Mattino settembrino

autunno

In questo mattino di settembre l’aria tiepida velluta le mie pupille e un timido raggio di sole mi inanella di chiarore. Gustandomi un buon caffè, per caricarmi di energia positiva per affrontare una nuova giornata, guardo oltre la siepe d’alloro, per me punto di conferma alla ripartenza di un nuovo dì. Guardo ma stamattina ho la sensazione che in ciò che l’occhio raggiunge oltre quel rigoglio verde e profumato  c’è qualcosa di insolito. Mi par che non ritrovo la visione che ad ogni mattino mi attesta il dove sono. Mi stropiccio un po’ gli occhi ancor assonnati ma…ma più scruto e più ciò che vedo sembra sia differente. Possibile? Ho un attimo di sconcerto. Mi prendo un doppio caffè e riguardo oltre la siepe. Niente. Tutte le cose di sempre mi balzellano all’occhio mutate. Fiori , alberi, campi, case e quant’altro si trova oltre quel verde confine che recinta il giardino m’appaiano con un non so che  dissimile da ieri. E’ come se la notte o qualcuno o qualcosa abbia abbia mutato l’aspetto d’insieme arricchendolo di sfumature, linee e tinteggi particolari  che inviano all’occhio e alla mente una immagine inedita del circostante.   Diversa si bensì non ostile o contraddittoria del solito percepito visivo. Direi somigliante a un invito di immediato cambio volto a scompaginare la certezza  aggrappata alla visuale dell’intorno visivo.  Più un messaggio effervescente all’aprirsi all’inconsueto per cogliere dall’altra parte della siepe il respiro del tempo, l’incanto del mutabile, la magnanimità della molteplicità percettiva che incoraggia alla vita. Incoraggia a camminare e camminare sul sentiero che scorre sotto i piedi senza domande, senza rimugini scorticanti l’anima, senza ambigue illusioni, ad avanzare con la sicurezza di un combattente che marcia verso la conquista della libertà con spontanea fiducia in se e nell’infinito del tutto è possibile.

Non so perché in questo mattino settembrino tutte le cose oltre la siepe d’alloro le  percepisco dissimili tanto da scompigliare  la mia consueta e rassicurante evidenza. Quel che so che mi comunicano quella vaporosa leggerezza ammaliante che depenna  grigiore e affanno, elargisce brio vitale. Cosicchè pensieri e idee, come un ruscelletto in agosto nelle verdi vallate umbre, non corrono come un turbojet all’impazzata ingarbugliando la giornata ma scorrono lentamente. Scorrono con quella freschezza quieta in cui niente è più importante come ieri e nulla  può essere come ieri. Perchè? Perchè il guardare si è aperto al trasparente e lo spirito a cogliere la bellezza nel variegato!

In questo strano mattino settembrino in cui la natura è tutta un esplosione vibrante di luce e colori ho compreso che per trovare sicurezza è inutile fossilizzare lo sguardo alla solita apparenza e per iniziare una giornata ancor più deleterio ancorarsi nell’immutabile. Il bello  dell’esserci  sta nel cangiante, scandito dal tempo e il vivere con pienezza nella ricchezza delle sfumature che sono al di la dei propri confini. Beh, è ora che mi metto in moto…

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Policroma sarà questa giornata settembrina!

bydif