Saluto al papà di “In nome della Rosa “

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Salutare per l’ultima volta su questa travagliata terra il papà di “In nome della Rosa” Umberto Eco, non è semplice. È come salutare per sempre l’amico migliore che in qualunque frangente sapeva tenerti compagnia, avvincerti farti riflettere, spassionatamente darti un punto di vista diverso del mondo contemporaneo, a volte strigliarti, altre infiammarti e altre ancora prenderti la mano e trascinarti fuori dal tuo guscio per farti osservare con maggior consapevolezza il mondo e la vita. Con lui mai ti annoiavi e restavi indifferente. In un modo o in un altro in qualunque tematica ci metteva quel pizzico di spezie che solleticava il palato a gustare lentamente il ragionamento, l’analisi, l’osservazione. Qualunque fosse il mezzo, scritto, argomentato o figurato sapeva catturare l’attenzione ai massimi livelli. Mai tradiva la tua aspettativa di trovare quel che speravi, fossanche per un momento un compagno che ti faceva imbufalire con le provocazioni alla fine la sua fine acutezza ti appagava al punto da dover riconoscere che ti era stata indispensabile a non farti fagocitare dall’ovvietà. Salutando oggi, l’uomo Umberto si saluta lo scrittore, saggista, linguista,filosofo, esperto di comunicazione, osservatore politico,editorialista ecc. ovvero l’Umberto Eco fior fiore della cultura contemporanea italiana, stimato e apprezzato in tutto il mondo. Basta ricordare il bestseller internazionale “In nome della Rosa” tradotto in cento lingue e trasposto in cinematografia vincendo 4 oscar di Donatello tre Nastri d’argento, due Bafta e un Cesar e numerosi altri premi, per dare un idea della sua fama mondiale. Salutare l’intellettuale Umberto Eco quindi non è semplice, come d’altra parte non è mai semplice dover rinunciare a un uomo studioso di grandissimo livello che arricchisce il patrimonio nazionale culturale, o un amico che ha saputo trasferirti con garbo, parte del suo ingegno e sapere in tantissime occasioni, sollevandoti lo spirito e a volte pure riconciliandoti con quella parte di umano che bistratta e avvizzisce anima e intelletto. L’unica consolazione che rimane nel porgere un saluto affettuoso all’uomo di erudito,Umberto Eco, è la consapevolezza di un saluto alla materia corporea, quella extra dell’amico rimarrà sempre presente e ogni volta , rileggendo una frase, una pagina, un idea troverà il modo di comunicarti la sua essenza versatile nel pensiero e vitale nell’umanità.

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Grazie Umberto.

Il mio è  saluto temporaneo, tanto questi  ti terranno in vita in eterno!
By dif
Per la cronaca:
Umberto Eco: nato il 5 gennaio del 1932 a Alessandria si eralaureato a Torino nel 19554 in filosofia medioevale, una passione mai abbandonata. Attualmente aveva un carnet di 40 lauree conquistate tutte con le sue indiscutibili e variegate doti di studioso impegnato, con una visione ben nitida del contemporaneo proiettato al futuro. Ha scritto e pubblicato tantissimo per cui lascia all’Italia una produzione intellettuale vasta e di notevole autorevolezza universale. Tra i romanzi famosi oltre al citato “In nome della Rosa” – Il pendolo di Focault – 1988 – L’isola del giorno prima – 1994 –Baudolin –2000 –La misteriosa fiamma della regina Loana –2004 –Il cimitero di Praga –2010 – tutti editi da Bompiani. Numero Zero –2015 –