocio, sorrisi, curiosità,  sfioro

vedo, ascolto, osservo, nella mente immagazzino.

Contorni colorati  avvolgono, flash fruscii, sussurri arrancano

lingue imparlate dolcemente scivolano, 

aromi forti confondono, pensieri s’accavallano

sembra percepire ogni pensiero del viadante vicino

 l’intento intimo di ciascuno  peregrino

conoscere il perché di ogni singolo cammino.

Osservo , riosservo, penso…

penso al motivato del cammino, del mio e di quello del mio vicino

Anelito? Convinzione? Speranza? Cercare? Trovare? Capire?

Forse tutti e nessuno, solo stranezza di un momento critico,

o forse intima necessità di certezza.

Ed è allor che ti avverto Maria

silenziosa cogliere in ogni sguardo l’implorativo

comprendere ogni sospiro..

sollevare il peso incognito d’un perplesso …

sfiorar la gota di un triste animo vecchio,

soccorrere l’arsura di sapere, far catturare il mistero

a ciascun ramingo spirito modesto.

Perché ti avverto Maria, su questa striscia di terra sassosa,

gremita di volti in attesa di riprendere il cammino

nella terra messaggera del tuo Figlio Divino

andare su e giù sotto un cielo limpido turchino

come una qualsiasi fanciulla felice,

felice d’esser utile, non lo so.

Capto solo che ci Sei carica di spirito trascente

da riempire cuori e menti di tutte le genti. 

Ci sei Maria a far luce al cammino errante di noi gente d’ogni etnia

giunta fin qui da chissà dove spinta da chissà quale motivazione

unita dal ripercorrere su questa Santa Terra

i passi del mistero dell’Eterno,  di Tuo Figlio,

chi per scoprirlo, chi per comprenderlo,

chi per accertarsi o palesemente negarlo.

Sotto questo sole che par rendere alla vista

tutto uniforme mi par capire poco conta l’intento

positivo o negativo

l’essenziale per ciascun itinerante è percorrere questa antica Terra

andare…andare con spirito leggero e memoria aperta

per fecondare nell’animo la gioia di essere… 

essere fardello di amore, verità e storia.

bydif

p. nazaret

 

Dal diario:

L’arrivo a Nazareth : sensazione stupenda… incredibile essere qui . incredula..mi do un pizzicotto..non sogno…confusione… risate..passi…rumori..ascensori…silenzio. Notte. Dal balcone. Respiro gli aromi che m’arrivano dal giardino sottostante. guardo all’orizzonte… il cielo ha un chiarore che sprofonda a valle, scruto il panorama, è difficile distinguere le case arroccate, le luci brillano e il pensiero corre…corre fin su …vaga sulle stradine… è come veder scorrere la storia al contrario..è come trovarsi a contatto con una realtà che ti è sempre stata presente nello spirito ma non la percepivi con gli occhi…… un lampo illumina il cipresso snello che mi sta di fronte…sento degli spari… vengono dal buio delle colline…ho un attimo di  interrogativo…Un venticello mi sfiora. È una carezza… grazie mio Dio …grazie avermi permesso di venire a transitare sulle tue vie, ripercorrere i  passi del mistero..oh.. una stella vicina alla luna brilla…abbandonarsi al profumo della tua terra è inebriante…gioia immensa sarà…su queste strade incontrarti…