I Santi

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Il giorno di Ognissanti mi suscita sempre grandi emozioni, in quanto nel diario mnemonico si è cristallizzato in quello spirito di festa gioioso e al tempo stesso carico di significati mistici che né il tempo né le vicissitudini mondane scardinano. Quest’anno però l’impatto emotivo è molto, molto, molto intenso poiché, considerate le cronache horror, il mondo, sembra più stimare i “diavoli” che i Santi. Tuttavia e per fortuna mi basta richiamare il pensiero alla mia terra di origine, terra di grandi Santi, umili e carichi di fede che hanno lasciato segni tangibili della loro umana storia di uomini e donne, volta si al cielo ma soprattutto aperta all’amore, alla carità, alla pace, alla indulgenza, alla reciprocità nell’ascolto e al rispetto nella coesistenza civile. Particolarmente a quel santo poverello di Assisi, che mai perse la convinzione che fosse possibile mutare il sentimento di violenta intolleranza fra uomini di opposte fedi in pacifica convivenza. Infatti, basterebbe applicare un po’ del pensiero di san Francesco per annientare tanti satanassi scatenati in guerre e guerriglie e imbecilli contrapposizioni del nulla : “Dove è odio, fa’ che io porti l’amore. Dove è offesa, che io porti il perdono. Dove è discordia, che io porti l’unione. Dove è dubbio, che io porti la fede. Dove è errore, che io porti la verità. Dove è disperazione, che io porti la speranza. Dove è tristezza, che io porti la gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la luce” . Comanche a san Benedetto da Norcia per ritrovare una speranza che viene dal grido silenzioso delle macerie prodotte da infernali aggressività inumane camuffate da difesa di diritti e altre discolpe. E si, perchè san Benedetto mi porta il pensiero a cosa sarebbe stato dell’Europa, dopo il crollo dell’impero romano d’occidente senza di Lui, se “armato” di croce, libro, aratro non fosse partito e  al motto di “ora et labora” insieme ai suoi confratelli dedicare la sua vita  a ricostruire il tessuto civile europeo da far rifiorire, fortificare e ampliare il suo ruolo valoriale nel mondo. Già, proprio  quell’Europa che lo ha eletto protettore che  smemorata nega le radici cristiane. A parte questi due santi che per ovvie ragioni di conterraneità, insieme a san Antonio da Padova per altre più intime, sono nel mio cuore, nel mondo celeste ci sono tanti altri Santi esempio di elevazione nel trascente, alcuni a noi sconosciuti però non a Dio. Persone semplici e virtuose o complesse e tormentose che non si sono comunque adagiate, arrese, assuefatte all’evidente del male terreno ma hanno cercato chi prima chi dopo di volgere lo sguardo in alto, all’altrove, meditare, ascoltare, sacrificarsi e mettere in pratica gli insegnamenti etici silenziosi del mondo trascente. Talvolta che hanno scelto il martirio piuttosto che l’adattarsi alla doppiezza, all’odio, al rinnegamento degli ideali; altra  cercato e trovato risposte a un esigenza di spirito ascetico, seminato integrità, giustizia, misericordia; altra ancora errato ma in silenzio trovato animo e forza e umilmente riscattarsi attraverso la dedizione al sollievo del prossimo. In ogni caso tutta quell’umanità che nella società del materiale egoismo temporale fittizio, ieri come oggi, appare una nullità perdente e invece nel trascendente è vincente. Per cui credo fermamente che onorare almeno col pensiero quella schiera di umani che o per elezione divina, per fede indomita nel cuore, equità di ispirazionesilenziosa dedizione altruisticasopportazione coraggiosa di oltraggi, volontà perfezionistica, coscienza di mettere al centro di tutto il celestiale, sia un mezzo efficace per ritrovare un tanto di mistico di quell’immensità eccezionale che ci sovrasta. Altresì intimamente  che la santità è frutto di lealtà a un ideale perfetto che fa operare senza tante chiacchiere per un fine comune e che tutti si può superare le debolezze e esser piccoli Santi. 

 Quello che oggi mi auguro che i Santi celebri e anonimi tutti che hanno e continuano a operare nell’umano ancor più contribuiscano. In particolare li scongiuro di aiutare la gente di questo mondo a trovare la strada della luce positiva che va oltre nel confrontarsi, dona saggezza per convivere pacificamente nelle diversitàscarta l’odio, esula la bassezza profittatrice degli egoismi nonchè le premesse dei funamboli guerrafondai, sfratta dagli animi l’indifferenza a procurare abomini ai propri simili. Soprattutto, pregandoli con fede, aiutino a risollevarsi dal dolore, la sofferenza alle tante tragedie con cause naturali e non che costellano il pianeta e ogni giorno fanno inorridire, impaurire, disorientare, da poi, consapevoli delle fragilità, camminare, nel giusto, rispettoso sempre e comunque della natura e dell’altro. Penso che dai cieli nessun santo mancherà di farlo. Anche che dovranno mettercela tutta per riallineare questo pianeta al senso del reciproco coesistere  perché in quei tanti volti sconvolti che oltrepassano schermi di tv , forano pagine di giornali e media da cui affiora un grido di pacificazione ma con un se di equivoco che pericola ogni futuro. Benché noto anche tanti “piccoli e grandi santi e sante” nel cui cuore intrepido alberga forza, coraggio, fede e attaccamento a quei valori umani radicati capaci di scavalcare qualunque marchingegno o qualsiasi rancore  impedisca di elevare mente e spirito al bene affratellante che un po mi rincuora.

Per Concludere, per me il giorno che glorifica la  Santità umana  è portatore di gioia, di fiducia, di auspicio, di insegnamento che non è mai troppo tardi e impossibile intraprendere un luminoso cammino verso l’oltre, che anche se non porta a essere Santificati di sicuro evita di precipitare negli abissi infernali. Dunque, un giorno rischiaratore, illuminante da vivere in sintonia animica con ciò che vibra nell’ultra. 

i santiCon la certezza che i già Santi e Beati  aiutino a mantenere un saggio equilibrio tra sacro e profano, tra bene e male,  auguro a tutti attraverso protezione e soccorso nelle necessità di godere dbenessere fisico e spirituale.

By dif

per la cronaca:

La festa di Ognissanti, ha origini molto antiche. Nata come festa pagana agricola, sembra celtica, per celebrare la separazione della natura dal periodo di crescita e rigoglio a quello di stallo e inerzia, nel tempo ha subito un processo storico-culturale- religioso passando nel 1475 in tutto l’occidente da ricorrenza profana a sacra. Tuttavia mai si sono spente le sue origini pagane. Negli ultimi anni in tanti paesi di cultura prevalente anglosassone da sotto le sue ceneri è scaturita l’usanza di halloween che con le sue “mostruosità” è tutt’altro che celebrativa di vite e testimoni santifichi. Purtroppo ha preso  piede anche nelle nostre tradizioni cancellando tanti valori legati non solo alla fede religiosa ma a quella etica e sociale. Capisco di arricchire le usanze originarie di Ognissanti con qualche tocco di “modernità” quello che non comprendo è sostituirle con zucche vuote, o cancellarle con vampiri, feticci e mascheramenti horror. Non sarà che con le zucche svuotate si cerca di svuotare pure la sapienza e con i mascheramenti orripilanti di creare un mondo di mostri.? Sarebbe uno scherzetto tutt’altro che dolcetto per la civiltà.

Giorno del bacio

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È il giorno del bacio. Andare a sera il socialweb si riempirà di scatti baciosi. Alcuni saranno infocati come quelli che han fatto storia e reso celebri tanti divi, altri casti e teneri come quelli dei ragazzini al primo, altri violenti o rubati, altri saranno finti o tanto per far contatto, altri amichevoli o dati a stampino come fossero bolli per cartoline destinate a spot pubblicitari. Ma veri o ipocriti, immortalati o senza fama in un modo o nell’altro tutti i baci saranno un incontro ravvicinato di corpi e labbra che regaleranno sensazioni, magari in bilico tra desiderio e inquietudine, tra sincerità e menzogna, comunque di connessione animica.

Non so il perchè, a me, questa celebrazione mondiale del bacio più che precipitarmi a baciare qualcuno o qualcosa con tanta o poca emozione, bizzarramente ha fatto venire in mente il bacio di Giuda, che tra tutti i miliardi e miliardi di baci scambiati nel mondo tra esseri umani, è senz’altro il più famoso ma notoriamente anche il più traditore.

Dico: com’è che fra tutti i baci la mente mi è andata a quello immortalato da Giotto 

bacio giuda giotto

e non a quello ardente e romantico eternato da Hayez,

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o a quello arioso e spensierato alla Chagall

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o a quello surreale di Magritte

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e nemmeno a quello metafisico alla  De Chirico

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o a quello carico di magia di klimt

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o a quello scabroso e bohemie alla Lautrec

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o a quello fondente e inidentitario di Munch?

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Tutti baci, che se scorro nel pensiero si sono avvicendati nel curriculum esistenziale e quasi tutti sono stati iniziatori mutanti della mia vita affettiva e inaffettiva. Anzi, com’è che taluni sono stati baci così significativi, intensi e fuori dall’ordinario da stordire per mesi e mesi ragione e sentimenti e oggi sono un niente, talmente trapassati da non suscitar un tenero ricordo e nemmeno un rimpianto. Com’è che mi rimbalza nel pensiero solo il più disgiunto da qualsiasi passione il più convenzionale che mai abbia ricevuto? Forse perché è il bacio di un attimo appassionato che pur nella consapevolezza di un estasi d’amore quasi masochista ha deluso profondamente il mio etereo poetico tra uomo e donna!

Va’ a saperlo… Comunque sia, non mi ha certo fatto sparire la voglia di baciare ne oggi ne domani. D’altronde  che meglio c’è di un kiss che mette le ali? Direi nulla!  Alè, baciamoci e ribaciamosi…

Sotto il sole, all’ombra di un platano, tra i boschi o sulla panchina del parchetto sotto casa baciamoci tutti, con ardore o tiepidezza sarà un incomparabile fusione di brividi, un suggello armonioso tra anime. Non c’è nessuno a portata di labbra? Vabbè non c’è da scoraggiarsi. Si ha sempre se stessi… Si può baciare il proprio riflesso, o meglio ancora darsi  un bacio zen. Come ha detto un tempo che fu il celebre guru americano: “se baci le punta delle dita oltre che uno straordinario esercizio muscolare facciale ti apri tutti i canali dell’ifinito” Stranezza. Macchè. Le dita di mani e piedi sono ottimi condotti per far arrivare al cuore fluidi passionali, se li baci,- oddio quelli dei piedi è un tantino rocambolesco-  sembra di baciare una armata. Allora…Un kiss my kiss è proprio l’ideale per amarsi e farsi amare.  

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Magari tra i tanti.. uno  alla Picasso mica sarebbe da rifiutare, anzi..anzi…

Intanto Kiss a tutti|

by dif