Cretinismo natalizio

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Fra pochi giorni è Natale. Una ricorrenza importante per la cristianità, ma in varie forme celebrative , anche per tutto il mondo. Però, siccome nel nostro bel paese Italia, ogni festa non è festa senza una critica, pure quest’anno, per qualche malaccorta pensata, su allestimenti di presepi recite e canti inerenti al suo simbolismo il cretinismo natalizio non manca e…E , il can can strumentalizzato, non so a voi ma a me, beh, m’ha fatto venir na nausea insopportabile. Perchè? Perchè… perché considerando che almeno negli ultimi vent’anni, messi in soffitta e scantinati capanne, pastori, angioletti, Maria, Gesù e san Giuseppe, per i più il Natale era regali, luci, mangiate, viaggi. Oso dire, di tutto e di più, meno che il contenuto, serrato in quel Bambinello nudo in una mangiatoia e nei canti che traboccavano dal cuore e non avevano bisogno d’essere insegnati perché ognuno li sapeva da piccolo e ognuno li cantava con orgoglio, tutte le polemiche, pro-contro Gesù e la sua la venuta da umano in terra mi bombano lo stomaco per quanto sono adulterate. Inoltre, a chi da sempre considera il Natale un momento intenso, da vivere e condividere, per l’importanza del messaggio profetico della Venuta di Cristo fra gli uomini che non è di certo per i doni costosi, ammucchiati sotto un albero finto, scintillante di luci , inodore e inespressivo più d’una foglia macera o na pigna secca, la citrulleria di certi educatori sulle varianti di presepi, recite e canti, anti urto sensibilità discriminatoria di culto. è piuttosto indigeribile.

In primis in quanto è una scelta mascherata, imparziale e vigliacca. Una vera mistificazione didattico-educativa per quanto, con pretesti, svuotata dei suoi contenuti e infarcita da giustificazioni di integrazionismo e di sensibilità al rispetto multireligioso. Una farsa offensiva all’intelletto! Mi risulta che non si afferma una ragione depauperando valori, negando simboli, stravolgendo nomi e fatti. Nemmeno si attesta libertà socio-religiosa misconoscendo le radici degli uni per mantenere quelle degli altri. Soprattutto non si modella e educa alla pluralità culturale umana sopprimendo, con tesi arbitrarie, un patrimonio di appartenenza a un credo, piuttosto si istiga a una formazione di pensiero e comportamento comunitario divisivo se non peggio a un gap di odio al diverso.

In seconda istanza, ed è la più impostora, si stravolge il contenuto, si devia il messaggio, si metamorfa la storia e…udite udite.. per questioni di sicurezza! Mi squacchero dall’incredulità.

Difatto, il tutto mi appar una castroneria. Non per un presepe negato o un nome modificato da educatori (???, uhm), quanto per le scuse incoerenti addotte. Indubbiamente svalorizzatrici delle radici identitarie collettive, per non dire di rinnegamento dei principi fondanti che hanno contribuito a costruire la nostra attuale democrazia. Se poi, da docente, rimembro, che i valori pedagogici multiculturali, strombazzati con tanta enfasi, non si inculcano uniformando concetti, distruggendo tradizioni, cancellando emblemi d’appartenenza, ma si insegnano con il confronto, la conoscenza, il rispetto delle proprie e altrui credenze, beh la nausa si trasforma in rigetto.

E che dire poi dei veti allo scampanio? Una idiozia? Macchè, peggio! una bestialità paradossale! È come dire ipocritamente non “disturbare” le orecchie di atei, laici e altre convinzioni religiose per non dire islamici. A riflettere..forse i fautori di tale cretinismo natalizio, e non solo, non hanno mai varcato il proprio recinto sennò… in altri paesi.. altro che 5 m. di sporadico scampanio festoso... per 365 g. di notte, di giorno e di sera un assordante ritornello giaculatorio a 360° te martella a 360°.

Al dunque… le diatribe mediatiche stonano così tanto nell’aria che assordano più d’un batacchio desincronizzato e danneggiano l’oto di chi crede e infastidiscono quello di chi non crede. È noto che includendo e non vietando le tradizioni che si valorizzano le molteplicità, si abbattono i pregiudizi e le paure del differente.

A mio modesto parere, opinioni e valutazioni dilaganti sul presepe, canti di sottofondo o di accompagnamento e quant’altro collegato al Natale a pro o contro, oltre il cretinismo racchiudono una buona dose di opportunismo strumentale che stride con ogni tipo di rivendicazione. Tuttavia, come insegna una bimba che si è opposta all’ottusità soppressoria del nome di Gesù, la fede è fede. Di conseguenza, i tentativi mirati, con più o meno consapevolezza e volontarietà, a guastare la spiritualità del Natale insita nel suo traslato evento, a volte ottengono l’effetto contrario! Non c’è da stupirsi. La Sua profonda significatività va oltreilrecinto di una rappresentazione, un canto, una ricostruzione simbolica di una tradizione popolar religiosa italica. Circoscrive si, un momento essenziale della cristianità, ma quel momento segna la storia dell’umanità e incide nell’evoluzione di tutta l’ odierna civiltà. Quindi…alterare per una cretina convinzione di non “offendere” chi non è cristiano o eliminare, per fini meramente disfattisti, nonché fomentatori di una anticristianità dilagante che sta terrorizzando il mondo, è cancellare duemila anni di storia e cultura a pro del niente.

Per concludere, e solo per me, gli antipresepe, sanno di antiCristo, e i Cristodifensori, di tardivi paladini di fede indefinita. Perchè? Pressoché impossibile all’onestà intellettuale dimenticare la distruzione massifica del simbolismo vero della natività di Cristo a vantaggio di una deformazione consumistica del Natale!

PC250005

bydif

Cretinismo natalizioultima modifica: 2018-12-21T10:48:48+01:00da difda4
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