Ultimo saluto a un grande regista

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Anche Ettore Scola se ne è andato negli spazi siderali. Con l’ultimo saluto vorrei elogiare un grande regista narratore di noi stessi e della storia di una Italia ora povera e bella, ora apatica e capricciosa, ora disincantata e incongruente. Ebbene si, da acuto e fine novelliere di un Italia che dopo il sogno romantico cercava il riscatto e sensibile ritrattista della realtà post guerra Ettore Scola ha lasciato un patrimonio di “affreschi di vita e costume” che spaziano dal pubblico al privato, della nostra evoluzione e anche del nostro immobilismo. Invero, da abile maestro cesellatore di storie, mescolando grottesco, satira comicità, ha descritto con maestria e in tutte le sfaccettature drammi, vicende, slealtà, amori, crisi, scontri, melanconie, differenze generazionali sia degli italiani del dopoguerra sia di una Italia che dal sogno romantico proletario della resistenza, passando attraverso il boom economico, non ha saputo districarsi nei mutamenti sociali  scrollandosi conformismo e difetti che ancor oggi la schiacciano. Inoltre, da vero maestro della regia Scola ha dato voce e visibilità a intellettuali radical chic e militanti di sinistra in crisi identitaria, a donne soggiogate dal maschilismo fascista, alla solitudine,alla slealtà commerciale, all’amore impossibile, alla segregazione per diversità, ai toni esasperati della gelosia, alla disillusione proletaria, alla confusione di una città, all’amarezza singola e collettiva, agli immigrati, alla lotta sessuale, all’introspezione amara, cinica, beffarda e paradossale, alla famiglia assurdamente storica e borghese, arroccata e antitetica. Pluripremiato e con 4 nomination all’oscar,  amato da attori e pubblico nei film diretti Scola ha messo a fuoco tutte le manie, i vizi, gli idealismi, le mediocrità, l’indolenza cronica, l’amplificazione e le contraddizioni tipicamente italiche. In più da perspicace e poliedrico regista ha saputo individuare con esattezza gli attori che al meglio potevano prestare volto, anima, recitazione alle sue storie e ai suoi personaggi come: Mastroianni, Gasmann, Manfredi, Loren, Giannini,Sandrelli,Tognazzi, Castellito,Vitti,Troisi. Forse come nessun altro, ha saputo sapientemente cogliere in questi e nei tanti altri attori cinematograficamente interpreti delle sue idee e dei suoi modi rappresentativi quelle singolarità di recitazione e d’espressione valorizzando ulteriormente la loro carriera e notorietà. Tanti i suoi film noti, apprezzati e ritenuti veri capolavori per sceneggiatura, interpretazione, bravura direttiva. Ricordando quelli impressi nella mia memoria:
 “La più bella serata della mia vita, Dramma della gelosia, La terrazza, Gente di Roma, Il nuovo mondo, il commissario Pepe,Ballando ballando, Se permettete parliamo di donne, Che ora è, Brutti, sporchi,cattivi. “
Citando i più conosciuti: “
C’eravamo tanto amati, Una giornata particolare, La famiglia, Concorrenza sleale. “

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Irpino di nascita e romano per scelta, il grande maestro, regista, sceneggiatore, vignettista e battutista con capolavori indimenticabili ha veramente firmato un epoca della nostra storia. 

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Purtroppo, con lui se ne va un geniale e raffinato tratteggiatore delle nostre incoerenze, un artista che ha annotato magistralmente un cinquantennio di grandezze e piccolezze dell’Italia e degli italiani, ora facendo ridere ora commuovendo, sempre emozionando con ironia.

by dif