Ocio, arriva messer otto!

ann 2024

Per la regola della crono legge dell’universo anche messer 7, 2023, volente o nolente cederà l’annual trono al suo susseguente. Cosicché, chi prima o chi dopo, in ogni parte del pianeta con botti e fracassi ai rintocchi del tempo darà il benvenuto a messer otto, 2024. Al che occio! Perché al solo guardallo l’è un tipetto che comunica d’esser piuttosto complesso nel suo interagir terrestre. Di fatto valutando la sua “mise” numerica 2+0+2+4 appare evidente che è tutta “stoffa” valoriale passivo-ricettiva. Vale a dire a bassa vibrazione dinamica autonoma e alta assimilazione di stimoli e fattori esterni. Per cui riflettente scarso spirito di creatività indipendente e alquanta sensibilità ricettiva a esortazioni di eventi fortuiti. Dopodiché osservando la cifra della somma teosofica( 2+0+2+4=8 ) chiaramente l’aspetto 8 riconferma tutte le proprietà motivazionali basiche ma al contempo il suo costrutto complessivo evidenzia un carisma magnetico, una predisposizione organizzativa energica e un carattere che abbonda di ambizione, forte carica realizzatrice, abilità a concentrare le energie alla ricerca di denaro e gratificazione materiale. Al che si può affermare che l’è proprio un messer anno ben equipaggiato di doti vantaggiose da elargire per cui è vitale avere occio da cogliere le circostanze positive che dispensa e profittarne. Detto ciò va da se che il quesito è: vabbè… bensì in concreto l’anno del suo regnar cosa potrà mutar nel panorama singolo o global? O: “ co’ sto messer 8 sarà in meglio o in peggio l’andar di ogni uman”? Beh, di sicuro il cambio di messer cambia le vibrazioni e in conseguenza gli influssi che irradia nel singolo e nel collettivo. In meglio o in peggio…è un dilemma scespiriano! Difficile asserire in toto se la sua influenza sarà a pro o contro. Tanto più che a volte può essere assai soggettivo cogliere la differenza nell’uno o nell’altro senso. Comunque a livello sintetico un regnante con caratteristiche 8 non può esimersi dal promuovere interessi monetari, impegnarsi al massimo nelle vicende materiali, rimarcare l’importanza ai massimi livelli della reputazione e posizione sociale. Per cui è messaggero di influssi fortunati, di obiettivi concreti, soprattutto di fervore emotivo per le questioni meramente vantaggiose al progresso finanziario nonché di controllo vigile delle risorse economiche.

Premesso ciò, quel che il pensier può esprimere di messer Otto, 2024, nel generale previsionale complessivo, che l’annata del suo regnar verte tutto sulla materia, intesa come traguardo di progresso e agiatezza terrena. Tant’è che i suoi dogmi sono danaro, potere, seduzione. Per cui sprigiona impulsi a concentrare desideri e sforzi, singoli e collettivi, a tutto ciò che porta benefici, vantaggi, successo, opulenza. Con le sue vibrazioni indirizza a cimentarsi in imprese di rilievo e intraprendere percorsi di maggiore appagamento economico, nonché di prestigio. Influenza atti e intenzioni ad allargare gli orizzonti di dominio, di comando, di capitali, di profitto. Offre abbondanti prospettive di conseguire traguardi autorevoli, accedere a posizioni professionali, di commercio, finanziarie, sociali prestigiose. All’uopo incrementa a relazionarsi con personaggi influenti o persone di ottima onorabilità pubblicamente riconosciuta. Agevola a sfruttare gli stimoli del contesto per elevarsi in carriera, ottimizzare le condizioni esistenti e i guadagni, accrescere il prestigio socio-economico, concentrare l’attenzione sul business e stabilizzare le situazioni precarie. Avvantaggia tutte le professioni, le questioni amministrative e qualsiasi genere di affari e contratti. Facilita le realizzazioni ambiziose e importanti. Asseconda il successo costante delle attività produttive. Aumenta l’abilità pratica, la capacità di guadagno e amplia le possibilità di crescita patrimoniali. Benefica qualunque operosità tenda all’arricchimento ma in particolar modo privilegia chi punta in alto o a risollevarsi da crisi economiche. Inoltre oratori, medici e medicina, psicologi, scritti e scrittori, editori. Esperti di marketing, consulenti di società, banche, risorse, trasporti marittimi. Industriali, capi di enti, politici impegnati in campo monetario e territoriale.

Pertanto con messer otto per aver successo e arricchire il portafoglio è fondamentale non circoscrivere il proprio raggio d’azione ma andare oltre, guardarsi attorno e attivarsi a recepire in qualunque circostanza la possibilità propizia, finanziaria, professionale, di commercio. Soprattutto l’occasione di incamerare introiti, osare e approdare ai traguardi ambiti. Insomma con messer otto è obbligo porre l’attenzione sul denaro, gli affari, l’attività, ogni tipo di guadagno, non porsi confini progettuali di acquisizione di benessere e agire con ottimismo e senso di responsabilità. Tuttavia senza bleffare, travalicare i limiti della correttezza. Perché? Perché ogni imprudenza fallosa di minimo può costare solo la stima tanto personale quanto collettiva se riferita a capi di governo, stati, dirigenti, ma di anche ben altro di più pericoloso se agisce di massima. Di fatto sotto la sua influenza non è raro per chi agisce in modo scorretto, smodato o ingiusto incappare in capovolgimenti di vita, di inversione di tendenza decisionali nei posti di comando. Come dire “chi troppo vuole nulla stringe” e… il ricco si può ritrovare povero, quanto un capo di governo spodestato. Quindi ocio !Anche perché, nel simbolismo numerologico il messer otto è quotato cifra di passaggio di influenza karmica, di elaborazione di esperienze attuali e passate debitorie da assolvere. In conseguenza ogni insolvenza o reiterazione può amplificare il debito karmico da pagare e condizionare negativamente le aspirazioni annuali.

Comunque, messer 8 nel suo insieme è generoso tutto l’anno con tutti e in ogni settore vitale, lavoro, soldi, amore, benessere fisico. Nei suoi giorni di dominio sui terrestri benefica qualunque impegno e operosità, ovviamente purché sottintenda i suoi principi fondamentali di accumulo e gratificazione materiale. Aprile, Giugno e Agosto sono mesi fondamentali a cui porre molta attenzione sia per evitare di esasperare le situazioni con le proprie mire, sia di perdere di vista le occasioni proficue che elargisce. Va anche detto che nel suo essere rivela motivazioni inconsce che inducono a subire gli avvenimenti, lentezza reattiva, diffidenza, suscettibilità e scarsa fiducia, mancanza di fantasia nel reagire ad eventi inconsueti, per cui talvolta istiga ad isolarsi, allontanare gli altri comanche ad alterare opinioni e avvenimenti, palesarsi tirchio, avido possessivamente esagerato.

A chi fa pro? A oratori, medici e medicina, psicologi, scritti e scrittori, editori. Esperti di marketing, consulenti di società, banche, risorse, trasporti marittimi. Industriali, capi di enti, politici impegnati in campo monetario e territoriale. In particolar modo privilegia chiunque punta al massimo.

A chi va contro? Autoritari e tiranni, avidi, dominatori smodati, corrotti, vendicativi, a chi ha mire esagerate di potere in senso lato, soldi, cose terre, persone, fannulloni, parassiti, strozzini.

Che pronostica?

Beh…Seppure qualche aspetto negativo prodotto dal regnar di messer 7 nei primi 3 mesi può perdurare e causare qualche sconcerto, di non allarmarsi, dacché poi messer otto agirà e tutto cambia, gli affari iniziano a prosperare e, forse sul finire dell’anno concede anche di cavarsi qualche capriccio, magari di sperperare qualche euro in beni voluttuari. Di fatto avverte che il 2024 è l’anno adatto, per migliorare le condizioni economiche, e di lavoro. Fare strada, avanzare di grado e assumere il potere che ne deriva. Organizzare il tempo. Sistemare il sospeso, latente o inconcluso nei mesi o anni precedenti. Consolidare la posizione in ambito lavorativa-socio-economica. Al proposito raccomanda di frequentare ambienti diversi dai propri, stringere amicizia e relazionarsi con soggetti influenti o perlomeno che possono appoggiare le iniziative e i progetti a cui si aspira, soprattutto in caso di necessità di apportare cambiamenti o risolvere problematiche di rivolgersi sempre ai vertici. Ovviamente annuncia che lascia poco spazio al relax, ai flirt, e tutto ciò che non porta profitti concreti. Tuttavia aumenta l’attrazione, il potere seduttivo, la fermezza nelle relazioni sentimentali, tanto per stabilizzarle quanto per interromperle allorquando percepisce scarsa lealtà o collaborazione. Data la sua indole di logica favorisce le unioni per interesse, per reputazione e per consociazione collaborativa. Assicura che premia chi si attiva per migliorare le proprie e altrui condizioni, ambisce ad essere un valido componente della comunità, si dimostra equilibrato nel dare e avere dell’esistenza. Però punisce chi spende male le proprie energie e risorse, esagera, abusa del suo potere, progetta di arricchirsi in fretta o fa tutto esclusivamente per soldi. Vale a dire con lui sul trono annuale fatalità o ricompensa son sempre in agguato, per cui ribadisco al piccolo e al grande ocio alle azioni e alle decisioni. In conclusione, l’anno di messer 8, 2024, è l’anno in cui recepire ogni indizio fortunoso in quanto è quello nel quale possono svilupparsi tutte le migliori prospettive economiche e fruttare notevoli possibilità di avanzamento nella scala socio-professionale. Inoltre portare alla luce e maturare tutto il lavoro svolto con fatica nei 7 anni precedenti e dirigere con perizia su strade nuove con svolte di successi persino impensabili. Al che si potrebbe definire un anno da vivere col massimo di intensità fisica e mentale.

Che dire in più su messer otto? Probabilmente che è poco spirituale, mistico o teorico e per niente diplomatico. Che universalmente è considerato il numero dell’equilibrio cosmico ed è la chiave per accedere ai segreti dell’infinito. Che incarna il benessere materiale a cui l’uomo tanto ambisce. O che induce gli individui ad incrementare l’ ambizione a raggiungere traguardi ai massimi livelli e che nell’incrementare la corsa al podio bramato c’è rischio che incrementa la frequenza di fatti e avvenimenti non proprio rassicuranti. Che nel suo anno sia nel panorama mondiale che in quello individuale ci saranno fluttuazioni e scelte difficili che richiederanno equilibrio nel valutare alternative e soluzioni decretando ai fini conclusivi successo o fallimento. Che nello scenario mondiale coi suoi input può scatenare nei capoccioni la cupidigia d’accaparramento da vederne delle belle. O che tra rischi e prove al suo sparire può consegnare ai mortali conclusioni straordinarie Oppure che l’avvenire di tutti dipende da una persona molto influente. Di certo v’è che, nel bene e nel male, è un anno in cui, denaro e potere sono i focus di ogni scenario terrestre. Quindi meglio accogliere la sua venuta col sorriso da ingraziarsi i suoi influssi benefici e magari metter nel forziere del destino un avvincente avventura.

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Nel puntualizzare che messer Otto incarna la quintessenza del benessere materiale a cui ogni umano tanto ambisce, auguro a tutti di passare in sua compagnia giorni piacevoli e proficui. Particolarmente che metta nella bisaccia di ognuno quello che desidera o con i suoi prosperi influssi realizzi ciò che gli è più conveniente nell’esistenza. Buonissimo 2024!

bydif 2 - Copia         Dalla galassia stellare di messer 8 una pioggia di auguri

di un  Buonissimo 2024!

qualche curiosità sul numero otto:
la sua forma è ottagonale
il colore il blu
nella cultura cinese è numero fortunato
è numero razionale
8 è simbolo dell’Infinito
l’8 appartiene al gruppo dei numeri primari
è il numero della rosa dei venti,
dei petali del loto,
esotericamente è considerato simbolo dell’equilibrio cosmico.
nel linguaggio dei nummeri significa la vittoria,il karma, il denaro inteso come energia propulsiva.
nell’umano l’8 incoraggia a prendere il controllo del destino
nella simbologia cristiana esprime un nuovo iniziodi creazione e la resurrezione
l’8 è il numero di Gesù Cristo
In greco, il nome di Gesù equivale a 888.
nel buddismo è le otto vie

nei tarocchi otto è la carta della giustizia

otto

….a presto le previsioni sibille

Happy New Year con Messer 7!

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Ci siamo, Per un messer che se ne va un altro sta per arrivà! Eh si, com’è nella logica temporale per messer 6, 2022, è giunta l’ora di smammà e per messer 2023 quella de inizià a regnà. E com’è rituale, già tutti pronti a a brindà al novellino messer annuale con l’ animo colmo di suggestive speranze beneauguranti rassetti i guai dell’ex. Sarà così? Uhm… a prima vista con quel 3 finale simbolo di estroversione, ottimismo, successo e fortuna, promette un anno di progresso, di sviluppo, di forza vitale creativa, di riuscita con successo, di comunicativa sociale armoniosa, pochi ostacoli e abbondanti gratificazioni, sembra un messer anno perbenino, allegrone e ben disposto a non accollà altri guai a sto mondo.

Ma a guardallo bene bene nella sua sequenza numerica ammisà che è meglio sta in guardia, perché quel 3 con alle spalle il 2 simbolo divisivo può fomentare in senso contrario persone e avvenimenti da creare una babele di incoerenze con conseguenti azioni, singole e collettive, nebulose e tutt’altro che fauste. Inoltre,  sommando le sue cifre 2+0+2+3 salta fuori l’aristocratico filosofo sofistico messer 7. Per dirla bene un messer dal carisma misterioso, di scarne parole e ferrea disciplina, ipercritico e selettivo, incline al perfezionismo e allo studio analitico, con la fissa che non si lascia in mano al caso il destino, ne singolo ne collettivo. Ergo un messer rigoroso, che studia e scava l’ ignoto, esamina e va all’origine di tutto. Pertanto c’è da aspettarsi una spietata ricognizione globale, sul dire e il fare di passato e presente, nella quale scandaglia scandaglia nessuno accredita di verità e in nessun luogo stabilisce che l’andazzo è degno di esentà da addebiti. Dunque un messer più apocalittico che indulgente, nessuno sottrae da errori e responsabilità, tutti chiama ad una minuziosa autocritica.

Detto ciò sul piano concreto messer 7 annuncia un 2023 dai ritmi lenti , in modo da concentrare tutte le eccelse risorse psichiche autocritiche sui problemi in corso, causati da faciloneria, scarsa valutazione dei rischi, mancanza di sintesi. A tutti gli effetti un anno che sollecita tutti alla prudenza in specie a ben ponderare fatti e persone prima di avventurarsi in nuove perlustrazioni, siano esse di modus vivendi personali o comunitari, economici, politici, ideologici. Conseguentemente un messer anno realista che richiede cautela, accurata verifica della situazione, nessuna scelta azzardata o azione istintiva. Per cui non sarà un anno comodo, entusiasmante, prodigo di sorrisi e chiacchiere, ma di self conrol quotidiano pesante, riflessione profonda, magre soddisfazioni, ricompense e riconoscimenti plateali in cui facilmente ci si potrà sentire soli, abbandonati, sacrificati depressi, impotenti a reagire con i soliti mezzi; ciononostante anche tenaci e freddi calcolatori, determinati a raggiungere i propri obiettivi e il successo pianificando accuratamente mosse e contromosse. In certi momenti sarà pure avvilente istigando qualcuno a rifugiarsi nel bere, nella droga, nelle illusioni effimere, benché il suo potere analitico selettivo sarà molto, molto benefico. Saggiamente sfronderà l’esistenza quotidiana dal superfluo. Persone o cose che non servono o danneggiano le farà sparire. In cambio temprerà lo spirito, aumenterà le risorse intellettive per sbrogliare situazioni intricate di lavoro, sentimentali, finanziarie, condurrà al nocciolo di ogni questione evitando di male interpretare amici e nemici, elargirà intuizione e potere contrattuale in tutte le transazioni specie se di giustizia, societarie, finanziarie purché non speculative e rischiose. 

Amante della natura dei luoghi tranquilli favorirà vacanze dai ritmi riposanti e rigenerativi, relazioni segrete e in sintonia intellettiva, tutto ciò che è attinente all’ecologia, all’agricoltura, alla terra intesa come riserva di risorse da sfruttare. Sarà contrario al gioco d’azzardo e alle scommesse, come ai giochini sottobanco della politica e al mercanteggio. Le maggiori soddisfazioni le riserva alla conoscenza dei propri limiti, alla creatività, alle imprese romantiche, alla valutazione ragionata delle circostanze, al riserbo. Talvolta l’invidia lo farà sbottare provocando inedite lacerazioni sociali e la sua proverbiale incomunicabilità rendere le motivazioni degli uni e degli altri separatiste ma rimirandolo, questo messer 7 in arrivo mi par un filosofo che punta alla realtà e non all’utopia…e seppure non faciliterà a nessuno la quotidianità tuttavia può regalare insperate possibilità e colpi di fortuna inattesi con recupero di credibilità morale, eredità, rivalutazioni di beni, però se già posseduti.

Inoltre, convinto che l’ ingegno, può e deve pervenire oltre in ciò che già sa e ha, favorirà la scienza, la ricerca, la psicoanalisi, l’arte, la filosofia, lo studio approfondito di tutti i settori che regolano le questioni fondamentali in terra e cosmo, ossia nascita, crescita e declino di uomini, stati, piante, animali, astri, saranno le favorite e usufruiranno dei massimi livelli di energie razionali per teorizzare, comprendere, progredire, specializzarsi, arrivare a conclusioni.

Meditazione e mistero saranno i suoi motti occulti. Essi, assorbiranno gran parte delle risorse spirituali dei singoli e del collettivo. Purtroppo favoriranno anche un proliferare di sette con intenti poco ortodossi che in certe aree del mondo manovreranno per impadronirsi del potere locale e in altri contesti aggraverà l’estremismo religioso con aumento di persecuzioni e atti discriminatori.

Nel complesso messer 7, 2023, a parte qualche eccezione, dovuta a un inasprimento di fatti insoluti, gravosi da sostenere sul piano psicologico e materiale, che può degenerare pericolosamente, non sarà un anno attivo di eventi a sorpresa, ne sul piano personale ne in quello globale, piuttosto di rielaborazione dei precedenti per trovare soluzioni pratiche a cause e effetti sbilanciati. Tuttavia meglio non scordar che Nulla sfuggirà alla mente medianica e sensibilissima di messer 7.

In sintesi, un anno dai significati simbolici forti, di perfetta fusione tra i diversi mondi che compongono il tutto, detentore delle chiavi occulte dei ritmi vitali completa un ciclo periodico, in pratica non apre nuove strade, sigilla lo ieri con l’oggi, dimodochè il presente diventi campo pulito per successivi eventi. 

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 Happy New Year con Messer 7!

Un messer dal motore cerebrale perfezionista, che non fa sconti che  però alla resa dei suoi giorni è risolutore in vari settori

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per la cronaca: nei numeri vi è una forza o una legge

sia il 3 che il 7 sono numeri legati al divino.

Il  7  in qualche modo deve riferire   il mistero di Dio e della sua volontà, remota alla conoscenza degli uomini.

il 3 è la triade divina e in un qualche modo deve riferire il mistero del figlio della salvezza.

 ma anche la triade antidivina, degli idolatri e delle idolatrie, degli abissi infernali,per cui in qualche modo comunica la pressione di Dio esercitata in ogni ambito:cielo, terra, acque salate, acque dolci, aria, cosmo…,  per annientarli.

Meglio non scordarlo

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Meglio non scordarlo che  oggi,  a Roma,  alla presenza del Presidente della Repubblica e delle alte cariche dello Stato, come  in tutti i capoluoghi di provincia nonché piccole città e pure paesini dove vivo si festeggia il 76° anniversario della Repubblica Italiana.  La celebrazione di questa ricorrenza tanto importante per la nazione in quanto con la scelta referendaria, per la prima volta in Italia a suffragio universale, cioè con accesso delle donne al voto,  rimarca: la fine di un periodo storico assai travagliato,  quello della monarchia e di sincrono  suggella l’inizio di un nuovo cammino storico-politico di vita comunitaria, importantissimo per l’Italia nondimeno per tutti noi ovviamente si svolge nella capitale. 

Il cerimoniale della festa repubblicana a Roma, di solito prevede che il presidente della Repubblica, attualmente Mattarella, insieme alle cariche basilari dello stato, camera e senato, e altri importanti funzionali allo svolgimento e protezione delle istituzioni, scortato dai corazzieri, per prima cosa si rechi all’Altare della Patria e ad honorem simbolica del sacrificio eroico di tante giovani vite, deponga una corona d’alloro al Milite Ignoto. Un momento veramente incisivo. Ritmato da un tripudio tricolore nel cielo. Un omaggio al valoroso della pattuglia acrobatica che sfrecciando in quel mare blu sopra Roma esalta ancor più il significato del gesto celebrativo. Deposta la corona d’alloro, per presenziare al seguito del cerimoniale, il Presidente della Repubblica, sempre scortato dai corazzieri a cavallo con tutto il seguito degli altri importanti personaggi convenuti, lascia l’altare della patria e giunge ai Fori Imperiali allorché è li che vi si svolge la grande parata militare. Negli ultimi anni un po’ semplificata per abbassare i costi, ma alcuni sostengono che  non sfilano più i mezzi corazzati per le vibrazioni dannose al contesto. Comunque,  con tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia della Repubblica, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea, la sfilata è sempre imponente. Quest’anno poi, arricchita, a testimonianza di gratitudine dell’impegno e il sacrificio profuso durante il covid, da un “esercito “di sindaci, di Medici e Infermieri, e dai cieli di tutti gli elicotteri dell’elisoccorso a lo è ancor di più. Chiaramente a sottolineare l’importanza dei festeggiamenti oltre un breve inciso del Presidente della Repubblica, prima e dopo la parata in pompa magna, è immancabile il  risonar dell’Inno di Mameli. Altrettanto immancabile e attesissima dal pubblico presente e non, l’esibizione spettacolare delle frecce tricolori. Cioè i 10 aerei che compongo la pattuglia acrobatica che rombando con perizia e coraggio spericolato nei cieli della capitale per tutta la sfilata,  regalano a tutti un emozione avvincente che aggiunge fama eroica e popolarità a questa ricorrenza sostanziale alla nostra storia collettiva. 

Naturalmente i festeggiamenti del 2 giugno per l’anniversario della Repubblica nel resto del paese sono  diversi da quelli della capitale e da luogo a luogo, in alcuni pomposo in altri anche spicciolo e sotto tono, ad ogni modo l’ essenziale è non farli svanire come tanti altri tradizionalmente popolari soppressi per cretineria o rinnegati per riformismo cattedratico.

In un piccolo paese, ad esempio quello dove vivo, per fortuna o forse consapevolezza  non lo è. Infatti dai balconi e finestre sventolano i tricolori e tutti partecipano alla cerimonietta in piazza con grande entusiasmo ed anche con un pizzico di voglia di ritrovarsi, magari anche per poi unirsi in baldorie mangerecce nei ristori apparecchiati dai soliti compaesani attrezzati per sagre e ritrovi sociali simili. Abitualmente la festa si apre con un dispiegamento dei notabili del posto col sindaco, il quale, dal centro della piazza traboccante di bandiere, dopo l’inno suonato dalla banda dei carabinieri e cantato a squarciagola dai presenti, fa un bel discorso di memoria su questo giorno che nel 1947 cambiò il di là da venire agli italiani. Soprattutto di contenuto significativo. Nello specifico ribadisce l’importanza di uno stato repubblicano nella elaborazione di una società moderna, democratica, espansiva di cultura, indipendenza e civiltà, accentuando, con un richiamo al valore che ha, il mantenere nella comunità vivo il pensiero costituzionale in specie della libertà. Concettualmente condivido sempre quasi tutto, anche se so che poi molto sarà disatteso, non tanto dal primo cittadino del paese quanto dal resto che staziona in altri sgabelli o su seggiolette ancor più comode della sua. Malgrado ciò, è e rimane un giorno fondamentale per gli italiani. Anzi è un’occasione speciale per rimembrare, che la Repubblica fondata sulla Costituzione di cui beneficiamo di pregi e difetti, discende da una eroica resistenza ad un guerra abominevole. Quindi,  è proprio meglio non scordarlo. Oggi come oggi, direi  indispensabile inciderlo nella mente e trasmettere ai giovani. 

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Buona serata di festa repubblicana a tutti!

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Qualche curiosità:

Sulla scheda referendaria l’opzione repubblicana, se mantenere la monarchia dei Savoia o instaurare la Repubblica ed eleggere l’Assemblea costituente che poi doveva scrivere una nuova Costituzione, era rappresentata dall’Italia ‘turrita’, che non fu più utilizzata.

Le donne in Italia sono ammesse ad esprimere il proprio parere con un voto solo dal 2 giugno 1947.

Il primo festeggiamento della Repubblica fu il 2 giugno 1947.

La giornata del 2 giugno fu dichiarata Festa nazionale nel 1949

La prima parata ai Fori Imperiali avvenne nel 1948.

Ogni anno, la parata viene dedicata ad una tematica.

L’entrata in vigore della costituzione italiana, nata dal voto e scritta dai costituenti eletti, risale al 1 gennaio 1948.

La giornata del 2 giugno fu dichiarata Festa nazionale nel 1949.

Proprio in quell’anno, nel rituale omaggio al milite ignoto, dopo la deposizione della corona dell’allora Presidente, le bandiere delle Forze Armate s’inchinarono al Capo dello Stato in quanto comandante supremo delle stesse, ripristinando nel cerimoniale una tradizione militare plurisecolare.

Nel 1976 la parata non ebbe luogo a causa del disastroso terremoto che colpì il Friuli.

Anche nel 2019-2020 la parata è stata sospesa.  Purtroppo stavolta  a causa della mondiale pandemia da covid.

Causa crisi economica e petrolifera che colpì l’Italia e tutta l’Europa dal 77 al 99, la festa della repubblica è stata mobile, cioè spostata alla prima domenica di giugno.

Purtroppo sospesa anche nel 2019-2020 causa la pandemia covid

Nel 2001, ritenendo la data fondamentale per l’Italia,  il 2 giugno è diventato nuovamente festivo, grazie al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Il programma delle celebrazioni si articola su due giorni. Il 1° giugno, prevede al Palazzo del Quirinale, con un reparto di Corazzieri a cavallo il cambio solenne della Guardia, un concerto in onore del Corpo Diplomatico e il ricevimento serale nei Giardini del Quirinale. Il 2, al mattino l’omaggio al milite ignoto, la sfilata ai fori con la partecipazione delle autorità e del popolo, al pomeriggio i concerti delle bande militari  nei giardini del Quirinale.

Nell’anniversario della Repubblica Italiana, si può entrare gratuitamente nei musei e nei luoghi d’arte italiani.

Nel pomeriggio, della festa repubblicana i giardini del Quirinale,  animati dai concerti delle bande militari.sono aperti al pubblico. 

Nell’anniversario della Repubblica Italiana, si può entrare gratuitamente nei musei e nei luoghi d’arte italiani.

Un giorno in cui è doveroso riflettere e far riflettere

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In questo 25 Aprile, festa Nazionale della Liberazione dal giogo di una belligeranza cruenta, sterminatrice e dolorosa per milioni di esseri umani, mi auguro che ovunque sia un anniversario apartitico, di memoria condivisa di un periodo disgraziato della nostra storia, superato con lacrime e sangue e non il solito sfoggio enfatico di questo o quel oratore o peggio strumento di opinioni, parole strumentali all’accaparramento che si incollano alle bandierine senza lasciare traccia di insegnamento che educa a scongiurare il ripetersi di una siffatta temporalità. Soprattutto, alla luce di quanto sta accadendo, mi auspico che si sottolinei con fermezza che # la libertà è un valore da non perdere di vista mai. È un patrimonio incommensurabile che va difeso ogni giorno da tutti, perché ogni giorno può essere insidiata e in un lampo rubata. E se la libertà viene rubata di conseguenza a tutti viene rubato il futuro e la storia insegna che non è facile ricomprarlo, qualunque sia il “ladro” il prezzo da pagare in sacrifici, lotte, fame, vite è abnorme. Questo è un giorno in cui è doveroso riflettere e far riflettere il #valore immane che ha vivere in libertà. Particolarmente memorizzare e tramandare che se oggi ne godiamo, ci permette di decidere, fare, scegliere, questo valore non proviene dal nulla bensì dal sangue di uomini e donne generosi, consapevoli, partecipativi di una cultura di solidarietà, entusiasmo comunitario, costruzione al dialogo, complicità stimolante, difesa quotidiana delle proprie radici e della dignità nazionale.

Nell’augurare a tutti un momento di festa di memoria e libertà serena per l’oggi e il domani, auguro anche ad ognuno di tener sempre presente a se e gli altri che:

la libertà è il virus più contagioso che l’umanità abbia mai conosciuto”

ancor più che:

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Sciopero climatico globale di giovani green di 196 paesi. Un evento “verde” massifico di studenti che su iniziativa dell’ormai celeberrima ragazzina svedese Greta Thunberggrande, da 1693 piazze cercheranno di sensibilizzare, coinvolgere e richiamare pacificamente l’attenzione degli “adulti” a promuovere politiche in difesa del futuro ambientale della terra. Lodevole che i giovani si interessano della realtà e delle condizioni ambientali future del globo, vuol dire che sanno guardare al presente e vedere al futuro e hanno un enorme capacità critica nel valutare il mondo “adulto”, essere reattivi a non accettare tutto passivamente, saper reagire e lottare per un mondo più attento a difendere e meno a sfruttare sconsideratamente questo nostro pianeta. Fa sperare a chi giovane non è più che ci sono ragazzi in “cammino” attenti alla realtà, che pensano al futuro senza omologarsi all’andazzo godereccio di una società che previlegia l’illusione temporanea, il momento egoistico del vivere quotidiano. Che ancora ci sono giovani appassionati, ricchi di idee e progetti, consapevoli di se stessi non si adeguano passivamente a un sistema fittizio. Giovani con interessi, educati e rispettosi che credono di potersi realizzare in ciò che li circonda senza mettere a rischio le generazioni future. Soprattutto rincuora sapere che non tutti i giovani sono bulletti perdigiorno, maleducati, abulici menefreghisti disinteressati alla vita quotidiana, spesso disfattisti e violenti.

Certo, è  logica studentesca che non tutti i ragazzi del mondo aderenti  al  #climatestrike lo faranno animati dal pensiero di fare qualcosa di importante per il futuro  loro e di quanti  altri verranno al mondo, tuttavia partecipare talvolta fa riflettere e son sicura che in seguito ne trarranno un benefico ricordo da sfruttare a servizio di una cultura globale climatica o no, comunque migliore.

bydif

 

 

Lady Diana: Una stella di prima grandezza

Lady-Diana

A guardare la foto su si potrebbe pensare: che c’è di strano da mostrarla?
è solo l’immagine di una mamma strafelice di divertirsi insieme ai propri figli !

Vero, è una mamma sorridente con i figli, il fatto è che è una principessa, è Lady Diana e i ragazzini dal sorriso smagliante di gioia sono i principini William e Harry, figli dell’erede al trono d’Inghilterra. Poco cambierebbe tuttavia al guardare l’immagine se quella mamma principessa oggi non può fisicamente ne carezzare ne abbracciare e divertirsi con quei ragazzini. La mano invisibile di agosto del 1997 nell”ultima sera, come fosse una farfalla l’ha “catturata” in un tunnel di Parigi e portata con se.

Son passati 20 anni da quella sera di Parigi in cui drammaticamente la luce terrena sparì dagli occhi di Lady Diana e un enorme dolore entrò nei cuori dei figli, allora adolescenti William e Harry e sconvolse tantissimi, in ogni parte del mondo. A distanza, volendo dedicare a questa principessa un pensiero, è difficile trovare e scrivere parole che non siano già note. Prima e dopo quel 31 agosto, è stata fulcro di attenzioni e di esplosive rivelazioni. Di questa donna, madre e principessa, con credito e discreto, luci e ombre, moralismo e cinismo in migliaia e migliaia in ogni angolo del mondo hanno scandagliato i meandri di psiche, indole e comportamento, creato buchi neri, detto e ridetto cercando di inghiottire immagine e memoria. Prima e dopo la tragedia, gossippari rivistaioli, fotografi scooppisti, lingue velenose, divulgatori traditori, scrittori rivelatori, violatori di privacy, l’hanno rivoltata come un calzino per strapparne segreti e fragilità. In tutti i modi e le maniere più o meno corrette è stata offerta sui media come “cibo” prelibato a voci commenti, opinioni, lucri. Esposta a mo di trofeo di conquista di assolute verità su vita e morte da questo e quel salotto confidenziale, da questo o quel presunto amante, maggiordomo, conoscente e…Insomma da quando la Favola pubblica di lady Diana iniziò non si contano coloro che l’hanno sezionata, smembrata, ricostruito su libri, in documentari e tutto quello che si può ciò che pensava, immaginava, desiderava, mangiava… e quasi fosse un cristallo trasparente descritto e informato il come era dentro e fuori.
Già come era veramente nel profondo dell’essere Diana? La mamma dal sorriso espansivo e fragoroso. La donna complessa che girava il mondo, carezzava i bimbi malati, incontrava Madre teresa di Calcutta, andava in campi minati? Ecchi lo sa. Nessuno. Chi dice di saperlo mente spudoratamente. Per quanto taluni hanno bombardato di averlo scoperto e spettegolato ai quattro punti cardinali del globo, la principessa Diana chi era veramente se l’è tenuto ben stretto e portato con se. Dove? Dove la verità è e non può essere. Nel mondo chiaro e cristallino come i suoi occhi, dolce e gioioso come il suo sorriso, sconfinato come il cuore generoso e altruista.
Evocando il suo ricordo, quello che si può dire di Diana, senza cadere nella retorica è che era prima di tutto una donna vera e capace di esteriorizzare le emozioni senza reticenze. In molti hanno detto che era fragile e contraddittoria se non addirittura senza alcuna personalità stabile e concreta. Puifff puiff, falsità da quattro soldi.
È che Diana Spencer era un anima libera. uno spirito altruista e aperto all’affezione che entrava con disinvoltura negli altri e li conquistava.
E’ che Lady Diana sapeva guardare oltre il palazzo e andare oltre le ragioni della propria convenienza.
E’ che Diana era una stella, non una qualunque stella, una stella di prima grandezza e destinata, nel firmamento dell’esistenza, alla visibilità. Chi la voleva o la vuole invisibile si illude. Possedeva un fascino che scuoteva l’indifferenza e accentrava l’attenzione. Un carisma luminoso e irraggiungibile con un nucleo enigmatico che solo certe stelle hanno. Diana Invisibile? Impossibile! In quel suo faccino paffuto e sorridente, di principessa da fiaba strappacuore, era evidente quanto il sole che si sarebbe fatta luce nel mondo Aveva negli occhi una luce, una energia elettrizzante che “bucava” e in un modo e nell’altro quella energia esplodeva e la consacrava a un destino di ribalta mondiale. Ah, se Carlo avesse scrutato i suoi occhi! Avrebbe visto che dentro avevano un faro stellare particolare che la rendevano unica nel suo genere e che mai Lui poteva ne gestire ne spegnere a suo piacere.
Demolire l’immagine di Diana? Impresa impossibile a chiunque perché quel suo cuore per quanto può risultare contraddittorio conteneva in se un qualcosa di trasmissibile esclusivo che inondava e affascinava. Il suo segreto? Un umanità vera, un amore incondizionato verso i fragili, un anelare a equità, giustizia e armonia, un palese altruismo senza fini e scopi egoistici, un mostrare se stessa con difetti e virtù, un mai nascondere per convenienza emozione e passione. Debolezze? Certo. Ma chiunque l’avvicinava percepiva che erano integranti alla personalità, producevano attrattiva, seduzione, coinvolgimento.
Da che la principessa Diana ha chiuso gli occhi al sole terreno per aprirli a quelli del sole eterno son passati vent’anni ma è come fosse ieri tanto è viva nell’immaginario collettivo, tanto è amata, discussa e tanto, tanto fa paura a chi allora era scomoda da negare un attimo di tempo a memoria che neanche la faccia pubblica si salva! Eppure..
Paradossalmente son proprio quelli che più Le devono! Se attualmente la corona è salva, forte e popolare come non mai lo devono a Diana che si è fatta amare dalla nazione e oltre senza riserve, riaccendendo la sfocata immagine pubblica e innovando l’idea popolare di regno e regnanti. Quantunque freddezza e ingrato annullo di memoria sono miserrime quisquilie inutili, non scalfiscono la dimensione gigantesca raggiunta dalla figura di Diana, forse, suo malgrado, cedendo la vita.
Diana era e rimane una stella di prima grandezza con una luce irraggiante inesauribile. Anzi più dicono, annebbiano, smemorano, più Lei brilla, risplende, si radica e come un grandissimo albero del mistero universale espande il fogliame, allarga l’ intensità delle tenebre a chi la vuole espellere dal suo ruolo terreno di principessa, mamma, icona di stile e di sentimento.
D’altronde se è entrata in tanti cuori, e vi rimane , il suo essere di donna sicuramente celava un magnetismo carismatico, un qualcosa di unico e speciale difficile da extrapolare e ancor più da esporre in modo verace al piazzame in cerca di morbosi inediti speculativi su lady D.
Oggi, certuni gnorrano e volutamente si mantengono a distanza da quella principessa, da quella madre dal sorriso contagioso. E’ sterile! Ci sono i figli, i suoi amatissimi principi Williams e Harry. Non più ragazzini smarriti in una improvvisa tragedia ma consapevoli. adulti dentro una storia di vita. E Loro non dimenticano. Come ogni figlio al mondo non possono dimenticare la madre, la luminosa stella che li ha generati, che amavano e amano nel profondo e troppo presto è andata a brillare altrove lasciandogli in eredità l’umanità senza pregiudizi.

w e h
Oggi, quei due ragazzi-uomini , Williams e Harry, soffrendo, con garbo e dignità, soli, tanto soli da suscitare tenerezza, son principi mica esseri insensibili e senza sentimenti, loro omaggiano la luce di quegli occhi , il sorriso di mamma, soprattutto Loro rispettano l’esistenza, breve ma incancellabile di una donna. Purtroppo anche costretti a difenderla dal facile sciacallaggio divulgativo della sua essenza femminile, dallo stravolgimento falsificativo della sua anima di donna.
Eppoi, oggi c’è il popolo. Popolo che non dimentica. Silenzioso l’omaggia con un fiore. un bigliettino, un raccoglimento, una preghiera. C’è la gente del mondo che ha sognato e si è innamorato di quella principessa, di quella stella magnetica.

by dif

Quella stella di prima grandezza, LADY D, mi piace ricordarla così: umana!

Princess Diana greets patients and visitors while

……

le foto le ho prese dal web e ringrazio le proprietà.

Canto alle stelle

Notte di San lorenzo, notte magica delle stelle cadenti dei desideri e sospiri che trovano grazia nei misteri galattici con il “canto alle stelle! 

cielo stellato

Stella Che Passi

Su La Via Celeste

Dammi Speranza

Stella Che Vaghi

Sulla Nuvola Ribelle

Dammi Fortezza

Stella Che Cavalchi

I Pensieri Della Perfezione

Dammi Decisione

Stella Che Cammini

Nei Vicoli Del Silenzio

Dammi Fede

Stella Che Solchi

L’acqueo Sconfinato

Dammi Trasparenza

Stella Che Migri

Su Galassie Polverose

Dammi Luce

Stella Che Sosti

Sul Soffio Del Vento

Dammi Prudenza

Stella Che Illumini

I Giardini Dell’infinito

Dammi Passione

Stella Che Sciami

Su Picchi Eterei

Dammi Fervore

Stella Che Brilli

Sulle Ali Del Tempo

Dammi Amore

Stella Che Lacrimi

San Lorenzo Martire

Dammi La Fiamma

Per Riscaldare

L’umanità Intera

***

by dif

Nel mio paese, nella notte di san Lorenzo, è antica tradizione cantare o recitare la filastrocca con gli occhi rivolti al cielo, in quanto è credenza che cantandola si“parla” con le stelle ed esse rispondono facendosi vedere più copiose e splendendo di più, ci donano tante virtù, leggono nel pensiero e esaudiscono anche i desideri più bizzarri che ci frullano in testa. Funziona ! Anche se si aggiunge altro che ci sta a cuore purchè si “parla” con sincerità. Provare per credere non costa nulla quindi…

Notte stellare a tutti!

 

Labor day.

1maggio

Labor day, Labor day. Ma che è?
É la Gran Festa del lavoro e dei lavoratori!
Dici?
Dico!
Bah, a me sembra solo un giorno festivo qualunque.
Qualunque!!! Ti sei forse scordata come è nata questa festa? Le lotte, le pene, i sacrifici, i morti, i…
No.
E allora? E allora son tempi andati, vecchi, stravecchi e fottuti!
Ma che dici, il tempo del lavoro non ha età, non va mai fuori moda,non ha scadenze è sempre attuale.
Illuso e pure visionario! Lavoro,lavoro, lavoro, ficcatelo nella zucca, il lavoro non c’è, è morto e sepolto, ovunque rimpiazzato da concertoni scassa timpani.
Mannò, sei catastrofista, il lavoro è vivissimo. Eppoi lo dice pure la Costituzione che è un diritto per tutti.
Diritto….fiuuuù …a stassene a casa a scassà le mosche, a implorà i santi de fatte dà na mano a trovallo, a scoiatte le meningi per improvvisarlo, a supplicà de togliete dalla dannazione giornaliera de invià curricula senza risposta, de fatte magnà pure a te na patata, de datte la possibilità de’ un minimo di dignità, de …de..
Aoh, te sei alzata col piede storto oggi che vedi nero?
No, me so alzata col sole in faccia che me fa vedé chiaro e limpido che la nobile fatica del lavoro è stata ridotta a indecorosa fatica de sognà il lavoro. Ma dai, io lavoro, non sempre ma ogni tanto arraffo tre mesetti de stipendietto de 800 euri, se poi ce metti che me posso coltivà l’hobby del rimedio qua e la, fa diverse cosucce senza l’incubo de sottostà a padrone me pare che oggi posso festeggià alla grande.
Si, pure io lavoro a 400 euri un mese si e uno no. Ma..
Ma che… Beh, me pare che oggi te poi stravaccà al sole senza pensà, la vicina mica ha sta fortuna, porina va sempre a magnà a casa de carità.
E i figli, i giovani. Non pensi a loro. Che futuro hanno?
Futuro, futuro.. ma che te vai a pensà, oggi si vive sull’oggi, il futuro è roba per paurosi, da popolani che non sanno adeguarsi alle sfide dei cambiamenti. Ma te pensi mai quant’è stimolante campà na vita in cui ogni mattina te devi inventà come pagare affitto, bollette, pizzicagnolo, scuola, asilo e tutto l’ambaradan?
Ce penso, ce penso assai che a volte so stracotta de rabbia e tristezza!
Beh, se te viene la melanconia, per tirarti su il morale, pensa ai politici, ai rikkie, ai… o ai… quanto so sfortunati, porinelli!
Che te staie a di, le scemenze o ..perchè se ce penso…uhh stamme alla larga che te stroncico la camicia e pure il faccino.
Dai non te surriscaldà.Rifletteci un tantino quelli se morono de noia, e quando non se morono esausti de noia se danno un gran da fa a ditte che il lavoro è un residuo antiquato, gli Adamo ed Eva oggi non se devono più sudà per vivere onorevolmente, sfamà e cresce i figli, oggi se devono sudà solo per arrostì al sole e sfoggià na abbronzatura da invidia. Me voi di che  non so porini de mente? Dici.
Dico. 
Pane e acqua  son pronti?
Si, chiama i ragazzi e andamoce al concertone a godé a tutta sto Labor Day. Tanto…
Tanto che?
Che…che…se sei precario, sottopagato, ricattato, senza lavoro, e..e…sei considerato un privilegiato.
Allora, è non è la nostra festa?
Eccome se lo è!
Allora, nun ce stamo proprio a pensà, godiamoci sto privilegio!

papaveri

Felice 1° maggio a tutti!

bydif

La “NATIVITA’ nell’Arte

catacombe-pris

Tempo di Natale, tempo di rievocazione della nascita di Gesù, tempo di presepi, ma anche tempo di…. “natività e adorazione”.

Se è vero che a partire da san Francesco d’Assisi che col suo presepe vivente a Greccio, episodio attestato da Giotto in un affresco, popolarmente prese avvio la tradizione di testimoniare l’avvenimento della nascita di Gesù, allestendo nei luoghi sacri, in casa, un po’ ovunque i presepi ricchi o meno, artistici o mistici, è altrettanto vero che l’arte figurativa precede, almeno di un millennio, la rievocazione testimoniale dell’evento “divino”. Un po’ dovuta a motivi di fede, in specie quelli divulgativi, un po’ a quelli iconici narrativi. Quindi al mondo dell’arte ieratica e agli artisti che ne sono stati attratti o vi si sono cimentati su commissione va riconosciuto un ruolo importante, culturalmente impossibile da ignorare. All’uopo si può affermare che è pressoché impraticabile, a qualunque latitudine, scovare un artista che non abbia sfogato il suo “genio creativo” realizzando con ogni tecnica, almeno una volta, un opera inerente le vicende di Gesù. Chiaramente, a seconda del talento, più o meno pregevole, bensì sempre trasponendo, attraverso il mezzo usato, sensibilità e spiritualità del proprio tempo e essere. Ma, tra i temi narrativi della vita terrena del figlio di Dio, è la “nascita” povera di Gesù in una mangiatoia perché non c’era per essi posto nell’albergo” ad avere il primato ispiratore. Infatti, la ritroviamo in quasi tutte le produzioni dei grandi maestri. Tantissimi i capolavori di Natività“Adorazioni” che ci hanno lasciato e che possiamo ammirare in tutta la loro sontuosa maestria di tecnica e estro creativo.

La più antica raffigurazione della natività ad oggi conosciuta, ovvero la scesa umana, incarnata dal verbo, essendo fondamento oggettivo della cristianità, si trova a Roma nelle catacombe di Priscilla ed è un abbozzo monocolore in cui la Vergine seduta con il Bambino in braccio ha accanto un profeta che indica una stella, “ una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele” num. 24,17. Anche nelle catacombe di san Sebastiano troviamo la figurazione di un Gesù nato, ma con un solitario Gesù bambino dentro una cassa-culla guardato da due animali più che iconografia della natività figura nessi profetici. Metaforicamente i due animali esprimono il popolo ebreo e pagano: “Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende Isaia 1,3. Siccome allegoricamente i cristiani dei primordi, collegarono il loro periglioso “viaggio” di fede verso Gesù a quello altrettanto periglioso per giungere a Betlemme, dei Magi adoranti, dal 3 sec, tante le scene dell’avvenimento che hanno figurato sulle pareti delle catacombe e nei sarcofagi. Le prime, molto semplici, comprendono: la Madonna; talvolta anche Giuseppe; il Bambino, più grandicello di un neonato, in atto di benedire o tendere le mani ai presenti; i magi che offrono i doni, oro incenso e mirra, su un piatto, e, come da cerimoniale imperiale “aurum coronarium”, con le mani coperte dal mantello, a segno di purezza e rispetto; la stella a volte a forma di fiore o cerchio o rosone… che come il sideus Iulii nel culto imperiale romano conferma la divinità di Gesù. Però è a partire dal IV sec., come dimostrano il dittico in avorio e pietre preziose del V sec. nel Duomo di Milano, i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di Venezia e delle Basiliche di Santa Maria Maggiore e di Santa Maria in Trastevere a Roma, che la Natività divenne il soggetto preferito dell’arte comunicativa del sacro. Di solito la scena compositiva “costruita” in base alle narrazioni presenta: una grotta, utilizzata per il ricovero degli animali, con al centro il Bambino Gesù, avvolto in strettissime fasce da sembrare una mummietta in un sarcofago, quasi a preannuncio di morte e resurrezione, Maria distesa, in un angolo l’assorto Giuseppe e gli Angeli che portano l’annuncio alla parte più emarginata del popolo ossia i pastori, a volte, a simbolo dei pagani che manifestano la loro fede in Gesù Bambino, in lontananza i Magi venuti seguendo la stella dall’oriente e per sottolineare la realtà dell’incarnazione altri particolari, tratti dai vangeli Apocrifi.

Ovviamente le rappresentazioni simboliche della “natività” seguono un po’ la storia della fede e un po’ quella evolutiva dell’umano progresso temporale, culturale, tecnico, sociale. Quindi un escursius visivo delle varie raffigurazioni della nascita di Gesù, eseguite da artisti, più o meno conosciuti e prestigiosi, oltreché testificare un episodio dei “ vangeli dell’infanzia “ di Luca e Matteo, con una composizione sempre più complessa dal punto di vista “architettonico”, più ricca di particolari descrittivi, di personaggi, di allegorie, di materiali impiegati e perizia esecutiva, in un certo qual modo certificano anche le mutazioni, le innovazioni, le disgregazioni e direi pure le insofferenze intellettuali. La loro cronistoria invero è assai illuminante sull’artista ma assai di più di epoche, costumi, stili, paesaggi, tecniche esecutive, convinzioni, tradizioni popolari, cambiamenti etici, sociali ecc. Ad esempio: in certe natività appaiono particolari paesaggistici di “rovine” o ruderi che hanno una valenza tutt’altro che aspecifica. In parte esprimono la tradizionale credenza pagana che quando una vergine avesse partorito il Tempio della Pace a Roma sarebbe crollato – “Legenda Aurea”- e traslata anche il vecchio mondo che crolla all’avvento di quello nuovo, in parte stanno a simboleggiare l’eternità e la pace che non riposano nelle forze dell’uomo, ma sono nelle mani del “Principe della pace”, Isaia 9, 5. Mentre, il numero tradizionale dei magi di tre, numero sacro per eccellenza ma dipende dai tre doni oro, incenso e mirra, triplice professione di fede in Gesù Re, Dio e Uomo, nelle elaborazioni artistiche resta invariato, l’aspetto muta. Dal IV secolo un Magio è rappresentato inginocchiato; alla fine del XIII secolo, il primo Magio, a capo scoperto, è inginocchiato e in atto di deporre allegoricamente la corona ai piedi del bambinello divino, il secondo in piedi indica la stella al terzo; dal 1464 compare, ad opera del Mantegna, anche il re nero; dal XV sec, in riferimento ai Padri della Chiesa che ravvisavano nei tre Re i discendenti dei tre figli di Noè, i Magi assumono le sembianze delle tre razze umane, dei tre allora continenti e delle tre età dell’uomo: l’Europa, Baldassarre vecchio; l’Asia, col turbante Melchiorre l’ adulto; l’Africa, il giovane di pelle scura, Gaspare.

Nel XVI e XVII sec. Un po’ alla volta la “natività perde la ricca e affollata descrizione narrativa, assume un tono apologetico. La luce sublima la natura e il corpo di Gesù. Il Dio incarnato, in mezzo alla scena, brilla così tanto di luce da respingere le ombre. Dal XVIII sec. l’iconografia della venuta in terra del figlio di Dio dissipa il calore devozionale, così prima da spazio al sentimentalismo, poi alla fedele veridicità, di seguito scarta il valore religioso proprio, fino ad arrivare a vere e proprie dissacrazioni. Tuttavia la nascita di Gesù, in bene e in male, nel mondo dell’arte e degli artisti conserva il suo ruolo rappresentativo privilegiato, anche se, come logico, il tempo ne muta schemi compositivi, personaggi, paesaggi, mette il bambinello sulla nuda terra o su baldacchini dorati, asseconda estro, da spazio a ridondanza, schematizza fin all’eccesso figure simbolo della Natività, perfino arriva allo sbeffeggio da sfiorare la blasfemia.

Nel concludere, tanto altro c’era da dire sull’argomento per essere esaurienti, per meglio specificate e chiarire l’evoluzione della natività nel tempo, sia dal punto di vista artistico –stili, artisti, tecniche metamorfosi compositive, simbolismi… che da quello religioso – significati, spiritualità, personaggi, linguaggi, immagine, metafore…

Comunque, con questa breve spolverata sulla figurazione visiva della Nascita di Gesù, a mio modo, ho cercato di sottolineare come la Sua venuta terrena abbia colpito l’immaginazione e in qualunque angolo del mondo non ha lasciato indifferenti ne arte ne artisti, ha trasmesso, valorizzato, magari ignorato i valori essenziali della fede, e da un avvio, meramente evangelico- evocativo-simbolico, sia diventata trasposizione di concetti-stili-tecniche- finanche trasgressione, mai ha perso il fascino, l’attrattiva. Il che qualcosa vorrà pur dire.

gentile-da-fabriano-ador-magi-uffizi-fi

Con il pensiero rivolto al valore vero della Sua venuta che stanotte si rinnova e rievoca in varie forme più o meno ortodosse, auguro a tutti un felicissimo S. Natale in allegria, amore, pace di spirito e materia.

bydif

caravaggio-nativita-con-san-lorenzo-san-francesco-di-assisi-oratorio-san-lorenzo-palermo

– in storia dell’arte un opera rappresentativa della nascita di Gesù è definita: Natività, se la scena presenta una capanna o grotta con bue e asinello, al centro il bambinello, ai lati Maria e Giuseppe; Adorazione se sulla scena figurativa compaiono pastori, magi o altri personaggi.-

dottori_futurista

immagini:in alto catacombe di priscilla, Gentile da fabriano, Caravaggio; Dottori

Immacolato passaggio

m

Evanescenti immagini

mi riporta il pensiero

d’occhi da bambina rivolti al cielo

per veder

tra le stelle lattee

il TUO miracoloso passaggio

In quella via aperta al cuore

dal candore fanciullesco

anche nella notte più offusca

trovavo

il TUO manto sospeso

pieno di tenerezza l’angelico sorriso

Nello sfiorar del vento

 l’immacolato alito intenso

Allora

mi sembrava un canto immenso

a balsamo d’animo pulito d’ogni scontento

e

fioriti cieli sereni germogliavano futuri

Nell’occhio trepido la tua venuta correva

alberi carichi d’amore di luce inondava

nell’incanto immaginario ogni dubbio si perdeva

….A quella ammasso di stelle

mi riporta il pensiero stasera….

Libera da fanciullo inganno fra le stelle guardo

incredula

 ancor vedo il TUO immacolato passaggio!

Quel biancor dolcissimo

rassicura il mio animo stanco

e.r.

….0ggi è l’Immacolata concezione. L’unica donna nata senza la macchia del peccato originale. Un dogma cristiano del 1854, proclamato dopo le apparizioni a Bernadette da Soubirous, da papa Pio IX, e  dopo plurisecolari diatribe e storia di fede.

Perchè Immacolata? Perchè prescelta a esser madre del Dio salvifico e madre di tutti i popoli. Destinata a rimaner pura. L’ Incontaminata Vergine, in spirito e corpo,  Madre del Figlio che  si metterà sotto i piedi la serpe malefica che nuoce all’umanità intera.

Un tempo, tutti si aspettava con ansia di festeggiare L’immacolata e, dall’8 al 10 dicembre grandi e piccoli alla sera eravamo con il naso all’insù per vedere il passaggio della Madonna con gli angeli. Oggi non ricordo ciò che vedevamo ma non ha importanta dentro mi è rimasto il ricordo di una sacralità intensa, colorita da voci e volti di devozione della comunità in cui vivevo e della famiglia

L’immacolata  si festeggia ancora  ma non più come allora. Oggi è sbandierata assai ma….ma  come “ponte per vacanze e shopping” Si è quasi dimenticato che l’Immacolata è Ponte,  ma   Ponte universale  di  amore. Come ha detto Papa francesco:

“Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo. Non è lei là e noi qui. No, siamo collegati. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna! Con nome e cognome. Il suo sguardo di amore è su ognuno di noi.”

P7010044

Lieta giornata a tutti

by dif

l’immagine della Vergine in basso l’ho scattata a Nazareth,, nel piazzale della Basilica dell’Annunciazione.