STA PER ARRIVAREEE….!!!

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Ormai il 2011 è alla porta di S. Silvestro, tutti siamo con le bottiglie in mano pronti a far saltare i tappi per dargli il benvenuto. Ognuno lo attende con ottimismo e grandi speranze ma anche con la curiosità dovuta al dubbio della sua incognita: sarà favorevole, bonaccio o iniquo? E’ con questo dilemma che, dal tempo dei tempi, si cerca di entrare nelle sue grazie accogliendolo in pompa magna con abiti scintillanti, antiella, botti, mortaretti e fuochi d’artificio, tavole imbandite con ogni sorta di cibo che tradizione vuole allontani lo spettro della miseria e della sorte avversa, simboli propiziatori sparsi qua e la.  I più scaramantici  già interrogano l’oracolo, mentre i più curiosi hanno letto decine di previsioni più o meno suggestive su riviste e ascoltato tutti i vaticini dei “tecnici” divinatori nei programmi radio e tv. Naturalmente a chi in quest’anno morente è andato tutto alla grande scongiura  il 2011 che non gli scombussoli nulla; a chi invece tutto è andato maluccio freme per dargli un calcio e  coccola  il nascituro  convinto che lo toglierà da impicci. Insomma, chi più chi meno, tutti siamo entusiasti di festeggiare l’anno alle porte e al contempo subiamo il fascino del suo mistero: sarà fortunato o sfigato?

Oggettivamente è difficile dare una risposta precisa al  singolo. Altrimenti quelli con pronostico sfavorevole invece che accoglierlo con entusiasmo festaiolo ogni anno lo spellerebbero vivo!. Tuttavia, ipotesi generali basate sulla sua vibrazione, danno indicazioni precise sul come si comporterà, per cui anche quest’anno, un po’ alla volta dirò la mia.

Tanto per entrare nel merito, inizio col dire che il 2011 è l’anno del “4” e sarà da prendere con le molle. La sua somma teosofica infatti è data da :2, lunare, passivo, ricettivo femminile + 0, vuoto, imprevedibile androgino + 11 attivo maschile dominante messianico, con totale 13 numero doppio, di sfida, attivo maschile radicale che ridotto ( 1+ 3 ) da il 4, saturnino passivo, materiale, quaternario sacro. Con le sue implacabili regole di serietà e correttezza muterà il modo di pensare e agire generali, e con la  particolare mescolanza di influssi catalizzanti rovescierà imprevisti favorevoli e contrari sul capo di ognuno, e, a livello mondiale si sbizzarrirà  a provocare  accadimenti capaci di “paralizzare” l’andamento globale. Sarà bene quindi salutare il suo arrivo in sintonia con il suo carisma procurandosi almeno uno dei simboli che calamitano le vibrazioni legate al suo potere numerico 4 . Eccone alcuni, chi vorrà potrà fare facilmente:

Croce : la forma emblema del 2011 è una croce in oro, a braccia perpendicolari di lunghezza uguale, smaltati uno di giallo, uno di rosso, uno di verde, e uno di blu; è l’essenza instancabile del tempo che opera nel macrocosmo. Portarla o averla sintonizzerà la mente in armonia coi quattro punti cardinali e con le sue variabili filosofiche, eviterà di concentrarla in progetti inutili, incompatibili con i cicli temporali che regolano lo scorrere dell’anno. Vale anche in legno o carta purché si rispettino forma e colori.

Cubo: il cubo con le facce colorate nei colori detti sopra è lo spazio annuale del 2011 contenuto nel tempo volumetrico metafisico. Averne uno intorno aiuta a penetrare nell’ordine metodico della materia universale che lo circoscrive per assimilare le proprietà della sua logica operativa e captare l’atmosfera realistica e senza devianze utopiche utile all’azione costruttiva di qualsiasi progetto.

Quadrato: il quadrato è la forma sintetica che indica il piano microcosmico nel quale l’anno agisce, tanto per intenderci il nostro. Va diviso in quattro parti uguali e ognuna colorata in giallo, rosso, verde o marrone, blu. Averne uno da guardare nei momenti di dubbio aiuterà a rimanere con i piedi in terra, a scegliere idee concrete, seguire le vie produttive che conducono a risultati proficui nella professione senza sperpero di risorse emotive e fisiche.

Casa: L’anno, essendo un 4, mira a risultati solidi e duraturi in ogni settore dell’esistenza, quelli costruiti mattoncino dopo mattoncino con pazienza e tenacia.  Un ciondolo a forma di casa o mattoncino saranno ideali per assorbire il suo potere, proteggere i beni immobili, esaudire il desiderio di  acquisto di una casa, mettere su famiglia, stabilizzare l’azienda. Va bene anche una piccola casetta in carta.

Numero: naturalmente il 4 è il suo valore maggiore;  mettere in bella vista un cartoncino con un bel 4 ci farà quadrare meglio i conti e calcolare i rischi in anticipo.

Colore: il 2011 predilige il verde. Sarebbe auspicabile possedere una giada o uno smeraldo per essere sotto l’influenza positiva della sua aurea ma anche una qualsiasi pietra verde basterà ad attirare le radiazioni che emette per essere a contatto con la sua luce pragmatica e illuminante.

Consiglio a tutti di comprarsi 4 nastrini: uno verde, uno giallo, uno rosso e uno blu; di legarli con un nodo al centro in modo che la lunghezza sia eguale da ambo le parti (in caso non lo sia basta tagliare, devono risultare pari) da tenere in borsetta, o in casa, in azienda in ufficio. Non faranno miracoli ma di sicuro sintonizzati con la natura del 2011 percepiremo gli influssi magnetici dell’ energia positiva e efficiente che emette e mireremo al sodo come lui.

A TUTTI BUON ATTESA

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Continua…….

SPIRITO DEL MIO NATALE

 

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Dove sei spirito del mio natale, quest’anno non ti sento palpitare, sento solo un gran baccano voci, scoppi mi rimbombano lontano, frastornano il mio sentire umano di preparazione a un Santo e allegro Natale, quello che mi faceva sognare accanto al focolare, lacrimare gli occhi al fumo della legna verde, strappata al bosco insieme a un ramo di ginepro vestito a festa con bamboline di pezza, mandarini, cavallucci zuccherini squagliati dal calore di candeline colorate che illuminavano l’attesa della Notte magica.

Dove sei esiliato, spirito odoroso di muschio fresco, pecorine di gesso, Natale della grande cometa di lustrini con la scritta di pace incollata agli angiolini dai capelli turchini, la capanna sgangherata, la risata della mamma, i doni fatti in casa dalla nonna. Chi ti ha sfrattato spirito gentile del mio Natale che riempiva di profumo il cuore, splendeva sui visi dei bimbi, sorrideva nelle mani generose e solidali in chiesa.

Dove sei spirito di pace familiare, sei forse in qualche tribunale a spartire i bambini contesi da genitori indecisi o forse, sei sotto le ruote del treno dove s’è gettato un giovane padre disperato, o dal guerrigliero scellerato che veste i bimbi con un mitra. Sei con lo spacciatore nel marciapiede sotto casa o insieme al ceffo che ogni sera scarica fanciulle nel viale buio del paese, o forse ti ha preso un manipolo di strani pirati agghindati da buoni samaritani che ti hanno riempito di spot anticristiani, relegato in soffitta, seppellito sotto regali e regali rosicchi per topi, luci e luci che non servono a  fugare il buio e la paura del domani che terrorizza.

Chi ti ha allontanato dal mio sentire spirito buono di fraterna intesa amica. E’ stato forse l’odio fra fratelli a strapparti dal mio cervello o il politico infingardo, o sei finito nelle grinfie di stupratori di esseri umani inermi,  o di quelli che rapiscono i sogni e le speranze, sfruttano senza dare nulla in cambio Ti sei forse infilato nei bidoni dei regali riciclati o in quello dei diritti umani violati. Oppure nelle tasche vuote di un cassintegrato che gira sconsolato in un supermercato stracolmo di leccornie ricoperte da offerte spudorate che un pensionato ruba umiliato. Non è che ti sei paralizzato nel sentire la violenza e l’indifferenza che masturba la folla, in nome di una intollerranza ammazza la mia croce, ingoia la radice di una storia, tuona sui giornali eguaglianza affinchè io non ti metta nella mangiatoia della mia scuola, butta i miei ideali nella spazzatura per incoronare l’ipocrisia d’un cinico coraggio paritario.  Dove sei spirito di lieta pace, quello dei cori celestiali, le ciaramelle zampognare per le strade. Chi ti ha cacciato nell’angolo stonato, forse stanco e avvilito sei tu che sei andato ad abbracciare un immigrato steso al gelo di milano o sotto un ponte di roma a cullare una vecchia finita pazza dall’angheria subita in piazza. Spirito del mio Natale, forse sei sui tetti di torino coi precari a manifestare un disagio sociale o magari, tu ci sei ma a me non pari.  Con tanto chiasso confondo il tuo pulsare.  Vorrei tanto ritrovarti negli occhi dei bambini, nel calore della gente per soccorrere i miei tristi vicini che lottano col cancro, ecco magari sei in un pronto soccorso accanto a un minatore mezzo morto di piombo, o in un pozzo nero a guardare impotente l’operaio che muore di veleno, o nelle campagne desolate con la piccola yara, o negli occhi chiusi di sarah. E, io egoista ti cerco e non ti vedo, ascolto in ogni luogo ma non sento il tuo fruscio sereno allietare la gente, sollevare il male, aiutare chi non ce la fa più a trascinare l’affanno. In questo globo sconcertato è facile smarrirti spirito amico, nessuno sente a meno che non strombazzi, urli, scalci, tiri sampietrini, ridi sguaiato, uccidi, rubi e imbrogli nessuno ti rivolge la parola, ti degna d’un sorriso. Almeno ai bimbi soli, sorridi tu amico o non hai più la forza per uscire dalla foresta umana di pancie piene e occhi spenti da miseria.

Ho compreso, sei offeso. Tu ci sei, sei sempre stato con me ma altri han bisogno di te. Ora ti sento mio spirito amico, quello del mio Santo Natale che da bambina mi faceva sognare. Pulsi forte,  ascoltarti è un incanto, con la tua musica spirito lieto posso riempire la mia giornata, preparare l’attesa della notte Santa, riempire di gioia la casa, donare un sorriso d’amore, stringere la mano a tutti senza timore.   

***

BUON WEEK END

dif

CE LA FARA’ IL TOPO?

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Nell’anno della tigre d’oro chi la spunterà tra il topo di fuoco e il gatto di metallo?

Considerando che il topolino gabbò tutti gli “animali” in corsa arrivando con uno strattagemma per primo tra le braccia di “budda” lasciando tutti i contendenti senza fiato compreso il gatto direi che il “topo” dovrebbe farcela.

Ma se tengo presente che al gatto sfiatato dalla corsa, la furbizia del topo scatenò sentimenti di vendetta giurando che si sarebbe ingoiato vivo ogni topo, allora il “topo” è spacciato.

Anche se osservo l’animale signore dell’anno, la tigre di metallo,il topo soccomberà. Il gatto, anche se meno ruggente, ha migliori probabilità di successo, per caratteristiche ed elemento d’appartenenza, gli artigli felini inflessibili, aggressivi e taglienti  si conficcheranno nelle carni del povero topolino maciullandolo.

Però, se penso al fuoco, il gatto metallico non ha scampo. Il topo pur di non soccombere farà fuoco e fiamme sviluppando un calore tale che in un baleno metterà ko ogni ardimento felino e il povero gatto si ritroverà un rivoletto liquefatto.

Se tengo presente la funzione binaria dell’antitesi yang e yig la lotta diventa titanica. Il topo yang principio maschile attivo di luce, forza, moto, contrapposto al gatto yin principio femminile passivo di buio, quiete, immobilismo nello scontro frontale possono autodistruggersi. Tuttavia logica vuole che sia la luce a sconfiggere il buio assegnando la vittoria al topo.

L”impresa è ardua per entrambi. Eterni rivali l’uno si affanna a cacciare e l’altro si danna a sfuggire alla cattura. Ma siccome la tradizione leggendaria deve mantenersi intatta per non sconvolgere l’ordine ciclico temporale, il gatto nella corsa – scontro è destinato a essere quarto e il topo primo. A buon intenditor …io lascio la parola su quel che succederà il fatidico 14 dicembre prossimo.

Non c’è da stupirsi se il topo e il gatto nell’anno tigresco si sono reciprocamente aggrediti. Comunque andrà il 14 continueranno.  Fno a che l’anno sarà di dominio della tigre, uno cercherà di “mangiarsi” il nemico giurato  con ogni mezzo, l’altro cercherà di evitarlo con ogni strattagemma. Difatti al gatto è concesso di  sbranare il topo entro il tempo ciclico annuale, per cui se il topo gli sfugge dopo non potrà più nuocergli e il topolino potrà tirare un sospiro di sollievo. E’ innegabile l’ influenza della tigre sul comportamento umano e globale. Il 2010 è stato un anno incerto in tutti i settori vitali con conflitti, tragedie umane, rivolte e ribellioni. Ognuno ha cercato in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili di aggredire e sbranare l’avversario, di volgere le cose secondo i propri scopi più o meno nobili e corretti. Basta scorrere le cronache giornaliere del nostro paese o quelle di altri. Naturalmente ora che la tigre sa che il suo tempo è agli sgoccioli la sua violenza è più e manifesta e virulenta. Fino al 2 febbraio colpirà senza pietà per spazzare ristagni e portare a termine il compito di innovamento che le è stato affidato. C’è da aspettarsi di tutto, anche ciò che è impensabile. Non uscirà di scena senza vittime, senza lasciare l’impronta del suo coraggio felino. Chi saranno le vittime? Tutte quelle che hanno combattuto per scopi illeciti e con modi temerari subdoli, tutte quelle che si saranno dimostrate rigide e inflessibili, avranno ferito la sua ipersuscettibilità, bloccato gli istinti all’azione. La tigre, è si un animale bellicoso ma si azzuffa all’ultimo sangue solo per annientare chi è indegno di usurparle il successo, perarltro transitorio, infatti i movimenti, i consaciovitismi, i raggruppamenti nati da scissioni in virtù della sua influenza di attrazione carismatica alla lotta hanno vita breve.

Concludendo, ancora una volta il simbolismo contenuto nell’animale che regge la sorte dell’anno 2010 ha espresso,  senza tanti complimenti, le sue qualità con atti, parole e avvenimenti ha  scatenato un putiferio di scaramuccie e contese in vari settori della vita pubblica. Tra l’atro recettiva all’influenza del numero 3 quest’anno non poteva che essere parolaia, instabile e doppiogiochista.

IN ATTESA DI QUELLO CHE OGNUNO DI NOI ATTENDE A PRO TOPO O CONTRO

OGGI E DOMANI NEI NOSTRI GIRI PRE NATALIZI NON DIMENTICHIAMOCI DI DONARE UNA STELLA DI SPERANZA

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GRAZIE

A TUTTI UNA FELICE DOMENICA

DIF

*****

Preciso: per l’astrologia cinese, ogni anno è retto da un animale diverso. Ognuno  al momento della nascita si appropria di pregi e difetti simboleggiati dall’animale.  Secondo tale zodiaco, Berlusconi è nato nell’anno del topo e Fini in quello del gatto o coniglio.

Il quarto animale simbolo che si presentò a budda per la tradizione cinese vietnamita fu il gatto, mentre in quella di altri paesi asiatici fu lepre e in altri coniglio. Personalmente adotto il gatto, lo sento più vicino al mio sentire e ai miei studi comparativi in merito, comunque le mie considerazioni varierebbero solo di qualche sfumatura ma in favore del topo.

“LA DONNA DELL’APOCALISSE”

 un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle “

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E’ in questo versetto dell’apocalisse che per secoli l’immaginario popolare ha identificato  la Regina della sorte di cielo e terra, la donna icona  del riscatto,  bellissima, superiore e imparagonabile a qualsiasi figura femminile alla quale anche la “serpe malefica “dovrà sottomettersi.

Per noi oggi “la donna dell’apocalisse” è  l’Immacolata Concezione, Maria, la madre amorevole del Dio Redentore, unica intermediaria salvifica, alla quale possiamo rivolgergi per intercedere presso suo Figlio il perdono, trovare conforto, ottenere sollievo agli affanni morali e materiali.

Anche le dodici stelle nella bandiera blu europea sono un chiaro richiamo alla “donna dell’apocalisse” e alle radici cristiane degli stati comunitari

 Quand’ero bambina, l’8 dicembre era un giorno specialissimo, la mamma ci faceva indossare abiti nuovi, voleva che si andasse alla Messa solenne dell’Immacolata”con un aspetto curato in onore della Vergine, in più a suo modo cercava di assolvere al detto della tradizione: “chi rinnova per Maria scampa una malattia” A dire il vero anche se oggi le cose son molto cambiate, e, il giorno dell’Immacolata per molti è una occasione per andare a sciare, fare una giterella magari in qualche capitale europea o andar per mercatini, la cosa è rimasta tanto impressa in me che non posso fare a meno di far indossare ai miei figli almeno un paio di calze nuove. Allora, grandi e piccoli, si aspettava con ansia l’evento poichè era legato anche alla credenza che si vedesse da terra passare in cielo la Madonna con gli angeli che andava a Loreto,  le sere dell’8, 9, 10  dalle 9 in poi si era tutti con il naso all’insù, non si pensava al freddo, ci si rammaricava solo se nevicava perchè in tal caso il passaggio era impossibile vederlo  Oggi, non ricordo ciò che vedevamo ma non importa, anche se era solo la via lattea  dentro mi è rimasto il ricordo di una sacralità intensa, colorita da voci e volti di devozione a Maria di una  comunità che sapeva stupirsi con poco, oltrechè  di unione familiare verso i valori trascenti senza tuttavia pesantezza, con spirito allegro e libero..

Auguro a tutti di passare una lieta giornata in compagnia

della “donna dell’apocalisse”

 con Lei accanto nulla si deve temere

Dif

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Per la cronaca: La devozione a Maria, l’ Immacolata, è molto antica. Precede di millenni la proclamazione del dogma che ha coronato la diffusa tradizione del popolo, specie nella chiesa d’oriente,  ponevano la Vergine Maria al di sopra del peccato originale, definendola : ” intemerata, incolpata, bellezza dell’innocenza, più pura degli angeli, giglio purissimo, germe non avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ” In occidente invece, la teoria della concezione di Maria senza il peccato, comune a tutti i mortali discendenti di eva, trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più eccelsa delle creature, ma per mantenere ferma la dottrina del riscatto ottenuto solo in virtù del Cristo. Si deve al francescano scozzese Giovanni Duns, detto scoto e anche ” dottor sottile ” il superamento dello scoglio dottrinale con la sua convincente riflessione che anche Lei era stata redenta dal peccato originale in conseguenza del sacrificio del suo divino figlio ma fuori da ogni tempo comune. Così, nel 1476, tra polemiche e dissidenze la chiesa introduce la festa della Concezione di Maria nel calendario romano, poi, nel 1661, papa Alessandro VII con la bolla pontificia – -Sollicitudo omnium ecclesarium – la inserirà in quello universale della chiesa. Due secoli dopo, l’8 dicembre del 1824 Pio IX con la bolla -Ineffabilis Deus – sanzisce il dogma dell’Immacolata Concezione decretando con grande coraggio la fine delle secolari diatribe sul concepimento senza l’originale peccato della “donna vestita di sole” Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes confermeranno il dogma della Vergine Maria:” tutta bella – piena di grazia – priva di ogni macchia del peccato originale” il prodigio sembrò un ringraziamento al coraggio del papa e le abbondanti grazie che piovvero sull’umanità alla devozione secolare del popolo al cuore dell’Immacolata. Attualmente, la chiesa per stigmatizzare l’importanza della Concezione Immacolata della Beatissima Vergine Maria celebra la messa -gaudens gaudebo-

 Molti sono gli artisti che hanno cercato di raffigurare la grazia e l’ indiscutibile purezza di Maria, quella sopra è un’opera del Tiepolo conservata al museo del prado a Madrid

MULINELLA E IL VIRUS

Stamani sono uscita per comprare altre luci per l’abete del cortile, altrimenti poverino sembra un fioco lanternino. Non ho fatto in tempo a scendere dalla mia geppa che eccoti li la Mulinella, la stonata del paese. Paonazza, con i capelli che sbucavano dal cappellino come spini, mentre mangiava le unghie mi ha guardato di traverso bofonchiando: “non ci sto, no, no, a seguire il nuovo caporione che ciancia di spazzare il paesello per togliere la sozzura altrimenti i crucchi finiranno al lazzaretto. Quello spilungone, è solo uno che vuol mettermi paura, farmi abboccare all’amo per friggermi in padella insieme ai pesci gatti che tiene nelle sue bisacce. Quelli si che mandano un fetore che appesta, dovrebbe buttarli nella fossa e ricoprirli di terra al più presto! Non ci penso proprio a ramazzare il paese per un opportunista che vuol passare da nobile ripulitore di sporcizia infetta del paese. Ho sempre fatto la raccolta differenziata io, in terra non ho gettato neanche una bricioletta. Se il paese è sporco è tutta colpa dei tre tizi mandati da lui. Cosa crede quello là che son cieca! Li ho visti arrivare di notte quatti, quatti, confabulare e poi scaricare sacchi pieni di lordure. Da quando il bianchino mi ha tradito, ci vedo meglio d’una gufa. Stralunata guardavo la Mulinella senza riuscire a dirle che avevo una fretta boia. Furiosa e rossa in volto come una mela nurka, continuava nei suoi deliqui senza lasciarmi spazio: “eh cara mia, lo spilungone sta spargendo il terrore fra i paesani, dice che c’è un virus cavalieros dovuto alla spazzatura e lui è l’unico che ha un vaccino, un certo eticus moralis, che può salvare dal contagio. Ci ricatta dicendo che se non ripuliamo “la piazza” entro il 14, lui si incavola ben bene e chiama altri tre o quattro tizi che da un po’ stanno aspettando il segnale di via per invadere il paese. Quelli mica son buoni come me, dice lui, quelli hanno il pelo lungo sullo stomaco, perdono facilmente la bussola e allora saranno cavoli neri per tutti fino a natale. Anche la Celestina, la più informata del borghetto, ha detto che è meglio ubbidire. E’ un perfido, mentre ti sorride pensa a come ribaltarti per scaraventarti sulla graticola e arrostirti come un salsicciotto. Al borghetto ha mandato tre scagnozzi dai nomi strani, brigo, intruglio, inciucio, nessuno è riuscito a capire dove li abbia assoldati. Pare giù, giù, e per non dare nell’occhio, li ha fatti arrivare con un barcone mascherato da yacht. Li fa anche parlare in un dialetto che nessuno capisce, api fli ucs udc ppp xyz Tutto il giorno si divertono a tirare palline a chi passa e poi ridono a crepapelle. Se li guardi male, ti bombardano con palline motose che non basta una settimana per ripulirsi, si appiccicano come pece nera, chissà dove lo trovano poi un fango simile, la gente è così spaventata che nessuno fiata”. Era così incacchiata la Mulinella che non ho osato chiedergli a chi si riferiva, io non vedevo la spazzatura e nessuno nei paraggi. Nervosa mi girava intorno continuando i suoi blateramenti: “in paese non c’è più pace neanche di domenica da quando è comparso l’agnello antivirus cavalieros. Lui però è un lupastro di specie insolita, quello che ti mangia sazio. Si, ti inghiotte dopo che si è ingrassato mangiando quanto più poteva dall’abbondante e succoso piatto che tu le hai offerto pensando fosse un innocuo cagnoletto dagli occhioni dolci e ingenui bisognoso di amore.” Mi guardava inviperita la Mulinella, come fossi io la causa del suo vagheggiamento, poi mi è venuta sotto il naso con il dito alzato bofonchiando: “credevi fosse una povera bestiolina smarrita che gli hai fatto il bagnetto nella tua grande vasca coi sali profumati, lo hai ripulito dai pelazzi folti e neri con ceretta antidolore, messo la cremina antiscrepolature e antirughine, il borotalco felce azzurra, l’hai fatto ben bene accomodare con il sederino profumato nella poltroncina sul cuscino di piume rosse ? Solo perché ti ha guardato con i suoi grandi occhioni dolci e ingenui da bambinello riconoscente, ringraziato con una leccatina l’hai trattato come un reuccio? Fessa. Mentre tranquilla sei andata a letto sai che ha fatto? E’ uscito, ha ululato al branco in attesa gli ha detto che il piatto era scarso per loro non c‘era nulla a meno che…a meno che, mentre tu facevi sogni d’oro, venivano ad aiutarlo a ripulirti la dispensa. I tre più sfacciati son accorsi, han gozzovigliato, si sono ingrassati e ora vogliono pure che io ramazzi il lordume che hanno buttato dalla tua finestra. Fossi pazza, fallo tu bella mia che ti sei lasciata incantare da due occhioni blu.” Spaventata che gli venisse un colpo apoplettico ho cercato di calmarla, farla ragionare per spiegargli che io ero li a comprare solo delle luci per abbellire l’albero, non sapevo nulla degli scagnozzi, del lupo, delle palline, del virus. Niente da fare. Non sono riuscita neanche a dirle che è stato il burlone del paese a spargere certe voci, semmai doveva prendersela con lui, perché era stato lui a raccogliere il cagnetto, a ripulirlo, a farlo sedere comodo nella poltroncina, perfino a farlo dormire nella camera grande, dove non fa entrare nessuno senza consultarsi prima col parroco. Lo ha così viziato che ora si crede il re dei lupi tanto che a volte invece che abbaiare ulula spaventando tutti i cagnetti del paese, solo tre o quattro bastardini di passaggio invece che spaventarsi e fuggire ronzano intorno alla sua cuccia, per raccogliere l’osso appena lui lo molla. Per fortuna è arrivato il postino a liberarmi dalle cicalate della stonata, ho comprato le mie luci e son tornata a razzo a casa. Mentre abbellivo il mio abete mi è scappata una gran risata. Dovrei andare più spesso in piazza, la Mulinella è tanto stonata che prende i fischi per fiaschi ma i suoi deliqui sono un vero infuso di buonumore.

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Il mio albero ora è proprio bello, illuminato spande una luce pre natalizia festosa come piace a me

*
FELICE WEEK END A TUTTI
DIF

CHE LIBERATA MI SON DATA!

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  Oggi è una giornata speciale

l’aria tiepida velluta le mie pupille

lo sguardo si è aperto su un mondo nuovo

tutte le cose mi sembrano diverse

Anche quelle di sempre, mi appaiono vaporose e leggere

senza grigiore e affanno non turbano lo spirito

la mente riposa, pensieri e idee non hanno fretta

non vanno veloci con il solito turbo jet

scorrono lentamente, come un ruscelletto in agosto

nelle verdi vallate alpine

Oggi, niente è importante come ieri

nulla mi assilla e mi greve

è proprio una giornata meravigliosa

La brezzolina mi rinfresca la pelle

la rugiada disseta l’animo tormentato

la luce turchina mi offre un cielo sgombro di nubi

Mentre aspetto cali la sera

dolce sarà questa giornata d’inizio dicembre

spalando la neve caduta abbondante

tirerò, tante ma tante pallo-badilate

ammucchierò le pallo-fantocce che ogni giorno

dicono e disfano appesantendo le mie giornate

farò un bel pupazzolotto di parole-palla

gli tirerò tante ma tante badil-pedate

finchè non sarà una bella poltiglia nera

che non guasta più le mie giornate

ma una vaporosa primavera che velluta le mie pupille

…….Ho fatto una gran sudata

 ma che liberata amici mi son data!

Mica potevo restare in casa, con la neve ammucchiata

chi  apriva il cancello

la pallo fata ?

***


FELICE DICEMBRE A TUTTI!!!


dif

 

 

 oh, la foto è vera, sono io che spalo!