San Bernardino da Siena

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Oggi è San Bernardino Da Siena. Sono molto legata a questa figura di Santo in quanto mi ricorda tutto il periodo degli studi quando, ogni mattina, prima di entrare in classe mi soffermavo un momento nella chiesetta dell’oratorio  di  San Bernardino la cui facciata è uno dei più significativi esempi di arte rinascimentale ad opera del Beato Angelico, al sec. Agostino di Duccio, in cui il santo, pacificatore delle contese, è rappresentato nella mandorla al centro dell’arco trionfante nell’ascesa in cielo tra angeli musicanti e cherubini e porta il trigramma JHS, inserito in un sole sinonimo di luce.

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Ma chi è questo Santo ? Un Sacerdote dell’ordine francescano, nato a Massa Marittima nel 1380, rimasto orfano e cresciuto a Siena dalle zie che a 22 anni, divenuto sacerdote  iniziò a predicare in tutta Italia. settentrionale e il suo operato fu un vero rinnovamento per la Chiesa cattolica e per il movimento francescano.

In effetti, S. Bernardino spiccò su tutti gli evangelizzatori del XV sec sia per il linguaggio disinvolto e sagace che affascinavagli ascoltatori , sia per come si informava su usi, costumi e pure fatti di cronaca dei luoghi in cui approdava a predicare. Tanto che Roberto Caracciolo da Lecce, lo definì “principe dei predicatori del nostro tempo” . Nel mentre fra Sante Boncor esagerò definendolo “como novo Elia e Moisê resusitato, e uno novello Battista e uno altro Paulo”. Tutta la sua vita fu incentrata sulla predicazione, la lotta contro gli usurai e l’insegnamento dell’etica del commercio, oltrechè la vita spirituale e gli aspetti pratici della vita dei fedeli.  . Nelle sue prediche puntava molto sulla devozione al Santissimo Nome di Gesù e faceva baciare ai fedeli il monogramma JHS sormontato da una croce, all’interno di un sole d’oro in campo azzurro che simboleggiava la divinità in mezzo all’umanità. grazie a questo, il Cristogramma “JHS” – Jesus Hominum Salvator- entrò velocemente nell’iconografia comune.

Divenuto  molto popolare ai suoi tempi e in seguito assai  amato per i prodigi intercessori,  San Bernardino, fu grande maestro divulgatore, organizzatore di consenso. Mai cercò il suo interesse personale o mostrò di mirare al prestigio. Di certo non era un carrierista,  tant’è che pur accettando incarichi di vario tipo, all’interno della chiesa,  per ben tre volte rifiutò il vescovado per dedicarsi alla sua vocazione di missionario evangelizzatore.

Morì il 20 maggio 1444, a L’Aquila, dove si trovava per tentare di riconciliare due fazioni bellicose della città. Acciò si narra che dopo la “dipartita” la sua barba continuò a sgocciolare sangue finché le due fazioni non si furono riappacificate. Canonizzato nel 1450 da papa Nicolò V riposa a L’Aquila nella basilica a lui dedicata.

In conclusione, San Bernardino, fu grande maestro divulgatore, organizzatore di consenso e mai cercò il suo interesse personale o mostrò di mirare alla carriera. 

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busto reliquiario di San Bernardino da Siena, del duomo di Carpi.

per la cronaca:

San Bernardino da Siena è legato a Carpi per avervi soggiornato, predicato e, secondo la tradizione, compiuto un prodigio. Si racconta che proprio mentre si trovava nella cittadina carpigiana, il santo di Siena con una nebbia densissima la rese invisibile salvandola dai nemici che minacciavano di invaderla. Per questo, appena canonizzato fu scelto come patrono. Oltre a ciò il santo di Siena è legato a Carpi anche per un’altra storia, cioè quella di San Bernardino Realino, nato nella piccola cittadina 86 anni dopo la sua morte e al quale per devozione gli fu dato lo stesso nome.

Simbologia dei dodici raggi del trigramma JHS: 

Rifugio dei peccatori, Vessillo dei combattenti, Medicina degli infermi, Sollievo dei sofferenti, Onore dei credenti, Splendore degli evangelizzanti,  Mercede degli operanti, Soccorso dei deboli, Sospiro di quelli che meditano,  Aiuto dei supplicanti,  Debolezza di chi contempla, Gloria dei trionfanti.

Curiosità: 

A SAN BERNARDINO DA SIENA vengono attribuite anche delle “novelle” a sfondo etico-riflessivo che usava inserire durante le sue prediche. Eccone una… 

Lo Spaventapasseri.

Avete mai veduto quando si seminano e’ poponi; meglio quando si semina il grano: o ora al tempo de’ fichi, che vi si pongono gli sparavicchi? Sai, colà in sul campo del grano elli pigliano un sacco e lo empiono di paglia, perché non vi vadano le cornacchie. E su questo sacco si pone una zucca, che paia la testa d’uno uomo, e fasseli le braccia, e pongonli uno balestro in mano, teso che par che voglia balestrare a le cornacchie. E le cornacchie son maliziose, e vanno volando in qua e in là; e vedendo questo uomo, temono di esser morte, e così stanno tutto il dì senza pizzicare. Tornanvi poi l’altro dì, e veggonlo a quello medesimo modo che gli altri dì; anco stanno così insino a la sera, senza arrischiarsi a pizzicare nel seminato; e anco pur volendo pizzicare, vi tornano l’altra mattina e trovanlo a quel medesimo modo; e vedendo che elli non si muove punto, cominciano a volare in terra pur di longa, e a poco a poco si cominciano approssimare a questa zucca, e talvolta gli vanno appresso appresso, pur con paura però. Talvolta, quando sono così appresso, elli trarrà un poco di vento che lo farà rimovere; come il veggono così muovere, tutte fuggono via per paura. Poi vedendo che egli non fa altro atto, pur ritornano a mangiare, e vannogli poi anco più presso che avevano fatto prima. Avviene talvolta, come son una più ardita che un’altra, che gli vanno insino appresso appresso, e una vedendo che non si muove lui e non scrocca il balestro, non ha paura di nulla; e così assicurata gli va in sul capo… Sai che vo’ dire? Io vo’ dire che talvolta fa così uno rettore, il quale va a fare l’uffizio nel quale elli è eletto, e non è atto, che è uno zero. ”

Eh, eh,una  assai contemporanea!

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Augurando a tutti una lieta giornata di gioia e grazia divina ad opera di San Bernardino

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