Lento cammino

Pensa e ripensa  ho concluso che almeno un migliaio di volte sono andata oltre il recinto tuttavia solo per affrontare e superare difficoltà materiali che in quel momento mi  assillavano e richiedevano di non formalizzarsi, di seguire strade che andavano “oltre” ciò che desideravo o facevano parte della mia filosofia di vita. Naturalmente senza violare regole e leggi e tantomeno creando danno a chicchessia, solamente  violentando la mia essenza con grinta e determinazione, a volte sfidando i miei limiti e le risorse energetiche. Come mai allora non riesco a superare lo scoglio psicologico che mi permette di raccontare quanto mi è accaduto quel lontano 1° gennaio 1978 e anche dopo? Di cosa ho paura? Dei giudizi altrui, di scoperchiare una pentola bollente, oppure di prendere consapevolezza di sensibilità che mi appartengono? Forse la ragione si oppone al sentimento e mi impedisce di valicare il recinto. Eppure lo voglio e sento che devo farlo. Ma, come? Semplice, con lo stesso criterio di un bambino quando corre su un prato con il suo aquilone e salta felice tutti gli ostacoli che gli impediscono di avanzare. Sono agile e viva.  Ancora l’alito della spensieratezza che da bambina mi faceva guardare al cielo senza timore mi spalanca gli occhi e mi fa battere il cuore! Corri, corri veloce, non pensare, libera lo spirito imprigionato dalla convenzione che tutto è vero solo se palpabile e spiegabile. Esiste altro. Il cammino è lento ma varcherò la soglia. Devo avere risposte.

Superare la paura

Certo, per avere risposte devo avere il coraggio di tirare “fuori” quello che ho avvertito, ho detto scherzando ma che nella realtà mondiale è puntualmente successo e  altro accadrà almeno fino al 2031, – è pressappoco a questa data che si riferiscono i fatti che inconsapevolmente conosco. – In tutti questi anni mi sono chiesta tante volte se non era il caso di scrivere a qualcuno, magari ad un giornalista, per fornire indizi di probabili avvenimenti che avrebbero cambiato la vita di persone e paesi in modo che si potesse intervenire, ma ogni volta la “paura” di essere considerata sciocca o quantomeno visionaria è stata più forte. Però non sono sicura se è stata paura o mancanza di coraggio di andare oltre i “recinti” che mi sono volontariamente costruita e puntualmente vengono abbattuti da fatti imprevedibili che mi coinvolgono e io razionalmente rifiuto. Sarò finalmente capace di farlo? Mi domando perchè farlo oggi ed a chi può interessare. Forse a me per trovare una risposta ad una diversità che non ho mai voluto accettare in quanto mi affascina ma non mi spiego con la logica e il buon senso. I miei amici mi considerano strana ma saggia, i miei nipoti mi adorano e cercano la mia compagnia, i miei figli non sempre condividono le mie scelte e i miei pareri ma ritengono che la vita difficile che ho dovuto affrontare non ha intaccato la mia voglia di vedere nel niente il bello. Devo andare oltre il recinto della mia vita? Ci penso.

Conoscenza scomoda

 

Benvenuti a tutti.

E’ da tanti anni che mi porto dentro segreti scomodi, precisamente dal 1° Gennaio 1978, quando in una tranquilla riunione di famiglia un po’ per scherzo e un po’ sul serio ci siamo messi a parlare di sensazioni irrazionali, di realtà visibile e impercettibile ma non ho mai avuto il coraggio di raccontare quanto mi è successo. Ora vorrei iniziare a farlo attraverso questo blog per trovare qualcuno che mi dia una risposta scientifica ad un fatto che non è per niente scientifico. Avrò il coraggio?