Ognissanti

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Stanotte per alcuni è la vigilia di Ognissanti, per altri la notte di halloween, la prima da vivere secondo il messaggio cristiano la seconda in modo stravagante e pittoresco. Per me è un momento magico, un mescolio di emozioni e riti amplificati dal tempo, custoditi dalla memoria come tesori da non disperdere, per mantenere un contatto con gli avi e come rilettura di gesti, usanze e sapori tra il mistico e il piacevole vissuto in famiglia accanto a persone care.

Ieri ho iniziato a entrare nello spirito della ricorrenza. Per prima cosa ho comprato delle melagrane una da tenere in casa e altre da regalare. Secondo l’usanza non si devono mangiare, si mettono nella fruttiera e si aspetta di vedere se seccano o marciscono. Nel primo caso, fino al prossimo Ognissanti, si avrà prosperità per intercessione di forze spirituali buone, nel secondo caso forze oscure o spiriti ribelli contrasteranno le nostre azioni e le cose ci andranno maluccio. Poi ho passato il pomeriggio a preparare le famose fave dei morti dei dolcetti fragranti e profumati cotti in forno a forma di fave bianche e nere, fatti con un impasto di farina, zucchero, uova, mandorle triturate dolci e amare, scorza di limone, cannella, acqua d’arancio, per avere le fave nere all’impasto ho aggiunto cioccolato in polvere…  Secondo il folclore animistico delle mie radici, le fave sono alimento di espiazione, vanno messe in tavola la sera del 31 ottobre e mangiate entro i tre giorni consecutivi in onore dei morti per riparare ai torti fatti loro, in particolare per essersi dimenticati di ossequiarli con preghiere di suffragio o averli rimossi dai ricordi.  Con una parte dell’impasto ho fatto anche gli stringhetti, dando ai dolcetti la forma di tibie. Questi li ho fatti per esorcizzare la paura del tempo poiché la ruota gira inesorabilmente…Stasera invece accenderò un sacco di lumini, dalle nostre parti è importante in quanto simbolicamente si illumina la strada a coloro che vorranno farci visita in sogno per darci dei messaggi o semplicemente per ridestare il nostro interesse verso i valori dello spirito, in più rischiarano le tenebre che ci avvolgono facendoci passare dal caos intimo alla luce.  Quand’ero ragazzina si andava anche a fare un gran falò in un crocicchio per imbrogliare gli spiriti ribelli, la gente diceva che perdevano l’orientamento e non ci avrebbero tartassato con i loro scherzetti poco simpatici.

Istintivamente non ho saputo trattenermi dalla tentazione di arricchire le usanze originarie con qualche tocco di “modernità” ho comprato anche delle zucchette da mettere qua e la, cioccolatini e caramelle da regalare ai bambini che come ogni anno girano di casa in casa con costumi bizzarri ripetendo: dolcetto o scherzetto?  Domani invece mi dedicherò alla parte meno festaiola ….

Auguro a tutti una notte piena di “sorprese”  o se volete: “  la notte di Ognissanti, venite con me, faremo tremà tutti quanti, con lazzi, canti e spaventi”

Stranezze emotive

Una Domenica mentre assistevo ad una cerimonia importante ed ero concentratissima ad ascoltare l’oratore che esaminava da un punto di vista di Fede Cristiana l’importanza di non essere spettatori passivi nella vita comunitaria ma di adoperarsi per migliorarla, all’improvviso recepii un’intensa” vibrazione” che mi produsse un deciso movimento oscillatorio, quasi da farmi perdere l’equilibrio. Dall’intensità afferrai che qualcosa di forte e impaziente stava richiamando la mia attenzione.

Cercai di reprimere l’onda vibratoria per non perdere il filo del discorso che stavo ascoltando, niente, questa si fece impellente, diventando quasi una “tempesta” che non mi lasciava alternative, girai lo sguardo per disperdere la vibrazione ma stranamente in ogni cosa mi sembrava vi fossero stampati dei numeri. Sbattei gli occhi pensando ad un’allucinazione, a un riverbero casuale che mi travisava il campo visivo. Niente da fare i numeri tornavano più “vivi” che mai. Così capii che non potevo sottrarmi alla “ stranezza emotiva”, quei numeri mi sollecitavano a raccogliere il messaggio cifrato ed a trasmetterlo a qualcuno dei presenti.

Ma.. a chi se non conoscevo quasi nessuno? E, poi perché in quel momento turbavano i miei pensieri che erano lontanissimi da qualunque aggancio a  questioni numeriche?

Finita la cerimonia, mentre insieme agli altri convenuti mi apprestavo a lasciare la sala, mi si avvicinò una persona chiedendomi un parere su quanto era stato detto. In quell’istante capii a chi era destinato il “messaggio”contenuto nei numeri che mi erano ballonzolati intorno, una forte scossa, una specie di scuotimento viscerale mi attraversò da capo a piedi. Così invece che rispondere alla sua domanda iniziai a cicalare, con le gote in fiamme per l’imbarazzo gli dissi che entro cinque giorni ci sarebbe stato un avvenimento imprevisto nella sua routine, non doveva spaventarsi, anzi doveva accoglierlo con serenità perché gli serviva a trovare il “coraggio” per fare quei cambiamenti che voleva da tanto ma non si decideva ad attuarli per varie remore. Ovviamente la persona mi guardò tra il perplesso e lo spaventato, però proseguendo la chiacchierata al bar di fronte alla sala del meeting,  mi confidò che da qualche annetto aveva un sogno nel cassetto, un progetto di cambiamento lavorativo  accantonato e rimandato per timore di non farcela ed anche per ingerenze dei familiari.

Mentre me ne parlava  mi spaventai un po’ mi sembrava di avvertire tra le sue parole  il fato che lo tampinava…..oibò mi dissi mentalmente, frena …..frena   stai  diventando visionaria !!!

Dopo un’oretta di chiacchierata nel salutarci  ci scambiammo i numeri telefonici, non ricordo la motivazione precisa, ricordo un: non si sa mai che ….Poi, lui si allontanò, sicuramente con qualche dubbio in più, io con una  stramba agitazione che mi  rovinò il resto della giornata.

Ieri, quando ormai questo episodio l’avevo rimosso dalla mente, mi ha telefonato. Sul momento ci ho messo un po’ a focalizzare chi era ed ha ricordarmi il tutto.   Mi ha raccontato che il 5 luglio era  stato  licenziato dall’azienda per cause imprecisate, alla sera un vecchio amico, ignaro della situazione, gli aveva  offerto di entrare in società proprio nel ramo che desiderava, aveva  accettato subito ricordando quello che gli avevo detto casualmente quella mattina. Ora si trova bene, anzi è entusiasta e per il momento tutto fila liscio. Poi mi ha ringraziato aggiungendo: comunque vadano le cose dopo quella “nostra “chiacchierata ho capito che il condizionamento degli altri era una scusa, non lasciavo il lavoro perché non volevo lottare e non volevo guardare la realtà in faccia.

Non so perché ma la telefonata mi ha fatto piacere. Probabilmente per sentirmi  meno strampalata!!!!

Pappagallo o libertà?

 

Son proprio stanca di “illuminati” impomatati e ceronati che gironzolano, 24 ore su 24, per stanze e stanzette dotate di riflettori, telecamere e microfoni per darmi dell’imbecille. Sono così stufa di ascoltare i loro sproloqui che ho deciso di chiudere i “rubinetti” che gli offrono l’opportunità di offendermi. Pontificano ossessivamente che sono un “italiana imbecille” senza un briciolo di capacità critica se la penso diversamente dai loro blateri. A parer loro decido, penso, mangio e prolifico come l’allocca incantata, o come figlia della coniglia cretina, solo le loro abluzioni quotidiane possono farmi diventare una “italiana purificata” Omologata ai loro standard non solo divengo “abile consapevole”  ma italiana bonificata degna di entrare nell’olimpo dei “più”  veri, corretti, giusti…ossia una “illuminata libera”   Libera di ragionare come mi pare o libera come il  pappagallo sul trampolo? Hanno una superbia e una tracotanza ributtante. Credono di avere la verità assoluta in tasca, il diritto di irridere chiunque esprima una idea diversa persuasi che scaturisca da una mono  turlupinatura ipnotizzante dei “ media”

Ma  se i “ media” sono vocal solisti come mai questi “illuminati del verbo” li  trovo piazzati negli scranni a fare i vocal coristi e sulle predelle a dirigere orchestre?  Sono “cantori” di x factor capitati lì per sbaglio, santerelli votati al patimento di salmodiare notte e giorno per salvarmi dai pericoli “concupiscenti” dell’ impostore camuffato, o sono  un mistero italico?….

Questi precettori filantropi garantiscono che  mi “informano” per schiodarmi dalla categoria degli imbecilli, aspirano solo a  disintossicarmi dalla “droga” inoculata dal “ media  solista” che mi ha scimunito  per elevarmi al  rango di “rischiarata” In sostanza  attraverso l’assimilazione della  loro “informazione corretta” da acritica imbevuta di cognizioni fasulle e settarie  divento un  soggetto pensante, indipendente e neutrale? Veramente la campana  mi suona male. Il batacchio rimuove  cognizioni dalla mia testa  mentre batte e ribatte  per rimpinzarla con altre cognizioni!!! Di certo la teoria è strana. Forse è mirata a rendermi una anatrella muta, una di quelle  in attesa di finire sulla tavola, come assaggio gastronomico, di qualche gazebo a feste e sagre  o una   “pigotta”   che infoltisce la polverosa collezione nei loro scaffali di pezza. Mah Tutto il loro altruismo mi pare una trappola ipocrita come la manifestazione sulla libertà di stampa.  Sono andata convinta di difendere il diritto di esprimere le idee con civile e democratica  libertà Ho scoperto che tutta la solfa sul “bavaglio dalla stampa”…. non era altro che una mistificatrice manifestazione contro il governo. Perchè non dirlo chiaro e tondo?

Aveva ragione  mio padre “ascolta tutti ma ragiona sempre con la tua testa se non vuoi essere un pappagallo parlante ingabbiato” Se mi fossi ricordata avrei risparmiato un viaggio faticoso e la vista di certi ipocriti che erano, a sentir loro, a difendere la libertà di stampa con in tasca una collezione di querele contro la stampa. Un controsenso farsesco, da sbellicarsi di risate se non fosse sfacciato e offensivo.  Il solito mistero italico: invoca obiettività con una mano e con l’altra ravana nell’acqua  torbida. Meglio essere imbecille libera che pappagallo. O…no….?

 

 

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