QUANDO…

QUANDO 1

QUANDO …

LA VITA TI HA TRADITO.

L’UMANITÀ’ IGNORATO.

NON PENSARE

ALLA MORTE COME AMICA

NON VIENE LIMPIDA E COLORATA.

CO M’OMBRA ARTIGLIANTE

SENZA PIETÀ’

OLTREPASSA

LA SOGLIA DELL’ETERNO ANDARE

iNCURANTE

RASTRELLA E CATASTA

DA MARE A STELLE

SFIORA e DISSOLVE

NEL RULLIO ASCENSIONALE

FORMICAI D’ ANIME AMBULANTI

ANCORATE A SCALE DOLORANTI

C’ASPETTAN D’ESSER RISUCCHIATE

DAL GORGO IGNAVO.

QUANDO…

QUANDO LA VITA TI HA TRADITA,

NON PENSARE ALLA MORTE COME AMICA.

PENSA… PENSA…

CHE C’È UNA RAGIONE IN PIÙ

PER VIVERLA!

E.R

finestre

Nei momenti bui della vita capita di voler farla finita, ma… non conviene. Perché  Beh, perché  a pensarci bene in questo  mondo c’è tanto di imperfetto umano che ti crocifigge, ma anche tantissimo altro che nel suo essere, se ci rifletti un attimo, per fortuna  t’offre un appiglio per continuare a camminarci su e, giorno dopo giorno, far sparire il buio e inondarti di luce.

bydif

Vetrina

vetrina

Vita, vita, vita

dove m’hai sbalzata?

In vetrina

mi sento schiacciata

Apri

maledetta

la porta barrata

Fammi uscire

nel reame incantato

Dove

io possa giocare

beata

Abbandonarmi

all’abbraccio assolato

Altalenar

sulla falce lunata

Vagabondar

fra grattacieli e piedi

Dormire

vinghiata al marciapiede

Destarmi

ammaccata da pedata

Vita, vita, vita

sii generosa

Spalanca la porta

vetrosa

Lascia ch’io vada

leggera

Danzi e volteggi

rotoli sudata

tra i fili

ingarbugliati della strada

Vita, vita, vita

in vetrina mi sento fessa

Rompi i vetri

maledetta!

e.r.

vetrina

Forse per un bel sole che entrando dalla finestra spalancata stamattina mi è venuta una riflessione spontanea di un tipo di lavoro che obbliga alla visibilità esterna. Direi un parallelo costrittivo imposto dell’essere in vetrina che rende merce convincente per persuadere che il contenuto vale. Uno stereotipo trend efficiente privo di ariosa gaiezza e libertà al pari degli oggetti taroccati in mostra dietro dei lustri cristalli. È stancante e avvilente. Ogni tanto vien la voglia di battersela. Si resiste per necessità. Ma a un sole verace che ti entra dentro e mette in luce ciò che sei e non puoi essere, non si resiste. Senza tanti preamboli si frantuma il vetro e si corre a rotta di collo scapigliati, scalzi, struccati nel prato dietro casa ad assaporarsi la gioia di farsi apprezzare senza sovrastrutture che  regolate dal sistema dell’apparenza spiaccicano  l’anima.
... claretta 2

 Bydif

Quel vuoto che il tempo non riesce a colmare.

2

 Mi son chiesta il perché. In fondo è passato tanto di quel tempo da quel giorno che la sensazione di vuoto avrebbe dovuto sparire. Per altro ne è passato tanto in una girandola di avvenimenti il più delle volte non facili da affrontare con serenità di mente e spirito. Anzi, proprio a causa di quel giorno, migliaia di volte i succeduti son stati talmente ardui da sperticare anima e corpo e far crollare anche i senni più resistenti che avrebbe dovuto proprio sparire. Invece no. Manco per niente s’è sparito. Quel vuoto s’è annidato e come un serpente s’è attorcigliato a ogni giorno che è passato. Talvolta è così presente da dare l’impressione di una voragine che non vuole essere colmata o è impossibile da riempire con ore, giorni che si susseguono e diventano anni. Eppure dovrebbe . Non è che prima di quel giorno c’era tanto da sguazzare in gioie , serenità e facil vivere. C’era un guazzabuglio da mettere KO. C’era un succedere di altalenanti stati d’animo, di angustie, di rincorse spaventose per tamponare situazioni pericolanti. C’era un o stato d’ansia costante, un pressante escogitare come salvare il barcone dalla bancarotta. Uno snervante elucubrare sul come non far trasparire la reale situazione ai ragazzi. C’era un costante pregare, raccomandarsi a tutti i santi di non perdere la ragione, di non lasciarsi sopraffare da un continuum di fatti balordi che scaturivano da un sottovalutare le considerazioni sulle proprie azioni, l’incongruenza tra il volere fare e il possibile realizzabile. C’era una estrema differenza di intendimenti, sul come pilotare l’esistenza propria e altrui , l’una di responsabile logica pratica, l’altra di impazienza da rasentar la follia. Di specchio, il vuoto, nessuna ragione avrebbe avuto, ne in quella occasione ne dopo, di percepirsi. Tant’è che allora qualcuno disse che quel vuoto era una liberazione. Invece a distanza di anni e anni c’è. Perché resiste? Perché quel vuoto ha lasciato una eredità inconfutabile che ogni giorno carica di consapevolezza che nonostante le tante ragioni per colmarlo 4 altre ragioni oggettive ogni giorno lo ripropongono con una forza tale che non si elude. Non si può eludere. È sangue del suo sangue che ogni giorno ti rammenta che quel vuoto improvviso d una maledetta sera di marzo è l’assenza di un affetto, di un legame che non si dissolve col tempo. Già, quel vuoto scavato in un momento dalla sorte tanto tempo fa, in un modo o nell’altro, deve continuare a esserci. D’altronde l’ho subito avvertito che in nessuna circostanza futura poteva sparire come se mai fosse capitatole sulle nostre strade. Era come eliminare la metà dell’albero da cui, tra bene e male, son sbocciati i meravigliosi fiori che ogni giorno profumano l’aria che respiro.

evanescenze

Beh, quel marzo è lontanissimo da parer anni luce e il vuoto invece vicino da parer esser sotto i piedi; ciononostante la sensazione non è negativa, tutt’altro è di effetto che la vita di reazione al vuoto elabora una sua strategia di costanti fatti di bilanciamento, per cui il tempo non riesce a riempire il vuoto, lo mantiene presente. Direi vivo. A pensarci non è poi importuno.

by dif

Non aspettare domani

Imma 7

Non aspettare domani

Per dire una parola gentile

Domani potresti non trovarla

Saresti costretto a cercarla

Nel mezzo d’una notte nera

Annichilito da una scena

Al canto triste d’una sirena

Non rimandare a domani

Uno slancio del cuore

Lascia che il gesto vada

Dove il cuore vola

Non piangere domani

Le persone che ami

Domani

Potresti non vedere

Nascere il sole

Di chi

Ragionando aspettava

Un gesto che scaldava

Non essere egoista

Ripiegato in un cantuccio

Esci vai in mezzo ai lupi

Lasciati sbranare piuttosto che

L ’indomani dover dire

Perché

Non sono andato immediato

A scostare

Dalla mente e dalla mano

il gesto insano?

Uno squillo di telefono bastava

A romper la monotonia

Farlo restar ancor in questa via

Almeno lasciarlo andare

Senza forzare la mano al pianto

Per un silenzio affranto

Non rimandare a domani

Un segno di conforto

Potresti dire perché l’hai fatto

C’ero io lungo la tua via

Domani

O.. forse dopo

Ti avrei soccorso

Scaldato la noia maledetta

Di bimbo vecchio abbandonato

In cerca di parola di carezza

Singhiozzi …

Frughi nella voce la risposta

 Oltre la finestra al gelo resta.

E. R.

A volte si rimanda, si rimanda, un gesto, una parola, un semplice squillo di calore umano, pensando di aver tanto tempo, o oggi o domani non fa differenza. A volte la differenza la fa, eccome se la fa. L’ addolorarsi dopo è arido .

Bydif

Illudersi? ahiahai!

3-10 - 2

Se vale un adagio in popolaresco : “quel che in terra è manifesto il ciel dispensa ”ahi ahi, meglio non coltivare illusioni che quest’anno dal ciel piovano favori per spianare  la marea di questioni che assillano i più dei terrestri tutti i giorni. Dando un occhiata, qua e la, tra dissennati, mistificatori, incoscienti, mentitori, odiatori, virulenze patogene e slinguaccione, in ogni parte del pianeta c’è un guazzabuglio che nessuno rallegra. Così è scrutando un tantino lassù, analogamente l’insieme non rasserena, o perlomeno a pochi eletti par concedere un benigno sollievo. Premesso ciò, quel che il Sibillo pensier può esprimere nel generico complessivo sul 2023 è un cambio globale rilevante che implica stimoli di inediti avanzare collettivi, alquanto temerari e al contempo ipersensibili all’affrancamento circostanziale partecipe, attivante composite disquisizioni etico-culturali e religiose, subbugli e popolar cagnare nella gestione politico-economico- sociale, nonché, in specifici momenti, atti provocatori mirati a decondizionare codificati sistemi coercitivi, comunicativi, difensivi.

All’uopo ragguaglia: dilatazione di avvenimenti nazional popolari e intergenerazionali; amplificazione delle iniziative indipendentiste; intensi scambi diplomatici; strategie, pianificazioni, deliberazioni intro-extranazionali; trasformazione profonda tra paesi alleati, organizzazioni solidali, sindacali e umanitarie; fluttuazione finanziaria di stati, paesi, banche statali, industrie, risorse singole e collettive; sviluppo in ricerca e progettazione scientifica, clinica, tecnologica, atomica; variabilità massmediatica di costume e linguaggio; innovazione filosofica e ristrutturazione eco intellettuale universale; aumento della mobilità , del desiderio di accumulo, di interazione coesistente, di propagare teorie e cognizioni. Possibile una scoperta straordinaria o rivoluzionaria in ambito aerostatico.

Rischi di impeti rivoluzionari, assembramenti socio- destrutturanti sistemi statali, polifunzionali; azioni incontrollate e assurde di radicalismi ; ribaltamenti di concertati comunitari; mutazioni di potere e di comando nei governi; imprevedibile sovvertimento di status quo di potenze; crisi ideologiche e spirituali.

Pericoli di cattività ed esili da indecifrabili intenti antagonisti, pseudo verità, manovre occulte concorrenziali, sabotaggi, cospirazioni criminali, tradimenti, raggiri. Gravi difficoltà pratiche, privazioni, stagnazioni e blocchi fisici e psicologici, squilibri e fragilità identitarie, inversioni esistenziali.

Accadimenti fatali, per esasperazione critica, megalomania dialettica, rivendicazioni ostinate, egocentrismo, cinismo; disorientamento esistenziale e dilemmi quotidiani, influenzabilità anomala, escamotage e convulse intemperanze internazionali.

In particolare appunta: la caduta di molte illusioni allucinate da suggestione, mal decifrazione di intenti, orientamenti egocentrici allarmisti perforanti le sensibilità di status conservativo. Retromarcia di convinti travisati da panico; declino carismatico e subsidenza di consenso con disavallo amicale per realtà falsata o neutralità fumogena.

Detto ciò dal ciel sovviene: al primo venticello di Marzo uno spostamento cosmico metterà in moto un cambiamento rigoroso che modificherà le urgenze di governi, istituzioni socio-economiche e private, nonché una correzione di attendibilità di certi carismi popolari e avvicendamento di fronte-man alquanto sorprendenti. Mentre al tepore solar dei primi di aprile un flusso di energia impulsiva incrementa l’attrattiva redditizia da volgere lo sguardo altrove ai  leader politici e dirigenti apicali. Invece, dal fiorir delle rose di metà maggio, al raccolto dell’uva al sole settembrino, può spirare in senso  favorevole per estendere il raggio d’azione nazionali, investire a lungo termine nei settori ambientali, perfezionare progetti di progresso economico-imprenditoriale. In modo particolare al solstizio di giugno predisporre un cambio repentino di rotta determinante alle questioni finanziarie e di profitto. Tuttavia, può essere anche provvido a far mulinare eventi improvvisi e maturare un incremento di spese, cali produttivi, forti perdite fruttifere. Soprattutto dal 29 marzo al 10 aprile, dal 21 maggio al 10 luglio e dal 23 ottobre al 25 novembre ventilare estreme potenzialità di prosopopea trionfante da far esplodere una serie di criticità internazionali piuttosto ostiche da coordinare in ragione metodo e tempistica solutiva. Inoltre, a più riprese, infiltrarsi in certi contesti e alzare un polverone polemico di generalizzate assurdità da cagionare caotici episodi di faida bellicosa. Avverte che per tutti dal sole di luglio al rigido fine anno è conveniente non fidarsi di proposte caliginose o ratificare interessi unilaterali. Sarebbe un disastro generale pagabile nel 2024.

in conclusione ? Beh, un anno in cui dei e semidei posson cadere e nascere!

Bydif3-10

continua………………….

” Grazia, Amore, Pace, e Pietà”

Grazia, Amore, Pace, e Pietà? Per il poeta  William Blake sono la:

pace e

La Divina Immagine 

Grazia, Amore, Pace, e Pietà

È Iddio, Padre caro,

Grazia, Amore, Pace, e Pietà

È l’uomo, Suo figliuolo e Suo pensiero.

La Grazia ha cuore umano;

Volto umano, Pietà;

Umana forma divina, l’Amore,

E veste umana, Pace.

Ogni uomo, d’ogni clima,

Se prega negli affanni,

L’umana supplica forma divina,

Amore e Grazia e la Pietà e la Pace.

Da tutti amata sia l’umana forma,

In Turchi si mostri o in Ebrei;

Dove trovi Pietà, l’Amore e Grazia,

Iddio sta di casa.

16- 4

 

Già. ” Grazia, Amore, Pace, e Pietà” . Parole troppo usate e poco praticate!

….per la cronaca:

William Blake poeta, pittore e incisore nato a Londra nel 1757, credeva nell’uguaglianza tra le razze e tra i sessi. Odiava ogni forma di oppressione, sostenne sempre l’idea di arte come totalità, pura attività spirituale soprattutto lontana dalla materialità.

Mattino settembrino

autunno

In questo mattino di settembre l’aria tiepida velluta le mie pupille e un timido raggio di sole mi inanella di chiarore. Gustandomi un buon caffè, per caricarmi di energia positiva per affrontare una nuova giornata, guardo oltre la siepe d’alloro, per me punto di conferma alla ripartenza di un nuovo dì. Guardo ma stamattina ho la sensazione che in ciò che l’occhio raggiunge oltre quel rigoglio verde e profumato  c’è qualcosa di insolito. Mi par che non ritrovo la visione che ad ogni mattino mi attesta il dove sono. Mi stropiccio un po’ gli occhi ancor assonnati ma…ma più scruto e più ciò che vedo sembra sia differente. Possibile? Ho un attimo di sconcerto. Mi prendo un doppio caffè e riguardo oltre la siepe. Niente. Tutte le cose di sempre mi balzellano all’occhio mutate. Fiori , alberi, campi, case e quant’altro si trova oltre quel verde confine che recinta il giardino m’appaiano con un non so che  dissimile da ieri. E’ come se la notte o qualcuno o qualcosa abbia abbia mutato l’aspetto d’insieme arricchendolo di sfumature, linee e tinteggi particolari  che inviano all’occhio e alla mente una immagine inedita del circostante.   Diversa si bensì non ostile o contraddittoria del solito percepito visivo. Direi somigliante a un invito di immediato cambio volto a scompaginare la certezza  aggrappata alla visuale dell’intorno visivo.  Più un messaggio effervescente all’aprirsi all’inconsueto per cogliere dall’altra parte della siepe il respiro del tempo, l’incanto del mutabile, la magnanimità della molteplicità percettiva che incoraggia alla vita. Incoraggia a camminare e camminare sul sentiero che scorre sotto i piedi senza domande, senza rimugini scorticanti l’anima, senza ambigue illusioni, ad avanzare con la sicurezza di un combattente che marcia verso la conquista della libertà con spontanea fiducia in se e nell’infinito del tutto è possibile.

Non so perché in questo mattino settembrino tutte le cose oltre la siepe d’alloro le  percepisco dissimili tanto da scompigliare  la mia consueta e rassicurante evidenza. Quel che so che mi comunicano quella vaporosa leggerezza ammaliante che depenna  grigiore e affanno, elargisce brio vitale. Cosicchè pensieri e idee, come un ruscelletto in agosto nelle verdi vallate umbre, non corrono come un turbojet all’impazzata ingarbugliando la giornata ma scorrono lentamente. Scorrono con quella freschezza quieta in cui niente è più importante come ieri e nulla  può essere come ieri. Perchè? Perchè il guardare si è aperto al trasparente e lo spirito a cogliere la bellezza nel variegato!

In questo strano mattino settembrino in cui la natura è tutta un esplosione vibrante di luce e colori ho compreso che per trovare sicurezza è inutile fossilizzare lo sguardo alla solita apparenza e per iniziare una giornata ancor più deleterio ancorarsi nell’immutabile. Il bello  dell’esserci  sta nel cangiante, scandito dal tempo e il vivere con pienezza nella ricchezza delle sfumature che sono al di la dei propri confini. Beh, è ora che mi metto in moto…

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Policroma sarà questa giornata settembrina!

bydif

Sinistri, sinistri

sinistri

Sinistri, sinistri. Sinistri a prescindere con effetto sinistro per antitesi refrattaria alla glorificazione esclusiva.

Ascoltarli?

Egocentrici speculatori del verbo, cercano sempre il plauso a ciò che dicono come se fosse oro colato per inanellare il comprendonio umano di quelle eccelse virtù da accettare tout court. Se osi, appena appena, un beo diverso negano l’evidenza, aggrediscono con una sequela di insulti che vanno dal beota ignorante, fascista, bugiardo populista, all’accusa denigratoria più offensiva, tanto che alla fine sei causa di tutti i mali che affliggono la società. In altre parole, sinistri imbevuti di arrogante superiorità autocelebrativa di virtù a senso unico, pedanti e “malati” di avversione all’altrui pensiero, veri usurai dell’occasione spregiativa dell’altro, pro-accumulo assenso da uffare anche santa sopportazione.

Più intollerabili di un topo che rosicchia un orecchio!

Leggerli?

Con quel loro comunicare sprezzante, altezzoso, auto-incoronante di unici e genuini incorruttibili coltivatori di ideali egalitari, ossia da migliori dei migliori esseri circolanti in cielo e in terra, garanti assoluti dell’onestà, autenticità pluralista, imparzialità giudicante, altruismo universale, divulgano un che di ossessivo, di assolutismo settario, di strombazzo indecente di possesso di corrette doti accusatorio, rabbioso a qualsiasi altrui considerazione, specchiano un divario ambiguo, quasi abissale tra ciò che pensano e ciò che sbandierano. In altre parole sinistri vili profittatori della circostanza che sconfessando i valori che spiattellano di personificare, smerciano livori e acrimonia antagonista e “sparano” frottole a vista da orridir lucifero.

Allarmanti quanto un insidia terrorista!

Incrociarli?

Col sorrissino stampato sulle labbra ti pavoneggiano da illuminati unti dell’intelletto dall’aura incontaminata splendente ogni sorta di bontà virtuosa di cui non si dubita. Se fai tanto di azzardare a guardalli in modo interrogativo prima ti azzannano con una giaculatoria espressiva canzonatoria, poi con gelido occhio cazzuto da massimi possessori della intelligenzia suprema ti scaricano una saetta caustica fulminante che bolla da cretino del paese.

Brr…!

Comunque li giri e rigiri, sinistri osannatori unidirezionali sputasentenze, strutturano il nulla, propagano scopi sospetti, predispongono al rigetto!

Sinistri, sinistri.

???

È conseguenza.

Gli invasati immodesti predoni di merito suscitano più avversione che attrazione!

Dunque, sinistri falsari di obiettività, ripetitivi spregiatori del contradditorio, sinistri nocivi a riverbero avverso?

Embè, disprezzare sempre gli altri, incolparli d’ogni nefanda schifezza, arrogarsi il diritto di censori d’etica, di santi campioni di “purezza” concettuale per accaparrarsi il predominio virtuoso è una tiritera di appropriazione indebita di qualità che arcistufa pure i sassi. Per cui…l’effetto è indubbiamente controproducente!

Mia nonna direbbe: ” logico, chi troppo se va lodando se sbroda a su danno “ o.. “il troppo storpia”! Ovvero sinistri vanesi, immodesti autoperfetti, sinistri boomerang per repulsa dell’ego al perfettivismo stucchevole!

A pensarci…un “Dio” è ottimo per il cielo. In terra … meglio un imperfetto, sa più di umano simile!

sinistri sin

Buon fine settimana!

Bydif

Non So

2- 2

Volto

Aura

Essenza

Se Vieni Dal Mio Passato

Non So

Se Vieni Dal Mio Futuro

Non So

Se

Sei

Presente Animato

Di Mondo Parallelo

Di Certo

Sei Cantore Lirico

D’un Tempo

Rimatore

Iridio Di Pensiero

Mantra

Esploratore

In Attinenza

Al Sogno Karmico

Tasto Orbitato

Novellato

Amico

Cyber Sidereo

Che Esporta Genio

Antropo

Gioca Col Vento

Il Sole Il Tempo

Impressioni Valigia

Arcobalena

Tastiera Messaggera

Anima

Dolce Blogsfera

Volto

Aura

Essenza

Per Me

Nik Name

Duplicata Anima

Senza Frontiera

Sei

Persona Vera

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e.r.

Vale ancora celebrar l’amore?

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Vale ancora celebrar,l’amore o con tanti cuoricini, frasi,frasette, social messaggini, rose, rosette che turbinano è un inutile ampolloso evocar l’amor? Malgrado le sdolcinature invasive e stucchevoli, celebrar l’amore vale sempre!

Se è veritiero, e non una fiammata di superficial possesso, ambizione, paura della solitudine, opportunismo, ossessione, almeno una giorno di concentrato richiamo amoroso vale viverlo. Perché? Perché l’amore, a volte nel linguaggio smerciato in modo lezioso e alquanto rituale in gesti e  forma da farle perdere identità e effettivo significato, prima di tutto è mistero inspiegabile. Sublime mistero che all’unisono fa battere i cuori e niente eguaglia in emozione! Certo non si sa mai quando arriva, da dove viene, non scatta a volontà dell’uno e dell’altro, tant’è che di volti di innamorati incorrisposti se ne incontrano parecchi, succede, rapisce, esiste, lega senza far capire se per un attimo, per sempre, per poco. Vale, perché, l‘amore, profondo e vero, non è di comando terreno, scatta a un count down cosmico che indipendente da pensiero, contesto, materia collega le energie vitali e unisce esseri, anime, pensieri a distanze illimitate. Anche se quello indissolubile è raro quando scatta avvince,  lega emozioni e fa vivere sensazioni irripetibili.

Ma come si fa a riconoscer un amor se è vero o finto se talvolta t’arriva, ti illude crea solo sofferenza, ti massacra l’anima e talaltra pur violenta e t’ammazza? Beh, tra i tanti modi misteriosi con cui l’amore approda nelle vite e si esprime a un altro essere, uno solo arriva all’altro e lo conquista per sempre: quello che è scritto negli occhi, perché nessuno può alterarlo. Chi può mistificare quello che è grafito nell’essenza incorporea? Nessuno!

Ebbene si,l’amore quello che combacia perfettamente due monadi, scritto negli occhi si può leggere, interpretare,presumere, ma falsificare proprio no. Quindi…si confonde il vero col falso solo quando si imbroglia se stessi, non fa comodo o non si vuole ammettere la realtà incisa negli occhi o la si guarda specchiando i propri occhi da non veder più quelli dell’altro.

Ma parlar dell’amore come fosse solo esclusiva linfa passionale per cuori e corpi di innamorati è riduttivo. È riduttivo perché l’amore non ha confini, è incondizionato a flirt, passional-affettivi ristretti a duetti di cuori, alla Romeo e Giulietta. L’amore oltrepassa il concetto di un canto d’amore a due cuori, due corpi, due vocisi distende nell’aria in infinite forme e sfaccettature, altrettanto vive, a volte anche più galvanizzanti e cariche di sentimento, passione, calore,  quasi mai coinvolgenti aspetti distorti da infatuazione tanto da brillar come diamanti.

Per esempio: l’amore di una madre per un figlio/a; ha un aspetto così radioso, profondo, inseparabile da sommergere qualsiasi altro sentimento di coppia. L’amore per il prossimo; ha note tanto acute d’arrivare a sommergere d’affetto una miriade di cuori ai confini della terra. L’amore a Dio; ha sfumature così sublimi da pigmentare una tela infinita. L’amore per un amico; ha così tante analogie simbiotiche da diventare la nostra fotocopia animica. L’amore per la musica, l’arte, la poesia han dentro tanta energia d’accendere quel sacro fuoco ardente a fiamma viva che avvince e trasmette così tanta armonia, attaccamento, passione da appaiar e far cantar tutte l’anime disperse dell’etere. E si potrebbe continuare…perché ogni amore ha quella magica alchimia che contagia e in qualunque forma e modo approda a mente e cuori, trasmette quel lirismo espressivo unico e meraviglioso di poetico eterno.

Vale ancora celebrar l’amore perché più d’ogni farmaco ancor guarisce i mali dell’animaVale ancor,anche quando è populistico perché nient’altro come l’amore fa superare pregiudizi e umani invalicabili limiti. Vale a san Valentino per la storia di come è nato e si è diffuso. Vale, perché in ogni amore, oggi, domani, sempre c’è un pizzico di coinvolgente delirio che manda in visibilio! 

bydif

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