MANCANZA DI BUON GUSTO

In questi giorni la tragedia che ha colpito il fiero popolo abruzzese è stata rivoltata come un calzino da tutti i mezzi d’informazione. Quello che mi ha colpito è il cattivo gusto di certi modi e certe domande poste da alcuni inviati a persone che hanno perso tutto affetti, ricordi, sacrifici, il gusto sadico nel trovare una dovizia di particolari nel dramma vissuto per arricchire il loro servizio informativo con l’obiettivo di aumentare le probabilità di ascolto da sbandierare come un trofeo conquistato per “eroismo”. Il cinismo in certi casi è stato veramente ributtante al punto da ottenere l’effetto contrario, quello di far spegnere il televisore per delicatezza verso chi veniva “violentato” attraverso un microfono e un immagine, per rispetto a chi veniva tolta l’unica cosa rimasta: LE LACRIME TRATTENUTE PER DIGNITA’. –  sconosciuta al cronista- Un conto è il dovere sacrosanto di informazione, un conto è il buon gusto nel modo di raccontarla. Quello che è mancato in questa terribile sciagura non è l’organizzazione tempestiva degli aiuti dei volontari accorsi da tutta Italia con grande generosità, come ho avvertito nella malizia dei servizi di anno zero e tantomeno è mancata la carità cristiana dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine nel suo complesso o il coordinamento della protezione civile ma solo il BUONGUSTO di rispettare la nobiltà  di un popolo colpito così crudamente e rabbiosamente dalle forze incontrollabili della natura. Naturalmente in questo mondo nulla è perfetto ! Inoltre riconosco che certe distorsioni dell’informazione derivano dal desiderio parossistico di alcuni di sapere tutto e più di tutto per sfamare la loro ingordigia, riempire il vuoto di valori trovando nella disgrazia altrui la fonte di lunga vita, il nutrimento “spirituale” e il godimento per sollevarsi  dalle loro frustrazioni d’anonimato. Altrimenti non  si spiegherebbe il successo d’ascolti dell’isola dei famosi e di altri reality impostati sul rendere degradanti i partecipanti per far godere il pubblico.

E’ sempre un grande dispiacere constatare come pochi mentecatti o forse impreparati ” cronachisti” manipolano una tragica notizia per renderla a loro parere appetibile all’uditorio dimenticando il rispetto, l’intelligenza altrui, la correttezza professionale ed anche la capacità critica della gente comune, quella sensibile, solidale, che rielabora e si informa direttamente, scava con le mani per salvare la vita di sconosciuti, non dorme, lascia famiglie e lavoro per accorrere dove c’è dolore, dove un suo simile è in difficoltà senza aspettarsi niente in cambio se non il sentirsi felice nel sorriso e nell’abbraccio fra chi aspetta tra le macerie, siano di terremoto o di guerra, di vedere sbucare il volto di un congiunto strappato alla morte dalla caparbia costanza di chi non si arrende all’impossibile.

L’Italia non è solo il paese bello per gli incantevoli paesaggi che da nord a sud si possono ammirare ma è bella per la ricchezza di tesori artistici che tutto il mondo ci invidia, tesori che testimoniano il buon gusto del popolo italiano, quindi non deve essere strappato e offeso dai tentacoli di qualche piovra spregiudicata che racconta la verità a modo suo tralasciando volutamente i fatti significativi, intervista qualche scellerato che sputa sul sacrificio spontaneo di tanti davanti ad un microfono col livore partitico o peggio ancora con l’insensatezza della lingua biforcuta d’un assatanato.

Di sicuro è nei momenti angosciosi e difficili che colpiscono un paese e parte della sua popolazione che spunta la differenza fra chi è un professionista sensibile, imparziale, discreto e capace di sacrificare il protagonismo per mettersi al servizio della comunità raccontando i fatti nella loro crudezza d’imperfezione umana senza speculare e chi invece come un avvoltoio s’aggira fra le macerie d’un popolo smarrito nel dolore e nello sbigottimento di qualcosa che non riesce a controllare per trovare qualche “iena” che vomita fango, divulgandola come una verità biblica. Anzi mi scuso con gli animali, non si abbassano mai a tanto, un minimo di buon gusto per istinto lo conservano!