Viste dal di fuori, le vicende romane di bugie e scontrini sembrano un gigantesco gossip denigratorio montato ad arte dai buffoni cortigiani di un sistema politico accaparratorio spregiudicato e anche vile. Il corale vocalizzo di “vattene sindaco”, che dai media citrulla teste e orecchie, è quanto mai stonato tanto che echeggia più come un modo abbietto di tagliare una testa, forse un tantino ingenua ma di sicuro non allineata, a scopi partititici e vendicativi che quello di salvare una città da una massa di teste predatici. È palese alla logica che le dimissioni forzate di un sindaco, subito e mai accettato dai “ suoi” poteri, non sono e non saranno la panacea per guarire i mali romani. Per far sparire tutti quegli intrighi malversi che involgono Roma e che l’hanno ridotta la foresta malata zimbello dei media internazionali,ci vuole una medicina estirpatrice delle radici disoneste e ingannatrici che anno dopo anno sono cresciute e selvaggiamente ramificate negli strati “più bassi del suo ventre” a scopo ingrassatorio personale o lobbistico. Una amarissima efficace medicina che richiede prima coraggio per ingoiarla poi ferrea risolutezza a espellerla tutta traversando le “emorroidi” che l’assediano nei suoi orifizi più oscuri insieme a quei tenaci polipi occlusivi delle vie spurgative, stitici a qualunque scarica evacuatrice liberatoria di un sistema politico volutamente reso atrofico. Far “cadere “ la testa di Marino a tutti i costi per quisquilie, anche se eticamente deprecabili, per lasciare in piedi i veri sostanziali problemi della capitale, tipo quelli mafiosi, collusi o…o…o…, è ben più ignobile. Oltreché essere la maniera più comoda per gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica per accaparrarsela è il modo di andare all’assalto del Campidoglio senza dover modificare una virgola del sistema partitorio e spartitorio. Gli aspiranti conquistatori, a meno di un commissariamento che tolga il potere al popolo di eleggere chi gli pare come è già successo per altro palazzo con uno stai sereno che madama la marchesa non sposa le figlie senza avvertire i pretendenti, intoneranno tanti coretti in cui, come quelli nel passato più o meno recente, cinguetteranno di essere i veri ramazzatori del letame ostruttivo del ventre romano. Anzi già si sentono in giro,in cui con note acute stornellano di essere i veri o unici ripulitori morali e pure stoici operatori ecologici dell’immondezzaio che ha reso “la grande bellezza” una enorme schifezza. Tutti rassicurano di essere detentori di qualità dirigenziali irreprensibili e risolutive, di poter operare tagli chirurghi all’obeso sistema cittadino per liberarlo da malfatti e malfattori omettendo che un chirurgo c’era già.. Tutti affermano di essere gli unici conquistatori interessati solo al bene comune e non al proprio tornaconto. Tutti tacciono i veri motivi di questa enorme intrusiva truppa di assaltatori al Municipio di una città resa grande dalla storia piccola piccola da puffate! Marino non sarà un sindaco santo ma farlo passare per sindaco diavolo è veramente indegno. Credo che l’anno giubilare della misericordia non basterà a candeggiare le teste dei soliti diabolici manovratori politicanti. Il dopo Marino, se confermerà le dimissioni, al suo posto non lo farei, resterà con nome diverso come il prima.
by dif
il pd con la scusa delle spesucce l’ha messo alla porta ma ….forse…dovrà pentirsi?