100.000 bambini!!!

Non riesco nemmeno a figurarmeli 100.000 bambini tutti insieme. Per quanto mi sforzo di concretizzare una immagine niente mi appare, lo schermo del mio pensiero rimane vuoto.

Provo a pensare a una città, più grande di 15 volte il posto dove vivo, in cui improvvisamente per uno strano scherzo del destino la popolazione ha una età massima di 11/12 anni. Non riesco a figurarmela per l’assurda innaturalezza della cosa. E poi, come posso riuscire a visualizzare 200.000 occhi che si guardano attorno per comprendere come organizzarsi per sopravvivere, se per un solo bambino che vedo in giro da solo, il cuore già mi corre a mille? Potrei riuscirsi se mi illudessi che sto sognando, vivendo una strana favola, assistendo all’allestimento di una fiction fantascientifica, altrimenti non sopravviverei allo strazio.

Eppure devo visualizzarli, questa città di giovanissimi già esiste, i 100.000 bambini non sono una invenzione della mia fantasia, come denunciano gli operatori di Save the Children è una tristissima realtà dovuta all’immane tragedia sismica che l’11 scorso ha colpito il Giappone provocando uno tsnami, senza precedenti nella nostra memoria recente. Ma è una realtà tanto dura da inghiottire che incosciamente rifiuto di renderla tangibile per non trasferirla nei miei occhi di madre. Tutti quei visetti dai grandi occhi a mandorla composti, taciturni che senza ricorrere a pianto e crisi di panico guarda, osserva, aspetta con tranquillità un qualunque aiuto per mangiare e bere, aspetta con la calma e la saggezza di un illuminato filosofo che il peggio passi, mi provocano una fitta acuta al petto, un dolore sconvolgente che mi chiude qualunque pensiero. Un popolo di più 100.000 piccoli sfollati, orfani o dispersi dai loro genitori credo che anche alle pietre strappano sentimenti di sbalordimento e sofferenza. Quello che mi stupisce, mi affascina e mi fa riflettere è il loro atteggiamento, un vero esempio che vale più di tanti discorsi. I bambini che si vedono in foto e video di notiziari, giornali e cronache varie sul disastro quasi apocalittico che ha devastato gran parte del loro paese, cancellando terre, case, vite, futuri, li ha strappati con repentina violenza agli affetti e alla quotidianità, mantengono un contegno incredibili. Direi che sono una vera lezione di dignità per certi “ nostri sapientoni” che imperversano a dire la loro sulla tragedia e nemmeno si fanno scrupolo di rispettarli ma li strumentalizzano, approfittano della loro drammatica sciagura per farci i loro “comizietti” propagandistici. Tanto sono ripugnanti questi grassi sputatutto che mi diventa perfino difficile commentarli, quanto invece mi appaiono ammirevoli e degni di massimo rispetto e considerazione i piccoli esserini che seri e senza strombazzi, sopportano disagi su disagi, al limite della sopportazione umana.  Ancor più li ammiro se penso che a me il solo immaginarli nei rifugi o in strada senza più niente e nessuno mi manda in tilt. Ragionando sul loro atteggiamento oltre che incredibile mi sembra come se se nel loro DNA già fosse stato previsto e scritto un evento di proporzioni gigantesche, un po’ come si leggeva negli occhi e nell’atteggiamento dei bimbi di Haiti. Di sicuro non è un atteggiamento che scaturisce all’improvviso ci vogliono anni e anni per trasformare e educare un popolo a reagire con ordine e autocontrollo agli imprevisti e a volte non basta, credo che in questi bambini ci sia qualcosa in più, come se lo spirito buono e saggio di anni di storia fosse sceso in loro, cristianamente direi che in loro è sceso lo Spirito Santo. Quello che è il respiro di Dio e, come dice San Paolo porta i doni di calma, pazienza, autocontrollo. Per meglio dire credo fermamente che il Paraclito cioè: lo spirito avvocato, soccorritore, difensore, consolatore aleggi nella tragedia, sia in mezzo a quei 100.000 bambini e opera attivamente, sia attraverso Save the Children sia in tutti quanti faranno qualcosa di concreto per aiutare questo piccolo popolo di bambini a uscire dal trauma di una catastrofe che solo pensarla fa rabbrividire. Non mi importa se chi leggerà mi prenderà per pazza ma credo anche che quanto avvenuto in Giappone sia un avvertimento, un piccolissimo “assaggio”apocalittico, annunciato dalla Vergine di tutti i popoli. Anzi sono certa perchè investe i quattro elementi della natura: terra, acqua, fuoco, aria,  perchè Lei è li, è apparsa nelle fiamme della prima esplosione, perchè il popolo bambino rappresenta il monito, la parte pura della salvezza che può impedire avvenimenti impensabili a mente umana. Infine perchè avvenuta  in Giappone, l’unico paese al mondo che ha subito l’esplosione della bomba atomica, frutto della follia umana e di tutti i suoi peggiori difetti e debolezze.  Al momento non vado oltre ma ci tornerò. Intanto mi auguro, per me i miei figli e il resto del mondo, che chi regge le sorti temporali del pianeta comprenda e vada aldila di ciò che comunemente crede, per meglio dire non riduca sisma tellurico e tsunami come un fenomeno casistico straordinario nella virulenza  ma ordinario nell’accadimento.  Come non riduca quanto avviene in nord Africa e in Medio Oriente un fenomeno frutto di legittima rivendicazione popolare per liberarsi da dittature e ottenere diritti e democrazia, seppur il problema c’è, quanto avviene non è scattato per le condizioni secolari subite dalla gente e non porta in se il soffio del vento di giustizia e diritto. Spero che i “potenti” usino testa e cuore, ossia i doni che hanno ricevuti dallo spirito, non sono legati al credere ma all’essenza umana, quindi dati a tutti per utilizzarli e non per farli ammuffire o adoperarli solo a scopi di profitto egoistico di puro stampo materialista- imperialista- antiumano, solo così sapranno vedere la luce della verità. Quella che possono vedere negli occhi limpidi dei bambini seduti tra le macerie di un cataclisma.

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 Una preghiera per tutti i bimbi e le sorti del mondo senza dimenticare un offerta di vile denaro.

 Un saluto a tutti quelli che passano

dif

la foto l’ho scaricata dal web ringrazio il suo legittimo proprietario